mercoledì 15 novembre 2017

Nuovismo e manutenzione

Da queste parti è piovuto e pure nevicato: sulla sella della mia bici, uscito dall'ufficio, prima che la rimuovessi, c'erano cinque centimetri di neve bagnata. eravamo quasi tutti felici ed eccitati, in ufficio.

Ho bazzicato mattina e sera due stazioni della città. Le pensiline erano in uno stato pietoso, scrosci di acqua ovunque. Non parlo di grandi cose, ma di pensiline che dovrebbero proteggere i viaggiatori e non tentare di imporre loro delle docce violente e delle gimkane grottesche. Bisogna segnalarle 'ste robe (un po' come segnalare al mugnaio che c'è della farina in giro o ad uno sportivo nuotatore che l'acqua è bagnata, già). Anche nel vialetto che conduce alla mensa che bazzico spesso in pausa pranzo, una pensilina colabrodo. Pluviali e grondaie intasati, mai puliti, bucati dalla ruggine. Sono bastati alcuni centimetri di neve e una quota rilevante dei treni locali sono stati soppressi.

Il ritorno di ieri è stato, parzialmente, in auto. Buche, strade da terzo mondo, canaline piene, fossi  di scolo colmi di rifiuti (la discarica diffusa lineare, alimentata dai doni e risorse e da non pochi italiani, purtroppo, ha anche questi effetti) che traboccavano, intasati , di acqua. Intere frazioni con interruzioni della fornitura della corrente elettrica. Semplicemente le linee in collina e in montagna non hanno più la manutenzione, che consiste anche nel tagliare gli alberi o i loro rami troppo vicini alle linee aeree.

Osservo le opere in CA delle autostrade e i ferri scoperti, ossidati, mangiati dalla corrosione: evidentemente le pingui società regine del citrocapitalismo (se vi dà a noia leggete citrosocialismo, sono uno il duale dell'altro) che hanno rubato le galline dalle uova d'oro allo stato e a paesani e cittadini che le hanno pagate con le loro tasse, sono troppo impegnate a contare i miliardi di euro di utili per occuparsi della manutenzione. Non parliamo del baraccone pubblico peggiore, più nefasto, che è l'ANAS. Poi succedono brutte cose e tutti si mettono a piangere.

Il sottopasso tutto lucido di figaggine per la clientela TAV ha un tot di punti in cui lo stilicidio strideva con tutto il resto. Il lucido fuori con la merda dentro. Il sottopaso lucido o... la carta d'identità  tech uau meravigliao, lucida e kafkiana, ecco il nuovismo luccicoso...

Non parlo di tecnologie difficili, di frontiera, con problemi avanguardistici.
Parlo di cose banali come pensiline che non siano colabrodo, di pulizia delle grondaie, di gente che non getta rifiuti ovunque, di non finire in crisi per tre e o quattro centimetri di neve.
Io mi chiedo 'sto progresso trombonato da mane a sera in cosa consista.
Io non apprezzo una persona con vestiti griffati che non si lava il culo o con un dito di nero di lerciume sul collo.
Così non posso che detestare questa ostilità per la manutenzione doverosa, semplice, delle strutture e il nuovismo tecnofilo del “più nuovo, patinato e con più brillantini, fiocchetti e campanelle è più fico” che la sostiene.


1 commento:

  1. Adesso che c'hanno messo in mezzo l'immancabile parolina in inglese suona tutto molto più poetico, non trovi?

    P.S. Tognazzi e compagnia (ma in tempi più recenti pure Mammuccari) sanno buttar giù supercazzole anche più efficaci di quelle governative.

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