martedì 5 maggio 2015

Sciopero contro la "buona" scuola



_zzz mi ha segnalato questa intervista, sul Mattino, a Paola Mastrocola, "Il sindacato ha rovinato la scuola e l'Italia. Oggi insegnanti scarsi sfornano studenti analfabeti". Riflessione interessante. Uno dei punti contestati è la concentrazione del potere nei presidi. L'intervento renziano assume che sia una buona cosa. Lo sarebbe se i presidi fossero persone intelligenti, competenti, razionali e con etica e dimensione ecologica della vita (io sceglierei MrKeySmasher come preside e insegnante per mio figlio). La questione è: i presidi sono meglio, peggio o grosso modo equivalenti agli insegnanti o di altri metodi di assegnazione-gestione non personali(stici)?
Sebbene io sia ferocemente critico con la demagogia democratica o democrazia demagogica, so che possono esistere sistemi peggiori come le oligarchie travisate o autoritarismi nelle mani di una sola persona.
In altre parole ritengo che un gruppo di pazzi e dementi con meno potere dovuto alle loro risse sia molto meno pericoloso di un pazzo demente con il potere accentrato nelle proprie mani (*).

Le osservazioni di Lorenzo sull'insostenibilità (anche) del sistema scolastico trovano terreno fertile in me ecologista come il fatto che esso sia diventato funzionale al “creare” posti di lavoro e non alla pedagogia e alla ugualizzazione al peggio. Anche quelle di Francesco sono sensate.

La scuola come altre dimensioni del vivere non vive in uno spazio dirittista metafisico ma deve essere una delle voci di un bilancio: abbiamo tot risorse possiamo fare tot cose. Se prendo più di qui devo tagliare di là. Se metto miliardi nella TEEM, BreBeMi, People Mover a Bologna, Merdpo, TAV Brennero, per gli inceneritori, mercato elettrico depravato, per sostenere e favorire lo tsunami migratorio, non li avrò per la scuola.
La scuola è una delle voci di un bilancio e compete con altre. Al suo interno la questione si presenta ricorsivamente: se spendo tot in stipendi, non avrò soldi per le strutture, se spendo tot per le spese correnti, non avrò tut per gli investimenti e viceversa come è noto e risaputo in ogni testo elementare di economia.

Si ripropone il dilemma della falsa percezione di HoCA per il Paese: le regole per la provincia di Bolzano e di Pordenone non possono essere le stesse per la provincia di Reggio Calabria o di Caserta, vale anche per le scuole. Il rischio di baroni, in queste ultime, è una realtà, si pensi solo alla malasanità conclamata di baroni primari in molte strutture sanitarie meridionali. (**)
La classe insegnante non può essere migliore del paese che la esprime, neppure quella dei presidi. Il materiale umano del paese è quello che è.
Anche le scuole dovrebbero essere gestite su base locale con contratti locali: responsabilizzare la gente legandola al territorio e rispetto alle conseguenze proprie scelte. I catanzaresi si scelgano i contratti e le modalità che ritengono e possono sostenere, gli aostani facciano lo stesso.

Da questo punto di vista l'unico rimedio e l'impegno personale, lo studio, nel tempo libero avere varietà di interessi e passioni intelligenti, l'esempio dei genitori di fronte ai figli che è la prima scuola di vita e la più importante.
Stiamo freschi.

38 commenti:

  1. Qui si aprirebbe un'altra pagina sul mito della governabilità, una delle più pacchiane stupidate che caratterizza da lustri lo scemenzaio demagogico poteritico e partitico, insieme con la grande frode del bipartitismo. Se c'è una cosa peggiore del fare cose pessime con le difficoltà di pesi, contrappesi, opposizioni etc. c'è sicuramente il fare cose pessime con più potere, in meno tempo, su scala più grande.

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  2. Nella città lombarda in cui vissi per oltre un ventennio c'era un caso paradigmatico di due reparti di medicina generali, sullo stesso piano dell'ospedale maggiore molto buono se non eccellente per quasi tutte le funzioni. Uno che funzionava egregiamente, uno che andava a rotoli, faceva schifo. Stessa struttura, stessa risorse, stesso contesto, due primari distinti.

