Quel che sta succedendo a danno della Val di Susa è estremamente grave.
La cosa più grave in assoluto è il segnale che lo stato può schiacciare sotto i piedi qualsiasi comunità locale imponendosi militarmente. Questo ha a che fare col diritto di ogni persona di vivere nel proprio luogo con un ambiente integro che ne garantisca le risorse e la qualità del vivere, questo paradigma annulla questo diritto fondamentale e ancora una volta ignora i limiti che esistono per il sistema e quindi per lo stato stesso. Ciò riguarda anche la filosofia e pure lo spirito del diritto che garantiscono generalmente "chi fa" (danni) e hanno scarsa considerazione per chi subisce le conseguenze del fare. In un paese stipato di 60M homo la strategia di tutelare gli energumeni è assurda.
Il secondo è il segnale per cui scienza conoscenza buon senso soccombono ancora una volta alla forza bruta che asseconda grandi interessi. L'antipolitica ignora non solo condizioni di sostenibilità e di buona organizzazione a livello sistemico e il fatto che le risorse sono finite e quelle messe da una parte devono essere sottratte altrove. Anzi lo stato si fa vanto di questa azione antipolitica, ne fa proprio orgoglio e sistema (dis)educativo per paesani e cittadini con una repressione subdola e silenziosamente ignorata dai media: occhio che la prossima volta può capitare a voi, state cagati, un terrorismo silenzioso ma non per questo meno efficace.
La terza è una sistematica e continua violazione delle proprie leggi: le azioni di resistenza civile e legale che utilizzano proprio le leggi dello stato sono state violate con sistematicità con totale ignavia e inettitudine della magistratura. Uno stato dai due pesi e due misure non merita alcun rispetto.
Ciò che sta succedendo a danno della val di Susa è estremamente grave. Ritengo etica e necessaria qualsiasi azione di resistenza a questa violenza.
Aggiornamento (mercoledì 5 dicembre)
Su questa demenza ecco le argomentazioni odierne ad essa contrarie da parte di Marco Ponti, un docente di stampo liberista che non ha particolari simpatie né per le ferrovie né per questioni ecologiche.
Nulla di nuovo, visto che sono note, ma rinfrescate sulla base degli ultimi avvenimenti.
A me verrebbe da scrivere due cose : come mai in tutta la rete Tav non vi sono state manifestazioni come in Val di Susa? In Francia?
RispondiEliminaGrazie per le domande.
RispondiEliminaCiò che scrivi è parzialmente vero.
In Mugello, ad esempio, ci fu una forte opposizione che, tra le altre cose, allertava sui rischi dell'infrastruttura, in primis la perdita delle falde cosa regolarmente avvenuta, ca. 50M m3 di acqua dolce persi per sempre, sorgenti seccate e piccoli acquedotti distrutti.
Per il TAV Brennero i suditirolesi sono sazi e rincoglionito sedati da mamma provincia autonoma che li tiene grassi come maiali e abbastanza insensibili (con eccezioni in Trentino e in Sud Tirolo).
In Val di Susa c'è una cultura antica di indipendenza e di fierezza. Essi fanno proprio notizia in quanto resistono e il sistema si accanisce con forza contro questa resistenza.
Francia.
Allora, la Francia ha una qualche politica dei trasporti ed essa NON è realizzare grandiose opere inutili a prescindere dallo stato complessivo del sistema.
Anche essi dovranno comunque porsi la questione dei limiti visto che lo stato francese ha una antipolitica di forte crescita sostenuta da debito dello stato sempre più grave (per ulteriori info v. v. petrolitico di medo). La Corte dei Conti francese ha già stroncato l'opera, del resto come l'omologa italiana.
Ma ad essere sincero non conosco molto la sensibilità ecologica dei francesi.
Perche solo in Italia vi
RispondiEliminaSono 11 aereoporti nel raggio di 450 km. Semplice
Ad esempio!
RispondiEliminaAd esempio con la ferrovia del Brennero che è semivuota perché i camionisti preferiscono approffittare dell'assenza di contingenti e divieti ed arrivare al brennero in combinato su ferro e poi dal Brennero prendere l'A22.
Ad esempio. E ora si vuole costruire pure il TAV Brennero con la ferrovia attuale sempre più vuota. Identico pattern.
Non risolvere un problema ma fare delle opere che siano più costose possibili, a prescindere dal fatto che esse AGGRAVINO i problemi (o direttamente o per sottrazione di risorse a ciò che dovrebbe essere veramente fatto).
Ad esempio costruire il secondo HUB a Malpensa solo perché i socalisti craxiani volevano pasturare bene i lombardi per ottenerne i voti.
Ad esempio Bergamo, Montichiari, Verona, Bologna, Forlì (forse lo chiudono), Venezia... 11 aereoporti in 450 km.
Follia pure. E demenza antieconomica. Intanto pagano i sudditi servi del fiscogleba spremuti e tosati che, peraltro, continuano a votare i loro carnefici, con tanto di pseduo primarie infinocchianti.
Nel frattempo ambiente paesaggio agricoltura salute vengono frantumati e distrutti da questa artificializzazione progressiva della superficie italiama.
Ottima osservazione, Femmina.
No grazie.
approffittare dell'assenza di contingenti e divieti in Italia ed arrivare al brennero...
RispondiEliminaPerché è vero che ad esempio gli svizzeri hanno fatto imponenti gallerie, ma già da decenni hanno politiche draconiane di limitazione e contrasto al traffico merci su gomma da una parte e politiche plurilustro di sviluppo della rete merci su ferro (fino ai piccoli scali aziendali in Itaglia demoliti, distrutti, cementificati per edilizia).
Se si pensa ad un piano industriale nazionale di trasporto che non sia la gazzarra italiota basata sul caos più becero, su asfalto e cemento.
i valsusini hanno qualche ragione di protestare perchè è una valle stretta e già fittamente attraversata da strade, autostrade e ferrovia. però è anche vero che tanti manifestanti vengono da fuori. a me fa girare le palle che l'opera sia cara, non che sia poco utile.
RispondiEliminaSe ricordo bene ci deve essere una direttiva per cui ogni paesano o cittadino europeo può interpellare qualsiasi amministrazione (comune) della comunità a proposito di questioni ambientali.
RispondiEliminaLo spirito di questa norma è che l'ambiente e la sua ecologia sono ovviamente patrimonio comune (come è altrettanto vero che distruzioni ambientali e inquinamenti sono purtroppo un problema altrettanto comune).
Quindi è assolutamente un bene che ci siano anche persone non valsusine che danno una mano a resistere contro questa distruzione inutile.
Opera poco utile.
Allora, diciamo che un giorno un tale viene ti comunica l'esproprio prima a cui seguirà la distruzione della tua abitazione perché è prevista ad esempio la realizzazione di un enorme pannello pubblicitario, oppure del dodicesimo aereoporto in 450 km.
Opere non eccessivamente utili.
Sarebbe interessante osservare la tua reazione.