sabato 30 maggio 2015

Ambiguità naturali

All'ultima uscita sono stato invitato - qualcuno dica che la mirada non funziona, è “maschlista” - da una tanghera, la più alta di quella milonga e … la più alta con la quale io abbia mai ballato. L'ho detto che il tango è fatto di precisioni, di movimenti fini e quindi anche le misure contano. Ehehe, non quelle, misure, sozzon*! :)
Dopo un po' di misure e tentativi abbiamo trovato un buon accordo. Al termine della tanda le ho dato della … grande tanghera! Ha sorriso, non aveva capito a... cosa intendessi. Il linguaggio naturale è meraviglioso per la sua ambiguità.
Nessuno si è accorto (oppure si è accorto ma per qualche motivo non me lo ha fatto presente) che nel titolo (oggetto non mi piace, registro tecnico) della pagina precedente c'è un refuso.
Io stesso me ne sono accorto solo ora.

Ora vado, tra un po' arriva la prima avanguardia, da Romagna e Lombardia, del gruppo di sette di domani. Cambiato, causa meteo, destinazione all'ultimissimo, dal Piemonte (annullato) alle Apuane. Ho frullato parecchio stamani. Tempo di grande bellezze naturali.

venerdì 29 maggio 2015

Tenpietto e agente



Ho mangiato salato, che sete! Le piroette in milonga aveva fatto il resto.
La vedo dura, a quest'ora. Io mi porto sempre una bottiglia di acqua "di emergenza", gli ho risposto.
Qualche minuto prima delle due, notte, nessuno in giro. _nni vede una macchinetta, quelle orribili dispensatrici di rifiuti di plastica con dentro rifiuti di cibo, vicino ad un distributore Eni, si ferma. Sulla macchina gialla, una grande decalcomania :- "Bibite in offerte ad 1€!". Inserisce 1€ e dopo qualche secondo, sul visore, lampeggia una scritta: Prezzo: 1.50€. Introduce altri 50 centesimi e stappa l'agognata bottiglietta di plastica da 33 cl con dentro la Fanta, ovvero un beverone fatto anche con qualcosa che ha a che fare con le arance. Prezzo: 4.50€/litro.
Hanno distrutto un posto di lavoro, visto che quella macchina spacciapattume non è compatibile con una persona, con lo stipendio di una persona, con prezzi da ladrocinio. Nessuno scontrino emesso. Difficile che paghino quella bevanda all'ingrosso più di un paio di dozzine di centesimi: supponiamo 0.20€, abbiamo un ricarico di 1.30€ su 20 centesimi!!
Ecco come il peggio di ingordigia capitalistica, tecnoteismo, truffa commerciale sui prezzi porta a questo progresso verso il peggio.
Avevo sete pure io e li ho augurato loro un cancher, non mi rapineranno, non ci casco più! Ad avere avuto tempo e voglia ed una buona mazza, demolire e vandalizzare quel tempietto e agente "sistemi 5" sarebbe stato un atto ecologico, etico.
Mi sono tenuto la sete e a casa mi sono fatto una bella acqua bona col limone fresco. Aaahhh!
Il mio maestro di tango ha (pensione forse troppo alta e) vita troppo agiata per una rinuncia.

giovedì 28 maggio 2015

Diario di blog

Scadenze al lavoro, poco tempo per il diario.

mercoledì 27 maggio 2015

Di ghenghe, bicipolle, spazi e altro

Ascoltava, tempo addietro, le sue parole amareggiate. Ieri, però, il fato birbone ha voluto smentire i timori e la milonga del mio cuore era affollata per l'evento di fine stagione. Con un tango bello, fluido, creativo, elegante (rimando alle osservazioni dei parenti portegni oriundi italiani del compagno di _aria). Un tango bello sì, degno di quel salotto caravaggesco, col fondo di morbido legno nero come a volteggiare su nuvole scure, con una ghenga milonghera fresca e creativa.
Ho ballato una tanda e mezza con _isa che io la lovo e le faccio sempre un sacco di complimenti, danzatrice e tanghera ferrarese professionista. E così anche questo è una piccola e grande soddisfazione. Creativa anche fuori, aveva la zazzera raccolta in bicipolle, le ho dettyo che era bella, si è rallegrata. Un po' come la madre di mio figlio anche se ella è biondo orzo e non mora.
Anche con _sca che mi sovrasta di sette o otto centimetri. Difficile, non sono abituato a ballare con donne più alte di me. Eppure si impara e così è andata bene anche con lei.

