venerdì 8 febbraio 2019

Qualche sacrificio

Ormai sono numerosi i casi che ho osservato di tangheri che si mettono in coppia e... peggiorano sensibilmente. Ballano meno, si isolano. Mah, mi lascai perplesso, la coppia tende già ad essere asfittica...
In questi giorni di lavoro frenetico mi sono imposto, ieri, con disciplina marziale di uscire prima, mangiare un boccone, dormire un'ora, scendere in città per meno di due ore di pratica, tornare presto, andare a dormire entro l'una  per non essere stanco oggi.
Correre forsennatamaente.... sono un po' provato, devo dire.
Il tango non va d'accordo con molte cose, eros e relazione compresi.
Buona cosa avere disciplina da una parte per non satollarsi ne saturarsi e, dall'altra. per mantenere un minimo di studio e pratica costanti.
Anche il tango richiede qualche sacrificio.
E, grazie a Dio, e' un luogo della realtà in cui non c'è un cazzo di diritto. O te lo guadagni o niente.
Che meraviglia, anche per questo!

13 commenti:

  1. Il tango non va d'accordo con molte cose, eros e relazione compresi.


    secondo me per far si che tutto si incastri perfettamente bisogna semplicemente eesere una coppia affiatata di tango. o anche uno che insegna e l'altro alle prime armi.

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    1. Inizia a essermi sempre più chiaro che se tu hai una passione autentica per il tango (cioè non fai tango solo per passare dal verticale all'orizzontale) e coppia non siano conciliabili.
      Ieri c'era un amico che vive a Bologna che mi ha raccontato delle pare che le ha fatto la morosa ... Ora non ho tempo per raccontare.

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  2. Condivido il tuo stuporoso stupore. Vedessi la mia faccia! Proprio non mi aspettavo siffatta vittoria e cotante affermazioni di contorno. Che sciocchino, vero?

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  3. Caveat: la foto collegata al precedente commento potrebbe esprimere contenuti razzisti.

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  4. "Stuzzicato" dal tuo intervento, ho ascoltato qui la canzone, sforzandomi di avere un approccio "tecnico". Non ho potuto fare a meno di commentare in questo modo:

    "Da musicista, mi sono impegnato per non guardare il video, per ignorare il testo e per non pensare alle polemiche "collaterali", concentrandomi solo sulla musica.
    Melodia - non si sviluppa, non va da nessuna parte. Armonia - dico, avete contato quanti e verificato quali accordi? avete notato che per tre minuti non si "schioda" dalla stessa area tonale, neppure con un ammiccamento temporaneo, per un grano di "pepe"?
    Forma - dov'è la tensione, la costruzione del climax? per tre minuti non va da nessuna parte, non fa altro che oscillare intorno a se stessa come un pendolo con la corda troppo corta.
    Dinamica - un piattume totale.
    Ritmica - ovvia che più ovvia non si può; anche in questo caso, tensione zero.
    Conclusioni: come si fa a portare alla vittoria una composizione così INCONSISTENTE?"

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  5. Messer Pigiatasti, questi sono somministrazioni neppure così occulte di razzismo.
    Scelte basate solo su questioni etniche o, se vogliamo usare un termine a raglio come fanno i razzisti anti che, nella loro rozzezza confondono razzismo, fassismo, bruttocattivismo, xenofobismo blablabla bla, razziste.
    Ho scritto alcune cose in una pagina.

    Lorenzo, letto stanotte da te. Io non seguo il Festival.
    Però è interessante un'altra somministrazione di plagio alle masse.
    Ma da questo video si osserva ancora una volta lo scollamento incredibile tra questa elite di pazzi invasati masosadici fondamentalisti e la realtà.

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  6. Mi si sta scaricando il piccio, ora pubblico anche l'altra pagina.

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  7. Ho fatto quel che andava fatto. In una manifestazione che si chiama "festival della canzone italiana", quel che si deve fare è ascoltare le composizioni che vengono proposte e valutarne la qualità IN QUANTO CANZONI. Il rap, il trap, lo snap, la gnoc NON SONO CANZONI, per cui la loro presenza in quel contesto è una contraddizione in termini.
    A voler ben vedere, la qualità dell'interprete non dovrebbe neppure essere presa in considerazione, perché il festival riguarda la canzone, non il cantante, e quel che conta nella valutazione di una canzone è il risultato del lavoro a) del compositore, b) dell'arrangiatore, c) (opinabile) del paroliere. A voler essere seri, in un concorso serio non verrebbero nemmeno resi noti gli autori, se non dopo la valutazione e l'individuazione del premiato.
    Diversamente, si cambi il nome della manifestazione per trovarne uno più pertinente, non sarebbe un dramma. Così è una presa per i fondelli. O un'operazione di propaganda. Va bene, lo so: è un'operazione di propaganda.

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  8. Ritorno ancora una volta sulla questione della valutazione di una composizione musicale in un concorso che ha per tema la canzone italiana. Ecco i componenti della giuria "ufficiale", cito:

    "La giuria di qualità era composta dal compositore Mauro Pagani (che ne è anche presidente) e da: Ferzan Özpetek (regista e scrittore), Camila Raznovich (conduttrice televisiva), Claudia Pandolfi (attrice), Elena Sofia Ricci (attrice), Beppe Severgnini (giornalista e opinionista), Serena Dandini (conduttrice televisiva) e Joe Bastianich (imprenditore e conduttore televisivo).