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  3. Io credo che abbiamo tutti quanti avuto insegnanti pessimi, altri in gamba, altri ancora che ti facevano innamorare della loro disciplina.
    Io ho fatto il liceo classico, non mi perdevo una domenica con le amiche, ma il sabato studiavo, eccome!
    Oggi mi sento dire dai genitori che i ragazzi il sabato, poverini , devono riposarsi!
    E allora cosa si aspettano?che la scuola prenda dei figli pigri e svogliati e glieli restituisca dei geni?

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    1. Anche mio figlio studia di meno di quanto studiassi io.
      E va anche meno bene di me.
      Io non avevo le distrazioni continue che ha e, sottolineo, sia sua madre che io che il suo semipadre siamo abbastanza attenti a evitare eccessi nei mille trabiccoli musicali, virtuali, internettici.
      Come scrivevo in chiusura di questa pagina la prima scuola è la famiglia e se in famiglia si tiran su i figli come fossero principi e principesse, senza coinvolgerli in nessun lavoro e portando loro l'acqua con le orecchie, si otterranno degli smidollati che non hanno alcuna idea né di impegno, né di volontà.
      Brava Sara, concordo!

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  4. Se penso a certi insegnanti di mio figlio mi viene l'orticaria. Prima di assunerne di nuovi dovrebbero licenziare gli/le competenti. Ma in questo paese vige il principio del lavoro in ambito statale come diritto divino...e nessuno tocchi Caino. Ziocane, si fanno anche tre mesi di ferie pagati e si lamentano pure. Li manderei a raccogliere pomodori, cazzo.

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    1. Mi correggo: dovrebbero licenziare gli Incompetenti.

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    2. Credo che la cosa valga per tutti i settori lavorativi. Capisco che la scuola costituisca un ambito molto particolare e strategico perchè si occupa delle generazioni future, quindi l'attenzione dovrebbe essere massima.
      Se seguissimo la tua logica, bisognerebbe licenziare mezzo mondo in tutti i settori non meno fondamentali per la vita di tutti noi: industria, informazione, sanità, agricoltura, politica, e via discorrendo.

      Gli antichi avevano già chiaro tutto e dicevano: "Schola magistra vitae", la scuola è maestra di vita. Impari subito che ci sono persone eccezionali e stupidi o che l'autorità non è infallibile.
      Chiaramente, deve esserci sempre la figura genitoriale, non si può demandare tutto alla scuola.

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    3. Non ho esperienza di pubblico, sempre lavorato nel privato.
      Ho ferie e malattia pagate solo da un paio di anni. Del resto, tutto il precariato lavora nelle stesse condizioni.
      Non esiste una categoria "insegnanti": si tratta (com'è ovvio) di persone. Ho avuto incontri luminosi di docenti che si portavano in campeggio gli alunni nei loro fine settimana, ed esempi vergognosi (maestra alcolista intoccabile e intrasferibile). Il problema, a parer mio, è quello di tutto il comparto pubblico. La maestra in gamba va incentivata, l'altra va allontanata. Stop.
      E poi. Come la mettiamo con la formazione? Tutti sanno che nessun docente è obbligato ad aggiornarsi?

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    4. x Spirito Libero:
      Il mio peggiore fu un insegnante di fisica alle superiori.
      Leggeva il Manifesto in classe, non aveva voglia di fare nulla, aspettava solo di andare in pensione con quelle formule assurde da pensionati bebè tipo quindici anni sei mesi e un giorno di contributi.
      Uno così fa dei danni incalcolabili.
      In effetti un approccio maoista, andare farli lavorare duramente, sarebbe rieducativo. Mi viene in mente la pulizia delle discariche diffuse che si sono formate lungo le strade dovuta ai "gioiosi usi e costumi della ricchezza colorata dei migranti".
      Quindici anni sei mesi e un giorno di pulizia.
      Ogni tre quintali di rifiuti differenziati conferiti, un giorno di pena in meno.
      Eh!? :)

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    5. x nottebuia:
      I cialtroni nella scuola fanno più danni di cialtroni in altri settori. Proprio perché inquinano segmenti vulnerabili e in formazione.
      Quando Umberto Bossi si oppose all'idea di ridurre gli insegnanti elementari da tot ad uno aveva ragione: se tu metti una classe di bambini nelle mani di una cialtrona, incompetente, fancazzista, la rovini.
      I genitori sono a loro volta figli e persone di questa società.
      Spesso le note e le punizioni dovrebbero essere comminate a questi rovinafigli che crescono, non di rado, dei bamboccioni.

