giovedì 7 giugno 2018

La SIDA culturale, sociale, economica

  • Il tossico che a Venice Beach investì una imprenditrice emiliana ivi in viaggio di nozze uccidendola ha preso quarantadue (42 in cifre) anni di galera, negli SUA.
    Ieri a La Zanzara, intervento di un ascoltatore che racconta come il padre fu ucciso, nel corso di una rapina, da un albanese, quindici anni fa (nei giorni della prima invasione) e, che tale risorsa prese quindici (15 in cifre) anni di galera, un altro criminale partecipante alla rapina, perché minorenne (se ricordo bene) non fece neppure un mese in galera.

Nell'annichilazione della società le castalie mondialiste, per l'Italia dell'incultura del perdonismo buonista cattolico e del rancore antiborghese marxista/comunista, hanno previsto la combinata di im/deportazione di milioni di xeno, molti dei quali (islamici) ostili, in pochi anni e, sinergicamente, il metodo del  lievismo renziano/pidino.
Nulla di meglio di un paradiso penale come descritto efficacemente dal magistrato Ignazio De Francisci, nel quale distruggere ogni capacità di resistenza alla barbarie innestata con coercizione dall'alto, alla liquefazione prima, utile alla dominazione incontrollata poi.
La parte superiore della classe di mezzo/il segmento inferiore dei vertici (e.g. la figlia di Padoan, gli Oliviero Toscani, i Fiano, i Manconi, i Del Grande, i Saviano, le Bonino, i Lerner, e questa crème de la crème radical chic) obnubilati dalla loro hybris moralisticheggiante in qualche modo reimplementano lo scontro di classe contro media e piccola borghesia e il proletariato già sottolineata da Pasolini, in qualche modo continuano, perpetuano ciò che in marxistese si indica come lo sfruttamento capitalista delle classi subalterne.
Invece non è affatto spiegabile la posizione della militanza, sinistrata e sinistrante (per i cattolici vale questo) ovvero la posizione di coloro che qualcuno - non ricordo il pensatore - indicò, con precisione, come utili idioti: masse di artificializzati urbani, tubi digerenti consumisti risultato della liquefazione, piccola borghesi e proletari urbanizzato-artificializzati, che partecipano orgoglionamente alla propria distruzione.

La pseudo intellighenzia per cretini, i funzionari celebranti della castalia, in questi giorni schiumano dalla rabbia, non riescono a trattenere i fiotti di bile per i timidi segnali di cambiamento di rotta verso una qualche ripresa di un principio di sovranità, per questa prima e ancora flebile reazione immunitaria a questa SIDA sociale, geopolitica, soft metodo di immunodepressione necessario per attuare questa ingegnerizzazione subumanizzante planetaria.

In tutto questo rimangono i problemi della demagogia: Gaia Baracetti, sempre eccelsa come pensatrice, ecologista e attuatrice chiede: perché dobbiamo finanziarci col debito? L'inquinamento concettuale, ecologico e anche finanziario, politico del debitismo è uno dei primi metodi di trasferimento di capitali, risorse, potere alle castalie: chi beneficia del debito italiano? Coloro che prestano i denari e non sono certo la piccola borghesia o il proletariato, se vogliamo usare un lessico che è sì marxista ma anche preciso, in materia.

Leggevo, sempre da Gaia, che gli Elvetici hanno da tempo prima votato e quindi realizzato un efficace programma di riduzione del debito pubblico svizzero, di sana e sanificante austerìtà che permetterà alla Confederazione di rafforzarsi, di affrancarsi dal cappio del debito pubblico. In altre parole gli Elvetici hanno capito che un debito elevato significa impoverimento nazionale e, intelligentemente, hanno detto di no.
Esattamente il contrario di quanto propone questo governo gialloverde, più deficit, più debito che, come scrissi, senza uscire dall'euro è la più insensata follia, che porterà ad un ulteriore peggioramento della bilancia dei pagamenti nei confronti della Germania, a ulteriore distruzione del settore primario, a impoverimento generalizzato.

In ogni caso, io posso perdonare ogni  cosa purché si inizi a combattere e il disegno sostitutivo, massmigrazionista, di annichilamento  culturale e sociale, di islamizzazione, attuato in questi lustri nefasti, da questa castalia criminale di fanatici invasati masosadici e parassitari liberal radical chic.

5 commenti:

  1. Il masochismo reale per il regno dei cieli metafisico.

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  2. Siamo, più o meno, di quelli lerci che in treno si lamentano che sono sozzi con le loro sudice scarpe messe sui sedili.
    Infatti io penso che siano piuttosto stupidi.

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  3. Attenzione a non cominciare a pensare (come è negli obbiettivi di chi insiste con un certo linguaggio) che le uniche invasioni perniciose siano quelle islamiche, clandestine e/o extracomunitarie. Perniciosa è qualsiasi invasione, qualsiasi movimento di massa innescato da qualsiasi ragione e di qualsiasi provenienza foresta rispetto all'area di destinazione (incluse quelle intranazionali).

    Le distinzioni sono capziose, strumentali, e servono solo ad aprire spiragli per permettere di continuare le invasioni sotto un'etichetta diversa, per farle apparire più appetibile.

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    1. L'altrio giorno, sul treno, un signore siciliano parla dei disservizi sulla linea e attacca bottone.
      Lo ascolto un po' e poi inizio a raccontargli alcune assurdità: tagli insensati alla manutenzione, realizzazione di opere demenziali, come il People Mover (che già il nome mi f cagare il cazzo), una sorta di TAx Val di Susa locale costata dieci (10 in cifre) volte il collegamento ferroviario, etc. etc. .
      POi gli dico che c'è anche un disegno politico dietro tutto questo.
      Si arriva quindi alla disegno sostituzioninista, di frantumazione e annichilazione culturale, sociale ed economico della sinistra liberal radical chic, ai "doni, risorse, gioiosi fratellli dell'islami religione di pace, pagatori di pensione, più funky, più cool, facitori di lavori [schiavili] che gli italiani non vogliono più fare blablablablabla".
      Mi racconta che un giorno un marocchino che viaggiava senza biglietto, dà della puttana baldracca etc. etc. alla controllatrice e si rifiuta di scendere dal treno condendo ancora la subumana femminile degli stessi graziosi appellativi.
      Il signore prende e lo butta giù dal treno, mi racconta.

      Dice che ciò che gli sto dicendo scandalizza gli altri astanti.
      IO gili rispondo ciò che è semplicemente vero: la gran parte di coloro che in pubblico recitano la patetica litania antifa, antirazzista, per l'accoglienza senza se e senza ma, per l'integrazione blablblablabloblubli blablabloblu, in privato iniziano a sfogarsi.

      Ecco, io penso che questo siciliano mi sia MOLTO più vicino di questi serpi in seno islamiche invaditrici e ultraprolifiche.
      Come ideal asburgico tirolese io non sono proprio vicino alla mentalità/cultura diciamo "greca" di molti meridionali ma so che sono molto, molto più vicini a me e che non sono tumoralmente prolifici come questa orda di neosaraceni che figliano due, tre o quattro volte la media delle donne italiane.

      Le fiferenze esistono, le distinzioni devono essere fatte, messer Pigiatasti.

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    2. Certo che le differenze esistono, ma siccome c'è chi le cavalca furbescamente, occorre bloccare il tentativo sul nascere e rifiutare qualsiasi distinguo (o, se preferisci, qualsiasi cavallo di Troia). Se apri spiragli, subito qualcuno ci infila il cacciavite e fa leva.

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