(Memento mori)
_nni, il mio maestro di tango "dei colli" se l'è cavata per miracolo. Dopo una settimana di lancinanti mal di testa e dopo due terapie del tutto sbagliate (sbagliata era ladiagnosi) gli trovaron due aneurismi cerebrali, ricoverato in massima urgenza, intervento salvavita.
Andai a trovarlo due settimane fa in ospedale, ieri a casa.
Povero, è assai giù. Gli ho detto che è sufficiente una banale influenza (in realtà l'influenza è una malattia tutt'altro che banale che stenca alcune migliaia di persone ogni anno, soloin Italia e che fece genocidi quando gli europei con le loro immigrazioni violente andarono a impestare altri popoli decimandoli o annientandoli) per piallarti e renderti un'ameba che ci vogliono due settimane solo per recuperare un po' figuriamoci dopo una batosta del genere che ti hanno scoperchiato e ravanato nella crapa e poi chiuso tutto.
Oltretutto nell'angiografia post-operatoria (che non fu possibile eseguire prima dell'intervento per urgenza e perché essa comporta alcuni rischi) gli han trovato altri due aneurismi e a settembre dovrà essere rioperato. Batosta dopo mazzata, dio bono. Qualche lustro fa_nni sarebbe semplicemente schiattato.
Insegnante di educazione fisica, giocatore appassionato di tennis e pallavolo, _nni era magro, in gran forma, finissima persona nello stile e nel garbo. Vederlo così mi ha fatto proprio pena anche se so che ha i mezzi e la volontà per recuperare bene.
La vita e' molto piu' aleatoria. Da un giorno all'alto da signore a catorcio. E poi per noi maschi la prestanza fisica è benessere e gioia di vita, un po' come la bellezza o la gradevolezza per le femmine, in un certo senso.
Spero di poter tornare presto ad uscire con lui, per i monti o in milonga. C'era una bellissima complicità maschile tra noi, era fine e capace anche di essere goliardico o maschile quando conversavamo nei tragitti verso la milonga. Mi manca un bel po'. In milonga è bello andarci con altri uomini, specie se come lui, molto più che con le tangheresse. Con loro poi c'è tutto il mondo, abbracciati per sequenze di tre minuti di amore. Prima e dopo la separatezza ha un senso speciale.
..Ricordarsi di vivere e piu importante..E cmq la vita e rizomatica e di comunita, non individuale...Quando sei solo nei monti non sei un individuo ma un po tutti gli uomini ed anche le altre bestie prima di noi e cerchi di raccontare al mondo la sua bellezza...Quanto al tuo amico mi dispiace ma ci sono componenti genetiche probabilmente per qualche forma di vasculite autoimmune. l individuo e un soggetto del diritto e di comoda ripartizione morale di risorse una volta crescenti...il nostro concetto di specie si e fin qui esaurito alla sommatoria dei diritti individuali di 7 alla nona..non solo non e sostenibile ma non e corretto moralmente... healthafteroil.org
RispondiEliminahttp://healthafteroil.wordpress.com/
RispondiEliminax Francesco:
RispondiEliminaDiciamo che c'è una dualità tra vita e morte, senza una buona comprensione dell'una l'altra svanisce, non ha senso, perde senso.
Sì, quando sono in Natura sono un animale, torno un po' selvatico e animale.
Il problema di _nni è genetico, sua madre morì di ictus.
L'individuo esiste (la sua negazione fu la caratterizzazione dei sistemi politici basati sull'omogeneizzazione industriale delle società del secolo scorso) e la dimensione collettiva esiste. E' un paradosso per nulla paradossale. In Italia abbiamo una storia purtroppo per cui siamo ostili alla dimensione comune, non abbiamo senso civico, res e beni pubblici sono da assaltare, i furbi sono contenti e fieri di aver fottuto gli onesti (un caso paradigmatico è quello di Siani a Pompei ieri, siamo un P O P O L O D I furbastri e manigoldi di M E R D A).
7 x 10 ^ 9, 7 giga homo è semplicemente giù un buon passo oltre. E l'idiozia completa.
Abbiamo creato un elefante in una stanza.
Grazie per la segnalazione.
Il calo dei servizi danitari imporrà una decrescita demografica brutale come peraltro previsto da numerosi studi.