lunedì 28 maggio 2018

Savona sì, Savona no... No, Savona no!

Eravamo appena sbucati dalla gallerie e il segnale gracchiante del giornale radio era sparito. Avevamo sentito del gran rifiuto.

_civa (C) - Uscire dall'euro è una pazzia.
UUiC  [pensa un po'] Mmh...
U - Io non sono un fanatico dell'euro né un fanatico del no euro...
C - Ma cosa è successo?
U - M5S e Lega volevano Savona ministro dell'economia. Mattarella ha posto il veto.
C - Perché?
U - Savona è molto critico sull'euro.
C - Uscire dall'euro è una pazzia.
U - Mmh. Ma questa è una decisione politica, non spetta al PdR ma agli elettori.
C - Ma la gente non capisce un cazzo, non è capace di intendere.

In poche battute, attraversando le selve dell'Appennino, il nostro simposio di sociologia, di politica.
Io ero algido sulle democrazie demagogiche del più trippa per tutti del M5S e pure sull'apologia del deficit, crescitista della Lega. Quello che pensavo e che penso dell'euro l'ho scritto qui e, passati quasi tre anni e mezzo è tutto ancora crudemente vero col peggio ulteriore di un ulteriore, drammatico aumento del debito a furia di deficit degli sfasciapaese del PD, SEL e altra gentaglia del genere.
L'austerità è ciò che serve a questo paese come l'insulina per i diabetici.
Io penso con orrore e ribrezzo alla cicalesca illusione di mettersi a stampare rettangoli di carta, a far ripartire il più becero consumismo, a far precipitare ulteriormente il baratro della bilancia dei pagamenti nei confronti della Germania che sarebbe e il rimanere nell'euro e il pompare deficit e debito ulteriormente, il peggiore degli scenari possibili (dopo quello della guerra civile, interetnica, interreligiosa, interculturale che la sinistra sirianizzante, meticciante prepara da lustri) a far ripartire la crescita, la devastazione del paese col tumore di edilizia ciarpame.
Le masse vengono allettate dalla demagogia rivestita di democrazia.
Io non sono un democratico, un ugualista.
Ma se una cosa è certa, come il fatto che esiste una categoria che riesce ad essere peggio dei comunisti che è quella dei cattocomunisti, altrettanto certo è che i vertici mondiali, ultracapitalisti transnazionali, le (per usare il termine di Hermann Hesse che mi piace molto) castalie parassitarie di fanatici invasati sono peggio.
Senza il rigore della realtà, del principio di sostenibilità anche delle finanze, se non si piccona l'inquinamento dirittista e del campo degli ori zecchini stampati e dello specchietto per cretini del "Più tutto per tutti" (e, ancora, la sinistra è riuscita a fare peggio perfino in questo, trasformandolo in "Più tutto per più tutti") non si esce da questa follia.
Mattarella, cattocomunista, eletto da un parlamento di irregolari semiclandestini, nominati in seguito a legge elettorale incostituzionale, ha preso una decisione politica, si è imposto su decisioni, comprese le loro criticità, prese da due forze politiche.
Qui entra in gioco, ancora una volta, la finzione democratica che è ancora quella nefasta dell'ipocrisia sinistra: se il popolo conferma quanto deciso dai soviet in "centalità democratica" è giusto, degno, democratico, se il_bobbolo non si conforma a quanto deciso dai vertici, è 'inorante, rozzo, populista, antidemocratico. Ci pensiamo noi a correggerlo.
Si può sempre passare dalla padella alla brace.
Senza ripianamento del debito potrà andare solo peggio.
Sta a paesani e cittadini responsabilizzati sulle conseguenze delle loro scelte decidere se euro sì o euro no, non ad una escrescenza della congrega mondialista, sì global.

Nota: spero di aver corretto errori e refusi.

37 commenti:

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  2. Se non si mette mano alla costituzione, ad esempio, restituendo la sovranità democratica agli elettori sulle questioni internazionali, si rimarrà sempre in questa mediocre roba cattosovietica.