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    6. x gioia:
      > La maestra in gamba va incentivata, l'altra va allontanata
      Come farlo? Il problema è capire come farlo.
      Decidono i genitori? manineicapelli
      Decidono gli alunni? manineicapelli
      Decidono i presidi? ohmammamia
      Decidono i sindacati? mi suicido subito
      Decidono gli altri docenti? ecco 'na nuova casta.

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    7. x Lorenzo:
      Certo che bisognerebbe applicare un metodo comunista (anche se il comunismo maoista e quello occidental-sovietico sono stati alquanto diversi) al cialtrone fancazzista comunista.
      Pena del contrappasso.

      Scherzi a parte, l'idea maoista di "rompere" i ruoli di potere e le patologie che essi comportano ha un che suo valore.
      Una sorta di rotazione non agricola ma professionale.
      Qui invece abbiamo i ministri dei trasporti che non hanno mai preso un treno di pendolari e che se ne girano con l'aereo, l'auto blu, i ministri della sanità che si vanno a curare nella clinica privata.
      Una dissociazione completa tra realtà e teoria.
      Dimmi che sbaglio!

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    8. Lorenzo, Uomo

      Mai come in questo ambito la logica dal basso è quella giusta. Preferisco la scuola pubblica, preferisco sia lasciata libertà di insegnamento.

      Ho avuto insegnanti di tutte le risme e di tutti gli orientamenti politici. Fancazzisti assoluti e gente che si legeva i compiti in classe anche di notte per capire meglio gli studenti e le loro necessità.
      C'era il docente "Bella Ciao" e c'era il docente "Vincere, e vinceremo!"

      Quando poi sono sbarcato nel mondo, ho visto che era di gran lunga peggiore della scuola che avevo frequentato. Un disastro totale: meno male che, almeno, non ero cresciuto nella bambagia e una mezza idea me la ero già fatta a scuola...

      Occhio: con questo non voglio giustificare i difetti della scuola che DEVE essere migliorata, come tutte le cose. Voglio però dire che il materiale umano è sempre quello, per quanto si tenti di selezionare: difficilmente riusciremo a ritagliare ambiti perfetti nel contesto in cui ci troviamo...

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    9. Lorenzo, io però ricordo che quando c'erano gli scioperi, gli insegnanti "bella ciao" erano la minoranza. La maggior parte erano presenti, non facevano notizia e si continuava a far lezione.
      I Telegiornali poi parlano solo dello sciopero, ma la maggioranza silenziosa sta sempre in classe.

      Comunque, a partire dagli anni 80 a mio avviso la logica si è completamente ribaltata. Il trend dominante non era più quello del comunista con l'eskimo ma il paninaro con i vestiti firmati. Chiusi gli anni 70, si è aperta l'era degli Yuppies e del perbenismo reaganiano-thatcheriano...(l'ideologia culturale dominante è decisamente cambiata)

      Poi, su questo, mi rendo conto che possiamo aprire una flambata pazzesca...

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    10. Ovviamente il mio commento era riferito agli disegnati CIOFECA che scaldano la cattedra, non dubito che vi siano anche docenti in gamba e assolutamente meritevoli ma il loro e' piu' un volontariato che altro... soni pagati al pari di chi non fa il minimo sindacale (a proposito dei sibdacati:altri grandissimi perditempo inutili... si andassero a rileggere gli articoli della costituzione che li riguardano e iniziassero a fare il loro vero dovere) e magari si prendono pure parole dagli altri perxhe' non fanno gli scioperi del cazzo, che guarda caso sono spesso collegati a giorni festivi..cosi' sifanno pure i ponti al mare, questi fancazzisti. Criterio Meriticratco! Chi lavora seriamete sia ben pagato, chi non fa niente a casa.

