sabato 12 maggio 2018

I sette fratelli Govoni

Mio nonno trentino tirolese era contadino e socialista, persona di forti valori, probabilmente credente, certamente non devoto come era mia nonna, ostetrica. Io non mi capacito come nella loro vita di stenti per una famiglia pesantissima (setti figli, troppi per un podere così piccolo) riuscissero ad essere così generosi con altri messi peggio di loro. Mio nonno finì alcune volte in gattabuia perché era intelligente, critico, ingegnoso e non si capacitava delle falsità e di cose assurde che il Podestà del paese, di tanto  in tanto, propinava ai paesani. Sono passati ottant'anni e io mantengo spirito critico e indipendenza ma forse non sono così coraggioso nello smentire, nel picconare la merda sinistroide politicamente corretta che ci viene propinata da mane a sera.
Come scrissi in passato, come ex lombardo, venni a sapere proprio da gasisti, e da persone della lista civica, area "sinistra [parzialmente, NdUUiC] critica" della orribile manipolazione della resistenza eseguita, attuata e realizzata anche qui, proprio qui, dal P.C.I. . Presi atto ma non ero ancora conscio di tutto ciò.
La manipolazione delle masse è consistita anche in omissioni orribili. Io sono venuto di recente a sapere dell'ennesimo eccidio commesso dai partigiani comunisti delle brigate Garibaldi, l'eccidio di Argelato e dei sette fratelli Govoni.

Era l'11 maggio del 1945, venerdì

"alla spicciolata, poi sempre più numerosi arrivarono altri comunisti alla casa colonica di Emilio Grazia. Per ore nello stanzone dove erano rinchiusi tutti i prigionieri subirono un bestiale linciaggio, pugni, calci e colpi di bastone, furono seviziati, e coloro che non morirono per le torture furono strangolati. Nessuna delle vittime morì per arma da fuoco. I beni trovati in possesso degli uccisi, come accertato dalla magistratura, furono spartiti tra i partigiani. I corpi furono sepolti poco distante in una fossa anticarro. La ferrea legge dell'omertà dei partigiani comunisti impedì che si potessero conoscere i nomi delle decine di persone che seviziarono i fratelli Govoni. Dopo molti anni dai fatti, quando furono scoperti i corpi, si accertò che quasi tutte le ossa degli uccisi presentavano fratture ed incrinature.
Anni dopo, il partigiano Filippo Lanzoni disse con scherno alla madre dei sette fratelli uccisi Caterina Govoni, ancora alla ricerca del luogo in cui erano stati sepolti i figli:
«Cercali con un cane da tartufi»". 


Scrissi della orribile crimine dell'eccidio dei sette fratelli Cervi. Penso a mio nonno, caro Sander, sono fiero di te e della tua testa alta, del tuo animo nobile. Ma io non venni mai, e poi mai, della forse ancora più terribile storia dei sette fratelli Govoni. Alle scuole elementari, medie e superiori, mai una parola una su questi sette fratelli, sempre e solo gli altri sette fratelli.
Sono ancora miei quei sangue e quei nervi, lo scricchiolare delle ossa, dei crani sotto le sevizie dei partigiani comunisti della brigata "Paolo".
I vincitori hanno manipolato la storia, hanno omesso i loro crimini con forse ancora più diabolica sistematicità, considerato l'ammantarsi di valori contrari a ciò che agivano. Hanno aggravanti morali estremamente più pesanti,  e per la dissociazione e per la sistematicità nel plagio storico, nella manipolazione. Anche solo per questo è ancora più efferata, questa storia, per la corruzione etica e morale che dura tutt'oggi.
E' chiaro che quando sento le trombonate dell'anpi, delle barbarie nazifasciste, moti di nausea, di disprezzo e di odio sorgono spontanei: sono stati peggio dei fascisti e mi hanno manipolato!
Se volessimo contestualizzare, nel periodo storico, delle ingegnerizzazioni industrializzanti delle società (che ora è la sinistra mondialista, radical chic che attua con la Grande Sostituzione) allora questo vale anche per i fascisti, la storia NON ha due pesi  e due misure.
Anche la storia è un incredibilmente efficace filtro passamerda, dai quali sono passati indenni coloro che dopo i crimini che hanno commesso (la storia la vincono sempre coloro che sono più sistematicamente violenti, diabolici, quelli che eliminano e sopraffanno gli altri) sono ancora qui a trombonare, a collaborare alla frantumazione sociale, alla nuova shoah europea, alla im/de-portazione di moltitudini di invasori ostili, ad attarle contro le genti italiane ed europee.



