Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
mercoledì 7 maggio 2014
7 maggio
Non ho cagato di striscio né il 25 aprile né l'1 maggio quest'anno.
Per la prima occorrenza da queste parti è arrivata quella meschina figura della Kyenge. Trovo di pessimo gusto che in una provincia che ha subito efferati eccidi da parte di stranieri invasori (nazisti) in combutta con la ghenga fascista locale, andare a catechizzare cittadini e paesani sul fatto che debbano essere invasi volenti o nolenti da milioni di altri stranieri, buona parte dei quali islamici osservanti e quindi con potenziale di violenza elevato. Questa catechizzazione mi pare pure 'na presa per il culo.
Sul primo maggio, sono incappato nella pagina di LaDama Bianca.
Non posso che partire un pensiero a metà (metà) razionale e (metà) intelligente della sinistra: lavorare meno e lavorare tutti.
Il principio è corretto. Ma come tutte le cose religiose, manca la mezza verità scomoda. Perché lì sotto c'è ancora la religione della crescita e del consumismo: il 99% delle persone vogliono avere più reddito e consumismo a parità di lavoro.
Lavorare meno, lavorare tutti (grandi ovazioni, applausi, ti tirano pure le mutandine e i boxer) e ... percepire meno (e qui quel 99% inizia a bofonchiare se non a sbraitare, non è più d'accordo, ti tirano di tutto, ti sputano addosso, anche le scarpe marcepuzzolenti).
Percepire meno perché lavorare meno ti permette di lavorare di più per te stess*: ripararti l'auto, avere un orto, spostarti in bici, prepararti la pizza in casa, farti il maglione, lo yoghurt, preparare le conserve che poi dai alla tua massaggiattrice shatsu che ti ripara, in cambio, la contrazione alla schiena etc. .
Sempre la decrescita. troppo razionale, semplice e intelligente affinché possa funzionare.
Ieri sera mi sono messo a osservare con attenzione il treno, prima che salisse UnBipedinone che la frequentazione è stata anticipata a ieri.
Nei treni del ritorno c'è la stanchezza di una giornata di lavoro. Silenzio, occhi chiusi, teste reclinate, qualcuno russa un po' anche. La stanchezza rende uguali e degni, non c'è colore, religione, partito. Questo è molto umano e bello. La dignità comune dell'essersi guadagnati la vita.
Ho rispetto per questa dignità, per la fatica, per l'impegno. Non sono parassiti che sfruttano la fatica altrui.
Sono pendolare seriale. Una cosa che mi diverto a fare è osservare chi frequenta i mezzi. Visi a me noti o meno, mi chiedo cosa ci sia nelle loro vite, quali siano i loro pensieri.
RispondiEliminaEh sì, dovrò pur passare in qualche modo la mia oretta di viaggio...
Comunque ha un che di utopico il "lavorare meno, lavorare tutti".
EliminaO forse sono io che ragiono da figlia del consumismo...
Infatti bisogna lavorare di più, non di meno.
EliminaQuello che continua a sfuggire a Uomo è che il problema non è crescere ma, casomai COME crescere...
Uomo ignora che possiamo benissimo lavorare per migliorare questo dannato mondo, non solo per distruggerlo e distruggerci.
Una cosa è certa: il vero spreco è la disoccupazione di massa, lavoro perso per sempre. Competenze mai acquisite. Generazioni di giovani perse.
Tutto fin troppo razionale. Come anche il ridurre la spesa pubblica, l'eliminazione dell'evasione fiscale o della violenza negli stadi. Forse c'è qualcuno che NON vuole? Fin troppo razionale.
RispondiEliminaE daje col dottor livore...
RispondiEliminaNon vedo perché mi debba fare il maglione quando posso comprarlo da una sarta e ripararmi l'auto quando posso dare lavoro anche a un meccanico. A mia volta io posso fornire loro le patate che coltivo.
E così lavoriamo in 3 invece che io solo a zappare patate, sferruzzarmi un orrendo maglione e ripararmi (male) l'auto.
Posto il fatto che sono d'accordo con te sull'assurdità di bruciare le foreste e diventare tutti obesi, perché devo accettare l'attuale livello di disoccupazione di massa appositamente creata per abbassare il costo del lavoro?
Nell'intento di dire cose giuste rischi sempre di fare il gioco di chi ci sta impoverendo e ci costringe a un'assurda guerra tra disperati.
x Wannabe Figa:
RispondiEliminaTrreno, mercato, supermercato... Anzi, al supermercato osservo le assurdità, la follia che diventa acquisto di robe pazzesche.
