Ho ricevuto un invito per l'inaugurazione della ristrutturazione della casa di un'amica a Milano per sabato. Ho declinato l'invito. La mai intolleranza per gli antiambienti, per il modernismo, per lo squallore e la inscrivibile bruttezza, per i non luoghi delle (grandi) città si è rinforzato e si acuisce di mese in mese. L'idea di passare il mio tempo nel peggio della costipazione padana e nella "periferia" infinita milanese sottraendolo allo stare nella Natura mi è insopportabile.
Dopo mesi di aridità, dopo questo infinito odioso autunno siccitoso, spero che il manto bianco scenda copioso. Farò il luporso, colle ciaspole, nel silenzio incantato e candido dei miei monti, il fuoco e il buon cibo al ritorno, il mio pensiero si culla andando alle novelle di Rigoni Stern.
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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.