22 commenti:

  1. Le ricerche si fanno citando le fonti. Il dopoguerra ha fornito l'occasione a dei balordi di macchiarsi di crimini orribili, d'altro canto queste morti non possono essere utilizzate per riabilitare il fascismo come mi pare vada di moda da un po' di tempo a questa parte.

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    1. Qui ci sono due problemi.
      Il primo è che si continua a menarla col fascismo quando il comunismo è stato oggettivamente peggio.
      Data questa premessa io mi chiedo come non viga in Italia come in altri paesi europei il reato di (ri)costituzione del partico comunista e di apologia del comunismo-
      La moda che vige dal dopoguerra è quella delle mezze verità a senso rosso unico. Francamente io mi sarei pure stufato.

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    2. Sara, un errore clamoroso che si fa SEMPRE è quello di non contestualizzare: il Novecento fu il secolo delle industrializzazioni esplicite, in grande, delle società.
      Ancora, lo strabismo (che non è affatto casuale) si riduce ai crimini dei regimi nazionalisti (socialisti fascisti). In confronto, i crimini dei regimi comunisti, che si inoltrarono fino agli anni settanta, si pensi solo ai khmer rossi in Cambogia, ad esempio, hanno ricevuto una irrisoria attenzione, nonostante, oggettivamente, siano stati di una ferocia e di un totalitarismo nettamente superiori.
      Allora, oggettivamente, la riduzione delle società a numeri, comporta poi la disumanizzazione.
      Ancora, se questo è vero, è vero per tutti. Non esiste alcuna disumanizzazione dipendente dal colore dell'ideologia: non è che i Cosacchi non siano stati genocidizzati perché i carnefici erano comunisti stalinisti, non è che gli armeni non siano stati gnocidizzati perché erano sullo stemma ottomano c'era la mezzaluna verde, non è che i vietnamiti non siano stati massacrati in casa loro a milioni perché gli invasori statunitensi li gratificavano di trattamenti all'agente arancio.
      Dunque, se vogliamo adottare un approccio storico, allora lo si fa anche per i fascisti.
      Solo che la storia (io direi la manipolazione) l'hanno scritta qui i - diciamo - cattocomunisti.
      E allora vai con le barbarie fasciste: mille mila citazioni dei fratelli Cervi, zero (0 in cifra) dei fratelli Govoni.
      Silenzio assordante e rimozione completa di quelle comuniste.
      Tutto questo con una faziosità e una sofisticazione, un adulterazione abnorme della narrazione.
      Il voler ergersi a moralmente superiori risulta essere un'ulteriore presa in giro, un insulto alle intelligenze.

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    3. Prego notare che la giustificazione retorica "i crimini nazifascisti sono stati peggio perché conseguenza di un'ideologia esplicitamente antisemita" ancora, è banale: la strage di milioni di contadini russi fu il risultato di una chiara posizione ideologica bolscevica antirurale nell'URSS, così come l'eliminazione di milioni di "borghesi" in Cambogia da parte di Pol Pot fu la conseguenze diretta di una ideologia antiborghese.
      Forse gli sciocchi si fermano alla ideologia razzista antisemita. Io no.

      Prego notare che l'ideologia razzista anti italiana permea profondamente tutta la sinistra ora in parte liberal radical chic e che l'ingegnerizzazione disumanizzante, alienante della società continua imperterrità.
      Basta leggere le affermazioni di certi nuovi gerarchi sacerdotali tipo Scalfari, Bonino, Manconi, Boldrini e capisci che siamo sempre lì.
      Ora il totalitartismo è rosso. Essendo soft, ancora più sottile, pervasivo, distrugge le difese immunitarie con dell'adulterazione moralisticheggiante . Una vera e propria SIDA sociale.

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    4. Beh, noi abbiamo le femministe di plastica boldriniane che vanno a salameccare, VELATE, gli invasori islamici misogini in moschea.
      Le visite storte di un mondo storto, per dirla alla Mauro Corona.

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    5. Ma anche censuriamo = amputiamo le statue di un museo ''italiano'', perché il sottanone iraniano #1 decise di farvi visita.
      Questo, beninteso, non è un buon motivo per bombardare la Persia in nome della ''esportazione della democrazia''.
      Ma l'episodio esplicitò la totale mancanza di dignità ed orgoglio dei ''nostri'' ''politici''.

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    6. io mi chiedo come non viga in Italia come in altri paesi europei il reato di (ri)costituzione del partico comunista e di apologia del comunismo-

      Sono Paesi dell'ex-blocco comunista e dell'Unione Sovietica, coma la Polonia e la Lettonia, dove è proibita anche la svastica.
      La ragione di base, è che gli ''italiani'' non hanno conosciuto il comunismo ruvido ma una versione al ragù, decisamente diversa.

      Cmq. ''fascismo'' e ''comunismo'' sono termini abusati.

