lunedì 20 ottobre 2014

Luci accese anche di giorno - 3

(Luci accese anche di giorno - 2)

Servizio al radiogiornale RAI stamani su gioventù annoiata che cerca emozioni e le cerca nella violenza.
Le fissazioni securitarie, le paranoie ipernormative di una vita senza discernimento, senza rischio, di automi lobotomizzati che si muovono con sguardo apatico ed ebete in percorsi di vita prefissati producono il risultato noto (leggi le note di Bernhard Tabur-Schlage nella prima puntata di questa colonna). Esseri che non si rassegnano ad una vita da automi e cercano l'adrenalina (a spese di altri, avrei idee molto chiare su come questi debbano recuperare le adrenaline che cercano). La rimozione buonistica della repressione (con un Bergoglione che continua a inquinare le menti con i vaneggiamenti su misericordia e perdono in un paese marcio e che crolla per mancanza di etica della responsabilità) fa danni su danni. La mancanza della repressione è mancanza di trasgressione e del valore ecologico del processo di conoscenze dei limiti.

In regione hanno recepito la nuova puttanata comunitaria sulla linea vita sui tetti, il diluvio di semafori rossi nel nulla notturno aumenta, divieti precetti sempre più minuziosi e cervellotici.
Per il momento scampato il pericolo per il tetto dell'edificio ma il pericolo è lì dietro.
Io me ne fotto il cazzo di queste regole idiote: me ne vado sul tetto e cambierò personalmente alcune tegole rotte.

A proposito: lessi da qualche parte che negli Stati Uniti a furia di azioni di classe da parte di automobilisti che hanno citato le amministrazioni per danni per inutili attese a semafori rossi nel nulla, queste sono state obbligate a installare sistemi di rilevazioni della presenza di autoveicoli che impongono il rosso solo quando necessario.
Noi saremmo già più avanti, visto che il codice stradale è molto chiaro

Il funzionamento degli impianti semaforici a tempi fissi è vietato dalle ore 23.00 alle ore 7.00; è consentito per quelli comandati automaticamente dai veicoli, per quelli "a richiesta" azionati dai pedoni e per quelli coordinati o a più programmi, in cui sia previsto uno specifico programma notturno con durata ridotta del ciclo semaforico.

Paradigmatico di un modo italiota di fare leggi e poi applicarle in maniera assurda o non applicarle affatto o in modo cialtronesco, pressapochista, manigoldo come in questo caso paradigmatico a Messina, di crimine diffuso e pervasivo che espelle le persone in gamba, quelle più necessarie. Nel comune vicino, ho visto ieri, limiti dei venti (20, !!) per dossi che potevano essere percorsi a 40km/h come fatto senza problemi e non c'è nulla di più diseducativo di divieti o precetti assurdi. Ovviamente sarà colpa dei tedeschi, dell'euro, delle banche.

Notate la nocività sinergica di più peggiori azioni?
Io sono anche contrario al fatto che si riduca a zero la selezione naturale: il fatto idioti, mediocri,  imbecilli, disattenti, etc. non schiattino significa che la qualità della specie degrada e non ce n'è certo bisogno.


15 commenti:

  1. @Uomo

    Cioè: non vorrai mica dire che tutta l'Europa si trova in una crisi paragonabile a quella del 1929 perché ci sono i semafori rossi accesi di notte? (eh, dice: ma se sommi insieme tutti gli sprechi...)

    Ah, no: ma la crisi c'è perché stiamo cavalcando una curva esponenziale e le risorse a disposizione sono finite.

    Pardon, mi riporto all'ordine. Allineato e coperto! :-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci sono le normative vessatorie contro le piccole attività contadine, le normative securitarie che impongono sovrastrutture sempre più pesanti, ci sono le linee vita sui tetti, l'obsolescenza imposta normativamente sulle auto (che se la mia euro zero la uso un quindicesimo o un ventesimo della tura euro ultimo_enne, essa inquinerà e consumerà molto di meno), le politiche debitiste (e il primo deficit è quello ecologico!)

