Prendo spunto da un commento a casa di Mia Euridice.
Anche se non lo sono, poiché io avvoco veramente l'uguaglianza di fronte all'etica, alla biologia, alla legge di tutti, senza preclusioni o FAVORITISMI religiosi di sorta, l'uguaglianza in diritti E DOVERI, avvoco una società pubblicamente atea senza un dio sopra gli altri, io mi definisco provocatoriamente neorazzista. Qualcuno direbbe differenzialista ma sono classificazioni utili principalmente alla polemica (proprio prima di morire di torture, potrei cedere e lasciarmi appellare come ecologista esteta edonista, se proprio vogliamo).
Ad esempio poiché è del tutto etico, biologico, naturale, opporsi alle invasioni del proprio territorio da parte delle immigrazioni di massa (tabù n° 1) dovute alla patologica, ecocida crescita demografica (tabù n° 2), allora appena poni in questione questi due PROBLEMI chiarendo che non c'è alcun diritto ad emigrare in posti ultrapopolati e stipati né un obbligo a subirlo masochisticamente e che le migrazioni di massa sono violenza e problema (e come problema devono essere contrastare fino a trovare un rimedio efficace) allora lo stupido di turno usa subito la parola "razzista". Un po' come si dava del fascista a qualsiasi atteggiamento di potere prevaricante (peraltro come quello delle guerre demografiche). Allora, io son contento di definirmi, provocatoriamente "neorazzista".
Ah, a proposito, le vittime sono vittime uguali per tutte, non ci sono dolori di serie A e dolori di serie B. Allora perché non ci sono i giorni della memoria del popolo cambogiano? o quelli del genocidio dei popoli amerindi? Cosa sta succedendo ai palestinesi che subiscono l'immigrazione violenta di molti ebrei e del sionismo? (peraltro palestinesi con una politica demografica altrettanto becera e violenta)? il genocidio armeno valeuncazz?+
Io ho goduto come... un porco quando alcuni ortodossi ebrei decisero che i resti di ogni kamikaze suicida palestinese sarebbero stato riesumati per esser strofinati con resti di porco, in quanto questo sarebbe stato lo spregio massimo, l'impossibilità di arrivare ai paradisi di vergini, latte e miele e di altre stronzate islamiche del genere. Erano stati intelligenti (direi una cosa molto rara per degli zeloti religiosi) e avevano combattuto l'idiozia del suicidio religioso con le armi della religione. Geniale!
Allora sono arrivate tre teste di porco come spregio alla Shoah. Mi rincresce per tutta la comunità ebraica che fu vittima di una persecuzione religiosa, per quanto pagana, a milioni su per i camini nel freddo, sempre quello, sei giusto o sbagliato per la tua religione o perché non hai la mia religione.
Però non fatemi cascare le balle con 'sta puttanata del porco come animale impuro e tante menate del coro unico.
Altrimenti ritorniamo sul piano religioso del "La mia religione è meglio della tua e noi vinceremo, ti vinceremo! Noi siamo eletti, voi no, siete dei poracci! Il nostro dolore è di serie A, quello degli altri non così tanto, etc.
Questa è la mentalità religiosa (anti)razzista che è quella che causa tutte le violenze. A iniziare da quella più efferata che è la guerra demografica.
Andrò con un carissimo amico ebreo chiantigiano da Falorni che mi fece conoscere a farmi scorpacciate di animale impuro, qualcuno che non mette il cervello all'ammasso esiste ancora.
A proposito di razzismi religiosi...
RispondiEliminaUn po' come la politica islamica per cui il partner infedele si deve convertire (in più i mussulmani hanno anche la pena di morte per apostasia, la tensione all'accresimento non decrescente, assoluto della massa del gregge è chiaro).
Non so se vi rendete conto di quanta violenza ci sia in tutto questo.
Ma se tu dici Bì! allora, apriti o cielo, tutti i polticamente corretti del culto del passato o del rispetto delle religioni etc. si esagitano come tonni in tonnara.
A proposito della prima parte della tua (giusta) invettiva, proprio questa mattina mi sono permesso nelle classi una chiosa sulla giornata della memoria. Quella chiosa era identica alla tua: attenti, ragazzi, ché la storia può esser fuorviante, e di schifezze ce ne sono molte da ricordare, non una sola.