Il treno è meno "dicitore" delle vite delle persone del supermercato.
A me non sembra utopico: se gran parte del lavoro è stato automatizzato e trasferito a macchine ed automi, se vuoi vendere i servizi e i prodotti devi per forza far si che ci siano persone in grado di acquistarli e lo possono fare se hanno un reddito.
Non capisco a che minchia sia servita tutta 'sta tecnologia del cazzo se continuiamo, in decenni e decenni, a lavorare 40h alla settimana.
SAi a cosa è servita? Ad aumentare la produttività e i consumi(smi). Solo che ora il mondo è pieno di mercati in esubero, in sovrapproduzione. Tutti producono sempre di più e ci sono sempre meno persone con un reddito. Inrtelligente, eh!?
x franco battaglia:
L'eliminazione dell'evasione fiscale... ma poi come fai a mantenere tutto il non-dipendente al tenore di consumismo attuale?
Poi lo stato deve spendere di meno, ad iniziare dal dissennato sperpero per le Grandi Opere Inutli e Nefaste, TAV/TAC Val Susa, Expo, BreBeMi, People Mover, Mestre - Orte, TAV/TAC Brennero e mille altre dissennatezze del genere.
Affamare lo stato se esso usa i tuoi soldi contro di te!
x nottebuia:
Chi fa da sé fa per tre.
Peché delegare quando puoi fare da solo?
Nel momento in cui deleghi perdi capacità e allunghi la filiera.
La decrescita va proprio nel senso di ridurre i passaggi e le transizioni cercando di massimizzare o tenere invariata la funzionalità.
La sarta deve lavorare in più per sè e meno per te.
Tu devi lavorare di più per te e dare meno lavoro alla sarta. Specialmente se è una schiava cinese in un laboratorio di Prato e tu continui a pagare lo stesso prezzo. Anzi, con la scusa del passaggio dell'IVA dal 21 al 22% ti hanno aumentanto il prezzo del 5% e poi tu fai una dimostrazione sinistra di rivendicazione del tuo potere di acquisto.
Ma tu non devi avere più acquisto. Tu devi avere una maglietta. Se te la fai da solo perché devi acuistarla dalla schiava cinese? Ella lavorerà meno e nel tempo che rimane andrà nell'orto a cimare i pomidoro.
E' il lavoro retribuito che deve diminuire.
Quello non retribuito deve aumentare. Ovviamente.
Tu puoi avere molto più benessere con un reddito inferiore. Perché non lo capisci?
I "disperati" sono in duealismo con chi li sfrutta perché non vogliono rompere il rapporto duale simbiotico.
I "disperati" il più delle volte NON vogliono affatto cambiare il paradigma ma anelano solo a salire nella piramide sociale in modo da essere "meno disperati e più sfruttatori".
In fatti la decrescita e il raziocinio rompe il dualismo destra-sinistra che si pasce di questo falso antagonismo duale.
Scritto di fretta, scusate i refusi
EliminaEh, Uomo, io spero che tu abbia sempre un'occupazione e un reddito che ti consenta di giochicchiare con il furbofono e la tecnologia internet, che tanto dileggi.
EliminaQuando perdi il lavoro, hai voglia a cimare il pomodorino nell'orto, sai...
Certo: se non ti ammali, non grandina e sei bravo forse potresti mangiare 3 volte a giorno per tutto l'anno (forse).
Poi, però, se vuoi continuare a utilizzare il furbofono devi anche riuscire a venderli i tuoi pomodorini sani e bboni...
Quando ero piccola pensavo che tutti facevamo la cacca.
RispondiEliminaEra assieme bellissimo e sconvolgente.
Anche la maestra, il direttore, la mamma, il lattaio.
Tutti.
Ma non je devi dì 'ste cose a Uomo, che già l'altra volta ci ha spiegato che conserva i secchi di urina per irrigare i pomodorini...
Elimina;-)
> Quando ero piccola pensavo
RispondiEliminaOhpersanpancrazio, e ora, non lo pensi più!?
Ahahah
=:)
Pure il duca, Montezemolo, Clooney e Woitila fanno e facevano la cacca. E non di rado più puzzolente delle tua. ;)
x nottebuia:
RispondiEliminaIo vivo da tempo con grande gaudio, edonisticamente e serenamente la mia moderata decrescita, non sono tanto radicale come la meravigliosa frute Gaia o più ancora come certe comunità dei più disparati tipi (Elfi, Nomadelfia, Urupia, del'Arca, etc.).
