Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
martedì 3 aprile 2012
n° 1
Sabato, verso la milonga, una decina di minuti prima delle ventitre entriamo in periferia sud in un bar, ci son dentro i due gestori cinesi e un avventore, un po' rock-panzoso e assai birroso sguardo ebbro un po' tra il triste e lo sgombro stantio, un grande schermo con una partita di pedate alla palla. Prendiamo tre caffè e due bottigliette d''acqua. Cinque eulo, mi dice la cinesa, pago; con massima naturalezza ripone la banconota in cassa e la chiude, no scontrino. Lo chiedo, as usual.
Leggo il numerino in basso a destra, leggo un bel n° 1.
I ciaini e le peggiori pratiche italiote. Magari spiaccicano a fatica qualcosa ma il peggior ciarpame italico, come l'evasione fiscale, quello lo apprendono subito. Purtroppo non trovo più lo scontrino e non mi ricordo come si chiama mi sarebbe piaciuto informare la Guardia di Finanza. Se avrò qualche minuto ravanerò con Google, vedrò se riuscirò a fare qualcosa affinché non la passino liscia.
beh, ad esempio gli egiziani mettono in regola i dipendenti invece....
RispondiEliminaLa cosa che mi stupisce è che nessuno degli avventori lo abbia chiesto 'sto cazzo di scontrino.
RispondiEliminaOra, gli esercenti hanno interesse a non emetterlo, ma gli avventori hanno MOLTO interesse a che sia emesso, anche se né immediato né diretto.
In questo paese coloro che devono curare la politica ovvero bene comune (della polis) sono come tale Gilberto Pichetto Fratin (cerchi in Wikipedia ed esce subito Gilberto Pichetto Fratin condono edilizio... andiamo bene) che pare abbia eliminato anche quel pallido meccanismo delle liste di segnalazione degli esercenti che NON emettono scontrini.
Mah, poi leggo questo e penso che forse è meglio che questo paese con la cacca fino al collo sprofondi ancora un po'.
Non è questione di cinesi, italiani od egiziani, è questione di assenza completa di controllo sociale reciproco e della totale mancanza di conflitti di interesse virtuosi.