Mentre viaggiavamo verso la milonga_nni mi ha raccontato un po' del festival a Caserta con Achaval e Jimenez, dei laboratori, di note varie di colore e meno. Il mio maestro dei colli ha trovato Achaval meglio di Javier Rodriguez che era tra i suoi favoriti. Io seguii una lezione di tecnica con Sebastian nel 2013.
Stava piovendo forte, strade deserte, amo tango e mondo della milonga anche perché mi hanno abituato a viaggiare in orari nei quali il traffico è minimo se non nullo, gli spazi tornano a farsi grandi e con essi torna il piacere lussuoso, degli spazi sontuosi, di larghezze a ampiezze, di prospettive e del respiro, del vuoto.
Insomma _tra mi ha messaggiato che non sapeva che fare (?) non sapeva se sarebbe venuta. Poi stamani un messaggio che è in crisi. Mi dispiace, porella.
_zio che ora 'sta con _ela anima di seta, mi racconta che non sono venuti ieri, avevano bisticciato. Le relazioni vere, erotiche, complete sono molto più difficili di quelle sublimate in milonga, per quanto l'arte del tango sia difficile.


(sebastianachaval roxanasuarez)

martedì 26 maggio 2015

Apri con la spalla

Stasera serata di chiusura stagione alla milonga del mio cuore. C'è questa miscela di eccitazione e di principio di nostalgia. _tra mi ha ha detto che ci sono buone probabilità che si faccia vedere.
Per quanto io cerchi di tenere le cose separate, tango e seduzione, i confini sono sempre labili.
Ieri lezione del lunedì. Eravamo in cinque invece dei sette usuali. Così abbiamo lavorato su cose fini. Basta una variazione di pochi gradi di un asse, una ripartizione diversa e l'intesa, la forma e la sostanza coreutiche svaniscono.
_rto, il maestro, mi ha aperto un mondo con una semplice strategia. Durante alcuni ganchos sui quali ero impastato, arrivavo con fatica. etc. mi ha detto :- apri con la spalla [questa] invece che chiudere con la spalla [quella].
A me era già capitato con _nni, questi raggi di luce che ti aprono il panorama su panorami che prima, semplicemente, erano oltre una coltre di nebbia. Ecco, il tango è di cose fini e confini fini, quasi etereo, a volte, e così potente.

Merd'olio di palma di teratoma


  • È la seconda foresta tropicale più grande al mondo, traboccante di biodiversità: è casa di oltre 600 specie di alberi, e 10 mila animali, tra cui gorilla, scimpanzè ed elefanti della foresta. Si espande in sei Paesi - Camerun, Repubblica Centrafricana, Congo, Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), Guinea Equatoriale, Gabon – e rappresenta il 70% della vegetazione dell’intero continente africano.
    Ha sofferto dei più alti tassi di deforestazione del pianeta, a scopi agricoli e commerciali. La pressione della popolazione umana, che in quelle zone è spesso in fuga da guerre e instabilità, strappa pezzi di foresta che diventano combustibile, terreno agricolo e merce economica.
    [...]
    quella di Mau, situata nella Rift Valley in Kenya, è certamente tra le più fragili e cruciali. È la più grande foresta montana indigena dell’Africa orientale, [...] determinante è la pressione della popolazione umana, che cerca nuove terre da usare per l’agricoltura e a scopi commerciali, mentre l’ecosistema si va distruggendo.
  • (corriere,it)


UnBipedinone era andato alla caccia di biscotti. Lo avevo osservato intento a leggere... Mmh, impiega del tempo, interessante. In ritorno mi racconta che la mamma gli ha fatto vedere un  documentario sul merd'olio di palma.
Di recente mi ero imbattuto nel problema. Abbiamo la fortuna che la comunità europea ha imposto di specificare sugli alimenti la natura dei "grassi vegetali" utilizzati e ora è esplicito come il merd'olio di palma impesti la quasi totalità dei prodotti da forno (e non solo purtroppo). Ma di questo al GAS ne eravamo consapevoli nel tempo. L'Europa, fortunatamente, si oppone alla mistica filo massmigrazionista e alle menzogne propagandistica dei cattocomunisti italici, ci sono alcuni profughi e poi migranti invasori economici, i bubboni del teratoma umano africano e asiatico, prima o poi la responsabilizzazione da questo misticismo suicida produrrà qualche effetto e la strategia dei rimpatri. C'è del buono, in Europa.
Così osservo mio figlio e sono felice per queste piccole cose che sono grandi. Sono felice perché vivere osservando il mondo, cercando un possibile discernimento, cercando di fare la tua parte per migliorarlo è un  primo, importante, bellissimo passo nel cammino del vivere. Aveva preso un pacchetto di biscotti biologici, con olio italiano di semi di girasole italiano. Certo, costano di più. La qualità e le cose importanti, costano, devi rinunciare ad altro.
E nell'insipienza del dirittismo consumista, delle crescite senza limiti, delle antiausterità i ciavados di Podemos, di Syriza che ora a sinistra superano il peggior "Più tutto per tutti!" berlusconiano in una gara a questa orribile demagogia cialtronesca sono qualcosa che riesce ad essere peggio pure del merd'olio di palma.
Infine si torna sempre al solito punto: una crescita folle, distruttiva della popolazione degli homo e dei dirittismi a consumismi e servizismi che è e rimane il problema n° 0 (zero) e che tutto travolge e distrugge.


