venerdì 29 gennaio 2016

Svizzera toscana (paradosso della)

Sto andando sulla costa centro settentrionale della Toscana, dal capoluogo. Mi faccio un po' di turismo ferroviario su una delle linee ferroviarie (minori) più belle d'Europa. C'è ancora qualche corsa, non so fino a quando visto che permette di evitare di utilizzare un TAV, viaggiando con qualche dozzina di minuti in più a quasi un terzo del prezzo.
Sarò, tra poco, appiccicato al finestrino, a godermi ciò che in maniera buffa (ma non troppo, gli svizzeri hanno più montagne di noi, più ferrovie di noi, più sistema, più vive, più manutenute, migliorate ed espanse) viene chiamata "Svizzera toscana".
Se il trasporto pubblico fosse attivo anche fino alla prima parte della notte, paradossalmente, non sarei qui visto che non mi servirebbe una (la) uuicmobile che sto andando ad acquistare dal caro _uda.

27 commenti:

  1. "non mi servirebbe una (la) uuicmobile"
    Che tradotto significa: siccome non ho voglia di rinunciare a ciò che mi gira in nome di quegli stessi principi che dico di volere non mi sacrifico come dico agli altri di fare, ma provvedo a garantirmeli alla facciaccia loro e della coerenza.

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    1. Alahambra, uso l'auto molto poco. A volte passano anche 10/12 giorni senza usarla.
      Talvolta salto degli eventi di tango perché non voglio usare l'auto.
      Non sono così radicale di vivere (in un paesino di provincia) senza.
      Non ho mai detto che bisogna vivere trogloditicamente.
      Usare l'auto quando necessario, programmarsi per ridurne l'uso, essere di meno, trasporto pubblico, urbanistica, etc. .
      Zio cotica, ti sei bevuto una pinta di acido cloridrico?!

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    2. Fosse la prima volta che ti sottolineo quanto profondamente incoerente sei... stessa cosa che ti dice Lorenzo.

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    3. Ovvio che hanno ragione alahambra e Lorenzo. Io non mi sentirei in colpa nell'acquistare una macchina ma la prenderei piccina piccina

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    4. x Alahambra:
      Quindi secondo te, l'unico modo di essere coerente e' fare come Gaia Baracetti che non solo non ne possiede una ma non sale da anni su un'auto.
      Cioe', o si e' totalmente anti-auto oppure si e' pro auto, non e' ammesso utilizzarla poco.

      x Lorenzo:
      > una linea ferroriviaria deve essere economicamente sostenibile
      Nonn ho capito perche'solo le linee ferroviarie debbano esserlo quando il sistema di trasporto notoriamente piu' insostenibile (non solo economicamente) e' quello del trasporto su gomma.

      > bisogna cambiare tutto il meccanismo del vivere contemporaneo
      Purtroppo ora il problema della guerra (ancora per il momento a bassa intensita') migratoria mi ha distratto da alcuni temi che mi sono cari ovvero la nefasta correlazione sinergica tra
      o - crescita, a partire da quella demografica da invasione;
      o - antiurbanistica e consumo di territorio;
      o - (im)mobilita';
      o - ostilita' culturale al trasporto pubblico;
      o - autossicodipendenza e altre patologie.

      > Se non si si interrompono questi comportamenti condizionati
      > non ci sarà mai alternativa al sistema attuale
      Si', e'proprio cosi'. Io ebbi delle discussioni sfinenti con mie ex-compagne autossicodipendenti. Non c'e' alcuno strumento razionale che possa distrarre queste persone dal mezzo meccanico del quale sono appendice.

      Questo non significa (come per il problema delle migrazioni di massa) che non si possa iniziare ad aggredire il problema. Altrimenti si cade nel collaborazionismo del "e' troppo complesso, non si puo' fare nulla" che aho/abbiamo gia' discusso varie volte.

      x Francesco:
      Francamente non ho provato alcun senso di colpa. Sostanzialmente una scocciatura che pero' mi ha permesso di passare un paio di ore col caro _uda e poi di passare a salutare _ara la pisana.