Semplicemente osservo il degrado, k'abbruttimento, la devastazione culturale, ecologica, estetica, valoriale di questi sistemi 5. E siamo solo all'inizio del peggio, visti il picco di una quantità preoccupantemente elevata di risorse e l'esplosione demografica più forte che mai.
Io dico che il furbofono è a volte utile, molto spesso inutile e dannoso (ti distrae da altre cose migliori) e che non c'è alcuna ragione per cui tu debba cascare, anche col furbofono, nella sindome delle creeping funcionalities.
Non ho pomidorini da autoconcimare, purtroppo.
Piglio quelli a km 2.3 del cuntadein del GAS, in luglio-settembre.
Visto che sono sano come un pesce, con la mia urina non avrei problemi a concimare un mio pipotetico orto. In genere, se non si è così sicuri (ad esempio con le dejezioni di altre persone) sarebbe meglio rompere la filiera delle parassitosi e delle patologie e usare le dejezioni umane per concimare ciò che non finisce direttamente agli umani. Comunque è ed era tutto scritto là.
> creeping funcionalities
Elimina-> creeping functionalities
Dovrò cedere al fatto di iniziare ad usare gli occhiali in ufficio.
Scusa Uomo, potresti dirmi per piacere che diavolo di giorno è oggi?
RispondiEliminaGrazie, ciao!
x nottebuia:
RispondiEliminaPoi mi critico pure io.
L'ho sempre scritto che questa della decrescita è un'utopia razionale e intelligente ma che rimarrà un'utopia e che la distopia attuale si aggraverà sempre più.
Siamo sempre liberi di scegliere tra l'utopia e la distopia, eh!? ;)
x Clorinda:
RispondiElimina?
Strane forme di ironia.
EliminaAvevo intuito
EliminaOvviamente in maniera sintetica: i teorici della decrescita partono da un assunto difficilmente contestabile che recita: non si può pensare ad una crescita infinita in un mondo finito. Bene, detto questo è utopistico pensare a decrescere ora in un mondo come il nostro. Di fatto, i paesi occidentali sono già in una sorta di "decrescita", mentre crescono enormemente i paesi del sud-est asiatico, l'India alcuni paesi centro-sud americani. Ora, e solo ora, la descrescita si tramuta, da noi, in disoccupazione, in aumento delle diseguaglianze economiche, ecc...
RispondiEliminaCerto, si può pensare ad una crescita sostenibile e a questo riguardo ci sono tante e discusse teorie.
Io penso che la teoria della decrescita possa e debba rappresentare una prospettiva su cui lavorare in termini filosofici,culturali, sociali. Il mondo non finisce con noi e tante cose cambieranno.
Poi, ora, certo che molte cose si possono e si devono fare. E UnUomo ne suggerisce diverse. Alcune certamente adottabili, altre magari meno.
Poi, le rivoluzioni partono spesso da tanti piccoli gesti e azioni quotidiane.... E' utopia ?.. Forse si, forse no...
Posso dire la mia? Sono con UUIC, anche se vorrei fare un'aggiunta magari marginale.
RispondiEliminaDedicare a se stessi il proprio lavoro, scambiarlo con altri senza passare attraverso il filtro d'una moneta (che garantisce che qualche furbone ci porterà via la "sua" fetta), rinunciare a qualcosa che a ben pensarci non ci serve a una benedetta cippa ma che ci costringe a lavorare di più, sono tutte ottime pratiche da prendere in seria considerazione.
Il rischio che adombra chi parla di grandinate e malattie è concreto, ma punta il dito su qualcosa che generalizzerei sotto l'etichetta di "esigenza di (ragionevole) sicurezza". Ebbene, non colgo contraddizione tra il pensiero di UUIC ed esigenza di sicurezza.
Come funziona oggi il metodo di creazione della (sempre minore) sicurezza? Acquisiamo credito e generiamo "solidarietà" accumulando promesse di ricchezza (il denaro). Il denaro quello è: una promessa. Con il denaro acquistiamo anche quelle garanzie che assicurano il potere di "riscossione" della promessa (in genere a senso unico, il forte può pretendere dal debole ma non viceversa).
Ora, perché non dovrebbe essere possibile ripristinare un sistema di onorabilità nel quale debito e credito non siano basati sul denaro, e quindi sull'intervento di terzi? Il rischio di non riuscire a riscuotere il credito accumulato non sarebbe maggiore di quello attuale. Anzi, incentivando una maggiore attenzione nei rapporti personali, per forza di cose più diretti, probabilmente quel rischio si ridurrebbe, perché ciascuno sarebbe portato a circondarsi solo di persone ritenute degne.
