Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
martedì 8 maggio 2012
Pugnar
Leggevo le parole di Massimo Fini l'aggressività è da comprendere, fa parte del maschile (Claudio Risè con Il Maschio Selvatico è stato tra i primi a restituire dignità intellettuale al maschile in questi tempi scemo-buonisti del politicamente corretto così insulso). Le mie bellessane zuffe con idioti che passano col rosso, con dei buzzurri coi piedi lerci sui sedili del treno, con teppisti che rompevano il cazzo intorno alla sede del gas (in quel caso la mia proposta fisica fu risolutiva dopo mesi di inutile denunce alla competenti inconcludenti autorità istituzioni organi preposti paraponziponzi pò, ci fu qualche peplessità tra i politicamente corretti che faticarono a comprendere che la realtà necessità di certi mezzi, che sono ecologici al contrario della loro morale malata). L'adrenalina di una lotta è una sensazione meravigliosa. Ho una parte maschile messa talvolta un po' in disparte da quella femminile e quando la si riscopre e la si vive è veramente grandioso.
Però può essere molto pericolosa, lo dice la mia parte femminile. Se mi togli la curiosità, in cosa è consistita la proposta fisica?
RispondiEliminafinchè uno più grosso di te non te le suona.... no no, fight club non fa per me !
RispondiEliminax Vagabonda:
RispondiEliminaSi è trattato che presi quei due, all'ennesimo sfottò, erano insieme a sfanculare idiotamente il loro tempo vuoto che usano per vanalizzare un po' qui e un po' là, qualche schiaffo, qualche colpo sul torace (moderato, era la prima proposta).
Ecco, da quella sera cessarono magicamente tutte le devastazioni da parte di quei due.
Sì, può essere pericoloso.
x Francesco:
C'è un rischio, è vero.
Ma vivere è anche il rischio.
Ti posso assicurare che l'autostima, la soddisfazione di fare la cosa giusta, il fatto che sia un atto ecologico (molti di questi teppisti vandali hanno estremamente bisogno di qualcuno che imponga loro anche fisicamente un senso del limite, poi stanno meglio anche essi) non hanno prezzo.
C'è del rischio. Perché nella tua vita di successo (dirigenziale) non hai affrontato dei rischi?
Sì, c'è del rischio.
L'aggressività è una componente innata nell'uomo (dimostrata da tanti etologi, da K. Lorenz in poi..) e non deve essere ridotta a comportamenti violenti. L'aggressività è alla base della sana competizione (non solo in campo sportivo), dello spirito di avventura, di iniziativa, di ricerca, ecc.. sempre, ovviamente, mediata dalla nostra specificità, che è e resta culturale.
RispondiEliminaComunque, quanno c'è vò..cè vò..!!
:))
L'aggressività è parte della vita dell'essere umano. Ho scritto morale malata sopra proprio perché è profondamente innaturale, contronatura volerla demonizzare. Reprimere l'aggressività significa sigillare la pentola a pressione: il rischio concreto è che atteggiamente aggressivi censurati e repressi si accumulino fino a diventare violenza distruttiva e fuori controllo.
RispondiEliminaInteressante l'esperienza del gas: le persone più violente che si sono rivelate pesantissime (oltre che oltremodo scorrette) erano dei cattocomunisti tutti buonini, morigerati, ultrapoliticamente correttosi.
A volte sono scoppiati proprio perché avevano trattenuto a stento tutto, erano in conflitto tra la realtà e le loro sciocchezze moraliste che li bloccavano, che tentavano di censurare parte della realtà, quello "sbagliata", quella "non buona", quella "che non si deve...".
Il mio istruttore di arti marziali mi insegnò a comprenderla, a considerarla parte di sé e di governarla l'aggressività, gestirla, non reprimerla, non condannarla o censurarla.
Quanno c'è vò..cè vò..!!
Hai ragione, Luca. :)
Siamo in sintonia.... detesto tutto ciò che è "politically correct"... è la negazione della nostra natura, è abdicare alla nostra essenza di persone costantemente alla ricerca di noi stessi e del senso più profondo della nostra esistenza.
RispondiElimina:)
Il "politicamente corretto"? 'na roba penosa, falsa, proprio 'na melassa della peggior morale.
RispondiEliminaSe si arriva a non usare cieco ma non-vedente, diversamente abile per persone proprio minorate (dovrebbe essere minormente abile), se si inizia a non nominare neppure la realtà e a censurarla o a sofisticarla a partire dal livello linguistico, allora siamo veramente al peggio che avanza.
Tu che ne sai e ne vivi a pacchi, considera che per secoli e ancora ora tutto ciò che ha a che fare con l'eros e il corpo fu ed è politicamente scorretto.
Ecco, tanto per capire come siamo messi.
Il senso profondo è basato sulla comprensione della realtà, non certo su una sua distorsione moraloide.