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    11. La scuola alla Gelmini, quella che "ha preso" non ricordo se la laurea o l'esame di stato a Messina. Stiamo freschi.

      Ovvero la plastica berlusconiana nella scuola, il modello yankee "prepara idioti specialisti del millimetro quadrato USA&getta per l'azienda xyz". Dal vajolo al colera.
      Ad esempio, una critica che viene da sinistra, contro gli invalsi (che in principio sarebbero una cosa sensata) è che abituano gli alunni a schemi di complessità elementari: segna 'na crocetta qui, non segnarla là.
      E questo è da sempre un modello di valutazione statunitense.
      Io lavorai con non pochi statunitensi e neppure degli sprovveduti e non è che siano 'ste cime, eh!?
      E' la mentalità della semplificazione brutale che sta sotto ai puritani stelle&strisce, la stessa per cui hanno inventato tutte le peggiori cose del modernismo, soluzioni banali che peggiorano i problemi che vorrebbero risolvere.

      x Lorenzo:
      > Tutto quello che ha anche una vaga connotazione comunista è necessariamente sbagliato.
      Lorenzo, posso accettarlo a mo' di battuta, ci rido su, ma finisce lì.
      Tutte le correnti di pensiero e politiche della storia hanno avuto e hanno pro e contro, cose sensate e assurdità, fascismo e comunismo non fanno eccezione.

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    12. >lo so che tu ne sei contaminato
      Lorenzo, se vogliamo pensare al metterci in categoria bene & male per sostenere una lotta, come artificio, potrei darti anche ragione.
      Se veramente assumi questa stupidata come categoria mentale, non ti distingui da loro che assumono, appunto, che tutto ciò che non sia nei loro dogmi marxisti, progressisti, internazionalisti, ugualisti, sia male.
      Io detesto le forme di pensiero religioso.

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    13. x Spirita Libera:
      > guarda caso sono spesso collegati a giorni festivi..
      Mettere gli scioperi il venerdì o il lunedì li squalifica completamente.
      E' una operazione stupida, da furbetti del sindacato (i furbi pensano di essere intelligenti e invece sono scemi): avete visto che partecipazione? In realtà un x% se ne è andato a casa, a passeggiare in città o al fiume.
      Se uno sciopero è indetto il lunedì o il venerdì io tendo a non parteciparvi (a volte non ci riesco, come in questo caso).

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    14. Lorenzo, lo sforzo per trovare un metodo rigoroso e "oggettivo" di valutazione è encomiabile.
      Quindi gli INVALSI come strumento di misura in più, non come unico strumento di misura.
      La questione è che sempre più frequentemente si tende a "testizzare" la realtà, al pensiero semplice e debole.
      Quando questa robaccia dei test arriva pure a diventare prova unica addirittura a livello accademico, stiamo facendo una porcata.
      Tra le altre cose questi metodi dovrebbero in qualche modo anche compensare le maniche stralarghe di valutazione in meridione. Università di Messina nota appunto per essere un centodiecificio.

      Tra le altre cose _rio, il tuo simmetrico caro amico mio, mi ha mostrato più volte esempi di test INVALSI fatti col culo, ovvero in cui la risposta corretta non esisteva oppure erano più di una.

      Per me il metodo scrtitto + orale + eventuale INVALSI (che in certe materie non ha senso) non può prescindere da scritto e orale.

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    15. @Lorenzo

      Dai, non è così. Ricordo che al 4 anno di scientifico facemmo uno scambio culturale con degli studenti anglosassoni.

      Noi studenti dello Scientifico spiegavamo letteratura latina (ma anche letteratura inglese) ai loro universitari che frequentavano lauree brevi.

      Loro frequentano 4 anni di scuole superiori in cui passano spesso più tempo in palestra che sui libri (eh, ma lì si che lo sport è valorizzato, neh!) - a 18 anni iniziano università ridicole (criminologia, cinema, ...) e a 21 sono già "laureati" in ingegneria dello specchietto retrovisore.