      > piccina piccina
      Non e' che se fai 50k km all'anno con un'auto piccina piccina non combini danni o sei meno insostenibile. Certamente meno danni di uno che fa 50k km all'anno (A-Woman ne faceva ca 40k km, tanto per misurare un po' di autossicodipendenza) ma MOLTI piu' danni di uno che ne fa 5k km con un auto un po' meno piccina.

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    5. Il problema si aggredisce con il passo zero che e'quello di considerare l'auto un problema.
      Il soggetto e'"ognuno di noi", riflettere e poi agire per affrontare il problema auto.

      E' ovvio che il mio ecologismo non cosi' radicale sia cosi non incongruente col sistema.
      Sulla questione auto, vedi risposta sopra ad Alahambra.

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    6. > ti dicessero che devi pagare 5 euro ogni volta che la attraversi, tu pagheresti

      Lorenzo, inizi a fare i processi fantasmatici.
      Non e' per caso che io sia finito in una zona servita dal treno, anche se quando cercai casa vidi alcune chicche ancora migliori che pero' mi avrebbero obbligato ad utilizzare l'auto tutti i giorni.
      Non e' affatto un caso che io non sia nella costipazione ambrosiana e che non paghi 5euri al di' per andarci in auto, nonostante ci siano stati rapporti, occasioni di lavoro.

      Lo spirito polemico ti porta a perdere il senno, talvolta.

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    7. > non posso impedire che la gente si incolonni con la propria auto, faccio in modo da migliorare l'auto

      Ancora, se non lavori sulle autossicodipendenze useranno ancora di piu' l'auto migliorata.
      Sei un riformista del problema.
      Si' le persone sono proprio al centro dei problemi visto che sono gli atteggiamenti di massa a creare circoli viziosi (raramente virtuosi).
      > tu sei abbastanza fanatico da prendere il treno, QUALCHE VOLTA

      Stai a rompere scrivendo delle castronate.
      Io uso il treno, le gambe e la bici quasi sempre e l'AUTO QUALCHE volta.

      > Anche se usi l'auto UNA SOLA VOLTA, serve tutta la infrastruttura che se usi l'auto OGNI VOLTA,

      Cosa facciamo, pure l'aritmetica manipolabile a scopi polemici?
      Se ci fosse un decimo della popolazione che usasse un decimo l'auto rispetto alla condizione attuale ti ritroveresti come sulle strade in Maremma o nell'Iglesiente ovvero nell'assenza di traffico ovvero in un sistema viario fisiologico e non ipertrofico e parte del problema (vedi principio di induzione del traffico).

      > più l'ovvia considerazione che "ognuno di noi" non è come te, quindi tutti gli altri useranno l'auto ogni volta

      Qui io testimonio, come posso, che e' possibile usare l'auto con discernimento (a destra cito illuogo di Gaia Baracetti che ha fatto la scelta massimamente radicale) e che si puo' vivere bene usando POCO l'auto. E' il risultato di piu' scelte, non solo di quella trasportistica, che riguarda persino la posizione e il luogo dove si abita e si ha scelto di abitare.

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    8. Uomo tu fai quello che fanno tutti ovvero la scelta più comoda. Se fossi coerente con quello che dici non useresti la macchina per andare a ballare il tango. Perché il tango è tutto tranne che indispensabile e come tale rinunciabile se non ci sono i treni.
      Uno ecologista e coerente sul serio lo farebbe. Tu no. E questa è la misura della posa di cui parla Lorenzo.
      E questa è una ma sei pieno zeppo di esempi e comportamenti del genere.

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    9. > Se fossi coerente con quello che dici non useresti la macchina per andare a ballare il tango.

      Tu hai evitato di rispondere alla mia domanda :- Quindi secondo te, l'unico modo di essere coerente e' fare come Gaia Baracetti che non solo non ne possiede una ma non sale da anni su un'auto.
      Cioe', o si e' totalmente anti-auto oppure si e' pro auto, non e' ammesso utilizzarla poco.

