martedì 21 ottobre 2014

Natalismo e migrazionismo

  • Da almeno un decennio siamo oggetto di una campagna per lo più indiretta, ma martellante a favore di un rilancio della natalità e/o dell’immigrazione, invocate quale rimedio sovrano per una varietà stravagante di malattie reali e presunte delle nostre società: dalla crisi economica al debito pubblico, con coloriture diverse a seconda della fonte. Di fatto, se oggi si chiede alla gente per strada quale sia il problema demografico, moltissimi rispondono convinti “che non nascono più bambini!” o “l’invecchiamento della popolazione”.
    Jacopo Simonetta

  • E' difficile far capire qualcosa ad un uomo il cui stipendio dipende dal fatto che non la capisca.
  • Upton Sinclair

Grillo, dopo un anno (v. qui)  è tornato sul problema immigrazione di massa. Egli ha solo in parte ragione, gioca anch'egli allo scarica barile falsipocrita di sbolognare i migranti agli altri stati europei, anche se non sono affatto le regole liberamente sottoscritte. Lo trovo indegno.


Renzi ha evacuato la sua ultima chicca. Dopo il decreto pro cemento SbloccaFranaItalia, una cura a base di cemento e grandi opere - capirai! - ecco la nuova trovata del democristiano natalista: 80 euri per le neomamme e - tadaaa - chicca sulla tortona - comprese le donne migranti.
In un certo senso questo è pure positivo perché porrà gli italici di fronte all'insania di questo paradigma: poiché le leggi dovrebbero valere per tutti, questi delinquenti della cattomarmaglia natalista, non possono fare una legge di sostegno alla natalità solo per gli italici (magari come piacerebbe a leghisti e destri) ma la devono estendere a tutti. Il tumore antropico nell'italietta costipata verrà quindi ulteriormente sostenuto e la prolificità pesante di alcune comunità di immigrati verrà ulteriormente potenziata.
Ci sono altre chicche: 80 pleuri a redditi fino a 90k€/anno, mette sullo stesso piano chi ne prende 14k€ e chi ne prende 6 o 7 volte tanto.
L'innesto forzato di genti incompatibili prosegue non solo con l'immigrazione di massa ma anche con il sostegno alla loro zootecnia intensiva all'interno dell'organismo ospite.
Il_bobbolo si sveglierà dal suo torpore? Sì e sarà tardi.


Dopo la discussione da Gaia sul rigonfiamento (bubbone) della piramide demografica come causa di conflitti e violenza , la tesi dello Youth Bulge sostenuta da Gunnar Heinsohn, anche Jacopo Simonetta ha affrontato la questione della triplice "Crescita demografica, povertà e violenza". Le conclusioni sono tanto ovvie quanto negate dall'imbecil senso comune :- "In prossimità od oltre la capacità di carico del territorio, l’elevata natalità divenga la causa principale di povertà e, indirettamente, di criminalità. In prospettiva, contribuisce quindi alla disintegrazione delle strutture sociali ed al collasso degli stati."


(crescita demografica, povertà, violenza, per stati, jacoposimonetta)

18 commenti:

  1. ne scriverò domani che oggi non ho voglia. questa roba di Renzi è una porcata immane

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  2. Uomo, oggi un mio (ex) compagno di università, che è proprio una bella testolina, in una conversazione che non riporto per intero, mi fa: "Ma fallo un figlio, che quello che non consumi tu in asilo e sanità lo consumano i figli di immigrati".
    E ti ho pensato in quel frangente. Ha fottutamente centrato il punto.

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    1. fortunatamente la scelta di fare un figlio vale più di 1000 euro all'anno. in compenso sul blog di Civati (!!!) ho letto di una mamma che è felicissima di questa cosa perchè lei vuole stare a casa e fare solo la mamma. anzi, lo stato dovrebbe dare 400 euro al mese, non 80.

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    2. Che poi anche berlusca se ne uscì coi mille euro per il primo figlio...

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  3. Io oggi ho letto anche un "80euro ai vegani". Non ho approfondito la cosa ma ormai siamo arrivati alla follia.

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  4. Le cose vanno viste nell'ambito di una prospettiva più ampia e complessa, che non è il hic et nunc.

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    1. Più allarghi anche temporalmente le prospettive della crescita demografica esponenziale (e delle migrazioni di massa che induce) più esse sono fosche.

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  5. Dal titolo mi sembrava un post sul Natale...

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  6. Quando stetti per qualche settimana a Stoccolma, nel 1989, venni a conoscenza di una realtà aberrante.
    Dovete sapere che là c'era (c'è ancora?) un sostegno economico quasi "estremo" alla natalità.
    A quel tempo 'na roba come 1.MLit che ora sarebbero 'na roba tipo 1.5k€ al mese o qualcosa del genere (forse 1.3 o 1.6, non ricordo) garantiti per tempi come due anni o qualcosa del genere.
    C'erano molte donne (spesso di strati sociali a rischio, al confine o borderd line come si dice in inglese) che si facevano ingravidare ogni paio d'anni da qualche chiavatore / compagno più o meno estemporaneo per avere reddito e non andare a lavorare.
    L'aberrante sistema sociale svedese avevo indotto un processo diffuso di zootecnia umana.
    Chi ne giovava? Moltissime erano migranti.
    Così la società svedese alluvionata di genti aliene, otteneva il risultato di stravolgersi anche dall'interno.