lunedì 25 maggio 2015

Ti spremo tutto - 2



(Ti spremo tutto)

Dal fax di recesso appena inviato loro:

In chiusura alcune note. I servizi traffico dati ADSL sono da tempo inqualificabili per lentezza, problema al quale, ultimamente, si è aggiunta la frequente chiusura delle comunicazione da parte dei vostri serventi. Il servizio, accettabile nei primi anni, è via via peggiorato fino al livello attuale, in cui, a giorni, la banda intorno a 300kb/s era una misera frazione di quello nominale.
Non solo servizi sempre peggiori ma, in una condizione di crisi economica generalizzata e di deflazione, prezzi aumentati a novembre 2014 e quindi ancora, spropositatamente, con la "offerta" TUTTO. La politica di non fare sconti in condizioni di servizio scadente e a clienti più che decennali, una antifidelizzazione de-facto, è assurda, vessatoria e al limite del suicidio industriale.

Da sabato, a casa, viaggio con Eolo NGI. Mi hanno inviato le istruzioni (mancanti) su dove recuperare e come installare il protocollo corretto per il mio vecchio piccio, efficienti e in gamba.
Telecom/TIM l'ho mandata, mezzora fa, a scopare il mare.

domenica 24 maggio 2015

Il cuculo dopo le piogge

In quei trenta metri che separano l'uscita dalla tettoia sotto la quale lascio la bici avevo deciso che, no, non pioveva a sufficienza per la mantella che è sempre un discreto ambaradan e poi sgocciola  dal portabagagli in treno.
Stikaatsi! Poi ho sgocciolato io in treno. Freddo e umido, colla condensa sui finestrini.
Scendi al paesello e, galera miseria, non c'è proprio nessuno che sale in auto oggi cheduepallepropriooggi.
Venerdì sera ho acceso il fuoco, riportato su molle e alare. Fino a sudare, da umido e freddo nel midollo nelle ossa fino al rossoarancioneambra del fuoco "bullo" e scoppiettante.
Aprile e maggio erano stati secchi qui. Ora dopo tre giorni di grandi piogge, il verde straripa al punto che riesce a fendere la nebbia mattutina. L'acqua è fredda quando ci entri poi culla, disseta, rasserena.
C'è il concerto degli amori uccellini che entra dalla finestra socchiusa. A volte arrivai, in alcuni giorni delle prinavere, perfino a odiarlo per intensità.
Su tutto c'è il cuculo. Nulla più che il cuculo mi rapisce e mi porta in volo sopra il bosco e i prati tronfi, ora, di mille verdi lucidi, cangianti. Così, tornato bambino, a casa della nonna, sento sotto il bipedinone che ha sonno più leggero e  sono felice.
Ora il cuculo ha terminato il suo concerto silvestre, come me a chiusura di questa pagina.

Afte nell'anima

_ara la pisana mi racconta le sue ultime storie. Poi alle ore tre che sei stanco e neppure il tango nelle sue braccia ti sostiene più vedo l'ex di _lla la siciliana che se ne va via con una bella mora, avevo visto la loro progressione d'effusioni mentre ballavano. _lia, seguivamo il corso del prino anno insieme, domenica scorsa era brancicata con uno che ne ha un bel giro.
L'occhio che vede mi desta brutalmente e scopro afte nell'anima, le sento, quei buchi, uno ad uno.

venerdì 22 maggio 2015

Mah


  • - Papà, ieri due mie compagne che ciciarano sempre senza fine e sembrano veramente due galline, sono arrivate a litigare sempre più forte poi quasi a picchiarsi. Erano fantastiche. Avrei voluto filmarle.
    - Succede anche alle femmine.
    Fine.