      Io ho ridotto anche l'uso dell'auto per il tango. Non e' che mi puoi fare le ramanzine, perche' mi passano come l'acqua sulla cera.

      Allora, dimmi quante volte e' ammesso che sia possibile usare l'auto per il tango, in un mese.
      Vediamo un po'.
      Se la risposta e' zero, allora ritorniamo alla posizione che io potrei eliminarla e fare come Gaia Baracetti ovvero si e' senza auto completamente oppure si e' pro auto.
      Ilche e'ovvaimente assurdo, sarebbe come paragonare uno che beve un calice di rosso a pasto con un alcolista.
      Non ha senso un tentativo di eristica senza la logica e la matematica del continuo. La realta' non e'ancora digitale, nei numeri interi relativi.

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    10. Per quello che prediche tu l'unica risposta coerente è 0. Ma tu non sei coerente ed il punto è esattamente questo.
      Per inciso, uno che non può fare a meno di quel bicchiere a pasto è un alcolista.

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    11. A proposito di velocità ridotte e di miglioramento tecnico dei mezzi in funzione di uno scopo... c'è qualche ragione tecnica per la quale sarebbe impossibile corredare quella centralina che oggidì comanda ogni pezzetto dell'auto di un sistema GPS da venti euro che 1. analizzasse la posizione dell'auto, 2. leggesse i dati registrati circa un qualsiasi limite di velocità imposto in un qualsiasi tratto di strada, 3. agisse sul sistema d'alimentazione e sui freni "intelligenti" per rendere impossibile il superamento del limite imposto? Non credo proprio che esista un simile limite tecnico. Esiste però un limite di opportunità, un po' per le ragioni che ci ha ricordato Lorenzo, un po' perché sullo sforamento dei limiti esiste un giro di soldoni che te lo raccomando e dal quale traggono vantaggio le dirigenze. Nonostante le leggende non mi è mai capitato di conoscere qualcuno che si sia tagliato i coglioni da sè.

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    12. Lascia perdere la questione dell'efficienza in termini di consumi ecc., non era quello il mio centro d'attenzione. Il mio centro d'attenzione era riferito alle paranoie che ci fanno sull'impellenza del rispetto di limiti di velocità che non di rado cambiano ogni cinquanta metri in modo del tutto arbitrario e che sempre vengono sfruttati per fare cassa. Le mie righe volevano evidenziare come chi ha in mano il manico non agisce per l'obiettivo dichiarato, bensì per altri obiettivi. Nella fattispecie, un sistema come quello che ho descritto permetterebbe di eliminare la possibilità dell'infrazione, col piccolo effetto collaterale, non gradito alle dirigenze, di eliminare anche una cospicua fonte di predazione di chi ha in mano il manico. Per questo non provano neppure a implementare un sistema del genere, anche se credo sarebbe implementabile con una spesa risibile (nell'ordine d'un paio di decine di euro effettivi) su una base già presente in ogni auto -- la centralina di controllo -- abbinandola a un sistema GPS e alle ormai comuni "mappe di navigazione".
      Circa il fatto che solo un pazzo vorrebbe andare in giro con un sistema satellitare ecc. son d'accordo, ma pensa a quante sono le cose che non vorremmo subire e che ugualmente ci vengono regolarmente imposte. Sempre per il nostro bene, ovviamente, ché le dirigenze ci sono tanto, ma tanto affezionate.

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    13. Lorenzo: "Secondo me l'unico modo sensato per fare andare la gente ad una certa velocità è mettergli in mano un veicolo che fisicamente non può andare oltre quella velocità."

      Sì, questo è ovvio. Considerando che ora, per disposizione europea (ti pareva!), sono piuttosto comuni le cosiddette "Zone 30", occorrerebbe fabbricare auto che non possano superare i 30 km/h e togliere di torno tutte quelle correntemente in circolazione. Anzi, mi correggo: mi è già capitato di imbattermi in cartelli che richiedevano di attenersi a un limite assai più sicuro, un limite di 5 km/h.