    La politica di natalità è una politica violenta e di violenza che penalizza in modo molteplici i responsabili e premia gli incontinenti, i compulsivi riproduttivi.
    La cosa immorale che le vittime (i primi) sono tassatispremuti come limoni per... sostenere i secondi, i carnefici (quelli che fanno carne, letteralmente).

    Chi semina violenza ... raccoglie violenza e lo studio di Jacopo Simonetta (oltre che le teorie sul bubbone "G" di Heinsohn) lo testimoniano.
    Scettici?
    Portate il caso al limite.
    Io avevo dimostrato i costi pesantissimi caricata sulla società per quella coppia di incontinenti calabresi cattofondamentalisti (qui e qui): solo considerndo i costi per l'istruzione e gli sgravi fiscali, avevano costi paragonabili a quelli annuali di un piccolo comune.

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    1. Hai poi saputo il motivo (o magari ti eri fatto tu un'idea) dei motivi per i quali la Svezia avesse deciso di intraprendere questo tipo di politica di sostegno alla natalità ?

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    2. Dimenticavo.
      Il farsi ingravidare era ripetuto cinque, sei, sette volte.

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    3. No.
      A quel tempo ero ancora parecchio pischello e ... non ero (così) interessato all'ecologia nel senso più ampio del termine.
      La mia intuizione è che fosse una delle molteplici espressioni del crescitismo ovvero della sua espressione demografica, il natalismo in sinergia con il pensiero (che ora considero patologico) di uno stato sociale dalla culla alla tomba applicato a genti aliene (le svedesi già a quel tempo erano emancipate e figliavano responsabilmente).

      Questa dell'applicare regole alloctone a genti che non hanno cultura/sensibilità/responsabilità è uno dei motivi ricorrenti (pattern) problematici più diffusi.
      Un po' come il "antibiotici sì profilattici no" con i quali i cattolici hanno decisamente aggravato il problema demografico in Africa.

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    4. I mestieranti delle anime sono gli apologeti del natalismo.
      Tutte le religioni cercano di essere, prima di tutto, egemoniche numericamente.

      I tassi di riproduzione sono molto alti nelle comunità osservanti cattoliche, ebraiche, islamiche.

      Le normative delle religioni patriarcal-patrimoniali definiscono minuziosamente un sistema per la crescita demografica e per reificale donne a fattrici di pargoli di proprietà del padre, fratello, marito.

      L'ostilità dei religiosi nei confronti della contraccezione è nota.

      V. caso studio dell'Uganda.

      V. parassiti ortodossi (come li definisce un mio caro amico italoisraeliano) ultraprolifici.

      V. gli strabilianti risultati ottenuti in Iran poi annullati dai rigurgiti teocratici

      Se consideri osservare il natalismo dei religiosi come anticlericalismo, va bene.

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  7. Lorenzo: "l'unico modo concreto per controllare il fenomeno demografico"

    L'incentivazione della natalità e, in modo diverso, il favoreggiamento dell'immigrazione sono a tutti gli effetti tecniche di controllo demografico. Il fatto che funzionano egregiamente da decenni dimostra che funzionerebbero anche quelli di segno opposto. Il problema è di volontà, non di possibilità. Il Piano, appunto, nelle sue molteplici declinazioni. Nessuna a nostro vantaggio.

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  8. Oggi come oggi (testimonio direttamente) in tema di accoglienza a scuola si insegna, convintamente o per costrizione a seconda dei punti di vista individuali del personale, la linea dei governi che si sono succeduti nell'ultima ventina d'anni. La propaganda è tutt'altro che velata. La definirei piuttosto pervasiva ed articolata. Dunque, la scolarizzazione in questo campo provoca più danni che vantaggi.

    Dovessi mai provare a prendere posizione secondo le mie convinzioni e insegnare di conseguenza, credimi, non durerei due settimane prima d'essere sospeso dal servizio, anche se dovessi ricorrere ai metodi più civili e moderati. E' che certe angolazioni della questione non devono essere toccate, a meno che si intenda passare sotto alle forche caudine di infiniti procedimenti disciplinari e, ancor peggio, processi morali sommari da parte di "utenti" inferociti perché s'è toccato un argomento tabù uscendo dai limiti imposti.

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  9. Lorenzo: "Comunque non si tratta di "accoglienza", si tratta di annientare i popoli europei."

    "Accoglienza" è il termine orwelliano ideato dai propagandisti per piegare il sentire comune o, almeno, l'espressione del sentire comune. Il linguaggio è un'arma. Piegare il linguaggio significa piegare le menti di chi lo usa.

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