Non so se son stato chiaro. Ho i miei dubbi, perché si sta parlando di cose molto fuori dagli schemi, e la lingua non è strutturata per essere portatrice di concetti come quelli che ho cercato d'esprimere malamente.
"Dedicare a se stessi il proprio lavoro, scambiarlo con altri senza passare attraverso il filtro d'una moneta"
EliminaMa cosa potrei fare allora, tornare al baratto?
Domattina devo passare in farmacia a comprare un collirio, che faccio?
Puoi anche convertire i tuoi soldi in lingotti d'oro, diamanti, appartamenti, sacchi di granoturco, ma non pensare che, come per la moneta, non ci sia un mercato che faccia oscillare il "valore" di qualsiasi cosa in cui tu desideri congelare la capacità di acquisto...eh...
io non voglio decrescere nelle borse!
RispondiEliminala kyenge è insopportabile, è uno dei (tanti) motivi validi per non votare il PD
RispondiEliminala decrescita significherebbe il lento ritorno all'età delle caverne, non mi interessa grazie ma lo sai già
in genere un pò mi manca non viaggiare e guardare gli altri, c'è così tanto da scoprire nelle persone....
Vabbe', Man, sulla decrescita mo' ci ho scritto un post...
RispondiEliminaSon d'accordo con Francesco: è un concetto che proprio non mi convince e che secondo me viene anche molto strumentalizzato.
Il rischio che colgo nel tuo post, comprensibile(?)...è il senso di sgomento nel vedere in faccia gli altri di razze e colore diverso dal nostro, la povertà alla quale non siamo più abituati (con una certa illusione).
RispondiEliminaMa forse ha ragione chi ha sostenuto(il Cardinale Martini) che il razzismo altro non è che la paura di guardare attraverso gli altri " la povertà "
x John Barish:
RispondiEliminaIl problema è che in tutta la sua brevissima (relativamente al pianeta) e lunghissima storia (rispetto agli ultimi 200 anni) homo non si è mai trovato ad affrontare la questione di aver non solo raggiunto i limiti ma averli superati.
Dal punto biologico-evolutivo la selezione ha ... selezionato ciò che ora sono i comportamenti peggiori.
> Di fatto, i paesi occidentali sono già in una sorta di "decrescita"
No
I paesi consumisti sono in fase di stagnazione della crescita o, come nel gergo accrescitivista, di crescita negativa.
La decrescita NON è la diminuzione dei numeri a parità di paradigma accrescitivo.
La decrescita è il rientro dalla insostenibilità dei numeri in un nuovo paradigma.
> la decrescita si tramuta, da noi, in disoccupazione, in aumento delle diseguaglianze economiche, ecc...
Quindi deve essere riscritto come
-> la screscita negativa si tramuta, da noi, in disoccupazione, in aumento delle diseguaglianze economiche, ecc...
No, non ci può essere crescita sostenibile in queste condizioni.
Sarebbe come dire ad uno che è incasinato e quasi al collasso con i debiti che deve ancora indebitarsi ulteriormente in modo sostenibile.
La fatica principale è quella di prendere atto delle nuove condizioni (pessime):
o - aumento da 3 a 7 miliardi nel numero di competitori per le risorse in ca. 40 anni
o - le risorse non solo sono finite ma quasi tutti in picco presente o già passato
o - che il benessere NON è dato dall'aumento totale del volume di consumi/transazioni (cosa estremamente utile ai vertici della piramide sociale e capitalista) ma dall'aumento pro-capite delle risorse e dei servizi.
Come ampiamente dimostrato in letteratura col caso del Giappone, se la popolazione cala e la produttività rimane costate, o aumenta unitariamente diminuendo in assoluto ma meno della popolazione, ciascun homo ha un aumento procapite delle risorse e dei servizi e di benessere.
Ancora una volta la chiave del benessere è la diminuzione della popolazione (più di quanto cali o rimanga stabile la produzione di beni e servizi).
La prima decrescita necessaria è quella demografica!!!
RispondiEliminax MrKeySmasher:
> Dedicare a se stessi il proprio lavoro,
> scambiarlo con altri senza passare attraverso il filtro d'una moneta (che garantisce che qualche furbone ci porterà via la "sua" fetta)
Da scolpire a caratteri cubitali nella pietra.