Stavo leggendo una nota sulla dimensione lesbica del calcio femminile. Io non capisco e continuo a non capire un cazzo. Giocatoresse della pedata, ciclisti e ciclistesse, pallavolist* e sciatori e sciatrici, dovranno ben essere valutate per i risultati e forse per altre poco rilevanti questioni relative (stile, etc.) o no!? Ma che caxxo vi frega se una gioca a calcio perché le piacciono le zizze di altre o perché era l'unico sport in quella valle o perché è tradizione di famiglia?
Oltre al fatto che osservare la realtà e a dirla provoca sempre più spesso isteriche reazioni per le violazioni del politicamentecorrettume.
Perché alla stupidità umana non ci sono limiti: se il governo ungherese afferma con un video che è meglio non ubriacarsi, giocare alle sozze ninfette "gioco alla porca", meglio non strofinarla sotto al naso di energumeni vari più o meno sottoposti a stessa fattanza alcolica o chimica - cose che ciascuna persona sensata raccomanderebbe ad una donna, ad una ragazza a cui vuoi bene - ecco le isterie idiote di ismi vari violati.
Mah.

Questo fa il paio con il referendum in Irlanda sugli omomoni. Che cazzo c'entra lo stato nella vita, nel letto e nei sentimenti delle persone? Se il 50.02% di irlandesi decidono che gli omosessuali e le omosessuali non devono ufficializzare il loro rapporto, questi non lo possono fare? E se poi decidessero che non puoi camminare con un ombrello bruno? Evidentemente nella vita non avete meglio da fare che pensare a cazzi vulve e sentimenti degli altri.
Supposto che 'sta fregola conformista e ipocrita dell'ufficializzare è veramente orribile, per non dire della cialtronesca e subdola estensione di termini che non c'entrano nulla.
Due o tre o enne che si mettono insieme scrivono un contratto civile, addirittura in forma privata. No avvocato, no notaio, no comune, no imam (che dio li strafulmini) o sanpancrazi. Punto. Fine.
Io abolirei il diritto di famiglia che non sia quello per la tutela dei minori.
Questa esigenza di crescita senza fine di regole sempre più pedisseque e ridicole, di formalismi conformi, per masse sempre più stupide, sempre più fuggenti dalla realtà, dalla vita.
Mah.

Milongas de los viernes

Ho accumulato un po' di stanchezza questa settimana. Stamani è stata dura alzarsi. Sarei dovuto andare in montagna domani, meteo perturbato, uscita annullata. Così milonga, stasera, in una piccola milonga della città, furiosamente di successo, morbida, elegante e creativa.
_aria diceva che i parenti portegni (di Buenos Aires) del suo compagno le dissero, un po' stupiti, che in Italia si balla un tango elegante. Io non sono così largo di maniche: non sempre ma in alcune milonga c'è un buon livello. E' il tango di appassionati che studiano per anni e il livello ne trae giovamento.
Non sono ancora stato al battesimo sul Rio de la Plata, a Montevideo o a Buenos Aires. Di tanto in tanto guardo alcuni video di milonga (e.g. questo, questo, questo, etc.) e ho percezione della dimensione sì genuina ma anche semplice (a volte rozza) del tango... popolare.
Quando si va più in là, oltre al piacere e alle emozioni dell'abbraccio due in uno nella musica, e si cercano fraseggi un po' più fantasiosi, in cui non ci sia solo l'emozione del sentirsi parte dell'altra, ma anche l'elevazione, il drammatico, la morbidezza, l'essere polle e ruscelli d'acqua, l'ironia, la sfida, la dolcezza o la rabbia, diventa più difficile, impegnativo.
E il venerdì, con la stanchezza accumulata in settimana, è una sera spesso ostica, opaca. Beh, anche questa una sfida. Spero che riuscirò a dormire un po' prima di uscire.


giovedì 21 maggio 2015

Invalsi

  • Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione

La settimana scorsa ho parlato della questione con _rio. Oltre ad essere tesoriere del gas è anche insegnante in una scuola superiore.

_rio - Sono fatti da cane. Spesso a ritroso, partendo dalla soluzione. Una persona con pensiero divergente viene esclusa, in molti casi sono possibili più risposte, non solo una. E noi abbiamo bisogno di persone con pensiero divergente, che non mettano la testa all'ammasso.

UUiC - _rio, d'accordo. Ma con questo ragionamento dovremmo abolire anche i compiti in classe e le interrogazioni che, molto spesso, sono fatti da cane. Certo che non devono essere le uniche valutazioni, solo un metodo in più a scritto e orale.
...
U: Poi sai che c'è il problema dei voti a manica larga al sud che crea sperequazioni e ingiustizie nei concorsi pubblici.
_r : (silenzio)
...
U: Ho letto un documento del Cobas e... siete ideologici.
_r: Sì, in effetti lo siamo.


