venerdì 15 aprile 2016

Referendum? Sì grazie!

Come anticipavo io voterò e voterò sì per il referendum. Anche se ciò è una scelta ponderata, non così lineare. Purtroppo non ho il tempo per citare una letteratura direi sterminata (qui e qui potete trovare decine di documenti, ad esempio) fatta anche sul campo, vista la mia partecipazione, in passato, ad una lotta contro una centrale fossile che il PD aveva tentato di imporre dall'alto sul territorio (dove vivo, già con un notevole surplus di produzione energetica).

Perché votare
  1. Ogni meccanismo che tolga potere ai centralismi (anti)democratici e vada in direzione di un qualche embrione di democrazia diretta è positivo in sé. Da sempre i governi e le oligarchie parassitarie la vedono come fumo negli occhi.
Perché votare no
  1. Ogni territorio deve tendere all'autarchia compresa quella energetica.
  2. Il quesito è troppo tecnico, riguarda un aspetto minimale e specifico, direi quasi amministrativo della questione del problema dell'estrazione di idrocarburi (v,. punto 5 sotto).
Perché votare sì
  1. I sistemi 6 e il teratoma antropico si nutrono di energia. Meno energia è meglio se serve ad affamare il leviatano.
  2. Il sistema di franchigie aberranti e di royalties ridicole da paese del quarto mondo sono una delle caratterizzazioni di questa espressione di citrocapitalismo. Utili per i pochi amici degli amici e danni collettivi.
  3. Il paradigma delle energie fossili è una dei molti punti regressivi del modernismo progressista, crescitista e consumista.
  4. L'industria energetica è tra le più grandi distruttrici economiche e di posti di lavoro, superata forse solo dall'edilizia. Si osservi cosa è successo nella valle dell'Agri, ad esempio.
  5. Il quesito è troppo tecnico, perché le varie castalie del sistema antidemocratico hanno eliminato altri quesiti, scarnificando il progetto politico referendario.
  6. Napolitano apologeta dell'invasione sostitutiva e dell'astensione, il peggior presidente comunistoide della repubblica è il miglior e più efficace pubblicitario per il sì.
  7. Vista l'invasione in corso, ritengo giusto delocalizzare i problemi energetici.
  8. Altri problemi dovuti all'industria estrattiva energetico sono poco rilevanti da un punto di vista politico e comunque postulati e corollari di un paradigma che è un problema in sé.
  9. Le grandi industrie e opere sono funzionali al sistema corruttivo del paese (inutile stare qui ad elencare il marcio che va dalle autostrade nefaste, al TAx Val Susa, ai sistemi Perotti, Incalza etc., Merdpo, fino agli amici in Basilicata de Il Partito).

2 commenti:

  1. Vedi punto 5.
    Stai concentrandoti sul millimetro quadrato.

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  2. Le cazzate che sparano gli astensionisti (ovvero i noisti) sono altrettante.
    Quindi il livello di cazzate non discrimina nulla.
    Mi pare che tu sia entrato in modalità antagonista.
    Io ho un certo paradigma in testa e lo uso per discriminare, scegliere.
    Non c'è un bianco e un nero ma un questi striminzito si o no al quale è stato ridotto un insieme molto più vasto di quesiti.
    In quel modello c'è meno di un sacco di robe, tra le quali l'energia fossile, il consumo energetico, etc. .

    SArebbe sufficiente rimpatriare anche solo piccola parte degli invasori per ottenere quel risparmio energetico, o anche solo reprimere il +5% di traffico indotto da questo infernale abbassamento di prezzo della roba fossile, carburanti compresi.
    Meno è meglio!

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