Ci sono arrivato stanco, ancora l'escursione di domenica nelle gambe e nel corpo, le ore di sonno rubate dal tango, forse le farfalle al ragù di pomidoro con guarnitura d'erbe che l'erano proprio bbone, insomma, "C'era una volta in Anatolia" è stata una mappazza.
Per quelle pellicole molto orientali, alla Kiarostami, devi essere nello stato d'animo giusto, devi avere suffciente freschezza per non cedere a Morfeo, la lunghezza dei tempi alla fine è anche soavità dalla quale farsi cullare. Non lo ero e mi sono appisolato ripetutamente per almeno un terzo dell'opera. Alla fine ho pensato che avrei fatto meglio ad andare a dormire presto. Non è male, ma io non ero nello spirito giusto.
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