Sul piano ideologico la loro posizione è quella della scuola non competitiva, inclusiva, favorevole al pensiero critico.
Io voglio bene a _rio perché egli è una sorta di santo civile, coerente con le sue idee, generoso, altruista, ecologista, razionalista, spartano, decrescitista. Una mosca bianca o più precisamente rossa e nera, visto che è anarchico. Ma il mondo non è popolato da simili di _rio: egli è una eccezione ed egli ha in testa regole per un mondo di quelli come lui.

Non voglio perdermi in dettagli, torniamo all'ideologia.
Torniamo al principio buddistico di osservare il mondo. Sul piano tecnico è il principio del misurare.
Per quello io favorevole di principio ad un tentativo di valutazione razionale. Escogitare dei metri di misura - sapete quanto è importante - che essi siano più precisi e oggettivi possibile. Per quanto difettati o fatti male, gli invalsi possono essere migliorati. Nessuno si sogna di non usare un coltello perché ce ne sono alcuni di qualità scadente o poco affilati.

La strampalata fissazione sul voler non misurare ciò che concerne la scuola è antiecologica in sé, una delle molteplici forme di fuga dalla realtà. Ora vediamo perché è antagonista a molti principi della cosiddetta sinistra.

E' bene evitare di mandare un spilungone mingherlino in una palestra a fare lotta greco romana e di iscrivere un tappo tarchiato come centro di una squadra di pallacanestro. Avrebbero solo frustrazioni. Mettere una ragazza con mani meravigliose e testa geniale, un talento per la sartoria e per la moda a fare la grigia procuratrice frustrata e insoddisfatta in un studio avvocatizio non è molto intelligente.
Non si puà trascurare il principio gramsciano della formazione e cultura come strumenti di emancipazione o, più prosaicamente, ascensori sociali, sempre più fermi. Se togli la misura, quindi gli stimoli, sistemi premiali e punitivi, etc. vai a svuotare strutturalmente lo scopo formativo, educativo del sistema scolastico.
Se in un contesto di stagnazione, antimeritocratico, familista, corruttivo, togli pure il valore della formazione, aggiungi ulteriori svantaggi a coloro che partono senza il capitale e senza il possesso dei mezzi di produzione, per dirla con le loro parole, stai facendo una operazione per la conservazione dello status quo, ciò che voi a sinistra avete o dovreste avere come fumo negli occhi.
I figli di papà (usciamo dal registro della sociologia e andiamo su uno colloquiale forse più efficace) hanno assai poca birra, pochi stimoli, a scuola e nella vita vivono di rendita, sono molto spesso opachi rispetto a papà e mamma e loro qualità se non mediocri. Allora, ugualizzare la scuola, renderla una squola per somari, togliere stimoli e onori al merito, disonori all'indegnità, sono efficaci strategie per ottenere effetti contrari ai principi della sinistra. Antagonisti a loro stessi, ancora una volta.
La contrarietà agli invalsi non tiene neppure dal visto di vista ideologico.



mercoledì 20 maggio 2015

Una goduria pazzesca

Non sono meravigliosamente radicale e coerente come Gaia Baracetti che ha molto chiaro il problema auto ed è anni che non sale neppure su una di esse. Cerco di ridurre al minimo l'uso dell'auto: a volte rinuncio ad impegni se non sono gestibili con una mobilità intelligente, a volte cerco di...farle viaggiare con più bipedi a bordo.
Questo vale anche per il tango, lezioni e milonga. Ora condivido con _aria e _vid, _nni, _zia (vicina di casa e tangheri che vivono più a monte in valle) quanti viaggi possibile. Ier _vid era già in città, siamo finiti alla milonga mia preferita e così mi sono organizzato per tornare con lui (il grande buco notturno dei servizi pubblici è veramente un ostacolo all'utilizzo dei mezzi pubblici per coloro che son poco motivati).
Anche lunedì, dopo il corso. Una mano lava l'altra: egli ci mette la benna (auto), a volte lo invito a mangiare un boccone oppure ci prendiamo qualcosa da mangiare fuori, quando è tardi o l'appetito è mordace.
Insomma, sono ritornato in città in treno, poi dalla stazione alla milonga in bici. Al termine della serata, sono tornato in stazione in bici in modo da poterla riusare stamani per il lavoro e _vid è venuto a prendermi lì.
Mi godevo l'aria mite, il pedalare nella prima periferia deserta, poi per le vie del centro affollatissime di universitari (al ritorno molti di essi eran 'mbriaghi, la fattanza alcolica è notevole). Amo il senso di libertà, la leggerezza della bici, il pedalare, l'energia che ti dà. Arrivo a tre metri dall'ingresso della milonga e "parcheggio" la bici, nessuna paturnia per il parcheggio, nessun rischio di multe.
Ecco, andare in milonga e tornare da essa in bici è U N A  G O D U R I A  P A Z Z E S C A.
Uno dei molti casi del meno è meglio della decrescita, anche quando non così radicale.

