Mi ricordo ancora che per un tot non potei mangiare latte e verdura.
Fu allucinante ciò che iniziò il 26 aprile 1986. Anche ora, leggendo, a freddo, con la panza colla verdura e la frutta dentro. Chernobil, ora Fukushima. Errare umano, perseverare diabolico.
Ora c'è la silvio_democrazia. Beh, apprezziamo la franchezza: ora non si deve fare il referendum perché gli italiani sarebbero emotivi, quello è un destino ineluttabile. Democrazia ad assetto variabile: quando tu sei troppo emoziato non ti proccupà e capisci che non va bene che decida io, decido io, il resto delle volte decido io comunque, tu non te ne accorgi neppure, delega me che ci penso io per bene al tuo bene.
Questa è sovversione. Chissà quando i milioni di italici telerincoglioniti infatuati di questo sfruttatore scaltro avvieranno i pochi neuroni che c'hanno residui nella crapa. Neuroni, neutroni... vabbè non che cambi molto, data la stupidità imperante.
Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
martedì 26 aprile 2011
Burro al sole
Bello bellizzimo il fine settimana pasquale con UnBipedino da pa' e ma' miei.
Così affettuoso in 'sto tempo. Al ritorno si è addormentato in auto con la sua mano sinistra sulla mia coscia destra.
ohppersanpancrazio! Mi cakomollizzavo come burro al sole.
La foresta cresce in silenzio, sì.
mercoledì 13 aprile 2011
Due euro
Un ragazzo mi si avvicina.
Mi dai per mangiare?
Lo guardo. Iniziano la mia elaborazione mentale.
Perché non lavori?
Sono tunesia
Non puoi non dare il cibo. Gli ho dato due euri. Si chiama pietas.
La pietas mi ha irritato perché ho contribuito ad allungare i tempi de IL Problema, ho rallentato l'andare alla terapia, alle radici; ho agito sintomatologicamente. Questa pietas non mi impedisce di pensare.
La strabordante ondata di migranti che premono sui paesi consumisti è uno dei segni.
Lo strabordante livello di consumo e densità antropica dei paesi consumisti è l'altro segno.
Con pietas, credenze religiose zootecniche e relativa esplosione demografica, anelito al consumismo, capitalismo, tecnofiilia, etc. stiamo massacrando Gaia. E i segni del dramma sono sono sempre più numerosi: quello ecologico e quello umano.
Sono due euro di pietà privi di alcun senso.
Due euro che contribuiscono a continuare l'ecocidio, mantengono sempre più pesante l'impronta di Homo su Gaia trattata come pattumiera, puttana.
Gli stati religiosi (USA, Iran, Città del Vaticancro, Israele, Arabia Saudita, Indonesia, ...) hanno affossato, negli anni 80, i programmi ONU per la salute riproduttiva, l'emancipazione femminile e la contraccezione.
Sarebbero bastati due euro per evitare che un poraccio senza alcun futuro potesse poi aumentare il carico su Gaia e il numero di locuste e di migranti.
Ma non dirlo a mullah e preti, a rabbini, pope e bramini.
Cento euri per il cibo ma non sia mai dieci euri per dieci anni di contraccezione.
La frittata ormai è fatta, il problema ora c'è.
Saranno casini pessimi, come la storia ha sempre insegnato.
Non sarà affatto gradevole. Le migrazioni sono uno dei segni di violenza.
Le piccole menti scadenti politicamente corrette si incazzano perché Castelli ha detto l'ovvio, ovvero che sarà violenza.
E' già violenza.
lunedì 11 aprile 2011
In pace cosmica
Risotto all'ortica colta a 40m da casa e balsamico, misticanza di tarassaco, primule e rapanelli, parmigiano 40. C'è un quarto di luna, il firmamento, UnBambino fa i compiti col suo amico, l'aria tiepida ti carezza. Sono in pace coll'universo.
venerdì 8 aprile 2011
Perso il senso del limite
In giorni di Natura così, nelle quali vedi il senso del ciclo morte vita inverno primavera estate autunno leggo le notizie di Fukushima, l'apoteosi della stupidità lineare ed esponenziale, la nuova babele mortifera di una morte permanente, definitiva (possiamo considerare i tempi di decadimento, ad esempio i 24k anni di emivita del plutonio come definitivi, rispetto ai tempi della vita biologica).