RispondiEliminaCerto, si trattava di ragazzini molto piccoli e son certo che han colto assai poco delle mie già poche e generiche parole, ma un domani quei ragazzini cresceranno, e mi piace credere che le parole di quel pirla del prof. di musica potrebbero contribuire generare qualche pensierino in più. Del resto, se non si comincia da qualche parte non si arriva da nessuna parte.
A chi mi dà del razzista, rispondo molto semplicemente dandogli/le del cretino. Così, senza mezzi termini. A volte si litiga, il che è un modo per decidere chi merita d'essere frequentato e chi no.
RispondiEliminaIo non dico che non è bene che gli ebrei piangano i loro milioni di morti.
RispondiEliminaDico che non è bene che sia l'unico pianto.
Tu hai lanciato dei semi, solo qualcuno germinerà. Del resto le menti fertili non sono mai state abbondanti, non pretedere che lo siano quelle dei tuoi bipedi a scuola.
Dare del razzista "a priori" e a vanvera è cretino. Del resto è una delle caratterizzazione degli invasati religiosi quella di sproloquiare cose senza senso, dogmatiche, campate per aria. E di farlo a mo' di litania.
A proposito di crescita demografica: la madre degli idioti è, appunto, sempre incinta.
Non mi interessa che tu sia razzista: il problema è tuo.
RispondiEliminaVolevo solo precisare che la tua affermazione "la comunità ebraica che fu vittima di una persecuzione religiosa" è del tutto scorretta.
Quella contro glie Ebrei non è stata una persecuzione religiosa. Spiegare qui e ora di cosa si sia trattato davvero è fuori luogo. Però suggerisco a te e a chiunque pensi tale sciocchezza di studiare un buon testo di storia contemporanea. Uno qualsiasi.
In comunismo e nazismo di Benoit si evidenzia come la morale dell'individuo,in questo caso cristiano capitalistica, sia incapace di valutarli senza espellere parti importanti delle rispettive vicende storiche, di "fagocitarli", o semplicemente digerirli...Ad esempio: i circa 20 milioni di presunti oppositori al regime uccisi nell'ex urrs dal 20 al 39 sarebbero meno importanti dei 20 milioni di caduti nella seconda guerra mondiale? Od ancora: perchè gli apparati israeliani hanno ricercato i criminali nazisti per decenni ma niente è stato fatto contro gli ex quadri e gerarchi sovietici responsabili di un eccidio verso il loro popolo solo 3 volte inferiore ? Una vendetta ormai quasi centinaia quindi scatta solo sopra i 2 milioni di morti?...Fate vobis...Vae victis,come disse Brenno...
RispondiEliminaIl titolo del post è azzeccato, ma onestamente preferirei che non si utilizzassero più i suini per il consumo umano o d almeno non venissero allevati industrialmente..(L'uccisione di un maiale per fattoria, utile come ultimo riciclatore alimentare naturale, alla fine della sua vita la tollererei anche.)...La verità che oggi la carne in eccesso appartiene al genere homo...Per fortuna un finale alla soylent green lo ritengo impossibile per la pulsione naturale, e benefica in questo caso, dell'uomo a prendere in mano le armi, si spera non più contro la natura, quando viene fortemente minacciato nel suo territorio storico.(Nazione)..L'ibridizzazione dalle terre aride avrà un limite .
RispondiEliminaha ragione mia euridice, la persecuzione contro gli ebrei non fu persecuzione religiosa, ma economica, sociale e politica (nel senso che fu capace di coalizzare una nazione, per questo nessun tedesco dell'epoca potrà dire "io non sapevo").
RispondiEliminanello specifico hai fatto un mischione, mettendo molte cose tipiche del tuo pensiero. ma siccome oggi è il giorno della memoria, io dico che il genocidio contro gli ebrei non ha altri eguali nella storia dell'umanità, ed è successo neanche 70 anni fa
Vero tutto, tranne che non ha altri eguali.
EliminaCe ne sono, ce ne sono stati e ce ne saranno.
E nonostante esser, da sempre, parecchio dalla parte degli ebrei e di Israele, considero questo giorno decisamente ipocrita, così come le altre gloriose celebrazioni tipo 25 aprile e via discorrendo.