    Insomma, esiste una oligarchia che concentra il potere sulle questioni internazionali e lo sottrae alla sovranità degli elettori.
    E su questo vulnus, quello della sovranità esclusa, i piani di alcuni vertici sono sempre più distanti, ostili ai voleri degli elettori, per quanto discutibili.

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  3. Io sono abbastanza germanofilo su varie questioni (altrimenti non mi dichiarerei, idealmente, asburgico-tirolese).
    Qui però si è appieno nella realizzazione dei soviet che impongono le loro scelte a coloro che la devono subire, come nel caso della guerra migratoria.

    Come osserva Fusaro, un altro caso di conflitto tra dominati e dominanti.
    Con l'aggravante della sofisticazione ideologica, dei vertici "difensori del proletariato" che, come sempre, lavorano contro di esso e contro la borghesia.

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  4. Risalendo al contenuto del post, sono d'accordo con UUIC, specialmente quando scrive che "Le masse vengono allettate dalla demagogia rivestita di democrazia" e "... che esiste una categoria che riesce ad essere peggio dei comunisti che è quella dei cattocomunismi."
    Poiché (come ormai è diventato un refrain), "non v'è limite al peggio", posso aggiungere che ad un livello ancora più basso di questi c'è la gente mentalmente pigra che usa il cervello che sta nell'intestino piuttosto che quello nella scatola cranica. Dal democratico voto di questi, che sono la maggioranza, scaturiscono i personaggi che tutti conosciamo, che legiferano e che li infinocchiano.

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    1. Lorenzo: "La Chiesa cattolica [...] ha dato forma all'Europa che conosciamo, ovvero ha formato le culture di TUTTI i popoli europei e quindi è stata anche FATTORE UNIFICANTE"

      Che è esattamente lo stesso scopo che si prefiggono quelli che vogliono, oggi, i ben noti "mischioni". Certo, con mezzi, metodi e finalità adattate ai tempi, ma il concetto di fondo rimane lo stesso.

      Da notare, la Chiesa caldeggia e si adopera operativamente per contribuire all'implementazione di quei "mischioni moderni".

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    2. Diamine, ne sai una più del diavolo!

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    3. Più che l'effetto potenzialmente letale della mia pipì, a me preoccupa l'effetto sulle piante di pomodoro o di melanzane di quel che potrei tirar su dal pozzo, visto che sta a due km da un "ragguardevole" stabilimento chimico Solexis e a 700 metri da una discarica consortile nella quale non è ben noto cosa è stato interrato...

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    4. I terreni, da queste parti, sono in parte notevole poveri, non di rado argille azzurrognolastre del pliocene sulle quali cresce assai poco. Se tali argille hanno anche presenza di detriti e rottami (anche fini) ofiolitici, non ci cresce alcunché.
      Tant'è che in non poche zone ci sono radure o aree senza vegetazione o con vegetazione assai scarsa, povera.
      Dovrei fare qualche foto per dimostrare la crescita sensibilmente diversa e lo stato vegetativo florido di alcuni alberi e arbusti ai quali porto la mia urina. Si tratta di zone che erano state scaravoltate da lavori di movimento terra che volevano precedere una speculazione edilizia fortunatamente mai avvenuta (con la provvidenziale crisi del 2009 che ha inferto un duro colpo a questo tumore) e che avevano asportato lo strato di terreno-terriccio superficiale, lasciando, in ampie aree, solo l'argillaccia azzurrognola.
      Non solo, io risparmio migliaia di sciacquoni all'anno, che in lustri e lustri, diventano una quantità d'acqua assai rilevante, in una zona siccitosa come l'Emilia. Inoltre, evito che i nutrienti finiscono a eutrofizzare i corsi d'acqua e quindi l'Adriatico che, notoriamente, ha problemi gravi di eutrofizzazione.
      Certamente questa pratica non sarebbe possibile in città o in un centro abitato, a meno di sforzi e impegno insostenibili.
      Intanto io mi godo il crescere robusto, florido di varie piante, in maggior parte alberi (c'è anche un bel biancospino maestoso per la sua natura erbustiva, eheheh ;).