      Ah: e, tra l'altro, per frequentare molte di quelle università la gente inizia a pagare polizze assicurative da quando i bambini hanno tre anni, perché le scuole si pagano a peso d'oro.
      Attenzione: loro pagano il giusto per coprire le spese, perché quel tipo di scuole deve GUADAGNARE sulla pelle degli studenti. La loro Scuola è una IMPRESA che DEVE fare il maggiore profitto possibile (quindi altro che bocciature e selezioni. Test del cazzo, pubblicità, e via...)

      In un normale liceo noi ci spacchiamo il cubo 5 anni sulle versioni di latino, sugli integrali e su Dante Alighieri. Per fortuna non hanno ancora stravolto la Scuola Superiore come hanno già fatto con l'università (dove c'erano le belle Lauree Magistrali di 5 anni, altro che 3+2, con i crediti e i punti-premio).

      Con certe polemiche (del cazzo, permettimi) abbiamo dovuto rincorrere e copiare i loro modelli e abbiamo introdotto laureette (sempre del cazzo, perdonami) di 3 anni che non servono a niente.

      Discorso assunzioni nella scuola: Lorenzo, non c'è "assunzione" come nella scuola privata con selezione del personale. Ci sono graduatorie e punteggi: tu fai supplenze, maturi un certo punteggio, e poi passano in ruolo i primi delle graduatorie, periodicamente.
      Se hai una laurea, vai e fai il supplente: nessuno ti discriminerà se canti o non canti "bella ciao". Punto.

      Stiamo sempre all'auto-razzismo italiano...noi facciamosempre schifo, all'estero son sempre bravi...

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    16. Lorenzo, occhio però che io non voglio semplificare tutto riducendo ogni cosa a Italia = buono, Estero= cattivo o viceversa.

      Sto solo dicendo che ci sono tanti risvolti e che non siamo sempre e solo stronzi. Tutto qui.

      Poi, secondo me, gli estremi si toccano sempre. Il "comunismo" che tu aborri ti sta arrivando via "Liberismo".
      Il mercatone GLOBBBALE ha bisogno di gente mediamente uguale, culturalmente uniforme dal Giappone all?Italia, per poter vendere a tutti gli stessi prodotti. Tutti parlano lo stesso inglese maccheronico Nord a Sud per veicolare gli stessi messaggini semplici. Eccetera.

      Occhiio, insomma.

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    17. Io veramente non proponevo modelli metafisici. Stavo solo rilevando che non possiamo nemmeno restare intrappolati dentro una narrazione fatta di comunisti cattivi.

      Ti sto proprio dicendo che il Mercato (ancora prima dei Comunisti) ha bisogno di creare una società fatta di individui uniformi.
      Le aziende hanno solo bisogno di vendere lo stesso smartphone in Corea, in Ungheria e a Busto Arsizio.
      Lo smartphone parla lo stesso inglese semplificato che puoi capire tu e un indonesiano.
      Poi uscite e andate a guardare lo stesso film in lingua originale perchè fa più figo (in inglese compresi scoppi ed effetti speciali), poi vi sedete in un pub dove tutti si sentono a proprio agio. Stessa birra e stesso menu semplificato.

      Poi ti meravigli che un commesso sia vestito sempre con pantaloni da lavoro blu (gli stessi che indossano anche negli uffici) e che ti dia del tu??

      E' colpa del fatto che tutto il mondo ascolta bella ciao??

      Per dire: è colpa di Carlo Marx? (occhio, non voglio qui fare l'apologia del comunismo, sia chiaro e non fraintendermi)

      E di chi è l'egemonia culturale che forgia intere società a essere fatte così (visto che tu qui mi parli di egemonia culturale) ???

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    18. > esco di casa e incontro la gente, che ormai usa il "tu" sempre e
      > comunque perché sa coniugare i verbi solo al presente, all'imperfetto e al passato prossimo,
      > non è vero che la gente non sa ne come si fabbrica un tappo di sughero ne come fa un aereo a volare, per non dire di cose più complesse

      Già.
      Le spaventose regressioni di massa, moltitudini di sempre più mediocri a cui propinare prodotti scadenti sempre più industrializzati.
      Ci sono più cofattori in questo rincoglionimento di massa.
      Se è vero che la sinistra contribuisce con l'ugualizzazione alla mediocrità degli insegnanti al resto contribuisce tutto.

