Penso che dopo due anni - no, forse no, ci fu stata anche _ara la ferrarese - mi sia preso una cotta adolescenziale per la signorina Brombeer, che si divertiva e sorrideva quando la chiamavo così. Nella settimana tra domenica 11 e domenica 18 ero lì a pensarla, a desiderarla, a cercare di ricordarmi il suo viso, le sembiamze che mi ricordavano lontanamente Uma Thurman che, col passare dei giorni sfumavano. Quelle cose come messaggiarla e attendere la risposta, consultare il cipollo frequentemente per vedere se appariva l'icona dei messaggi e quelle trepidazioni un po' da groppo in pancia che anche tu ricordi. Sapevo che è sposata e ho voluto essere discreto - i brevi messaggi di testo consentono immediatezza e non intrusività, sono l'ideale per questo - ma farle capire che la desideravo.
Le avevo proposto una passeggiata nei dintorni di Merano ma mi aveva risposto che non si sarebbe potuta liberare. Quando ci siamo visti a bere un calice una quarantina di minuti prima in quel bel posto che è il Panholzerhof che ospita la milonga in una vecchia cantina, sentivo un po' di imbarazzo. Le parole sono insufficienti. Fosse stato per me l'avrei contemplata e accarezzata il viso, baciata sulle palpebre, ciucciato i piccoli seni appuntiti, con mille bacetti. In silenzio.
Adoravo la sua latinità / ladinità, le erre tirolesi nell'italiano, quando mi raccontava dei suo viaggi, dello yoga e dello shiatsu, di come il figlio piccolo che aveva allattato fino a due anni fino a mangiarsela, era legatissimo a lei. Io ascoltavo e sentivo che era un'anima affine. Ho sentito il desiderio della completezza, la parte femminile che avrebbe potuto completare il cerchio con la mia parte maschile. Mi aveva detto che aveva avuto delle avventure extra coppia ma che erano state un casino tremendo da gestire, mai più. Aveva fatto un'eccezione per me, non è(ra) più uscita con nessuno, del tango che la sta rapendo, le piace l'incontro senza obblighi, senza parole, ma per me aveva fatto un'eccezione: le piaceva sentirsi desiderata, mi ha detto.
"I sentimenti non sono reciproci", era una parte del messaggio ricevuto il lunedì, quando le avevo scritto in breve quanto scritto qui. C'è questo carosello di persone che desiderano chi non le desidera e che sono desiderate da chi non desiderano. Proprio quella sera, Alessia mi aveva salutato, esitando, andando via un po' delusa, come se si aspettasse che le chiedessi un recapito, domanda che non venne.
Molto spesso, ma... non sempre!
_ika, profumava di fieno e di latte, m correva giù come un ruscello di montagna che si getta nel laghetto verde di pecci, era acerba e dolce e un po' aspra, un'anima fresca.
Una settimana di cotta adolescenziale. Ora sorrido.
Laconica, ma almeno si è presa la responsabilità della franchezza. I sentimenti non sono reciproci. Punto.
RispondiEliminaE' proprio vero che il desiderio si alimenta della difficoltà, si desidera l'inarrivabile. Una sfida forse. Oppure l'essenza stessa del desiderio che, come dice l'etimo, appartiene alle stelle.
Ami chi non t'ama non ami chi t'ama!
RispondiEliminaBenni te lo spiega meglio di quanto possa fare io!
Capita spesso di conoscere persone che potrebbero essere "giuste" ma nel momento sbagliato...perché lei non e' libera, perché tu non sei libero, perché uno dei due e' pronto a buttarsi e l'altro no, perché uno vuole una cosa e l'altro ne vuole un'altra. Detto questo, credo che le situazioni in cui uno dei due e' sposato/impegnato e l'altro/a no sarebbero da evitare perché gli attimi di felicita' vengono poi vanificati da una serie di complicazioni assurde che presto o tardi levano tutta la magia...insomma...non potersi sentire né vedere quando si vuole...i sensi di colpa (per chi li ha), il rendersi conto che dall'altra parte c'e' una persona che ha gia' una sua vita strutturata e sentirsi un po' come una "ruota di scorta"...comunque, ben vengano sempre le emozioni...anche se fuggevoli. Ci ricordano che siamo vivi e pronti ad emozionarci ancora.
RispondiEliminax eSSe:
RispondiEliminaC'era anche altro, parole carine, che non ho riportato. Ma il succo era che... i sentimenti non erano reciproci. In un certo senso ho amato pure quella franchezza.
Diciamo che il desiderio viene non di rado corroborato dalle difficoltà; Ma io tendo a rifuggire da questo approccio - come lo chiamiamo? - problematico all'amore. _ika mi piaceva come femmina, per lo stile, per la sua compostezza, per i valori che ha nella vita, per come parlava.
Eh, il desiderio... che meraviglia.
x Amore_immaginato:
Uno dei molti detti.
Uno dei casi in cui la terna di requisiti "persona giusta la posto giusto nel momento giusta" non viene soddisfatta.
x Spirito Libero:
Sì, quella dell'amante è una condizione a cui non tendo. Ma mi sono lasciato andare, anche fosse per vivere qualche momento di desiderio, libero, inebriante, gratuito. Infatti _ika si è rallegrata del desiderio mio e io pure del suo, anche nella sua forma di piacere fine a se stesso, senza sentimenti.
Questa pagina l'ho etichettata solo come seduzione. Ma ancora una volta questa è stata la magia del tango, il desiderio che si fa braccia cinte, il desiderio libero.
Penso che questa sia una delle cose che rendono il tango epidemico nonostante la sua difficoltà. O, come noterebbe eSSe, forse anche per la sua difficoltà.
Ecco, mi sono ricordato, vivendolo, che posso emozionarmi ancora per una ... portatrice_di_vagina! Grazie, Spiritessa. :*
AH...tango galeotto! :) Hai fatto bene a lasciarti andare un po'..d'altra parte non si puo' sempre vivere con il freno a mano tirato, nonostante la situazione complicata. Le emozioni sono il sale della vita :).
EliminaIo non credo che ci siano dei ruoli, amante, moglie,ecc .. sono confini sottili e quello che a me piace catturare è il mondo interiore e segreto che si esprime come per te nella danza, attraverso la poesia, o anche le nostre conversazioni.. questo mondo mi fornisce il mondo che mi permette di sognare..
RispondiEliminaio non mi sento amante, mi sento amata ed è bellissimo sentire il mio amato quando voglio rischiando tutto con sua moglie .. i segreti? Io se dovessi dare una definizione a tanta gente la definirei come quelle scatole giapponesi che si possono aprire soltanto per gradi ma una sezione rimane sempre chiusa. Io e Nicola non chiudiamo nulla e nel nostro mondo malato, anche senza sesso ordinario, gli oscuri regni del cuore sono illuminati con il massimo d'intensità, la tensione , la trepidazione produce piogge di scintille , il bagliore morbido della sua e mia pelle diventano le linee , i confini fragili e forti di antenne che ci collegano e ci connettono alla dimensione del sentimento, ancora prima del sesso.
x Spirito Libero:
RispondiEliminaNon penso di avere il freno a mano tirato.
Piuttosto io sono fatto così, so in campo setnimentale ed erotico cosa mi piace, cosa mi prende ed anelo a quello; ideologicamente escludo situazioni che non siano almeno quasi ottimali perché poi io mi siedo in esse, mi trovo poi malcontento, a desiderare altro e a non riuscire ad uscirne.
x almamlavera:
Devo far mente locale, sto rileggendo. Qui ti riferisci a te e Nicola. Probabilmente ti riferisci a qualcosa da te.