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    5. Lorenzo: "Lo stabilimento chimico può avere un "incidente"

      Lo stabilimento chimico può avere ANCHE un incidente, o molti incidenti (che potrebbe riuscire a nche a tenere nascosti, se non catastrofici). Il FATTO è che lo stabilimento chimico, anche senza incidenti, genera inquinamento (entro i termini di legge, ovviamente, ma a chi si becca il suo bel tumorino d'ordinanza dei termini di legge interessa mica tanto, eh!).

      Potrei andare più nel dettaglio, ma siccome c'è chi lo sta facendo per vie legali, qualsiasi ipotesi rischierebbe di tramutarsi in una querela con annessa richiesta di risarcimento danni (capici? io dovrei risarcire dei danni...).

      Poi c'è la discarica, che si trova a circa un chilometro dallo stabilimento. E non aggiungo altro, se non che sulla discarica è stata installata una pletora di pannelli solari fotovoltaici a terra. I maligni si lasciano andare ad illazioni secondo le quali quei pannelli sarebbero lì per impedire di scavare, qualora a qualcuno venisse in mente di andare a vedere cosa è stato seppellito lì sotto insieme alle scatolette del tonno vuote. Che gente! Come si fa a essere tanto diffidenti?

      Ora però mi preoccupo perché oggi ho fatto la pipì sotto al caco. In effetti, sotto al caco avrei dovuto cacarci, no? E se poi mi prendo il tetano? E se invece mi prendo un totano? E se ricevessi la visita d'un enorme titano? Son questioni, eh!

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    6. Lorenzo: "Se fai la pipi o pa pupù sotto il caco e io non ti vedo, non muori. Se ti vedo, dipende."

      Se mi vedi te ne fai una ragione, perché il caco è nel mio orto. Tra parentesi, ho una nutrita collezione di zappe e le so maneggiare con perizia.

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    7. Lorenzo, talvolta entri nella modalità "perdo la testa e tiro colpi di daga a destra e a sinistra a prescindere".

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    8. Ribadisco che "in giro" si riferisce, in questo caso, al mio orto. Non hai voce in capitolo.

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    9. La cosa oscena (art. 527, che nel caso specifico c'entra zero) e contraria alla pubblica decenza (art. 726, che c'entra altrettanto) è la sequenza di commenti senza senso che stai inanellando. Col desiderio di proporti ogni volta come fenomeno finisci, questa volta, di apparirlo davvero. Da baraccone. Riprenditi.

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    10. Cosa diavolo centrano gli atti osceni in luogo pubblico e la pubblica decenza!?
      Ma tu, quando vai in montagna, vuoi la latrina dietro l'abete, per essere decente!?
      Ma dai!

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    11. La linea guida che riporti non è pertinente in quando riguarda gli impianti per lo scarico delle acque reflue domestiche. Se ti sforzi sei in grado di capire la differenza rispetto a quel che ho scritto più sopra. Hai di nuovo toppato (ammesso che tu abbia letto e compreso il documento che hai segnalato, cosa della quale dubito molto).

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    12. UUIC, probabilmente in montagna ci va portandosi dietro qualcuno con paletta e sacchetto affinché possa raccogliere i suoi "frutti" e depositarli negli appositi contenitori. Oppure si trattiene fino al rientro a valle per poi servirsi di qualche impianto regolarmente collegato a un sistema di scarico delle acque reflue a norma con le linee guida previste per carichi organici inferiori a 50 AE (abitanti equivalenti, per capirci).

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    13. Lorenzo, infatti, come in Emilia Romagna, è prevista, in alcuni casi, lo smaltimento superficiale di reflui che, sostanzialmente, vengono biodegradati.(1.2, limiti di carico a 1.5, come tutto anche questo ha dei limiti, fino alla schema di subirrigazione in Allegati).

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    14. > Oltre ad essere palesemente fuori di testa con l'idea di concimare le piante con il vostro cacopiscio

      [...]

      Lorenzo, se la cocciutaggine diventa boria e nega la realtà, inizia a diventare sgradevole oltre che poco dignitosa per la tua persona.