Bisogna decrescere dal livello patologico attuale di lunghezza delle filiere e di speculazioni orribili che guastano tutto.
Sulla convertibilità perduta, questa è stata la solita merda USA per favorire consumismo e tenori di vita insostenibili. Tutto iniziò con la rottura canagliesca da parte di quel delinquente di Nixon degli accordi di Bretton Woods. Sulla straordinaria importanza della convertibilità della moneta anche contro le ingegnerie di parassitismo finanziario e non solo segnalo una bella pagina di Michele Brunati, tuo conterraneo.
x nottebuia:
Tra il tornare al baratto (estremo opposto) e la finanza e l'economia di carta attuali (estremo attuale) ci sono varie vie di mezzo.
In quanto al meccanismo dei mercati, in quanto tu economista, non sto a segnalarti la degenerazione dei future. Il mercato non lo fa più la domanda e l'offerta ma l'ingegneria finanziaria sulla ingegneria finanziaria sull'ingegneria finanziaria che (forse) considera anche (trascurabilimente) la domanda e l'offerta.
Ridurre le transazioni, deglobalizzare l'economia, accorciare le filiere, legare territorio, capitali, sostenibilità, democrazia.
In ingegneria se un sistema è molto grande è da da folli, una antipratica, connettere i sottosistemi e renderli uno dipendente da tutti gli altri, abolendo le interrfacce a banda stretta, limitate e a rigido controllo, tra esse.
In un periodo di fissazione psicotica per la sicurezza presunta stiamo facendo, da decenni, la cosa più follemente e catastroficamente insicura: navi sempre più grandi in cui la struttura è sempre più sottile e in cui sono state abolite tutte le paratie interne. Follia pura!
Concettualmente, il senso di quello che dici è giusto e può anche andar bene nelle intenzioni.
EliminaLa cosa buffa è che poi, quando si tratta di trovare soluzioni e fare proposte concrete, pretendi di essere pratico e (secondo me) finisci per strabordare in teorie strampalate e senza senso.
Non saprei da dove cominciare.
La decrescita de che ?
Ma Nixon de che? Ma secondo te prima del 1970 andavi in banca e convertivi le banconote in oro?
Ma in quale film l'hai visto, perdonami ??
Toglietevi dalla testa questi falsi miti (e capri espiatori) sulla moneta. Non esistono.
Esiste invece la de-regolamentazione selvaggia. Esistono (e di questo avevo parlato nei miei post degli ultimi mesi) una serie di LEGISLAZIONI volte a favorire specifici interessi e comportamenti dissennati.
Ma qui si parla di politica, ragazzi. Non di economia. Non confondiamoci. Torniamo allora a parlare di politica e di cosa vogliamo fare...
Tradotto semplice: l'austerità è proprio il metodo di cui si sta servendo il potere finanziario per estromettere i parlamenti e poter continuare a fare quello che sta facendo.
Vuoi combattere il politico perché vuoi eliminare la coruzzzzzione e ti piace lasciare in mano le decisioni ai MERCATI?
E allora di che ti lamenti? Ora stanno governando i mercati...che ti aspettavi, la botte piena e la moglie ubriaca??
x Sara:
RispondiEliminaDevi trovare altre soddisfazioni, non puoi rendere la tua vita e la felicità dipendente dal numero crescente di borse che possiedi.
Ma questo penso che, onestamente, lo riconosca anche tu.
x Francesco:
All'età della pietra, l'eopoca della grande morte e della grande distruzione come
testimonia inequivocabilmente questo,, siete responsabili moralmente voi che apologizzate la crescita infinita in un pianeta finito.
Tutte le peggiori e più cruenti crisi (Rwanda o ora in Siria, Isola di Pasqua, Impero romano, colonie vichinghe, e mille mila altre) sono crisi violente per la crescita che ha creato una tale insostenibilità da far collassare il sistema.
La crescita è, ora, il miglior e più efficace mezzo per arrivare all'età della pietra (già ora siamo a quella del cemento) ma non lo volete capire neppure con le evidenze più chiare. Finché non toccheranno voi.
x nottebuia:
Verrò al leggere.
Io ho capito che tu non riesci a digerire la decrescita. Posso capire, io ho impiegato anni di studi per togliermi dalla crapa il condizionamento e il plagio della religione della crescita. E' difficile anche perché abbiamo un imprinting biologico alla crescita che è infernale.
x Daoist:
Osservazione interessante.
Ma non è la chiave.