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    7. > una versione al ragù

      Ahaha, muoro dalle risate! :)

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    8. la strage di milioni di contadini russi fu il risultato di una chiara posizione ideologica bolscevica antirurale nell'URSS

      Diciamo due cose.
      La modernizzazione ( di questo, si trattava ) della produzione agricola nell'Unione Sovietica venne veicolata attraverso la collettivizzazione delle risorse, ovvero i kolchoz.
      Tale trasformazione epocale trovò la maggiore resistenza nelle campagne ucraine, più arretrate ed abitate da contadini che, in non pochi casi, avevano combattuto la Guerra Civile dalla parte dell'Armata Bianca.
      Gli errori nell'esecuzione del piano, sommati ad una carestia che l'autorità centrale, causarono milioni di morti, dei quali 2 - 3 milioni in Ucraina, dove la tragedia viene chiamata ( mi sembra ) Holodomor ed è considerata genocidio.
      Ora, non ho approfondito l'argomento, ma delle gnagne ucraine mi fido, istintivamente, poco.

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    9. oggettivamente, la riduzione delle società a numeri, comporta poi la disumanizzazione.

      Anche io e te, e Sara e Lorenzo, nella nostra dimensione avatariana, dopo queste chiacchiere veniamo liofilizzati dal Sistema e diventiamo numeri.

      Non è ''disumanità'', è post-umanità.

      ===

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    10. * [ ... ] che l'autorità centrale non seppe/volle affrontare [ ... ].

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    11. > attraverso la collettivizzazione delle risorse, ovvero i kolchoz.

      Vado a memoria:
      o - la vera e propria collettivizzazione venne realizzata con i sovchoz
      o - una forma più blanda, cooperativa, venne realizzata con i kolchoz.

      Ancora, vado a memoria, i kolchoz che erano il 10% delle aziende agricole sovietiche (rispetto al rimanente 90% sovchoziano) forniva il 90% dei prodotti.
      Vado a memoria, eh, comunque un altro caso della legge di Pareto.
      Sul resto, nonzo: ignoro la storia delle mattanze comuniste di milioni di contadini "russi" o, se vogliamo astrarre (ucraini, bielorussi, etc.) "slavi".

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  2. Non intendo prendere posizione su una vicenda che non conosco. Indipendentemente dalle sfumature cromatiche delle casacche indossate, in questo tipo di eventi occorrerebbe sempre fare riferimenti chiari agli antefatti. Non capita mai, in nessun ambito, il che fa sospettare con buona ragione che da una parte e dall'altra il fine ultimo di tanta "memoria" sia la manipolazione degli ignari, sia che coloro che vengono scelti per farne dei "simboli" si chiamino Cervi o Govone (Govoni? anche il nome viene riportato in modo diverso a seconda delle fonti) o Pinco Pallino.

    Triste quando non puoi più fidarti d'altri che d'una manciata di persone vicine. Il cinismo indotto è una maledizione. Indurre il cinismo è un atto da maledetti.

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    1. Una tale con ruoli importanti nell'amministrazione del paese in cui risiedo, sempre il solio partito di maggioranza qui, mi racconta, in privato - come tu osservi, messer Pigiatasti, in privato le persone diventano sincere e raccontano e dicono cose "inaudite" - che, nel podere dove abitava, dopo le razzie di alcuni balordi (Sara li chiama così) fascisti, a paese in subbuglio per la fine della guerra, arriva un gruppo di partigiani.
      Uno di questi che doveva svuotarsi i coglioni, pretende una femmina utile all'uopo altrimenti avrebbe ammazzato un animale e buttato nel pozzo.
      Forse alcuni lettori non riescono a capire la gravità e della minaccia e delle conseguenze sulla quale essa basa la propria efficacia. Il "balordo" ottiene quel che vuole, ovvero stupra una delle famiglia.
      La tale mi dice che non può assolutamente raccontare nulla di quanto successe, si aprirebbero le cateratte della punizione divina degli dei dell'olimpo antifa.

      Quale conclusione?
      Che anche per i "balordi" si ricordano malefatte e crimini solo di quelli vestiti di neri, le "balordaggini" dei rossi sono... sparite.
      In quel caso, quali antefatti ci furono? Quale colpa aveva quella famiglia contadina?
      Nel caso degli eccidi da parte dei "liberatori" utilizzare due o tre ordini di grandezza superiori nella gravità dei fatti (un commento anonimo su un quotidiano in linea locale, di recente, ha scritto che in questa valle ci furono CENTINAIA di omicidi da parte dei comunisti di fatto semplicemente spariti).
      Prego notare, anche nel caso di Argelato, la collaborazione del PCI alla fuga dei pluriassassini, seviziatori e torturatori. Era il PCI di quel presidente dal "cognome partenopeo" che... beh, lasciamo perdere e stendiamo pietosi veli.