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    15. Durante la giusta prospettiva di autarchia fascista la questione dei fertilizzanti divenne importante nella complessiva strategia di uso oculato (e sostenibile, ma questa dimensione ecologica penso non fosse presente nelle scelte politiche del regime) delle risorse nazionali.
      Mio padre mi raccontava che regolarmente, dalla campagna, arrivavano autobotti a svuotare la fossa biologica del condominio per utilizzarne i contenuti.
      Ovviamente (non è che non si fosse edotti della filiera dei patogeni umani, le cose venivano fatte bene) con le dovute precauzioni.
      Lorenzo, ricordati gli avi anche quando non sono allineati al tuo antagonismo polemico.

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    16. > il tuo amico prof. Ugo scrive che la ragione per

      Beh, in fatto di demenza non ci sono limiti.
      Ecco un'altra perla della stoltezza del tecnoteisti del progressismo storto, bacato.

      Autostrade, in Germania arrivano quelle elettrificate

      Prego leggere in occhiello

      "a ridurre le emissioni di carbonio nel trasporto pesante a lungo raggio".

      Il trasporto pesante a lungo raggio deve viaggiare su ferro, con costi energetici già ora irrilevanti rispetto a quelli su gomma.
      La rete ferroviaria esiste già, è già elettrificata.
      Solo che non è fonte di lucro per le multinazionali.
      Beh, diciamo che i tedeschi, iniziano a batterci anche in fatto di UCAS.
      Avrei dovuto farci una pagina su 'sta demenza.

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    17. Qui sei in casa mia.
      E non mi va di essere insultato da un commento con parecchie cretinate e borioso.
      Ora non ho tempo per smontare le tue affermazioni.
      Ho salvato il tuo commento.
      Se interessa scrivimi che te lo rimando e poi lo ripubblichi senza le sparate e i tentativi di insulto.

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    18. > soltanto una faccenda di produzione industriale e di consumi.

      Sì, proprio così!
      Consumismo riverniciato di verdognolastro.

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    19. > I "costi energetici", te l'ha detto il prof. Ugo

      Di nuovo ti scatta l'embolo dell'antagonista.
      L'attrito in ferrovia è estremamente ridotto. Negli scali di smistamento è pratica quotidiana dare piccoli impulsi ai carri che si muovono per centinaia di metri.
      Se tu prendessiun bilico o un rimorchio con lo stesso carico,a fronte di un impulso assai maggiore percorrerebbe qualche decina di metri.
      Si può fare il calcolo della potenza necessaria per un treno da 1000t e poi confrontarla con quella necessaria per 50 TIR da 20t l'uno.
      Puoi negare pure l'aritmetica se vuoi. Prego.

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    20. Lorenzo, se stai vivendo un momento difficile della tua esistenza hai tutta la mia comprensione per quello che sembra astio dovuto a nevrosi (senza ironia). In caso contrario, ripeto, riprenditi (con ironia, tanta).

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    21. Nessuno ti vieta di cercare l'ACaNdL* per ogni cosa, possibilmente ben sterilizzato e monouso. L'importante è che tu sia felice. Da come ti leggo sei molto felice, si percepisce in modo palpabile, a pelle.

      AC: Apposito Contenitore a Norma di Legge

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    22. Mi diverto un sacco. Andiamo con ordine...

      Lorenzo: "[...] mi importa che tu faccia come il molosso del mio vicino che mi cacapiscia sulla soglia di casa?"

      Tra casa mia e casa tua ci sono come minimo un'ottantina di chilometri. Hai una casa bella grande!

      Lorenzo: "Che poi, oltre l'idiozia manifesta [...]"

      Non mi sono mai permesso di darti dell'idiota (usi la parola secondo l'etimologia che ci hai spiegato almeno millemila volte, immagino), ma visto che lo fai da solo, va bene: se ti fa piacere considerati pure manifestamente idiota.

      Lorenzo: "[...] i benpensanti ti tollerano fino ad un certo punto e poi ti scacciano a bastonate."

      Vieni. Tranquillo, oggi provvedo a disinfettare gli attrezzi.