Capisco che Homo più che Sapiens è Demen(te)s.
Ha perso da secoli il senso del limite.
Ecco, prendete un cattolico. Sapete come farlo incazzare? Ditegli l'ovvio ovvero che Homo è un parassita, il peggior parassita che condurrà Gaia al collasso della vita, purtroppo di quasi tutta la vita.
Un parassita potente che non ha il senso del limite.
(cellulatumorale, via genenews.it)
Capisco che Homo più che Sapiens è Demen(te)s.
Ha perso da secoli il senso del limite.
Ecco, prendete un cattolico. Sapete come farlo incazzare? Ditegli l'ovvio ovvero che Homo è un parassita, il peggior parassita che condurrà Gaia al collasso della vita, purtroppo di quasi tutta la vita.
Un parassita potente che non ha il senso del limite.
(cellulatumorale, via genenews.it)
La prima goccia
- Se li conosci li eviti (*)
Asterix e Obelix hanno potuto degustare da tempo nelle loro banlieu la gradevolezza del tumore arabo-mussulmano e stanno agendo con intento di essere efficaci. Qui abbiamo avuto alcuni gentili doni da parte dei cortesi ospiti, ma l'insipienza vaneggiante cattocomunista buonista (qui la raccolta forse migliore di demenze teorico utopistiche sconlusionate sulle migrazioni) a forte connotazione masochista continua a renderci inani.
Tutto sommato è un bene. Il moralismo politicamente corretto campato per aria verrà travolto dalla realtà, come sempre.
La prima goccia dello straripamento demografico arabo - solo i primi ventimila e rotti - è arrivata.
Il frasario sconclusionato, i vaneggiamenti sull'accoglienza ("accogliere si può, si deve" è belllizzima), le intimazioni di carta, le espulsione per decreto, di permessi temporanei, ahh, che belli i mezzi burocratici, l'economia di carta, la realtà virtuale, i fogli di via, efficace il contrasto normativo all'invasione. Lo sventagliare da cicisbei di scemaggini, i buoni propositi contro lo tsunami migratorio. Bello ma, importantissimo, corretto!
E' molto semplice: non devono sbarcare. Si riagganciano i catorci del mare e li si trainano sulle coste nordafricane. Tagliano i canapi? Allora si passa ad un livello superiore, si deve arrembare. Insomma bisogna modulare la risposta. Inizia a mitragliarne alcuni, in poche ore il tam tam dei migranti con telefonino e nike inizierà a funzionare molto velocemente.
Le speculazioni indegne su questo disastro migratorio sono già scattate, "Maroni assassino" ha scritto il dipendente Zazzera. Il parlamento rappresenta abbastanza bene il peggio italico, queste orribile e stupide speculazioni fanno parte di questo scenario da baloccamenti. Mah.
Ah, poiché per l'islam non va bene - l'hanno detto gli ulema de Il Cairo - la vaselina è contraria ai dettami del profeta, ecco, per essere rispettosi, tutti accoglienti a 90° e senza vaselina.
Fanno benissimo i galletti; se non vogliamo usare il pugno duro, ci teniamo 'sta feccia tumorale in seno, cazzi nostri. Sarà un po' tardi quando ce ne accorgeremo. Ma va bene così. Pagare per i propri errori è giusto.
(*)
La frase era relativa a certe pratiche dei preti nei confronti dei bambini. Infatti io ritengo più corretta un'altra: gli islamici sono come l'ailanto e come tutti i parassiti esotici prevalgono sul concorrente autoctono.
mercoledì 6 aprile 2011
Tessitura
Chissà se certe tresche delle quali stiamo intrecciando la rete giungeranno a compimento.
