Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
lunedì 12 maggio 2014
Fußball Idiot?
Questo sabato il piccolo (ormai più alto di me) non aveva partita e così al pomeriggio l'ho accompagnato in un piccolo ospedale di montagna abbastanza noto in zona per la qualità dei suoi esami cardiologici.
Mi spiega che è contrario al cambio di maglietta del München Bayern da sempre bianca(rossa) o rossa(bianca) che ora avrà del blu, fa qualche riferimento all'allenatore ex Barcellona. Gli dico: altrimenti come farebbero a vendere forse un milione di magliette di plastica Made in PRC dal costo di 1€ a 50€ l'una a un milione di Fußball Idioten? Tra due o tre anni torneranno a quelle bianche o rosse, con lo stemma societario a destra invece che a sinistra, altra milionata di magliette da vendere a polli da spennare.
Dopo ho allungato un poco per passare da una macelleria famosa di montagna per comprare alcune chicche, come la trippa grigia, il macinato di "cartella" (diaframma) per il ragù alla bolognese e altro.
Insomma, 'sto bipede appena può si fionda con le cose del calcio.
Sapete che io ho una pessima considerazione della pedata, non perché sia uno sport peggio degli altri millesettecentotredici sport che non sono certo peggio, ma per la quantità straordinaria di merda, di corruzione, di vanagloria, di scorrettezze, di rampantismo, di vacuità, di baggianate che lo circonda. Il calcio passivo, poi, è uno dei problemi degli italiani. Se fossi dittatore una delle draconiane leggi che promulgherei sarebbe quella per cui puoi dedicare al calcio passivo al più il tempo che dedichi a quello attivo. Se fossimo in un posto di invasati di pallamano sarebbe lo stesso, pallamano a riempire molte vite e teste vuote perché queste sono le fissazioni. Insomma ho un buffer pazienza non dei più elevati. Arrivato alla macelleria mi dice: posso stare in auto? Eh, a fare che!? Vieni che scegliamo un po' insieme, se ti piace qualcosa me lo dici (infatti, prima sbofonchia, poi si appassiona, conosco il pollo), impari a fare la spesa. Quella in Toscana è una piccola bottega capolavoro anche estetico oltre che per l'eccellenza nella produzione e nella lavorazione, cazzostaiafareuncazzamarcirinauto? Passiamo prima da un piccolo negozio (che in montagna sono ancora spesso abbinati ad un bar) a pigliare una pagnottona di pane toscano che so essere buonissimo lì. Vede quel giornale che aveva il colore rosino della carta igienica di una volta e si fionda a leggere.
Eccheppalle.
Mi è uscita ancora l'espressione molto dura, che ho appreso da sua madre tedesca (possono essere meravigliosamente sobri e parchi e acuminati e distruttivi, pesantissimi i crucchi nelle loro pacate offese) che altrettanto detesta la pedata. Vuoi diventare un Fußball Idiot?
Il bipede risponde a tono: anche tu sei un Tango Idiot.
Lo smonto. Sì sì, prova tu a diventare un Tango Idiot se ci riesci. Ihihih E' un filino difficile il tango, per gli idioti. Prende su la badilata, capisce che la sua battuta non va molto in là, bofonchia qualcosa e torna zitto.
Poi tutto bene, è stato un fine settimana bellissimo che l'ho coccolato come ho potuto, che ha studiato tutto il tempo.
Però c'è questa rottura e mi ha persino fatto male averlo trattato così male per 'sta sua roba del calcio. Ma diocane, proprio su quel cazzo di sport sui millesettecentotredici sport si doveva fissare?
Io devo stare attento, perché vivo poco col bipede, dovrei assecondarlo sulle sue passioni, prenderlo col miele, non col fiele. Ma a volte è più forte di me. Poi mi dispace. Mi ero cakomollizzato al punto da pensare di andare perfino alla stadio con lui una volta. A che punti si arriva presi dall'emotività. A gettar benzina sul fuoco, a dare zucchero ad un diabetico, a portare allo stadio un Fußball Idiot.
E invece credo che tu abbia fatto benissimo a dirgli come la pensi. Ritengo che il ruolo di un genitore sia quello anche quello di dire le cose come si pensa che debbano essere, anche in contrasto coi figli e anche se si vedono poco. E chi ti scrive è nella stessa tua situazione familiare, quindi ti capisco bene ....