martedì 19 maggio 2015

Vigoria

Appena spingi un po' più in là nelle condizioni dell'escursione - non solo tecniche o fisiche ma anche logistiche, ad esempio con l'orario di partenza da montagna (si parte presto!) - i gruppi svaniscono. Domenica eravamo  in due, alla fine, _zzz ed io. Così ne abbiamo approfittato per spingerci in là. Un po' ai nostri limiti: non sono quelli di agonisti ma comunque sono buoni limiti.
E' molto bello anche in gruppi piccoli e coesi, puoi fare cose più impegnative, non di rado ardite.

Abbiamo trascurato gli ozi, le pause per il camminare forte, ascensione e discesa, una piccola traversata, due cime, due passi che l'obiettivo primo era quello di allenarsi per la val Grande di fine mese. Trascurato un po' non bandito del tutto. Ci siamo presi il tempo per catturare qualche immagine di quella giornata, ancora presa nei nuvoloni retroguardia della perturbazione, che esibiva la primavera e la vigoria della vita che riprende.

Nonostante la mia fiacchezza per un trattamento antibiotico dovuto ad una operazione odontoiatrica di mercoledì scorso. Lottare colla fatica, colla resistenza alla fatica che si squaglia. Il cuore batte come un tamburo lontano, profondo, nel silenzio, quasi senti il sangue che scorre. Quello non si può fotografare.













Antagonisti a sé stessi

I blocchi neri raccolgono, come ultras o altri movimenti di violenza collettiva, persone che vogliono sfogarsi, che desiderano esprimere il loro rancore, diventano collettori di violenza. La violenza esiste e trova sfogo. Non è un'apologia dei blocchi neri, solo una constatazione della realtà. Anzi, da sempre sostengo che è necessario imporre limiti molto duri, l'ecologia della repressione, anche per permettere a questi sensation seekers di rischiare veramente, di vivere la trasgressione e non una parvenza di trasgressione.

Su Il Manifesto - vado a memoria - in occasione degli scontri per il G8 a Genova, la classica immagine in grande che caratterizza la prima pagina di quel quotidiano, immortalava un blocco nero con le Nike ai piedi che stava tirando qualcosa (una molotov?) contro 'na roba multinazionale.
So che hanno "beccato" un blocco nero con un (presunto) rolex al polso. Qui sotto, da un articolo del corriere, un antagonista contro capitalismo, multinazionali, sfruttamento,  no global, etc. con calzature opportune. Tutto e il contrario di tutto, antagonisti fino ad esserlo a sé stessi.
Questo va a inficiare notevolmente le ragioni delle proteste, della resistenza, in questo caso alla devastazione Merdexpo. Un po'  come gli scioperi indetti di venerdì.


(reuters)