La realtà può superare la migliore fantasia. Di questo sono sempre stato convinto.
Basta saper leggere i segni.
Ad andare col centometrista si impara a correre.
La realtà può superare la migliore fantasia. Di questo sono sempre stato convinto.
Basta saper leggere i segni.
Ad andare col centometrista si impara a correre.
La cricca
Abbiamo messo su una bella cricca di ricercatori, creativi, aspiranti mistici, alpinisti, filosofi, certi inquieti, creativi, decisionisti, svalvolati, danzatori, viaggiatori, delusi dell'amor e innamorati dell'amor.
E' bello.
Si cammina, si fatica, ci si arrampica, si accende il fuoco, si parla, ci si mette nudi, si mangia, meditiamo sulla Natura Madre, si suda, si balla, si fanno creste e vette, si ossserva questo mondo.
Poi si fa qualche sbadiglio.
Gli eccessi sono passati, rimane un po' di stanchezza.
E' bello.
Si cammina, si fatica, ci si arrampica, si accende il fuoco, si parla, ci si mette nudi, si mangia, meditiamo sulla Natura Madre, si suda, si balla, si fanno creste e vette, si ossserva questo mondo.
Poi si fa qualche sbadiglio.
Gli eccessi sono passati, rimane un po' di stanchezza.
(vesdan)
lunedì 4 aprile 2011
Il cammino di mezzo
Là in cima, sopra tutti e sotto tutto.
Per nevai e prati secchi. Sentivamo il battere del cuore, il sapore salato del sudore asciugato dal sole terribile sulla pelle. Tre donne e cinque uomini, consesso di anime, di cuori, di dubbi. Otto filosofi vita, mia ti osservo, la fatica di questo cammino, di questa vita, passo dopo passo. Cuore mio, anima mia.
L'età di mezzo ti porta a sentire il tempo che passa.
Quei larici di Piandios, contorti, resistevano la fatica e vivevano. Da sette od ottocento anni. Quante vite hanno visto passare?
Sì torniamo a contatto con te Madre Natura, con la fatica.
Si nasce e si muore da soli. E si cammina da soli.
Alla sera, intorno al fuoco, c'erano i tizzoni e le scintille profumate di peccio e di larice. Ma anche le nostre.
Vette e crinali e zaini pesanti e fatica e passi e cuori che rimbombavano.
Passi sulla Madre Terra.
La fatica.
La fatica di vivere.
La gioia di vivere.
Lunghe ore ci permettono di capire amico mio che il tempo passa che stiamo cadendo.
Lasciami capire che sto camminando.
Lasciami capire che sto vivendo.
Non aver paura per quando sarai solo
Sarò meglio di com'ero prima
Camminando su questa Terra Madre.
Per nevai e prati secchi. Sentivamo il battere del cuore, il sapore salato del sudore asciugato dal sole terribile sulla pelle. Tre donne e cinque uomini, consesso di anime, di cuori, di dubbi. Otto filosofi vita, mia ti osservo, la fatica di questo cammino, di questa vita, passo dopo passo. Cuore mio, anima mia.
L'età di mezzo ti porta a sentire il tempo che passa.
Quei larici di Piandios, contorti, resistevano la fatica e vivevano. Da sette od ottocento anni. Quante vite hanno visto passare?
Sì torniamo a contatto con te Madre Natura, con la fatica.
Si nasce e si muore da soli. E si cammina da soli.
Alla sera, intorno al fuoco, c'erano i tizzoni e le scintille profumate di peccio e di larice. Ma anche le nostre.
Vette e crinali e zaini pesanti e fatica e passi e cuori che rimbombavano.
Passi sulla Madre Terra.
La fatica.
La fatica di vivere.
La gioia di vivere.
Lunghe ore ci permettono di capire amico mio che il tempo passa che stiamo cadendo.
Lasciami capire che sto camminando.
Lasciami capire che sto vivendo.
Non aver paura per quando sarai solo
Sarò meglio di com'ero prima
Camminando su questa Terra Madre.