RispondiEliminaMetterlo a conoscenza della tua opinione non significa porre un veto alla sua passione, anzi. Credo che, tutto sommato, sia un'accettazione reciproca. Da parte del genitore che scopre che i figli possono essere diversi rispetto a ciò che si pensava e da parte dei figli che capiscono che i genitori non possono approvare tutto.
RispondiEliminaAssecondare in tutto e per tutto i figli non so quanto sia giusto...il mio ora ha la fissa delle cose elettroniche ed e' tutto un girare di cavi e cavetti per casa e a volte mi arrabbio pure perché fa cose inutili, tipo collegare un tv digitale con un ricevitore digitale per gli analogici, non serve a niente ma lui lo fa ed e' felice...penso che forse di arrabbiarmi dovrei ascoltarlo e capire perché gli piace tanto questa cosa, forse a questa eta' loro vogliono solo questo...avere le loro piccole passioni per sentirsi "grandi"...smontarli sistematicamente non e' giusto. Una via di mezzo, direi.
RispondiEliminatu hai semplicemente espresso il tuo parere, che non deve necessariamente essere conforme a quello del piccolo.
RispondiEliminae non necessariamente questo dovrebbe impedirti di andare una volta allo stadio con lui
E' interessante questo caso e il fatto che abbiate risposto con osservazioni diverse.
RispondiEliminaDevo rifletterci su un po'.
Immagino il fastidio, ma poteva andarti peggio.
RispondiEliminaIl fratello di una mia amica "da grande" vuol fare il dj. Oltre a dover sopportare le attrezzature ingombranti sparse per casa, si è inimicata mezzo condominio che non sopporta più le "prove tecniche" del fratellino.
Una volta ogni tanto sì, portalo allo stadio. Oltre a fargli piacere, starai anche più sereno (meglio con te che con gli amichetti attaccabrighe).
Prova anche a coinvolgerlo in altro (pesca? equitazione? una mano di bianco al salotto?).
Uomo, ma non è che hai scritto questo post in preda ai sensi di colpa, perché sai che non ti sei limitato ad esporgli i motivi per il quale non trovi il calcio una sport interessante, ma vista l'età particolare in cui si trova il mezzo tedesco :) ti sei fatto prendere dal momento e gliel'hai presentato come una passione veramente stupida e sbagliata, quasi da accantonare?
RispondiEliminaMi auguro di no, ma tanto so che invece è così.
Poi, mi sono fatta una domanda: ma se io avessi un figlio appassionato di musica di merda, come la prenderei?
Ovviamente male e non so come reagirei.
Ma comunque, mi vuoi far credere che tu a 14 anni eri interessato a come si fa la spesa e quali sono i pezzi di carne migliori?
Ed infine, ma lasciatelo stare, lasciatelo libero. Deve uscire con gli altri ragazzini, gli state troppo addosso, si deve formare il carattere deve stare in strada.
Ritornando alla musica: perché ti vedo poco razzista sotto questo aspetto. Ti ricordo che la regione in cui vivi, al di là di chi sappiamo noi (non lo/li nomino perché non lo/li voglio mischiare alla merda a cui sto pensando), ha sfornato un sacco di cantanti di merda, appunto. Quindi fai attenzione a questo aspetto. Bloccalo sul nascere. E lasciati coinvolgere nelle sue passioni e coinvolgilo nelle tue, ma con moderazione, e poi non dimentichiamo che tra poco, se tutto va bene, sarà pronto a mandarvi a quel paese a tutt'e due. Come è giusto che sia.
Ciao! :)
Ma quanto ha avuto ragione lui! Ma quanto!
RispondiEliminaLo costringi a "pensare", ruolo scomodo il tuo, ma crescendo te ne sarà grato. Anzi, credo che sia già orgoglioso di un papà "con una mente"!
RispondiEliminaForse non l'ho scritto bene. Non solo non sono contrario al fatto che egli giochi a calcio ma, quando succede, cerco come posso di sostenerlo e, pure, di interessarmi ai suo gioco, squadra, eventi, dinamica di squadra, etc. .
RispondiEliminaQuello che non reggo è il calcio passivo e la fuffa parolara sul niente calcistico. Sì al *SUO* calcio, quello va bene.
hai sbagliato assolutamente tutto ed ancora di più, con tuo figlio
RispondiEliminaintendo in questa parentesi, beninteso
EliminaMan qui ha ragione, permettetemi.