lunedì 18 maggio 2015

Scuotere il bon ton

Ieri sera, nella maratonina (lunga milonga) di una importante scuola della città erano stati invitati tre musicalizador (TJ): uno italiano, due argentini o, più correttamente, porteños, (abitanti di Buenos Aires). Io sono arrivato tardi e mi sono sentito solo alcuni pezzi del secondo e poi il terzo finale dell'evento con l'ultimo. Sono due che sono famosi nel mondo del tango, hanno suonato alla Confiteria Ideal, uno dei "templi" del tango sulla sponda sud del Rio de la Plata. Sarebbe come parlare di Bayreuth per la musica wagneriana o di Caino, a Montemerano, per la cucina di territorio italiana.
I TJ portegni (italianizzo l'aggettivo, non sono riuscito a trovare in italiano un termine per "abitanti di Buenos Aires") possono mostrare le radici (popolari) del "loro" tango (avevo già scritto di due cantanti di quella città in una milonga estiva all'aperto).
Uno di questi è uno stile quasi radiofonico che presenta e commenta brevemente brani, tanda, orchestre, incita il pubblico, cosa assai meno in voga tra quelli italiani. L'effetto è sia esotizzante, nel senso che essi commentano in castigliano (spagnolo) e forse anche di pubblicità (marketing) personale visto che così, con quello stile, lo possono fare solo loro. Certo è che è necessario anche una cultura del tango che non tutti hanno.
La seconda cosa che ho notato è che... Marcelo Rojas ha proposto belle musica e... belle cortina, alcune ballabili, come si fa nelle tanguerias a Montevideo o a Buenos Aires. Anzi, in alcune di queste, tradizionalmente, quando si mettevano brani da ballare non milongheri, swing, merengue, salsa, boogie, foxtrot, etc. attenuavano le luci: il macho porteño bravo ballerino di tango vals, milonga o tango non amava esibire il minore livello in altri balli.
Solo che ieri eravamo in un consesso europeo, di tango che ha due filoni principali borghese e artistico - artistoide / intelletuale - intellettualoide - alternativo. Solo che quel birbone di Rojas ha scosso dal bon ton i presenti. Ad un certo punto ha schiaffato alla pista un pezzo di casino (salsa) cubana e... sorprendentemente, alcune coppie poi sempre più hanno iniziato a lasciarsi andare con la salsa. A volte ci sono tangheri che indossano quest*.
In un certo senso molti astanti hanno rotto un certo ritegno. Osservavo sorridente sia i salseri pro tempore che il resto del pubblico elegante che li guardava. Ieri lasciarsi andare è liberatorio. Trasgredire il proprio contegno (a volte snob) fosse anche solo per rinforzarlo, per averne arbitrio o anche solo percezione.


("marcelorojas", anonimo)

domenica 17 maggio 2015

Piccole cose

Nella notte tra venerdì e sabato è stato tango.
Musica dal vivo (più impegnativa da ballare per variazioni e improvvisazioni) ed _ela anima di seta. Quando si diventa un ridente, - a tratti perfino ilare - palpitante ed emozionante animale a quattro zampe. Una piccola cosa così Grande.
Ieri ho lavorato in casa: spesa, lavorato per piccoli, poveri e vecchi  lampadari "modernariali",  sistemato e pulito casa, acquistato vino e imbottigliato, cucinato. Sono cancro e queste piccole cose casalinghe mi hanno sempre dato molto piacere. In compagnia, infine, brodo e lesso finali con una boccia di barbera che ho fatto invecchiare due anni e mezzo, cena finta povera s u p e r l a t i v a!!
Qui c'è nebbia e un mare di verde brillante. Tra poco si parte verso i monti alti (o... meno bassi! ;).
Stasera poi, ancora dolce vita in milonga.
Piccole grandi gioie e piaceri domenicali a voi.

venerdì 15 maggio 2015

Robe da maschi



Ieri _zzz mi manda una foto che avevo scattato a _zzzino, al bipedino e a lui mentre eravamo in giro per torrenti in appennino il 23 settembre 2007 (ho controllato e non scrissi nulla in questo diario, peraltro era un brutto periodo quello, uno dei molti a fine storia).
Vedere i due piccoli, avevano sette anni... teneri.
Gli rispondo con una foto, scattata subito dopo, stesso contesto, nella quale si erano giranti e si erano tolte le braghe facendomi vedere i loro brutti culi (pelosi solo nel  caso di _zzz) ahahah. Ci eravamo fatti un bel po' di risate e pure ieri, di nuovo, quando UnBipedinone ed io ce le siamo riguardati.
Nella corrispondenza c'era anche l'indirizzo della madre di _zzzino, mia risposta compresa.
Ella risponde in modo serio che non si fa, ci sono minori, etc. foto che non deve essere divulgata: mi chiedo chi potrebbe riconoscere delle persone dai loro culi perché null'altro si vede(va), a proposito di soccombenza della ragione. Devo dire che appaiono anche dei rettangolini vuoti, scriveva dal suo iPhone, suppongo delle faccine, non so quali. Di recente avevo bisticciato anche con un'altra donna per questioni di linguaggio poco consono, non "normale", etc.
Öllamadonna!

Io m chiedo se le donne quando non riescono a farsi una risata su alcune cose recitino un luogo morale o siano veramente senza spirito.
Temo che sia una dei rifiuti indiretti di questa corrotta e marcia cultura patriarcale sessuofobica e corpofobica che ha isolato e santificato le femmine ancor più di quanto non abbia fatto per i maschi.
Il fatto che degli invasori islamici abbiano, di recente, rifiutato un albergo in quanto avrebbero dovuto convivere con "donne sposate" la dice lunga sulla orribile regressione a questa merda santificatrice delle femmine alla quale verremo sottoposti.
Furono interessanti gli esperimenti, raccontati in "L'uomo e i suoi gesti", da Desmond Morris, coi quali  si smascherava l'induzione culturale di comportamenti avversi a sesso e corpo nelle femmine.