A me irrita non la povertà (in un certo senso io faccio, secondo alcuni consumisti, una vita povera) è la miseria culturale e spirituale e la indicibile brutalità antiecologica, e misogina di molti migranti.
Ma qui siamo a livello concettuale.
Che conta poco.
Io che vivo in una scatola di sardine, non voglio essere ulteriormente costipato e se arrivassero 350k di clandestini lussemburghesi o norvegesi o dal Qatar all'anno non cambierebbe una cippa.
Io sono profondamente egalitario, il concetto di (anti)razzismo è così terribilmente scemo e banale, anche se mi epiteto, per disprezzo alle farneticanti cazzate scritte da un tale David Del Pistoia, neorazzista (presenti gli afroamericani che si chiamano nigger o nigga?) anche se in modo meno goliardico io sono ferocemente differenzialista.
Grazie per la citazione :)
RispondiEliminaIl tuo discorso è molto più logico ed articolato del mio. Io scrivo sempre di pancia, seguendo non tanto ragionamenti avveduti, quanto piuttosto pensieri viscerali.
x LaDama Bianca:
RispondiEliminaPrego.
E' stato uno spunto interessante. Alcune tue considerazioni sono condivisibili, altre di meno. Ma lo spirito complessivo è interessante: che festa facciamo,? per quale lavoro?
Grazie per lo spunto.
x nottebuia:
RispondiEliminaIo percepisco una forte emotività. E' ragionevole che sia così. Perché discutere le credenze e i sistemi e le mappe valoriali di una persona è, effettivamente, una attività che può muovere molte emozioni e forti reazioni.
> de-regolamentazione selvaggia
Dove ho scritto che è necessario deregolamentare selvaggiamente?
Contro provocazione: la Crucconia che va un filino meglio dello Stivale (v. anche mappa dell'indice Gini da Marco, il filino meglio è sull'economia che non è certo né l'unica né la più importante caratteristica della (in)civiltà di una cultura) ha un decimo (1/10) delle leggi italiche.
Non è che siamo ancora in un caso di religione della crescita normativa, all'apologia dell'ipertrofia giuridica?
> Vuoi combattere il politico
Dove ho scritto che bisogna/io voglio combattere il politico?
Io combatto la poteritica per gli effetti nefasti che ha sull'ambiente e quindi sugli homo.
Intuisco che tu sia fortemente favorevole alla crescita e decisamente contrario alla decrescita. Ma non attribuire cose che non ho scritto.
Anche perché su molte cose le mie posizioni coincidono con le tue.
Ho scritto male
Elimina> il filino meglio è sull'economia
-> la stragrande maggioranza delle persone considera il il filino meglio concentrandosi o considerando solo l'economia
Man, qui sta usando la crisi per far passare una serie di provvedimenti assurdi a colpi di emergenze (artificiali). Ce ne rendiamo conto? I nostri nonni si stanno rivoltando nella tomba come spiedini.
EliminaPassano una serie di messaggi (tutti qualunquismo e generalizzazione) che i politici son tutti corrotti, gli italiani rubano tutti, e via su questi toni.
Da parte mia, quando un politico commette un reato lo si schiaffa dentro, non si taglia tutto un ramo del parlamento perchè "tanto i parlamentari sono troppi e non servono a niente" .
Quando uno ruba una pensione la si toglie solo a lui, non la si toglie a tutti. Capisci le "sottigliezze"?
Se la precarietà è sbagliata non la si estende a tutti...
La moneta è bbrutta e pericolosa se gestita dai politici corrotti che creano inflazzzioone e allora si demanda il potere monetario a qualcun altro che non si sa a chi risponde?
Eh, il qualunquismo dà i suoi frutti, come vedi.
Bastone e carotina.
Chi governa? O governano i parlamenti o governa qualcun altro. Poi però non piangiamo, perché al peggio non c'è mai limite.
Avevo scritto un bel commento carico di rancore e violenza all'indirizzo dei rapinatori d'alto bordo che stanno falcidiando il frutto del mio lavoro passato e presente, e ancor più futuro. Ho scelto la strada del silenzio, perché certe cose è meglio coltivarle nella riservatezza e attendere che il corso degli eventi guidi opportunamente la mano di qualche sconsiderato armato di troppo coraggio. Non fingerò di piangere.
RispondiEliminaEh, si. Il vero dramma è proprio questo.
EliminaComplice la propaganda dei media, passano una serie di messaggi fuorvianti e stiamo finendo per applaudire a scelte che vanno nel segno degli interessi di quelli che tu chiami i rapinatori d'alto bordo...
