giovedì 30 marzo 2017

Lievismo - 2

(Lievismo)

Dunque, uno dei due massacratori era stato arrestato con centinaia di dosi per ciascuna delle varie droghe che spacciava e rilasciato il giorno dopo, ovvero all'indomani dell'assassinio che commise poi col branco. Il rilascio era avvenuto perché le sostanze stupefacenti erano per "consumo di gruppo". Certamente. Un gruppo molto grande.
Il GIP lievista ha rilasciato un criminale che poi ha continuato ad agire. Non c'è miglior istigazione al delinquere della certezza dell'impunità.
Perché le carceri scoppiano (di "ricchezze, doni, gioiosi fratelli, multiculturalità, opportunità e pagatori di pensione"). Oppure il GIP era un kompagno con la testa farcita di fanfaluche oppiacee sinistranti. Oppure entrambe le cose.
Avanti con la società a scoppio. Più lievismo per tutti.

(via sem07it)

13 commenti:

  1. Un mondo alla rovescia, che necessiterebbe di una bella "raddrizzata". Solo che poi certi rimedi finiscono d'essere peggio del male che si vorrebbe curare, perché il filtro passamerda sempre all'opera è una garanzia di tornare invariabilmente lì, al punto di partenza.

    Un tempo ci si sarebbe riuniti per pregare o per inscenare qualche analogo rito propiziatorio.

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    1. Un mondo alla rovescia, appunto.
      Nel quale il sistema "(in)giustizia" diventa un sistema criminogeno, quello per le quali gli onesti vengono rese vittime e i criminali hanno impunità e si impongono.

      Considera, ancora una volta, lo stridente contrasto che garantisti, buonisti, perdonisti, sociologisti d'accatto, marxistoidi, ugualisti, cattocomunistoidi etc. hanno realizzato.
      Una società di barbarie nei quali, abolita pena e repressione, politicamente scorrette, retrograde, nazifascioleghiste, eccetera eccetera si è raggiunto un progresso nei quali i delinquenti, i bruti si realizzano.
      E questi vorrebbero difendere i poveri, i deboli, gli esclusi, etc. etc.
      E i cretini che ci credono sono sempre di più.

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  2. Io ho un('altro) pensiero/approccio liberale: legalizzare il consumo (per toglierlo alla criminalità e a delinquenti come questo, col suo papi che, pare, partecipava al pestaggio di branco) e poi pugno di acciaio al tungsteno su tutto il resto.
    Se sei drogato e commetti crimini hai e pene pesanti e progressive, fino ad eliminarti dalla società.

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  3. e c'era pure il rischio fossero albanesi ! e invece no che sfiga, erano italiani !

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    1. hai ragione, numeri

      https://news.vice.com/it/article/sempre-pi-albanesi-stanno-lasciando-litalia-per-tornare-in-albania

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    2. albanesi, si parlava di albanesi. disegnino?

      comunque come sa bene uuic, belle fighe le albanesi

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    3. Terzani osservava che gli SUA sono riusciti a non far esplodere la violenza nella loro società multietnica solo con una terribile (secondo Terzani) repressione.

      La cultura lievista dell'impunità è una follia anche dal punto di vista dei vertici neosovietici e dei loro piani ammantati di moralismo ma, negli effetti, di bieco sfruttamenti di ciò che nel loro linguaggio indicano come calssi subalterne (i poveri, poracci).

      Ciò che sta succedendo non si comprende neppure in un ottica marxista/econonicista di sfruttamento. Allora io penso che siano proprio le pulsioni moralisticheggianti distruttive, nichiliste di questa massa di criminali sadici e invasati che li guida nel loro agire antipolitico, antidemocratico, di regime.

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    4. Per il concetto di morale intendo la morale del gregge, per usare le parole di Hegel. Marx la indica come morale degli oppressi con il paradosso attuale che i nuovi oppressori le castalie transnazionali, parassitarie, progressiste, ultracapitaliste, neosovietiche usano il paradosso della morale degli oppressi per tenerli tali e continuarne lo sfruttamento.
      E' la morale "ugualista" monoteista prima, quindi illuminista, poi marxista.

      La follia distruttiva in realtà ha qualche lato di tentativo di ragionevolezza, dal punto di vista di quella morale. Ma si concretizza in un'aporia, in un marciume logico a livello concettuale, in un paradosso che diventa la distopia che si sta realizzando.

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    5. Secondo il Treccani:
      Morale
      Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta una scelta consapevole tra azioni ugualmente possibili, ma alle quali compete o si attribuisce valore diverso o opposto (bene e male, giusto e ingiusto).

      La legge deriva dalla morale, come scrivi.
      E la morale come è formata?
      Deriva da una serie di convenzioni su male e bene, su giusto e ingiusto che, come è noto, possono variare radicalmente, spesso essere antitetiche.
      Marx si inventa una sua morale. stabilisce che lo scarso reddito è, di per sé, un catalizzatore che dovrebbe proiettare le classi "subalterne" ai vertici.
      E' del tutto ovvio che si tratti di una mistificazione, di uno stravolgimento della realtà e del buon senso.
      E' una morale antagonista (allo status quo, la morale dei signori) e quindi bacata in sé.
      Nessuna persona sana di mente si farebbe operare al cervello per un rischio di aneurisma da un proletario invece che da un bravo neurochirurgo.

      Kant affermava il dovere di ciascuno verso una tendenza alla perfezione, non diversa dalla teoria dell'uomo superiore di Nietzsche (siamo agli antipodi dell'ugualismo che appiattisce a mediocri tubi digerenti). Per migliorarti non puoi che affrontare i tuoi limiti, eccederli.

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    6. > Qui non si tratta ne di morale ne di nichilismo, si tratta di follia, ovvero di pensieri irrazionali,

      La pulsione masosadica, distruttrice verso un Mondo Nuovo (infernale) non è così folle.
      Vari esperimenti di etologia e di psicologia hanno dimostrato che il desiderio di punire, di vendicarsi tende a prevalere su quello di affermarsi e realizzarsi.
      A questa visione non si sottraggono marxismo e comunismo che hanno forti connotazioni antagoniste (il "proletariato" superiore solo perché antagonista al resto della società).

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  4. Ci sono delle responsabilità individuali, dell'assassino e di chi l'ha rimesso in libertà.
    Si drogano i figli dei destri e dei sinistri, la verità è che lo Stato si è arreso alla droga.

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  5. Il Kosovo ovvero un territorio dove la demografia tumorale islamica dei kosovari ha letteralmente espulso gli indigeni originari serbi.
    Dietro tutto, lo Stato Canaglia e il suo Dividi e impera! applicato anche alle porte d'Europa.

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