Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
lunedì 18 agosto 2008
Angoli di eden
Ieri ascensione_discensione per circa 9h30'. Sono molto soddisfatto. Tre cime(tte, gli appennini non consentono grandi cose), sono andato su in direttissima, per costone e crinale, lasciando perdere il sentiero studiato per escursionisti non particolarmente preparati/allenati.
Camminato per ore, incontrato poche persone. In un eden. E quando parlo di angoli di paradiso non esagero: mi sono imbattuto in panorami fantastici, profumi, lamponeti stracarichi, tappeti di mirtilli, ruscelli, caprioli, marmotte e lepri.
Sono sceso ancora fuori sentiero, tirando qualche porcone. L'appennino può essere più selvaggio delle alpi, sentieri e mappe sono spesso non segnati o imprecisi. Mi sono ritrovato in uno di questi angoli di eden. C'erano tre porcini, sodi come il bagoss, freschissimi, grandi, scuri come i mori, che meraviglia (ho lasciato quel buon otto etti di ben di dio dove erano, non avevo tesserino, come sempre, che... fungano (!) da riproduttori, esistono belli e splendidi a prescindere dal fatto di finire in padella).
Dove la massa di bidepi locusta non arriva, si può intuire la bellezza incommensurabile e perfetta della Natura integra.
Sul ritorno ho percorso un sentiero, un vera meraviglia di bio diversità, di panorami geologici, montani, floreali ed arborei, andamento piacevole, un continuo susseguirsi di soprese e angoli magici. Francamente, uno dei migliori sentieri montani di sempre.
Oh yeah!
Oh yeah, invece io ero sulle alpi che danno ospitalità alle malghe del bagoss. Stessa sensazione di eden, anche quando mi ha fregata una tempesta. Spettacolo da togliere il fiato (pure dalla paura a volte).
RispondiEliminaE' bello sentirsi piccoli in montagna quando tutto va bene ;-)
Piccolo consiglio: unisci l'utile al dilettevole! Ovvero: conquista le patate (come le chiami tu) mostrando loro il tuo lato selvatico, bucolico, di cultura da uomo che ama la terra...
RispondiEliminaEsistono le donne nate col tacco a spillo incorporato, quelle che se le porti fuori dalla città muoiono di asfissia per carenza di anidride solforosa... ma in questo modo credo sia più facile per te accalappiarti una bestia 100% natural!!
Complimenti, comunque :)
x SurferRosa:
RispondiEliminaUna tempesta in montagna, ma anche altrove, è sempre uno spettacolo emozionante, tanto che fu presa a simbolo dai romantici.
Mi ricordo una volta, nel gruppo dell'Adamello, in ascensione, piovano grandine a ciliege e fulmini più dell'acqua. Arrivammo al rifugio fradici, un amico alpinista statunitense in ipotermia (gli presi lo zaino). Eppure, quegli sprazzi di luce i raggi che bucavano le coltre di nubi plumbee che dopo lo scatenrasi stavano lasciando passo al sereno, con mille rivoli che scendevano dalle tonaliti impermeabili, è un'apoteosi della Natura che porterò sempre con me.
x DancingKura:
Mi sot rendendo in questi giorni conto che la mia scelta di vivere abbastanza fuori dal mondo, ha molti pro ma anche dei costi.
La socialità non è un fatto banale ne scontato, specie considerando certe rigidità sugli orari di lavoro (che peraltro detesto con tutto me stesso da molto).
A me piace una donna che possa passare dal tacco a spillo a e guepiere agli scarponi coi ramponi, kuranderacciadanzante.
A-Woman era molto vicina a questo ideale.
Abbracci! :)
non mangiare funghi velenosi :)
RispondiEliminaCiao camminatore, vacanza solitaria e magari di alta scuola culinaria a base di funghi...ma leggo che anche in periodo di relax non sai stare lontano dallo smoccolare i "porco...". Va beh, ci risentiamo a tempi di città inquinate dall'esercito.taoista
RispondiEliminaalle volte il prendere e camminare camminare camminare fino ad arrivare in alto diventa una necessità... la gratificazione che provo dopo la fatica mi aiuta a rimettere le cose nel loro ordine "naturale"...
RispondiEliminaanche noi, senza allontanarci di piu' di 200 metri in ascesa, abbiam incontrato daini, caprioli, e ghiri, che ci guardavano fisso da 30 cm di distanza.
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