RispondiEliminaNon è questione del Calcio in sé, qui è il problema della cultura "Panem et Circenses" a cui Uomo vuole (giustamente) sottrarre il figlio.
Il problema Nottebuia è che non spetta assolutamente nè all'Uomo nè a chiunque altro decidere cosa piace o non piace al ragazzo. In più, è proprio sbagliato mettersi su un piano di così assoluta contrapposizione con lui su quella che è, evidentemente, una sua passione.
EliminaQuello che il ragazzo ha provato a far capire al padre (che si è dimostrato un ciocco, perdonatemi) è che sentirsi dare dell'idiota per una passione, qualunque passione, è brutto e sbagliato.
Aveva centomila modi per dirglielo con calma, ed ottenere con questo di arrivare ad un dialogo costruttivo. Ha preferito adottare la politica del martello (la sua preferita dichiaratamente). Risultato: la ovvia, logica e giustificatissima chiusura da parte del quattordicenne.
Cosa han capito da questo, tutti e due?
Invece a me il dialogo fra i due è parso ineccepibile. Pura meraviglia.
EliminaStesso piano, stessa voglia di incontrare l'altro affermando il proprio spazio.
Grande affetto...
Sai, mio padre ed io abbiamo sempre avuto un gran dialogo, fatto a volte anche di scontri molto duri, di quelli che ti aspetti da due maschi. Ma non ho mai sentito il disprezzo: ironia, contrapposizione, grinta, contrarietà, forza, ma disprezzo mai.
EliminaInvece qui ce l'ho senito, e non mi è piaciuto.
Diciamo che sono stato un po' energico. Se non fossi papà separato e quindi con margini più ampi per vivere tempo con mio figlio forse non ci avrei neppure pensato.
RispondiEliminaStamani, ai 10ì stiminziti del GR regionale, diciamo due minuti (il 20%!) sono stati dedicati alle interviste ai tifosi delusi del Bologna retrocesso in B e del Sassulo rimasto in A.
Un'accozzaglia terrificante di assurdità, di stupidità, di passione per il niente, di energie sprecate.
Come osserva nottebuia, il peggio del "Pane e circo", una sorta di sedativo sociale per tenere le masse a quel livello, distrarle da altro.
Io veramente ho un punto debole, che è il disprezzo profondo per tutto ciò che è pettegolezzo, per il parolame, compreso quello calcistico. Alahambra ha ragione, tale disprezzo è uscito.
E non è solo il calcio, eh, anche se il calcio, per la corruzione del suo mondo, funge da potenziatore. Anche in milonga il pettegolame non manca, oltre ad una piccola, veramente piccola quantità, io non lo reggo e taglio.
Penso che il disprezzo per il calcio passivo sia così forte che non sono riuscito a trattenerlo.
D'altra parte però cerco, nonostante la mia freddezza per quello sport, di sostenere UnBipedinone sul suo impegno attivo in quello sport.
Ieri sera l'ho chiamato e mi sono scusato se l'ho trattato un po' rudemente in quel bar-negozio. Mi ha detto: nessun problema.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaEssere genitori separati e' dura, si vorrebbe poter dare il meglio avendo un tempo limitato, poi diciamo anche che la tua ex moglie non ti aiuta in tal senso. Credo ci sia anche in quanto e' accaduto una componente di stress per la situazione che vivi, e' comprensibile e sono certa che tuo figlio ti ama a prewscindere da ogni cosa. Avere opinioni divergenti e' normalissimo, ma forse ti sei posto su un piano di "superiorita''" intellettuale che sapevi che lui non poteva reggere. Comunque bene che vi siate chiariti e la prossima volta magari ne parlerete sorridendo. :)
EliminaNon mettere le proprie aspettative o i propri desideri in carico alla progenie.. penso sia uno dei doveri da genitori.
RispondiEliminaAddebiti a tuo figlio l'idiozia di stare appresso al calcio.
Un'esterno potrebbe addebitare a te medesima idiozia di tentare di far ragionare con la tua testa un'altra persona (in tal caso tuo figlio).
Il passo che separa l'educazione dall'esser invasivi nella vita dei propri figli, a volte, è così breve, così idiota.
x Spirita Libera:
RispondiElimina> componente di stress per la situazione che vivi
Öllapepa! Stress mi sembra un po' esagerato.