Tutti i bei discorsi che vengono fuori questo giorno, tutto il sentirsi affini al popolo di Israele, tutto il ricordare libri che altrimenti rimangono a far polvere sullo scaffale. Scusatemi, sono cattiva e cinica, ma non serve assolutamente a niente. Niente.
Io penso semplicemente che se si vuol dedicare un giorno alla memoria, sarebbe più opportuno stabilire una giornata DELLE MEMORIE... Perchè la storia dell'uomo è piena di genocidi ( ricordo, a caso, solo negli ultimi cent'anni o poco più... Armeni, Russi, Polacchi, Cambogiani, ex-Jugoslavia, Indiani d'America, Ruanda e genocidi vari africani....) e sempre causati da motivazioni spesso intrecciate tra loro (di razza, di religione, di ideologia, e non esenti motivazioni politiche ed economiche). Non è questione di "contabilità" di morti. E' e deve essere sempre inaccettabile e combattuta l'idea dell'eliminazione dell'altro da sè, comunque e con qualsivoglia "motivazione". Altrimenti non solo tutto questo è ipocrita, ma terribilmente offensivo nei confronti di tutti gli altri popoli sterminati.
RispondiEliminaSenza voler entrare nel merito delle convinzioni personali che sono soggettive, ti vorrei ricordare solo che gli italiani sono stati un popolo di migranti in tutto il mondo. Io ho parenti in argentina, eprsone bravissime che vivono e lavorano li' e si sono perfettamente integrate. Alcuni emigranti dei tanti italiani che hanno fatto quei lunghi viaggi alla ricerca di miglior fortuna erano sicuramente dei delinquenti, altri, molti altri, hanno dato grande lustro ai paesi ospitanti. Non si deve fare di tutta l'erba un fascio. Che poi le leggi sull'immigrazione debbano essere rivedute e corrette sono d'accordo. Ma senza mai perdere di vista i diritti umani. Un giorno, potremmo essere noi, io o tu o i nostri figlicostretti ad emigrare, visto come vanno le cose in questo paese, e sinceramente vorrei trattata con la dignita' e il rispetto che merita ogni essere umano.
RispondiEliminax Mia Euridice:
RispondiEliminax Francesco:
Allora, intendiamoci cosa intendo per religioso.
Intendo
o - un movimento che si fa cultura
o - con le proprie celebrazioni, le proprie liturgie
o - basata su una commemorazione del passato
o - con una base dogmatica (in buona parte falsa)
o – con pretese di essere imperitura - quindi strutturalmente anacronistica - e
o - universale
o - superiore agli altri
In questo senso il nazismo fu una religione anche se, come ho scritto, pagana.
Mia Euridice, non ho capito perché così stizzita.
Sembra quasi una difesa e della religione e del fatto che la Shoah sia un genocidio più genocidio degli altri. Mbeh!?
Questo riferimento al porco impuro è veramente paradigmatico delle idiozie religiose: gli ortodossi ebrei la usarono - giustamente – contro i kamikaze palestinesi, ora qualche antisemita lo usa efficacemente contro la comunità ebrea. Allora, non capisco perché il mio uso del porco impuro contro le tue stronzate religiose sia migliore giusto e gli altrui usi del porco impuro contro di noi sia terribile offesa.
Porre attenzione all'evidente disonestà intellettuale ovvero, ancora, all'arroganza del Uns über alles. Infatti, ora si sta ripetendo la storia e gli ebrei si sono riuniti in Israele a spese dei locali palestinesi e da vittime sono diventati carnefici. Hanno creato un campo di concentramento nazionale, come Gaza, invece di gasarli e cremarli si limitano a togliere l'acqua, a distruggere le “fonti di risorse” come i campi, poi l'inedia e la fame faranno il resto, non servono gas e forni.
x Alahambra:
Ti lovo!
Anche io provo una sincera simpatia per la parte secolarizzata di Israele.
Forse perché più affine. Ciò non mi cambia un millesimo sul fatto che la tragedia della Shoah non sia che una delle tragedie del passato e neppure la più cruenta e che ci sia una nauseabonda ipocrisia in tutto ciò. Di fatto è un rendere il passato giustificazione per il potere attuale e per i crimini che esso comporta.
Aggiungo che la Palestina era il paese arabo più colto e secolarizzato prima che iniziasse il processo di l'annientamento da parte di Israele (alla quale pure i palestinesi contribuiscono cercando di reagire con l'esplosione demografica (siamo alla follia di quel tale che si taglia i coglioni per far dispetto alla moglie).