      Il telerincoglionimento di massa con i Buongiorno che hanno abolito i congiuntiivi è ciarpame berlusconiano, di una classe orribile di gentaglia ladra che pensava che l'unica dimensione della paese fosse quello di renderlo di plastica e di far più soldi possibile in meno tempo possibile.

      Le masse di idioti dipendenti da qualsiasi nuova scoreggia social è questione di tecnoteismo e globalizzazione.

      Lo sradicamente dalla terra e dai saperi delle mani, dalla cultura libresca è mondiale e anche, in Italia, regionale, visto che il disprezzo per il lavoro manuale è diffuso in tutto il paese e particolarmente grave nel sud "ellenistico".

      Dalle mie parti le uniche istanze di cultura e di forme culturali anceh non libresche per i poracci sono fatte da preti e comunisti e questo bisogna riconoscerlo.

      Come dice nottebuia, non possiamo crearci dei fantasmi anticomunistici in testa. Ad essere antagonisti a priori si perdono i lumi dell'intelletto.

      Il 90% dei mezzi di comunicazione di masse e pure la rete è ormai pattume pubblicitario infarcito da informazione vuota dannosa o falsa.

      Bambini che passano ore alla console invece che arrampicarsi su un albero pure cadendo e facendosi male poi diventano delle amebe fisiche e mentali.
      Pensare che sia colpa (solo) dei comunisti potrà forse farti sfogare, Lorenzo, ma non è vero.

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  5. Purtyroppo io osservo una associazione sempre più frequente tra coloro che sostengono i nuovi invasori e la violenza delle migrazioni di massa e quel canto che racconta la lotta contro l'invasore straniero.
    Come è noto in teoria della comunicazione sono i fatti che contano.
    Quindi la maggior parte della sinistra mi sta portando a detestare quel canto che inveve aveva un senso e è/sarebbe bello.
    Ciascuno padrone a casa propria senza invasori di nessun genere!

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  6. Ma tu, quando usi (a volte apparentemente fuori luogo) il termine ecologico/ecologia intendi "Aria fresca,aria pulita, idee fresche, docenti freschi ecc.". E per non andare oltre...ma questi rappresentanti del popolo (parlamentari) quanto sanno di tecniche di insegnamento, modelli di istruzione, quali reali competenze hanno per e da proporre, visto che il livello di istruzione che si trascinano dietro è abbondantemente scarso ecc.

    Ciao UUIC per dirla con il VI° partiarca Zen Hui-Neng " siamo ciò che mangiamo " e anche quì un po di ecologia non guasta.

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    1. Per lei, forse è difficile comprendere la metafora...mangiare, pensare ecc. Comprende ora?

      Meglio finirla quì.

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    2. Daoist ha scritto benissimo, siamo ciò che "mangiamo".
      Sia in senso letterale che metaforico.
      Gli ingegneri anglosassoni dicono Garbage in, garbage out!.
      Ancora, la qualità di ciò con cui alimenti corpo e anima e mente è assolutamente indipendente da censo, professione, livello di nozionismo, potere.

      Io temo che l'attitudine ad avere strumenti culturali sia più una cosa che si apprende in famiglia che nella "istruzione".
      A scuola ti possono anche far leggere Leopardi o D'Annunzio qualche ora in un anno ma se poi a casa hai dei genitori che si farciscono di pattume televisivo, il cui unico intgeresse è l'outlet, chi o la gazzetta, non è che poi ti "alimenterai bene" quando sarai indipendente.

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  7. Ti rispondo io, anche se non pretendo d'avere la verità in tasca: qualche personaggio in maggiore o minore buonafede (spesso "minore") dà il "la" con un motivetto che tutti conoscono, gli altri si aggregano perché cantare tutti insieme è emotivamente coinvolgente. Per quanto riguarda i gregari che si accodano, va bene "Bella ciao" come andrebbe bene l'inno nazionale (non meno gettonato e non meno a sproposito), come andrebbe bene una canzone di Vasco Rossi o di qualche altro personaggio popolarmente stranoto, come andrebbe bene un bell'Alleluja di quelli insegnati a catechismo, come andrebbe bene il jingle che accompagna gli spot del "Mulino Bianco".