      Ora vai, usa gli "appositi contenitori" (quelli che scaricano tutto nel fiume -- la prossima gita falla lì, così capisci).

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    23. > In comune con UCoso hai la convinzione che sia cosa buona e giusta concimare le piante con le tue feci.

      Precisazione: io non ho un cesso a secco ovvero a segatura come alcuni del GAS i quali, dopo, portano il tutto in letamaia o nella compostiera a mucchio.
      E' del tutto ovvio e pratica secolare quella di utilizzare le feci come letame. Il problema, con quelle umane, è la trasmissione di malattie.
      Ma qualcosa del genere vale anche per altri tipi di letame, come quello suino per la tenia, etc . ma ciò non impedisce che esso venga utilizzato.

      Lorenzo, ti sei incraniato furiosamente contro 'sta buona pratica di riuso delle deiezioni umane tirando in ballo i massimi sistemi, leggi contro gli atti osceni, la filosofia. Tu stai recitando una commedia con mille menate perché su una cosa così non ci sarebbe nulla da discutere ed eventualmente da copiare per chi ne avesse la possibilità.
      Hai del tempo da perdere, evidentemente.

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    24. > ACaNdL

      Ahahah.
      Sarà stato divulgato dall'UCAS.

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    25. > Invece, come ho detto altre volte, sarebbe il caso di argomentare.

      Che pazienza che ci vuole.
      Bisogna spiegarti che l'acqua è bagnata e che il trasporto ferroviario (pesante e a lungo raggio ampliano il vantaggio) è assai meno energivoro ed inquinante di quello su gomma.
      Ma perché vuoi fare il cretino?

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    26. Loracolo, non ti sembra di allargarti un po' troppo? Capisco le nevrosi (ne ho io stesso una bella collezione), ma controllati.

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  5. Lorenzo scrive: "(L'Italia) NON E' PIU' UNO STATO SOVRANO".
    Indipendentemente dai trattati, dai patti, dalle convenzioni, dalle intese e da tutta la paccottiglia sottoscritta dai politici cattocomunisti e non ad insaputa del popolo (però, anche se quest'ultimo fosse stato consultato le sue disgrazie non sarebbero cambiate di una virgola) l'Italia non è mai stata uno STATO.
    Per dirla con la Fallaci (La Forza della Ragione) riporto qui di seguito un suo passo molto significativo:
    "Nel caso degli italiani ["i" minuscola nell'originale] l'amara realtà include anche genetiche colpe, intendiamoci. E la prima è quella che ci viene dalla millenaria abitudine d'aver lo straniero in casa. Di considerarlo una normale disgrazia, un infortunio della natura. Perché, bando alle chiacchiere: sono almeno millecinquecento anni che lo straniero ci invade.
    Da Teodorico in poi (489 dopo Cristo) tutti sono venuti. Tutti! Ostrogoti, Visigoti, Longobardi, Franchi, Mori. Normanni, Germani, Ungari, Vichinghi, di nuovo Mori. Spagnoli, francesi, inglesi, tedeschi, austriaci, russi turchi cioè di nuovo Mori. Ch'io sappia, soltanto i cinesi e i giapponesi e gli esquimesi non ci hanno conquistato."


    Beh, dire che l'Italia NON E' PIU' uno Stato sovrano mi sembra alquanto una forzatura perché lascia sottintendere che un dì lo fu.
    I cd Italiani non sono una Nazione, non sono un popolo, non sono un'unica entità. Sono più che altro delle tribù eterogenee che, avendo smesso di farsi la guerra da sole, gli han fatto credere la balla dell'unità nazionale e di definirsi "popolo".