Il nazismo non è una religione. Neppure seguendo la tua logica. Il punto è un altro: 6 milioni gli Ebrei NON sono stati sterminati per ragioni religiose. E' questo il concetto che fatichi ad afferrare, presumo.
RispondiEliminaSono stizzita perché il tuo post è particolarmente superficiale. Non c'è un Gran Premio del Genocidio. Personalmente sono più vicina alla storia e alla cultura ebraica per passione ed affezione, ma non ho mai detto che la Shoah è degna di maggior rispetto o memoria di altri stermini. Esiste il "Giorno della Memoria" e a me sta bene così, comprese la retorica e la "noia" che comporta. A te e ad altri non interessa? Pazienza.
In merito alla politica di Israele in Palestina non discuto. Ma io parlo di Shoah che è un'altra storia. Non faccio paragoni perché non si possono paragonare. Ed onestamente non vedo perché dovrei sentirmi ipocrita se ricordo, leggo, studio e imparo la storia della Shoah o la storia ebraica, in generale.
x Francesco:
RispondiEliminaIo penso che il socialismo reale sia stato un tentativo razionale e morale di imporre un mondo giusto, un tentativo di morale collettiva contro l'ingordigia personale. Una meravigliosa utopia tramutatasi nella peggiore distopia. Quindo lo metterei nei tentativi di morale collettiva, non certo di morale personale e individualistica. Poi il capitalismo collettivo ha condiviso e condivide ancora moltissimo con il capitalismo “privato” ovvero pulsioni (come il tecnoteismo, il globalismo, l'hybris antropocentrica, etc.) che sono arrivate ad un punto tale di eccesso da diventare i primi responsabili della preparazione in corso del collasso planetario di homo.
Il maiale è assai prossimo a homo, una delle specie più vicine anche cromosomicamente. Rimando alla pagina sull'articolo sullo Schweinesystem.
Ma direi che l'industria chimica zootecnica suina non sia peggio di quella avicola o bovina.
Ancora, l'allevamento intensivo come PROBLEMA tentativo di risolvere e concausa del problema della crescita tumorale degli homo.
x John Barish:
Il massacro in Rwanda tra Tutsi e Hutu, uno dei genocidi che hai citato, ha solo una lettura, ancora una volta, antropocentrica. Jared Diamond, in Collasso, parte terza, Il presente, ha un capitolo, il decimo, a pagina 327, con titolo inequivocabile “Malthus in Africa: il genocidio in Ruanda”.
Egli riporta anche gli studi di due scienziati belgi, Jean-Philippe Platteau e Catherine André che studiarono approfonditamente le cause ecologiche e demografiche del “genocidio tutsi” in Rwanda e Burundi. Motivazioni religiose, di cultura che rivestono, ricoprono ideologicamente una competizione Mors tua vita mea per le risorse.
Da questo punto di vista anche la Germania del Terzo Reich paralva, abbastanza esplicitamente, di Lebensraum, di spazio vitale. Dopo la batosta della prima guerra mondiale la superiorità tecnica, culturale, organizzativa e sistemica, economica della Germania (che dura tutt'ora) e la sua spaventosa impronta ecologica del tutto insostenibile l'hanno spinta a recuperare risorse (in primis il petrolio dei quali erano privi, rispetto all'avversario americano di oltre oceano) a spese degli altri.
In questo senso la religione diventa pure celebrazione e giustificazione delle proprie prevaricazioni. Che, del resto, sono in homo in quanto biologia.
Le tue parole che dicono tutto concisamente: non solo tutto questo è ipocrita, ma terribilmente offensivo nei confronti di tutti gli altri popoli sterminati.
Infine una nota polemica: no all'eliminazione dell'altro da sé finché questi non viene a rompermi i koglioni nel mio spazio vitale, pestandomi i piedi e buttandomi fuori dal letto.
x Spirito Libero:
RispondiElimina1
Andiamo a chiedere ai popoli amerindi come furono contenti di crepare di malattie, armi e acciaio per l'arrivo di milioni di europei, italiani compresi.
2
Fino al 1930/1950 non c'erano, di fatti, mezzi di contraccezione di massa.
