- Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione
La settimana scorsa ho parlato della questione con _rio. Oltre ad essere tesoriere del gas è anche insegnante in una scuola superiore.
_rio - Sono fatti da cane. Spesso a ritroso, partendo dalla soluzione. Una persona con pensiero divergente viene esclusa, in molti casi sono possibili più risposte, non solo una. E noi abbiamo bisogno di persone con pensiero divergente, che non mettano la testa all'ammasso.
UUiC - _rio, d'accordo. Ma con questo ragionamento dovremmo abolire anche i compiti in classe e le interrogazioni che, molto spesso, sono fatti da cane. Certo che non devono essere le uniche valutazioni, solo un metodo in più a scritto e orale.
...
U: Poi sai che c'è il problema dei voti a manica larga al sud che crea sperequazioni e ingiustizie nei concorsi pubblici.
_r :
(silenzio)
...
U: Ho letto un documento del Cobas e... siete ideologici.
_r: Sì, in effetti lo siamo.
Sul piano ideologico la loro posizione è quella della scuola non competitiva, inclusiva, favorevole al pensiero critico.
Io voglio bene a _rio perché egli è una sorta di santo civile, coerente con le sue idee, generoso, altruista, ecologista, razionalista, spartano, decrescitista. Una mosca bianca o più precisamente rossa e nera, visto che è anarchico. Ma il mondo non è popolato da simili di _rio: egli è una eccezione ed egli ha in testa regole per un mondo di quelli come lui.
Non voglio perdermi in dettagli, torniamo all'ideologia.
Torniamo al principio buddistico di osservare il mondo. Sul piano tecnico è il principio del misurare.
Per quello io favorevole di principio ad un tentativo di valutazione razionale. Escogitare dei metri di misura - sapete quanto è importante - che essi siano più precisi e oggettivi possibile. Per quanto difettati o fatti male, gli invalsi possono essere migliorati. Nessuno si sogna di non usare un coltello perché ce ne sono alcuni di qualità scadente o poco affilati.
La strampalata fissazione sul voler non misurare ciò che concerne la scuola è antiecologica in sé, una delle molteplici forme di fuga dalla realtà. Ora vediamo perché è antagonista a molti principi della cosiddetta sinistra.
E' bene evitare di mandare un spilungone mingherlino in una palestra a fare lotta greco romana e di iscrivere un tappo tarchiato come centro di una squadra di pallacanestro. Avrebbero solo frustrazioni. Mettere una ragazza con mani meravigliose e testa geniale, un talento per la sartoria e per la moda a fare la grigia procuratrice frustrata e insoddisfatta in un studio avvocatizio non è molto intelligente.
Non si puà trascurare il principio gramsciano della formazione e cultura come strumenti di emancipazione o, più prosaicamente, ascensori sociali,
sempre più fermi. Se togli la misura, quindi gli stimoli, sistemi premiali e punitivi, etc. vai a svuotare strutturalmente lo scopo formativo, educativo del sistema scolastico.
Se in un contesto di stagnazione, antimeritocratico, familista, corruttivo, togli pure il valore della formazione, aggiungi ulteriori svantaggi a coloro che partono senza il capitale e senza il possesso dei mezzi di produzione, per dirla con le loro parole, stai facendo una operazione per la conservazione dello
status quo, ciò che voi a sinistra avete o dovreste avere come fumo negli occhi.
I figli di papà (usciamo dal registro della sociologia e andiamo su uno colloquiale forse più efficace) hanno assai poca birra, pochi stimoli, a scuola e nella vita vivono di rendita, sono molto spesso opachi rispetto a papà e mamma e loro qualità se non mediocri. Allora, ugualizzare la scuola, renderla una s
quola per somari, togliere stimoli e onori al merito, disonori all'indegnità, sono efficaci strategie per ottenere effetti contrari ai principi della sinistra. Antagonisti a loro stessi, ancora una volta.
La contrarietà agli invalsi non tiene neppure dal visto di vista ideologico.