    Del fenomeno s'avvantaggiano i manipolatori di qualsiasi parte politica (e non solo politica). In questo campo sono molto attivi i manipolatori "mancini", ma chi è stato ad una manifestazione d'area berlusconiana negli "anni d'oro" del berlusconismo non avrà problemi a riconoscere che altrettanto abili sono stati i manipolatori di quello schieramento. Se poi si tornasse indietro di alcuni decenni, si troverebbero esempi d'oro nell'uso manipolatorio delle canzonette fasciste... e via all'indietro o lateralmente fin dove vi pare d'andare.

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  8. Pero', Lorenzo, tu stesso dicevi che tuo padre era costretto a cantare le canzoni fasciste.
    Passano i decenni ma i comportamenti umani e collettivi sono sempre quelli. Una tendenza orribile alla omologazione. I comportamenti gregari creano dei mostri e le peggiori cose della storia sono sempre state movimenti di massa.
    Ovvio: le minoranze non hanno la forza per imporsi.

    Ora c'e' l'omologazione a sinistra che e' come le altre, lo stessa insofferenze per chi non si adegua al coro pecoreccio.

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  9. Lorenzo: "Nessuno al mondo sa chi fossero tanto Leopardi che Dannunzio."

    Peggio per loro. Del resto, non è che dalle nostre parti si sappia gran che dei grandi letterati giapponesi o indiani. E va bene così! Perché nel bene e nel male qui non siamo né in Giappone, né in India, e Giapponesi ed Indiani non sono in Italia. Finché dura (e, con l'andazzo attuale, temo che non sarà per molto).

    Ma questo, dai soliti benpensanti poco usi a pensare, potrebbe essere etichettato come un ragionamento leghista, con il preteso sottinteso che "leghista" sia (chissà perché dovrebbe esserlo, poi...) un insulto.

    P.S. Si noti come, benché insegnante, non ho sbagliato neppure un verbo nonostante la profusione di tempi oltre il presente, l'imperfetto, ecc.

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    1. D'accordo su tutto quello che hai scritto in quest'ultimo commento. Pensa che, pur insegnante di musica tento di far balenare qualche barlume d'approccio scientifico nelle menti dei ragazzini. In una percentuale di casi che darebbe impietosamente ragione a Mendel e alle sue osservazioni sull'incidenza dei caratteri sull'avvicendarsi delle generazioni di piselli, quella metodologia d'approccio, incredibilmente!, lascia il segno. Certo rimane una maggioranza che, spiace dirlo ma è così, non è attrezzata per muoversi in quella direzione (non ci arriva, perché come per il fisico, non siamo tutti uguali neppure nel cervello).

      "Benché insegnante" era ironico, certo.
      Tra l'altro, non sono laureato. Comunque sia, essere laureato non necessariamente va di pari passo col rientrare nella percentuale mendeliana favorevole alla quale facevo cenno poco sopra. Dalle nostre parti si attribuisce al titolo accademico ben più importanza di quella che sarebbe opportuno attribuirgli. Anche perché ho lasciato i "banchi" di scuola quasi trent'anni fa, ma da allora ho imparato tante, tante cosette. Come me, tutti coloro che hanno un minimo di curiosità e di tempo da dedicare alla cura delle proprie possibilità cognitive.

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    2. 25-50-25. La casistica nella quale mi sono imbattuto in trent'anni di insegnamento mi permette di dire che Mendel aveva colto nel segno. Se avesse studiato le possibilità d'apprendimento dei cervelli umani, anziché il colore dei fiori dei piselli, le sue conclusioni sarebbero state con ogni probabilità le stesse. Da parte mia, non c'è intento denigratorio nei confronti di alcuno -- se uno ha certe caratteristiche, ha quelle caratteristiche, punto. Si può essere ottime persone anche con un cervello non al fulmicotone, così come si può essere ottime persone senza un fisico da atleta olimpionico. Quel che possono realisticamente fare gli insegnanti è (tentare di) fornire alle persone i mezzi migliori per esprimere il potenziale loro proprio, tenendo anche presente che esiste, particolarmente nelle fasi evolutive dello sviluppo, chi non gradisce avvantaggiarsi delle opportunità offerte, per una miriade di ragioni. La mitologia del "siamo tutti uguali" e del "non è concepibile l'insuccesso" è frutto del pensiero "di sinistra" (quello più fideistico) tanto quanto altre fantasie di quelle che fan cadere le braccia al solo pensarci. La scuola garantita per tutti è una cosa, l'apprendimento di qualità garantito per tutti un'altra -- la prima è realizzabile, il secondo no. Poi, sulla carta, si può scrivere quel che si vuole.