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  6. Carissimo Lorenzo, a proposito della nazione Italia, intesa come unico popolo, vedo che non siamo assolutamente d'accordo. E' una discussione accademica che dopo averci fatto consumare le tastiere dei nostri Pc sul batti e ribatti ci lascia esattamente come prima, cioè sulle nostre posizioni.
    Qualora tu non l'avessi capito (forse perché non sono stato abbastanza chiaro nei miei scritti) io sono un "libertario, secessionista molecolare" per cui non voglio imporre a nessuno di fare o non fare certe cose o di associarsi con chi non vuole. Ovviamente vale anche l'inverso: mi irrita essere costretto a condividere le mie finanze e limitare la mia libertà con chicchessia che non sia da me ritenuto degno.
    Detto questo ogni riferimento all'Italia unita o a qualsiasi altra nazione tenuta assieme con la coercizione (anche da parte della cd maggioranza) troverà sempre il mio dissenso.
    Se non siamo accecati dall'ideologia, possiamo vedere quanto sia netto il frazionamento dei popoli italici guardando la mappa colorata del Belpaese con la distribuzione delle maggioranze scaturite dalle urne il 4 marzo scorso. Sono evidenti (almeno) tre aree in cui i cittadini hanno dato la preferenza a programmi elettorali e ad aspettative nettamente diversi. In nome di quale ideale dobbiamo costringerli ad indossare la stessa camicia di taglia unica (one size for all) e pure unisex, confezionata da un governo centrale lontano da tutti e frutto di biechi compromessi?
    Io so andare in bicicletta... ma anche se non avessi l'equilibrio per farlo non negherei la sua esistenza. Però vedendo che c'è qualcuno che preferisce il tandem per accomodarsi dietro facendo pedalare quello davanti, o anche chi vuol saltare in sella solo nelle discese, allora non me la sento di dire che fanno parte della stessa squadra di chi invece vuol pedalare da solo e andare dove vuole. Lascio piuttosto che ognuno si faccia le gare (o si trastulli) nel girone che più gli appartiene.
    Per quanto riguarda la Francia (solo per usare il tuo esempio perché di indipendentismi ce ne sono a bizzeffe) vorrei ricordarti che in Bretagna molta gente sta gridando: "Ici n'est pas la France, vive l'indépendance!"
    Perché non ascoltarli?
    Il tuo è un approccio "top down", il mio "bottom up". Non ci si incontra neanche a metà strada, per la miseria!

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  7. Lorenzo, il problema è ricorsivo.
    Supposto che esista una nazione Italia, essa ha al proprio interno, piccoli patrie con relazioni non propriamente virtuose tra di esse.
    Quante volte tu hai martellato il problema della meridionalizzazione dello stato?!
    Ora, il fatto che ora lo osservi pure Michele, non è che ti deva far scattare la molla polemica.

    Certamente io ho più affinità con un calabrese di Locri che con un tunisino salafita.
    Anzi, ritengo che certi aspetti ancora maschi di certe culture europee, possano essere utili, in futuro, nella liberazione dell'Europa da questi invasori.
    Certamente non sarà un metrosexual hipster di SEL o del Pd ad affrontare gli invasori violenti.
    Come? Con la mediazione culturale, i fiori di Bach e la tisana al carcadè?

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  8. Infatti, il fatto che in Calabria abbiano sparato a degli africani che stavano arraffando lamiere, è indice che in alcuni luoghi c'è ancora qualche reazione.
    A lato, io noto, che l'economia quasi malavitosa questi invasori come schiavi è, anche essa, parte del problema.

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  9. Poraccio, un altro radical chic con i fiotti di bile perché il mondo non va come egli vorrebbe.
    Persino patetico.

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  10. Il signor Cohen, come dice il cognome, è ebreo.
    Rispetto agli ebrei che in Israele devono difendere con le unghie e i denti la loro nazione (osservo senza dare alcun giudizio di merito) è apolide, nel proprio salotto newyorchese, tra un calice di Ca' del Bosco, prima del vernissage serale al Moma, inizia a predicare alacremente cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, sia eterodosso, violatore dell'ortodossia apologizzata.

    I passeggeri pugliesi sinistrati e sinistranti fanno parte di quella militanza di utili idioti della quale scrivo nella pagina odierna.
    Hai presente coloro che si flagellano a sangue nei riti pasquali? Ecco, siamo a quel punto di masochismo.
    C'è qualcosa che non funziona nelle loro crape, il risultato di lustri di condizionamento, di plagio, di oppio marxista.

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