      Infine a tutto questo ci sono i limiti di un continente sempre più stipato e con un deficit di risorse sempre più accentuato.
      Ho sempre detto che la Germania e il suo consumismo, la sua politica basata sull'export è suicida, anche se con tempi un poco più lunghi.

      Tentando di fare ironia hai scritto la cosa ovvia e straordinariamente banale, che ogni studente delle superiori con un minimo di infarinantura di analisi matematica sa, la curva esponenziale non è possibile in un mondo finito.
      Peccato che la peggiore strategia basata su malafede, ignoranza, feticismo crescitista, sviluppismo, tecnoteismo blablablabla si in bocca a tutti gli economisti neoclassici che trombonano da mane a sera in tutti i luoghi,
      A volte penso che alcuni si rendono contro delle demenze che balterano e allora tentano di aumentare intensità e frequenza delle emissioni credendo (a ragione) che così possano condizionare di più la massa di piccole menti scadenti.

      Tutto questo premesso, sono ancora mali di un approccio malato e patogeno nei quali gli italiani primeggiano.
      E' ovviamente colpa dei tedeschi se abbiamo queste applicazioni italiote di leggi dementi italiote. No!?

      Elimina
    2. > Peccato che la peggiore strategia basata su [...] si in bocca a tutti gli economisti neoclassici che trombonano da mane a sera in tutti i luoghi,

      > Peccato che la peggiore strategia (crescita esponenziale) basata su [...] sia in bocca a tutti gli economisti neoclassici che trombonano da mane a sera in tutti i luoghi,

      Elimina
    3. Ti faccio però notare che molte tue posizioni sono abbastanza in linea con quella che tu chiami teoria neoclassica (pareggio di bilancio su tutte, spinta sull'efficienza e sul lato dell'offerta, ecc.)

      Cioè. te ne rendi conto, è un caso, o io sbaglio a interpretare?

      Poi, se tu mi dici che ami il modo di gestire le cose caro ai neoclassici, per me va bene uguale. Io rispetto qualsiasi posizione (e ci mancherebbe!)

      Elimina
    4. Visto che c'è un debito da ripianare, io sono per un utile di bilancio, altrimenti non riusciremo mai a toglierci questa zavorra.
      Qui si potrebbe pensare ad una ristrutturazione del debito anche se gli usurai che ti tengono a guinzaglio con il cappio al collo che hai dato loro nei lustri non sono molto propensi, E allora è necessario essere reali. Altrimenti uno può essere estremo (e sai che io amo molto le cose radicali, eccessive) e li manda a quel paese e si prepara agli scenari che ciò comporterebbe. E' questione di scelte responsabili e respons-abili.
      Da questo punto io sono per l'autonomia autarchica su base poco più ce sovraccomunale (diciamo provinciale).


      Io sono per l'efficienza nel fare le cose sensate, non nell'efficienza per fare danni sostenuta dal culto "del fare".
      E ciò taglia le gambe a tutti i dissennati progetti di fare problemi per tentare di riscolvere problemi introdotti da malefatte precedenti introducendone di peggiori.

      Io sono per la decrescita per rientrare nell'alveo della sostenibilità.
      Non ho capito bene il riferimento all'offerta.
      Forse ho semplificato troppo ad indicare ciò che è l'economia "che va per la maggiore" come neoclassica e in tal caso chiedo scusa.

      Wiki dice:
      "In economia con la locuzione economia neoclassica ci si riferisce ad un approccio generale alla disciplina economica basato sulla determinazione di prezzi, produzione e reddito attraverso il modello di domanda e offerta."

      Forse intendevo economia econeoclassica, nei quali sono i limiti naturali a stabilire i limiti del mercato e di domanda-offerta e nei quali è la capacità di discernimento dei possessori di reddito nonché consumatori di prodotti e servizi a indirizzarla.
      Nella economia econeoclassica o pincopallesca o comediavolosichiama, che ho in testa io non c'è quasi nulla dell'economia "che va per la maggiore".