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  10. I regimi soft e pure non cosi' soft (gli squadristi, i fodamentalisti sono sempre presenti, ne e' arrivato uno qui stasera) cercano di irrigimentare le masse e cio' si inizia a farlo proprio nelle scuole.
    Certo che c'e' un regime.
    Prendi un gruppo di persone allineate ad un pensiero unico e inizia a rompere la loro superficialmente uniforme ortodossia: prima cercheranno di ignorarti, poi di deriderti poi si passa all'azione fisica che tenta di sopprimerti.
    Beh, il consumismo e' molto piu' sottile ancora (e' interessante leggere come gli homo sono trattati nei percorsi forzati di un ipermercato, studiamo l'etologia e la sfruttano, di fatto sono recinte per bestiamo a percorsi ufficialmente liberi ma molto efficacemente guidati).
    Il crescitismo e' un'altro di queste convinzioni di massa che tendono all'isteria dogmatica.
    I regimi del secolo scorso, in quanto brutali, erano molto meno pericolosi a medio e lungo termine.
    Il post-comunismo e' una via di mezzo: apparentemente crede di avere una superiorita' culturale in realta' appena ne smascheri le incogruenze e le assurdita', le fanfaluche, smaschera subito il suo volto violento, totalitario.
    I regimi di destra sono stati meno violenti e sadici di quelli di sinistra in quanto hanno sempre garantito, in generale, la liberta' economica.

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  11. Quest'ultima osservazione di Lorenzo mi porta ad aggiungerne una mia (alla quale non avevo mai pensato -- grazie Lorenzo).

    Com'è che dalle nostre parti ci si preoccupa tanto della presunta offesa che arrecherebbe a certi religiosi "alternativi" l'obbligo di praticare ritualità come quelle dei canti natalizi, mentre nessuno pare preoccuparsi dell'offesa (del tutto sovrapponibile) arrecata dall'obbligo di cantare certi inni d'ispirazione politica imposto a chi ha convinzioni politiche diverse, magari opposte, in celebrazioni quali il 25 aprile? Con lo stesso criterio, chi si preoccupa dello stato emotivo dei pur pochi monarchici in occasione delle sontuose manifestazioni del 2 giugno?

    Solo io colgo una contraddizione insanabile nella sua totale irrazionalità o, se preferite, nella sua pelosa tendenziosità?
    Tutto ciò senza voler minimamente prendere posizione per uno schieramento o per l'altro; il ragionamento sia per quanto possibile asetticamente astratto.

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  12. MKS, quante volte ho osservato che il comunismo e' un nuovo oppio dei popoli, una nuova religione?
    Ritualita', faziosita', ortodossia, inclusione/esclusione, volonta'; di egemonia ideologica, di universalismo, etc. .
    Karl Marx ha fallito miseramente: ha ottenuto esattamente l'opposto dei risultati che si proponeva.
    Ma di questi paradossi ce ne sonoun tot, si pensi appunto ai cantori di "una mattina mi sono alzato e ho tovato l'invasor" che sono fanatici fondamentalisti nel sostegno e nell'apologia dell'invasione in corso.
    I lumi della ragione, il materialismo scientifico...
    Siamo all'oscurantismo piu' sordido e cieco.
    Si pensi solo alla ripresa della censura.
    La rivoluzione si compie, si torna al punto di partenza.
    Artefici di cio'che blaterano di combattere.

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  13. è un bravo cristo Pisapia. pensa che non si ricandida. e quando mai succede una roba del genere in Italia !

    (anche se come sindaco non è stato peggio della Moratti ma neanche tanto meglio)

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  14. PS: a me su tutti mi piace l'inno sovietico. mi fa venire la pelle d'oca.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.