Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
martedì 14 maggio 2013
Romagna mia
Domenica al TPO ho reincontrato _tia di Cesena. Diciamo una tangheressa di quelle eccellenti: donna gradevole, spirito e... che balla divinamente. Anche troppo che ho ancora poche frecce nella mia faretra, pochi arnesi nella mia cassetta milonghera.
Abbiamo parlato un po' scherzando in principio, su questa febbre. _tia diceva che forse ha ballato ancor più salsa new york style rispetto al tango ma che questo... ancora dopo anni la sbattacchia su e giù per gioie e frustrazioni come un carrello impazzito sulle montagne russe. E poi tutti i balli. In realtà non è così uno stereotipo, un luogo comune quello di una passione per ballo e danze in Romagna. E' una questione che apprendi ancora da piccol*. quando vedi gli altri che ballano; ti diverti, ti emozioni, i primi passi e poi quelli via via più articolati. E si crea il circolo virtuoso della passione che si alimenta e poi rimane l'impronta. Ballava il "valzer romagnolo" anche col papà quando era piccola e gli altri balli del liscio, magari sarà stato boogie e bachata o salsa per altri suoi conterranei, visto che popolarmente esistono le mode e nuovi balli rimpazziano quelli con qualche anno in più fino a che poi dall'oblio tornano di moda. Ma sempre questa presenza del ballo nella loro vita. C'è un attitudine che apprendi da piccol*, una passione autentica e diffusa. Il tango era per gli argentini una forma di espressione artistica assai popolare, forse potremmo paragonarla alla passione per la lirica e la melomania diffusa e così popolare in molte zone d'Italia per buona parte del secolo scorso, prima che diventasse musica colta. O paragonarlo al liscio in Romagna. Così sorrido pensando a questo immaginario molto reale della Romagna danzante.
E ora balli?
Ha sorriso e mi ha abbracciato, delicatamente e decisa, in ascolto, ad occhi chiusi, si è avvolta su di me come fosse un abito in fresco di lana di Attolini. Andiamo.
niente, io sono troppo tagliato fuori allora
RispondiEliminaPenso anche io che il ballo sia un'attitudine. Di quelle che cominciano da bambini.
RispondiEliminax Francesco:
RispondiEliminaNon essere così drastico: tutti hanno l'opportunità di appassionarsi a moltissime cose e la danza e il ballo non sono esclusi. Altrettanto nessuno ha tare genetiche o fisiche che impediscano di appassionarsi a molte cose (ovviamente se sei altro unoecinquantacinque non andrai a fare il centro nei professionisti del basket, ma son casi limite).
x LaDama Bianca:
Ci sono dei posti nei quali c'è una cultura.
Se penso ad esempio ad alcune comunità che vivono in ambienti aspri, come le valli occitane, i walser o i tirolesi... ecco che quella cultura sostiene comportamenti per il bene comune.
La tua pellaccia dipende da buoni usi e costumi.
La cultura influenza anche quella parte del vivere che è ludica o espressione artistica, come nel caso del ballo.
E in Romagna essa è (fortunatamente) ancora viva, sia pur in forme nuove (o così vecchie come il tango che tornano nuove!).