Fino al 2009 sì ma ora no.
x Colomba Mérimée:
Addebiti a tuo figlio l'idiozia di stare [molto] appresso al calcio [passivo].
Sì
L'educazione non può non essere invasiva.
L'educazione è anche precetti e divieti.
L'educazione del non educare, del non essere invasivi è anch'essa un tipo di educazione e non scevro di conseguenze (v. la generazione isterica e spesso suicida di "figli del dottor Spock").
@Colomba
RispondiEliminaHai ragione, e ne sono tanto convinto da essere così poco invasivo e così tanto rispettoso nei confronti dei miei figli da decidere di non imporre loro la vita. Infatti non esistono e non esisteranno.
Beh, no, birbone,
RispondiEliminaCosì è troppo semplice! ;)
per un UUIC ....Educare una persona, significa renderla edotta, forte, ma così forte che quando cadrà per (proprio e non tuo) errore, si rialzerà senza mostrare alcuna ombra di risentimento nei tuoi confronti.
RispondiEliminaEssere invasivi con le progenie.. beh..cartina tornasole delle proprie insicurezze.
per MKS...la ragione si da agli asini non a me. Un figlio è un valore aggiunto alla vita di ogni genitore. Spesso i genitori tendono ad allungare la zampa della proprietà, dimenticando spesso e volentieri che un figlio è una persona con propria coscienza, propri gusti. Propri cervello e cuore.
Grazie Colomba per gli spunti interessanti.
RispondiEliminaCome ti rendi forte? Opponendo resistenza e superandola. Pensaci.
Togliere i limiti rende deboli, non certo forti.
Certamente io ho delle insicurezze e dei limiti. Ma se ci pensi, anche assecondare tutto nei propri figli è molto insicuro e debole. Allora, dove ho lo sguardo? Dove penso possano esserci scenari migliori per il mio bipede?
Se non cercassi di invitarlo a svolgere da quella parte lo sguardo e di incamminarsi in quella direzione che razza di papà sarei? Penso con scienza e conoscenza che alcune cose sono negative. nocive e altre positive, benefiche e non faccio nulla per ostacolare/favorire?
Ovviamente non sarò un despota come non lo sono: mio figlio continuerà ad essere infojato di calcio passivo (e avrà poi, col tempo, altri interessi).
Ma ci avrò provato.
tu cosa faresti? Immagino che tu avrai idea di cosa sia positivo, benefico e di cosa sia negativo, nocivo...
X Uuic.. Certo che ho idea di cosa è bene e cosa è male, frutto del mio vissuto.
EliminaE fai bene a provarci, a superare i tuoi limiti.
E finché i limiti sono lo sposare un hobby (calcio o tango che sia) direi che vai alla grande.
Colomba: "Un figlio è un valore aggiunto alla vita di ogni genitore."
RispondiEliminaMah... è opinabile, nel senso che è un'opinione come un'altra. C'è chi la pensa così e chi no.
X Mk ..non posso darti torto
EliminaNon credo che sia opinabile che un figlio sia un valore aggiunto nella vita di un genitore. E' opinabile che lo sia nella vita di un individuo, questo sì.
RispondiEliminaAlahambra
RispondiEliminaSo che questa è una questione delicata e che ti coinvolge in prima persona e che questa è una dimensione assai sentita per te. Dovrei non cogliere la pro-vocazione. Ma....
Tu affermi che non è opinabile, ovvero che un figlio è certamente un valore aggiunto nella vita di un figlio.
Io che rifuggo dalle quantificazioni universali dovrei puntare i piedi e resistere con tutte le mie forze. Ma il mio cuore ti da ragione. La mia testa però apre gli occhi sulla realtà e...
aggiunge il solito... entro certi limiti... dipende dellì'etica.
Mi ricordo di quando feci il servizio civile in una casa famiglia. Certe situazione patologiche, pazzesche, certi genitori avrebbero dovuto essere sterilizzati per impedire di fare figlio ai quali propagare i loro disastri. Ecco, poi noi ricevavamo quesi disastri, cercavamo di riparare, solo parzialmente, quei disastri.
Hai presente la provocazione della fuzzy logic, il suo noto “koan” matematico “Quale è il numero di sassi che li fa mucchio?” ?
Il primo figlio è un valore aggiunto.
Il secondo figlio è un valore aggiunto.
Il terzo figlio è un valore aggiunto.