La moneta, come tutte le invenzioni, è uno strumento utile e comodo per gestire gli scambi.
Possiamo fare a meno della moneta o di un qualunque mezzo di scambio ?
Chi controlla oggi (2014) il potere monetario?
Capisco la tristezza.
NotteBuia: "Complice la propaganda dei media, passano una serie di messaggi fuorvianti e stiamo finendo per applaudire a scelte che vanno nel segno degli interessi di quelli che tu chiami i rapinatori d'alto bordo..."
RispondiEliminaNon essere così certo d'avermi letto nella mente, perché è piuttosto contorta e si rischia di perdersi... :)
P.S. I rapinatori d'alto bordo li ho chiamati per quel che sono, per di più con una notevole dose di tatto, ché ci starebbe di peggio.
Dicevo più sopra a uomo, per tornare al problema della moneta:
EliminaMagari passa il messaggio che "la moneta è bbrutta e pericolosa se gestita dai politici corrotti che creano inflazzzioone e allora si demanda il potere monetario a qualcun altro che non si sa a chi risponde?"
Poi questo qualcuno magari ti manda le letterine al primo ministro, e le scelte economiche diventano politiche.
Io ero abituato che il politico rispondeva (più o meno) a un elettorato e non così smaccatamente e platealmente a istituti finanziari.
Ma sai, la moneta, l'inflazzziooone, la politica è corrotta. E allora facciamoci governare direttamente dai mercati, facciamo anche prima...
Anche sui "mezzi di scambio" ci sarebbe tanto da puntualizzare, perché nello scambio non è il mezzo che conta, ma l'oggetto della transazione. Per dire, sono almeno quindici anni che mi vesto senza tirar fuori un soldo*, solo col baratto, e non è che mi vesta di stracci. Sai come faccio? Coltivando con un po' di sapienza quella "ristretta cerchia" alla quale facevo riferimento in un altro commento. La correttezza, l'attendibilità, l'onore, l'essere considerati affidabili e meritevoli, il DARE L'ESEMPIO IN MODO REALISTICO, sono "merce" spendibile, anche se il valore non lo misuri in euro.
RispondiEliminaPoi c'è il discorso dei monopoli più o meno occulti, quei monopoli che rendono certe cose INDISPONIBILI se non entro i limiti decisi dai rapinatori d'alto bordo. Non so, potremmo parlare dei carburanti (che non puoi creare da te per vincoli del tutto artificiali creati da chi ha i mezzi per crearli e imporli) o, più di recente, dell'abitazione. Per quelli ci vuole denaro, ma solo perché qualche pappone più delinquente di qualsiasi sfruttatore di puttane ha deciso che devi non poter fare altrimenti.
*In effetti non è del tutto vero: due anni fa mi son comprato un paio di scarpe per 82 euro sonanti. Bisogna però tener conto che, con un minimo di impegno in più, avrei potuto agevolmente farne a meno.
NotteBuia: "E allora facciamoci governare direttamente dai mercati, facciamo anche prima..."
RispondiEliminaI mercati sono una bella cosa quando ci sono le bancarelle con gente vera che scambia cose con te (che peccato che lo si faccia solo con il tramite di quei pezzi di carta senza valore reale che servono solo a costruire creste su creste!). Quando ci si mette una maiuscola, trasformandoli in Mercati, ovvero in un'entità non ben definita che strizza l'occhio alle fantasie teologiche, il semino piantato coi pezzi di carta cresce e diventa un erbaccione malevolo che infesta le menti e svuota le tasche. Ovviamente allo scopo di riempirne altre, di tasche, rinnovando in modo più moderno ed efficiente i meccanismi di schiavismo ed estorsione che risalgono alla notte dei tempi.
Qui sono d'accordo con te sul senso generale di quello che vuoi esprimere
EliminaAttento però: non è che un mercato più grande è automaticamente più brutto.
Anche al mercatino rionale due fruttivendoli possono fare cartello e alzare il prezzo delle albicocche.
Australia, Italia e Canada non possono fare 3 bancarelle per scambiarsi meccanica di precisione, tecnologie e risorse minerarie...
Il decrescismo è proprio questo: la semplificazione un po' buonista del vecchio mondo antico.
Si, ma se ho bisogno di un intervento di cardiochirurgia che faccio? Non devo disporre di tecnologia, strumentazione perchè non c'è la relativa bancarella?
Il medico come lo paghiamo, con la stima e l'amicizia ?