      Per quanto mi riguarda sarei pure dell'idea di riorganizzare tutto quanto e fare in modo che l'auto non esista proprio più, né privata né pubblica, (dopo tutto, è solo questione di organizzazione e adattamento -- si potrebbe vivere alla grande, magari meglio di adesso) però credo che l'idea non sarebbe propriamente popolare e sono certo che verrebbe anch'essa posta in essere con "distorsioni" intenzionali tali da rendere un inferno anche quella soluzione, tutto sommato ragionevole.

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    14. Certo che ti sei spiegato, e mica ti sto dando torto! Io stesso viaggio comunemente tra i 60 e i 70 km/h, mentre i limiti a 50 km/h o meno li detesto perché mi costringono a viaggiare in quarta (o meno), il che è demenziale. Certo è che se devo viaggiare in città (cosa che evito come la peste, perché mi viene regolarmente l'itterizia a intasarmi in quei buchi di culo) solitamente sto intorno ai 40 km/h scarsi, con momenti in cui manco viaggio a 20 km/h. Ma quello è puro buon senso, non certo la conseguenza d'un cartello idiota o della presenza d'una telecamera per rapinarmi un po' di soldi dal portafogli -- non sento particolarmente il desiderio di rifare le vertebre a qualche pedone o di sottopormi alle angherie del carrozziere di turno (cosa che non interessa minimamente a chi installa telecamere e altri marchingegni -- a quelli interessa far su dei soldi sulla mia pellaccia facendomi pure passare per brutto e cattivo).

      Sai qual è la questione? Che io non stavo parlando di ottimizzazione dei veicoli ma d'un'altra cosa, che non sto a ripetere.

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  2. Il trenino rosso del Bernina è il più bello del mondo! Hai mai fatto quella favolosa gita Tirano - Saint Moritz, walker?

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    1. No, non ancora.
      Devo dire che ci sono varie ferrovie spettacolari che non conosco ancora, prima di tutto in Italia.
      Come la transiberiana d'Italia, la Sulmona - Carpinone - Isernia.
      Pensa che sulla ferrovia percorsa ieri, gli esteri ci fanno, di tanto in tanto dei treni speciali, organizzati da Svizzera, Paesi Bassi, Regno Unito, Germania.

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  3. Il treno e'un ottimo posto anche per dormire.

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    1. Ero cosi' curioso e appiccitato al finestrino che non ho dormito neppure un minuto.
      Diciamo che quello succede sul treno di tutti i giorni, spesso. I treni diciamo di meta' pomeriggio fino al tardo pomeriggio (fascia 15 - 17) sono un... dormitorio. A volte dorme piu' della meta' delle persone (in genere io prendo treni successivi per rientrare).

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  4. Il treno è pensare è osservare al di là del trasportare. E sebbene u. Io sia anche un po impedita con l'auto a volte ne riconosco l'essenza. Averla pronta è sempre una garanzia, poi si può anche camminare a piedi.

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    1. > si può anche camminare a piedi

      Ritorno anche alle osservazioni di Lorenzo sopra.
      "bisogna cambiare tutto il meccanismo del vivere contemporaneo, di cui la "mobilità" è una derivata."
      Così ieri io me ne sono fottuto se ho impiegato diciamo tre o quattro dozzine di minuti in piu' con tre cambi e ho rinunciato alla lezione di milonga della sera.
      Ho cercato di cambiare il paradigma.
      Nella vita di tutti i giorni pero' ritorniamo nella macchina velocistica-(anti)efficentistica in cui la pressione dei tempi veloci (come il progetto cui sto lavorando, :- Ce lo fate per l'altro ieri) tende a macinare tutto.

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  6. Risposte
    1. Fantastico.
      Anche la tratta Lucca - Pisa molto molto bella.

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  7. poche balle. anche dall'auto puoi guardare il paesaggio circostante. posso smadonnare se la circonvallazione è intasata. ma da casa mia arrivare in piazzale lodi a quest'ora sono 15 minuti in auto e 50 con i mezzi. e in questo momento piove.

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