Il quarto figlio è un valore aggiunto.
…
Il sedicesimo figlio è un valore aggiunto.
…
Non sono poche le persone che fanno figli perché.... perché si deve, perché è convenzione, perché i miei rompono che non abbiamo ancora, perché siamo totalmente aperti alla vita, per ricevere il “valore” [assegno mensile] dallo stato...
Anche in questo contesto, non di rado “Chi ha pane non ha i denti, chi ha denti non ha pane.”
Il confine tra convenzioni, tradizioni, compulsioni, dipendenze, secondi terzi e quarti scopi etc. è labile, a volte inesistente.
Questo valore aggiunto non di rado diventa un problema, un valore sotttratto, per certi figli poracci.
Alahambra: "Non credo che sia opinabile che un figlio sia un valore aggiunto nella vita di un genitore. E' opinabile che lo sia nella vita di un individuo, questo sì."
RispondiEliminaVedi tu. Siccome è opinabile, puoi avere l'opinione che credi. Sempre opinioni sono. Sarebbe poi interessante capire per quale meccanismo un genitore non sarebbe un individuo, ma questo credo (spero) sia un altro discorso. Che sarà a sua volta opinabile... :)
Se invece uno deve avere ragione, be', quell'uno sono io... secondo me! E, ovviamente, quell'uno sei tu... secondo te. Il che ci riporta all'idea dell'opinabilità. Anche a voler insistere fino allo sfinimento, non se ne esce. :)
E' molto semplice: un genitore è un individuo che ha avuto un figlio. Un individuo lo è anche senza.
EliminaSul resto non ho molta voglia di discutere.
Mai cakomolizzarsi !
RispondiEliminaE' la fine dell'uomo !
Guarda il buono: tifa una squadra che vincerà praticamente sempre. Ci sono "tifosi generazionali passivi" che vivranno la loro passione in una sorta di mortificazione frustrante continua... che avresti detto allora? ;)
RispondiEliminax Alahambra:
RispondiEliminax MrKeySmasher:
Cambiando il punto di osservazione cambia radicalmente la percezione della realtà percepita. Questo è impegnativo per tutti, perché va contro la percezione che la nostra percezione della realtà sia la realtà.
x Marco Poli:
Eppure mi cakomollizzo di brutto pure io, di tanto in tanto.
Son mica fatto di tungsteno.
Io desidero essere a volte spartano a volte cakomolle. Dipende.
x franco battaglia:
tifa una squadra...
E' indicativo o imperativo?
Penso indicativo e tu intenda [egli, UnBipedinone] tiga una squadra...
E' uscito parecchio spazzolato da quelle quattro pappine.
Io non discuto alcuna passione,: dico che una passione, quando diventa fissazione non fa bene. Quella del calcio ti porta, in più, ad ambienti in cui ai vertici ma anche in parti rilevanti dell'intera piramide, ci sono gravi problemi.
Bisognerebbe aver vissuto in diretta la cosa per giudicare, ma cmq, anche se sono meno radicale di te, vivo più o meno le stesse dinamiche. Io tendo ad usare molto l'ironia, a smontare i suoi entusiasmi eccessivi con delle iperboli che lo aiutino a sorriderne e a distaccarsene. Ad esempio alla notizia del cambio di colore della maglia del Bayern mi sarei dimostrato disperato, quasi al pianto, gli avrei promesso di andare subito a Monaco dal presidente del Bayer e dalla Merkel in persona per convincerli ad evitare questo immenso errore e dolore.
RispondiEliminaPoi una partita allo stadio insieme puoi anche regalargliela ;-)
_zzzz
Seriamente, quoto la Sara.
RispondiEliminax anonimodel72:
RispondiEliminaAhahha, immagino la scena.
Beh, ieri sono andato a pigliarlo alla partita della pedata (zio peto, la mia frequentazione si è ridotta ad un andarlo a pigliare alle 22, portarlo a casa, preparargli un carpaccio di carciofi eriscaldargli il risotto che avevo preparato e ... andare a letto).
Ho ascoltato tutte le sue considerazioni, l'ho un po' intervistato. Gli ho detto che sono molto contento che abbia la passione del calcio attivo e che è mille mila volte meglio del pettegolame del calcio passivo.
x Marco Poli:
Sara è in gamba, eh!?
Fiera, apuana, mica 'na sciacquetta!