      E poi, intendiamoci.
      Sai che ti punzecchio sul keynesianesimo.
      Allora, nel giro di ieri abbiamo visto decine di frane.
      Vogliamo spendere dei denari? i 4G euro per grandi opere? li si spendano per le piccole opere di difesa idrogeologica.
      Ecco, io non so come si chiama questo.

      Elimina
    5. @Uomo

      Ma si, ho capito cosa intendi, Uomo. Io mi permetto solo di farti notare che spesso sembri prestare il fianco a una certa propaganda che si propone risultati ben diversi da quelli che (forse) auspichi tu.

      Voglio essere corretto e dirti che non esistono risposte semplici, e che su questi temi ci sono scontri che durano da anni.

      Non credere che gli economisti (quelli seri) non abbiano considerato tutto che pensi tu e che facciano teorie avulse dalla realtà.

      Si può discutere se possa avere senso questo o quel provvedimento che intendiamo prendere. Mi limiterei a questo.

      Infine: ripeto sino allo sfinimento due cose:

      1) Keynes non è quello della spesa pubblica, toglietevelo dalla testa

      2) Non c'è un modo di operare che sia buono per tutte le stagioni, quindi inseguire in maniera ideologica il pareggio di bilancio a ogni costo (come anche aumentare la spesa pubblica a ogni costo) sono due risposte un po' sciocche.

      Elimina
    6. Gli economisti sono espressione di una cultura, in un luogo, in un tempo.
      Il problema è tentare di trarne delle regole universali e peggio, di farne morali, quindi religioni imperiture, acontestuali, atemporali.

      E' vero: non esistono risposte semplici a sistemi complessi.
      E' quello che io cerco di ripetere sgolandomi fino alla raucedine quando si parla del problema n° 1, la migrazione di massa.
      I problemi difficili e complessi si aggrediscono su una moltepllicità di fronti, in modo articolato e sinergico.
      Che è esattamente l'opposto dal non far nulla o, peggio, ancora, del favorirli.

      Il pareggio di bilancio N O N esiste, sono decenni che non c'è, stiamo ancora accumulando debito con un annuale pesante deficit.
      Come puoi pensare che siamo in pareggio di bilancio?
      Io non so se mai, nella storia dell'unità di questo paese, ci sia mai stato un solo anno di pareggio di bilancio.
      Vedi, io sono estremamente contento, io godo come un riccio lussurioso, il pareggio di bilancio non c'entra assolutamente nulla, non c'è mai stato neppure un epsilon.
      Sono 150 anni di defiit e di debiti, debiti, debiti, esploso negli anni di Craxi e del suo amichetto di faccende, B., i due sfascianazione.
      Quello della colpa del pareggio di bilancio è un fantasma che i debitisti indicano come soluzione di problemi causati da dissennati decenni di politiche a debito.
      E' quasi... buffo. Se non fosse che non è granché buffo.

      Elimina
    7. Lessi tempo addietro che il bilancio dello stato è a debito dall'unità d'Italia. Dovrei verificare.

      Demagogia
      Più trippa per tutti
      Botte piena e moglie ubriaca.
      etcetcetc

      Elimina
    8. @Lorenzo

      One question: chi scrive su Wiki ?

      Elimina
  2. Usiamo le armi del nemico contro di lui.
    Don Milani diceva che è ingiusto trattare nella stessa maniera persone diverse.
    No!?

    RispondiElimina
  3. mi limito a dire che ho letto la storia di Messina, ennesima dimostrazione che questo paese è finito

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rimosso l’ingegnere che voleva salvare Messina: (Lottizzazioni a rischio, NdUUiC)

      “Gaetano Sciacca, da capo del Genio civile, bloccò palazzi di 8 piani su crinali a rischio. «Da anni ripeto che l’autostrada potrebbe crollare.”
      qui ieri sul corriere

      Visto come il sistema espelle le persone migliori, quelle straordinariamente importanti per migliorare? Il filtro passamerda in funzione.

      Elimina
  4. belin Uomo, per fare i commenti da te, tocca prendere il numero come alla Coop!

    RispondiElimina

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.