Ora ci sono e a prezzo irrisorio. Insomma, nei villaggi africani, arabi, pachistani, c'è la telefonia cellulare, sempre più spesso i televisori, le Nike, e quindi “profilattici e pillola”
etc. ma non ci sono perché non ci sono le teste, la cultura della procreazione responsabile. Faccio 36 o 38 figli e poi li scarico sugli europei. Fosse per me rimpatrierei coercitavamente la Kyenge da ieri, con una lettera di accompagnamento in cui la esorterei a chiedere al paparino e alla mammetta sua che cazzodiocane l'hanno messa al mondo a fare senza alcune prospettiva che non sia quella di invadere la costipazione italica.
Quindi paragonare la violenza della crescita demografica europea di quegli anni e quella attuale non è corretto.
3
Gli italiani in Argentina smaniavano di integrarsi fino al punto di castiglianizzare i propri nomi e cognomi. Ad esempio la cultura del tango stessa fu veicolo di una straordinaria volontà di integrazione. Alquanto diverso dall'aggressività identitaria (oltre che demografica) di non poche comunità, in particolare di quelle islamiche, che caratterizza la migrazione di massa verso i paesi consumisti di cultura europea, Italia compresa. Non ti vuoi intergrare? Vieni rimpatriato domani mattina all'alba.
3
Non c'è alcuna immigrazione possibile in un paese che già ora consuma il quadruplo delle risorse che può produrre. Se l'Italia vuole mantenere qualche speranza di non collassare da qua al 2050-2080 ed oltre dovrebbe arrivare ad un quarto della popolazione attuale (con qualche margine sarebbe meglio un quinto): diciamo 10 milioni. Ovvio che non c'è alcuna immigrazione, tanto meno di massa, possibile, con una politica di decrescita demografica.
Che cazzo immigri qui a fare se non c'è torta sufficiente neppure per le bocche attuali?
4
E' rispetto anche quello di non entrare a forza in una casa già di poracci che sono ad un passo dell'inedia. Altrimenti è prevaricazione violenta.
Immagina di essere su una scialuppa che viene arrembata, sale uno a forza, o ti butta fuori o la fa affondare. Questa è semplice lotta per la vita, non è rispetto. E se è lotta per la vita, è lotta per la vita (e io non sono martire da immolare la mia per la tua né mi sento in alcun modo obbligato a farlo, anzi, cercherò di salvare la mia anche se tu morirai).
Grazie per avermi risparmiato al fatica di riscrivere per l'ennesima volta queste cose.
EliminaPermettimi solo di buttare lì una provocazione: secondo te per quale ragione quando si parla di quel che accadde (e forse accade) in Ruanda non si usa l'espressione "odio razziale"? Butto lì una possibile risposta in forma interrogativa: forse perché non è ammissibile anche solo pensare che dei neri possano essere razzisti? perché finirebbe per destabilizzare il castello ideologico che ci hanno messo così accuratamente in testa?
Eliminax Mia Euridice:
RispondiEliminaLa mia è anche una provocazione intellettuale. Le religioni, come ho scritto, prendono quanto fatto dai padri, lo celebrano anacronisticamente e lo rendono e si rendono giustificazione dei soprusi che tu fai ad altri.
Se vuoi possiamo prendere l'elenco di punti e di esaminare la “religione nazista”.
Come scrivevo a John Barish, pensare in termini di religione o di cultura è superficiale: la letteratura scientifica è colma di analisi che evidenziano le cause ecologiche,demografiche delle lotte per le risorse.
Io confuto questa superficialità e mi strasprofondano le palle sotto mille metri di terra quando sento dello scandalo per le teste di maiale. Immagina che scacco clamoroso sarebbe stato per gli antisemiti se non li avessero cagati neppure di un bif. Ignorati. Sarebbero esplosi dal rancore, dalla frustrazione. E invece 'sta solfa della menata dell'animale impuro contro la comunità. Ecco che l'intelligenza “del trattamento suino” usata contro la giustificazione religiosa della violenza dei suicidi palestinesi kamikaze diventa piagnisteo.
Ecco, dal punto di vista dialettico, io potrei pure capire che la mia lettura (provocatoria) della religione come disonestà intellettuale prima e come violenza poi sia sbagliata.
Visto che dici che il genocidio nazista degli ebrei non è dovuto alla religione nazista, ti prego di illustrarmi la tua tesi, in modo che io possa assumerla come mia.