    Ora, a parte Mauro Pagani, noto personaggio di valore nel panorama musicale italiano, GLI ALTRI CHE C'ENTRANO? Facciamo un concorso sulla moda nella giuria del quale mettiamo Giovanni Rana? Uno sulla democrazia nel quale mettiamo Giorno Napolitano? Uno sulla cosmesi nel quale mettiamo Valentino Rossi?

    Davvero, siamo all'assurdo. E non è neppure una commedia: è una tragedia.

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  9. Premetto che questo è stato il primo Festival di Sanremo che ho guardato dai tempi ... in cui ero ragazzino, o quasi.
    Secondo me, è stato organizzato bene, dal pacchetto dei presentatori ( ottimi professionisti, ed affiatati ) alla sontuosa scenografia di luci del palco dell'Ariston, al gruppo eterogeneo degli artisti in gara che bene rappresenta vari stili musicali in auge e mano, con parecchie canzoni che, al contrario delle edizioni precedenti, mi sono piaciute.

    Secondo me, il brano di Mahmood è un buon brano ed un buon esempio di meticciato musicale tra le culture famigliari, del padre e della madre.
    Il problema non è 1 - Mahmood - ma MILIONI di senz'arte-né-parte che sono sciamati in questo derelitto Paese già scosso fino ai vertici da Tangentopoli, poi devastato dall'alluvione detta ''Globalizzazione'', di cui la mass-immigrazione ( come anche Tangentopoli, azione giudiziaria-golpista che di fatto ha azzerato la sovranità nazionale ) è parte imprescindibile.

    Chiarito questo, è altrettanto evidente come la scelta di Mahmood sia stata politica : l'italo-egiziano ha ricevuto, nell'ultima votazione, circa il 21% dei voti da casa.
    Fino all'ultima votazione, nel voto combinato delle 3 giurie ( popolare, Vip, giornalisti specializzati ), in testa c'era Ultimo.
    Poi ...
    è accaduto ''qualcosa''.
    D'accordo : nell'ultima votazione gli artisti in gara erano solo tre, per cui voti attribuiti precedentemente ad altri sono stati re-distribuiti a questi.
    Ma, ''guarda caso'', ha vinto il figlio del migrante.

    Comunque, secondo me e tralasciando le dietrologie ( inevitabili ), la vittoria poteva anche starci.

    Mio brano preferito ?

    Quello di Paola Turci.

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  10. Il brano che è stato portato alla vittoria a Sanremo è ( in buona compagnia) musicalmente degradante. Poi ci sono gli altri aspetti, non migliori, che dovrebbero essere totalmente estranei ad una rassegna musicale e che non solo non sono stati totalmente estranei, sono anzi stati probabilmente l'elemento centrale di un "evento" che di musicale conserva solo l'irrilevanza, per non dire la diseducatività. In una rete del servizio pubblico, con costi tanto esorbitanti quanto ingiustificabili.

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  11. Ascolta, Lorenzo, non ho alcun problema ad unire tutti i puntini che vuoi, perché non sono cieco. Dunque: hai ragione. Punto. Detto questo, oltre a non essere cieco non sono neppure sordo, né sono un incompetente nel mio campo, per cui non posso fare altro che ribadire quel che ho già scritto: "Il brano che è stato portato alla vittoria a Sanremo è (in buona compagnia) musicalmente degradante." Il che, pur spostando l'osservazione sul piano musicale anziché su qualsivoglia altro piano, non contraddice neppure in parte quel che tu osservi.
    Volendo "fare il figo" e volendo spendere qualche ora per stilare una relazione tecnica, potrei anche scendere in dettaglio. Volendo. Ma non voglio, perché a nulla serve.

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  12. Diamo per scontato che io pure non riesco a spiegarmi, così siamo pari. In che modo "Il brano che è stato portato alla vittoria a Sanremo è (in buona compagnia) musicalmente degradante." mette anche minimamente in forse quel che osservi? Ti ho dato torto?

    E comunque sì, ho ragione: "Il brano che è stato portato alla vittoria a Sanremo è (in buona compagnia) musicalmente degradante." Al più, puoi dire che la cosa non ti tocca, è più che legittimo. Puoi dire che, nel contesto del quadro più ampio delle tue note, la qualità musicale la ritieni irrilevante. Va bene, in una certa misura hai pure ragione. Non di meno, quel brano rimane musicalmente degradante.

    Potrei andare oltre, e disquisire sul modo in cui promuovere commercialmente quel tipo di "espressione musicale" sia un modo subdolo per formare l'habitat culturale del futuro, per abituare i più gggiovani a conformarsi al nuovo che avanza, in modo non dissimile a quel che accadde nel dopoguerra con la cultura tutt'altro che italiana proveniente dal pianeta dei liberatori. Ecco, questo è un nuovo capitolo di un vecchio libro. La tragedia continua (e si aggrava).

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