Stasera ci sarebbe stata la festa di fine stagione in una milonga all'aperto molto glamour e frequentata. Scrivo mentre sarei potuto essere là ballando un vals oppure divertendomi con una complice su una tanda di milonga. Questa sera del martedì è stata la dolce vita dei mesi estivi, nelle sere piacevolmente calde dopo queste giornate di una stagione terribilmente rovente, sera di arte di passi argentini, di moda, di gossip, di flirt, di amori subitanei, anche di uomini che fanno girare come bambole donne che potrebbero essere loro figlie, un po' come Carlos fa con Geraldine qui sotto, sono deliziosi anche nello spirito. Noi uomini impieghiamo di più ad imparare l'arte, forse è un po' nell'ordine delle cose questa diferenza d'età.
Ieri ho portato la mia ciccetta da un altro carrozziere per un secondo preventivo, sono ancora appiedato. I miei amici dei monti sono o via o non sono venuti, il treno non c'è per il ritorno, volutamente ho evitato di chiedere uno strappo a Bologna, il non voler chiedere è un mio grave limite. Così mentre aspettavo le risposte da parte dei tangheri dei monti e dei colli, la mia inquietudine aumentava. Il mio maestro è via e mi ha invitato per domani, ma sarò con mio figlio e non potrò dedicarmi al tango. Così anche domani niet; alla fine saranno dieci giorni senza tango.
Osservavo proprio l'inquietudine aumentare. Osservarsi introduce un po' di distacco e tende a far scemare i moti emotivi.
Ho deciso che sperimenterò un mese senza auto, l'altra (ferma in estate) la farò partire in ottobre. Sperimentare queste situazioni di vita nuove ed impreviste porta a vivere diversamente, a escogitare soluzioni, a immergersi nella rinuncia anche, a prendere qualche metro dalle proprie dipendenze, ad aumentare a dismisura il piacere e la gioia quando ciò di cui si è privati torna disponibile. Alla fine semplicemente un dispositivo spirituale ed edonistico.
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