      Io ritengo che non sia corretto giudicare con i criteri attuali ciò che si commise allora ma che questo deve valere per tutte le parti, non solo per quella vincitrice che, anzi, ha/avrebbe l'obbligo e il dovere morale di essere meglio e non di essere peggio, come sto scoprendo di mese in mese.

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    2. L'equidistanza nelle valutazioni sarebbe un punto d'onore, ma sappiamo bene che onore e potere non collimano mai. Tanto che il potere sia di ordine "elevato" (chi muove i fili e tesse le trame "in grande stile"), quanto che il potere sia di "ordine spiccio" (vedi la vicenda della squallida violenza da cortile che hai testé riportato).

      Rimanendo sulla violenza "da cortile", non ritieni che un omicidio in stile faida eventualmente commesso in seguito a un atto del genere sarebbe moralmente comprensibile? Stanti i tempi e gli eventi che in quei tempi avevano regolarmente luogo, non è immaginabile che anche uno dei Govoni possa essere stato fomentatore di qualche motivo per avviare una faida

      Davvero, in quelle situazioni è difficile cogliere dove sta il torto e dove sta la ragione, non per altro, ma perché la Verità ci è ignota. Sospendo il giudizio sul caso particolare.

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    3. Per cortesia, non divagate troppo dall'argomento.
      Lorenzo, 'sto commento sarebbe stato più appropriato qui (Verici contro base).

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    4. Totalitarismo soft.
      Le persone con le quali parlo mi danno del matto.
      Infatti, il punto chiave è proprio il soft.
      Le cose "soft", travisate, sono molto più pericolose, proprio perché sfuggono alle cognizioni, ai sistemi immunitari.
      La dittatura del politicamente corretto.

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  3. I fratelli Cervi erano sette, figli di Alcide e Genoveffa Cocconi. Dopo la capitolazione italiana dell’8 settembre 1943 i Cervi organizzarono una banda partigiana, accogliendo nella stessa anche prigionieri di guerra fuggiti dai campi di concentramento.
    La notte tra il 24 e il 25 novembre 1943, nel corso di un rastrellamento, vennero catturati con le armi in pugno. Il settimanale Candido di alcuni anni fa, sotto il titolo “Furono i comunisti a volerli morti”, documenta che la cattura dei sette fratelli fu decisa su pressione di un ufficiale della Milizia fascista, Riccardo Cocconi, poi rivelatosi capo dei partigiani comunisti con il nome di battaglia Miro, il quale era uno dei proprietari dei terreni di Campeggino, località dove lavorava la famiglia Cervi. Il Cocconi – sostiene il servizio – si liberò di “quella famiglia di anarchici individualisti che spadroneggiava sui suoi terreni” e, nel contempo, rese un servizio ai comunisti, i quali “non tolleravano la totale indipendenza e autonomia dei Cervi nei confronti del Pci”.
    Quanto scritto è ampiamente documentato dal libro “Una storia di campagna” di Lino Fanti, ex redattore de L’Unità. Del resto, mentre i fratelli Cervi erano imprigionati, elementi comunisti scatenarono una serie di uccisioni di fascisti nel Reggiano, sapendo bene che, prima o poi, i fascisti avrebbero reagito fucilando gli ostaggi in loro mani. E i fascisti caddero nella trappola del piano, cinicamente escogitato dai comunisti, che mirava a seminare dovunque il terrore onde controllare più facilmente la situazione.

    http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=904

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    1. La hybris da "salvatori del mondo", di giustiziere, di sollevatori delle sorti dell'umanità, di coloro che vogliono il tuo bene anchexse non sei d'accordo (tanto tu non capisci nulla!) portarono a sadismo e violenze indicibili.
      Ora hanno imbrattato la pagina di Wikipedia sull'eccidio di Argelato scrivendo chiaramente che la uccisione, stupro, torture, di 42 sarebbe la giustizia per la uccisione di 4 compagni.
      Come si può notare c'è il rapporto 1 a 10 che i comunisti hanno sempre indicato voce uno degli orrori dei nazifasci.

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    2. La tecnica della diffusione dell'odio continua ancora. I progressisti arcobalenghi godono ad ogni crimine commesso dai pagatori di pensione che essi usano per la giusta demolizione del mondo e di tutti i fascisti (traduzione: di tutti coloro che non sono come noi).
      I fratelli Cervi usati come carne da macello e innesco, per alimentare la guerra fascio-comunista.
      Non ho alcuna dubbio.
      Sono gli stessi dell'eccidio di Katyn, delle ONG scafiste.

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