Insomma, tu dici che non è religione (e sotto sotto hai ragione), allora dimmi cosa è
In merito all'animale impuro. Ci sono ragioni di natura antropologica alla base di certi "tabu" religiosi. La religione non fa che assorbire e rendere "sacri" dei divieti imposti dalla necessità: allevare maiali in Paesi poveri e tendenzialmente desertici non conviene. Il maiale è un onnivoro e, proprio per questo, fa concorrenza alimentare all'uomo. Allevare maiali significa togliere quel poco cibo che c'è dalla bocca dell'uomo per darlo all'animale. La religione ha sacralizzato un'esigenza di sopravvivenza: il maiale è impuro: non si può mangiare.
EliminaSpero di essere stata chiara e di aver fatto chiarezza su un tema che (come ho già scritto) hai affrontato sin troppo superficialmente.
In merito alla spiegazione delle ragioni storiche, sociali ed economiche che hanno indotto Hitler a prendersela con gli Ebrei direi che è un discorso molto, molto complesso. Di certo ai nazionalsocialisti non importava niente della religione professata dai Giudei. Così come non importava nulla della religione dei Testimoni di Geova. Non è una questione religiosa. Per niente. Infatti hanno sterminato anche i gay, i malati mentali e tutti quelli che consideravano loro oppositori. Ma te l'ho detto: il discorso è lunghissimo e complesso.
Si sente quando una risposta è articolata e saggiamente argomentata. Si avvertono i libri letti e meditati, come in quest'ultimo caso.
EliminaLe religioni sono uno strumento di controllo e governo sociale. Così, all'origine, c'erano buone motivazioni salutistiche o economiche (come per la sacralità dei bovini nelle culture indù, una vacca viva ti alimenta per anni, morta te la sbaffi e dopo una settimana crepi di fame).
EliminaSolo che le religioni, per definizione, tendono ad una morale anacronistica, imperitura. Da ciò i danni colossali che ciò comporta.
In quanto alle tue osservazioni, esse portano acqua al mio mulino, allora.
Esistono molti genocidi compiuti per eliminare oppositori, con questioni lunghe e complesse. Non c'è alcuna ragione per considerare alcuni eccidi più importanti di altri.
Questa è una mentalità religiosa, appunto.
Io/noi siamo meglio di te/voi/essi.
Che è ovviamente falso.
A proposito di razzismo.
Ribadisco: NON ho mai asserito che il genocidio perpetrato dai Nazisti sia più importante di altri genocidi. E questa tua ostinazione a non capire tale concetto mi irrita molto.
EliminaLe religioni sono quello che sono. La mia spiegazione voleva solo essere una puntualizzazione in merito al problema del suino inteso come animale immondo. La spiegazione è molto più "sociale" ed "umana" di quanto si creda. La religione non ha fatto altro che assorbire una opportunità e tramutarla in "tabu". Bene o male? Non sta a nessuno giudicare. Neppure a me o a te.
Io invece non posso non giudicare.
EliminaSono tutti giudizi e valutazioni quelle che scriviamo qui e altrove.
La storia dei "vincitori" è solo una delle storie, non La Storia come essi vogliono farci credere. Io considero le celebrazioni uniche assai perniciose, in quanto quasi sempre oggettivamente faziose, di parte e, tendono a distogliere attenzioni da altre tragedie simili, dalle cause e, peggio, vengono assunte come possibili giustificazioni o strumento polemico (se critichi me / non mi assecondi / non mi celebri allora sei contro di me: antisemita, fascista, comunista, razzista o altre cretinate del genere.
Questo oltre a tutte le note sul pensiero "religioso" e disastri vari che causa, che ovviamente rimangono.
Io mi sento pure molto giapponese, anche io desidero che un giorno i giappi restituiscano un paio di bombe atomiche sugli USA.
Ora, va in giro e ricorda che i vincitori, sono lo stato più canaglia tra tutti.
Ahhhh noooo
I nostri liberatori, i democratici,, alleati, etc etc. e uno sequela di stupidate ipocrite ripetute pedissequamente dalla massa pecoreccia.
No no.
Non è così.
Quando inizierò a leggere di commemorazioni del genocidio dei nativi americani, delle culture africane, degli armeni, etc. allora potremmo cessare di criticare le liturgie uniche conformi varie attuali.