E allora: i mercati ci sono e servono (di qualsiasi dimensione). Ma: o decidiamo di governarli noi oppure ci governano loro. Questo è il punto...
x nottebuia:
RispondiEliminaVorrei rientrare in argomento
Questa pagina, il mio "7 maggio" in contrapposizone all' ^1 maggio" ufficiale ha messo a fuoco una delle questioni importanti: lavoro, quale lavoro, quanto lavoro e decrescita per la crescita del benessere.
Sebbene sia sulle tue posizione
1 - come fautore della democrazia diretta posso solo vedere negativamente la diminuzione del n° di parlamentari
2 - Non tutti coloro che lavorano in amministrazione e politica sono corrotti ma uina parte molto grande sì
3 - La mentalità del "Fesso chi onesto" è straordinariamente diffusa a tutti i livelli della piramide sociale e in tutti i settori della società, con distribuzione varia, diciamo con problemi maggiori da nord a sud, ma con dovute eccezioni. Ho varie colonne qui dentro che raccontano furti, frodi, rapine, etc. in tutti i settori della società. La disonestà è democratica e non fa diferenze di censo, classe, cultura.
Diciamo che ciò che differenzia è solo il potere: chi froda, sfrutta, ruba lo fa al livello del suo agire ordinario.
Per il resto ha risposto con chiarezza sbalorditiva MrKeySmasher
x MrKeySmasher:
Sottolineo in quanto passaggi adamantini
1 - nello scambio non è il mezzo che conta, ma l'oggetto della transazione
2 - Dare l'esempio in modo realistico
3 - I mercati sono una bella cosa quando ci sono le bancarelle con gente vera che scambia cose [vere] con te
4 - Quei pezzi di carta senza valore reale che servono solo [sempre più spesso] a costruire creste su creste
5 - rinnovando in modo più moderno ed efficiente i meccanismi di schiavismo ed estorsione che risalgono alla notte dei tempi
Aspè, Man.
EliminaCalma. Qui è evidente che gli argomenti sono interessanti, degni di approfondimento e meglio ancora se aperti al contributo di più persone possibili.
Meditiamo, casomai di scindere gli argomenti in post separati, per dare ordine e cercare di far seguire un flusso abbastanza "in tema" con gli argomenti che decidiamo di trattare...
x nottebuia:
RispondiEliminaAggiungo ancora una nota generale, filosofica.
Io non ho alcuna simpatie per le morali che tendono all'assoluto nello spazio e nel tempo.
Da sempre sono convinto che è necessario un approccio etico, ovvero basato su osservazione precisa in un contesto specifico, con una visione complessiva, basandosi su scienza e conoscenza. Esattamente l'opposto della morale.
Pertanto non mi sogno neppure dia apologizzare la morale della decrescita.
Iperbolicamente... penso che non sia proponibile né possibile tornare a... chefferie di cacciatori-raccoglitori.
Però è anche vero che certi strumenti, come una ruspa, un bazooka, un TIR che trasporta dinamite NON debbano esser dati in mano a criminali, folli, invasati, talebani, mascalzoni, truffatori, alla massa, etc. .
Quindi se moneta, finanza, crescita, energia, etc. da mezzi per il bene comune e la sostenibilità diventano fine e mezzi per il male comune e l'insostenibilità, è bene che siano radicalmente limitati, controllati, etc. .
Eh, infatti qui casca l'asino.
EliminaSono fondamentali le regole e il controllo democratico.
Governiamo "noi" e ci diamo delle regole sensate per vivere oppure accettiamo di lasciare il controllo (e le regole) a chi vuole approfittarsene?
Pensavo che oggi avrei scritto la recensione dell'eccellente libro che ho finito di leggere a fatica ieri nel quale quasi un intero capitolo (il settimo) è dedicato al fatto che la visione a breve termine e della democrazia e dei capitalismo sono tra i fattori più gravi della grave crisi ecologica e quindi di tutto il resto mondiale.
RispondiEliminaQuella che io chiamo l'associazione massimamente pericolosa di
o - capitalismo parassitario
o - consumismo sociale
o - democrazia demagogica
(tre dei cinque fattori dei sistemi 5).
Per varie ragioni non ultime di natura evolutiva le masse democratiche hanno una predilezione per tutto ciò che massimizza (che fa crescere) il consumismo a breve termine anche se ciò causa problemi sempre più grandi e via via irrecuperabili.
Chiedo scusa se la mia critica pesante al feticcio della democrazia può infastidire.