Questo contribuisce non poco all'impedenza tra i generi.
Uno dei motivi per cui le nostre vacanze in quattro senza femmine sono state sempre superlative, tra le più belle della mia vita, senza femmine schizzinose, malmostose, fighette, scandalizzantesi.
Semplicemente robe da maschi.

giovedì 14 maggio 2015

Il vento

Erano passate da poco le nove e trenta quando sentii il bip bip dei messaggi.
Sono di vento anche stasera. Perdonami.

Mi ero appena svegliato, un'ora e mezza di sonno profondo, letto il messaggio, sbadigliato, :- “Pazienza!”.
Succede? Bene. Non succede? Bene lo stesso. Sono andato nelle braccia del tango, alla mia milonga del cuore, salotto dannunziano. E sono stato felice, ho trovato delle anime con le quali, per alcuni momenti, sono stati sprazzi di tango. Quell'intesa fatti di anime che, in silenzio, parlano, discorrono, scherzano, si abbracciano e lasciano, in questo silenzio colmo di emozioni come un vassoio barocco di bronzo da cui straripano grappoli di uva fragola, parola alla arte sesta dei corpi danzanti, delle parole di membra.
Puoi vivere felice se cogli ogni felicità del vivere.
Fosse scrissi in passato di quella ragazza napoletana, che conobbi ad un goa sulla spiaggia della Bassona in una notte vigilia di Ferragosto, mora, occhi blu, quando la ritrovai a Roma, in occasione di un altro goa, mi disse, a proposito del suo amore, che era inafferrabile, imprevedibile, come il vento.

Stavo cercando un'immagine per questa pagina e l'ho trovata. In effetti rende molto delle mie gioie e felicità. L'improvvisazione, il tango e la danza, una bici per essere liberi e leggeri, con il vento nei capelli.


(via santango)


mercoledì 13 maggio 2015

Demagogia crescitista

Se osservi le testate in linea dei maggiori quotidiani nazionali (qui, qui, qui, ...) non puoi che osservare come la demagogia crescitista non abbia limiti.

Crescita, parolina magica per idioti /(buzzword) , via dalla recessione, +zeronumero, ripresa dell'inflazione (ohps, scusate, non si scrive così, si scrive uscita dalla deflazione).
Ochi giulivi, applausi, tronfie soddisfazioni, pollici alzati.

Allora, in un paese con deficit ecologico e ovviamente finanziario spaventosi, già uno dovrebbe chiedersi cosa ci sia di positivo in un aumento assoluto del consumo di risorse (non rinnovabili), di rifiuti (non biodegradabili), dell'artificializzazione biocida, no!? Poi osservi l'altro disastro, quello principale della crescita demografica, maggiore propulsore per la crescita del metabolismo economico ecocida, e fai due conti da terza elementare.

Dunque, PIL + 0.3%
Poi stimando un'ulteriore crescita dell'invasione migratoria +50%, ipotizziamo prudenzialmente che aumenti della metà la crescita demografica da invasione migratoria, solo +25% ovvero dal +1.8% del 2013 al 2,25% del 2014.

Puoi anche considerare che i sistemi capitalistici sono caratterizzati dalla concentrazione progressiva della ricchezza ai vertici della piramide.
In altre parole, la fetta di torta (PIL) procapite, relativa è diminuita sensibilmente e ancor più negli strati inferiori della piramide sociale

La assoluta e assolutista demagogia crescitista (economicistica e demografica) li presenta come buoni risultati. Allevamento intensivo di piccole menti scadenti.


Consistenza numerica: problema n° 0

Le migrazioni di massa sono fenomeni violenti per quanto si possa tentare di gestirli, null'altro che una rivisitazione contemporanea del conflitto per le risorse. Il lavoro, in società sempre più automatizzate, è una di quelle risorse via via più scarse; poi lo spazio in sé, i servizi sanitari, etc.

I fanatici sinistri e panmixisti, fondamentalisti dell'immigrazione senza se e senza ma e senza resistenza alcuna emettono quello che pensano ovvero razzismi, nazismi, fascismi o altre stupidate simili che riempiono prima la loro testa e quindi la bocca. Per certi tipi di migrazioni intracomunitarie, di simili dalla koinè europea è solo in parte un problema di impedenze e attriti culturali ma comunque sempre un problema di numeri. Nel caso di migrazioni connotate come quella islamica e/o araba le cose sono decisamente peggio, proprio per il rancore millenario nei confronti dell'Europa e il disegno egemonica religioso.

Due immigrati nella frazione che vengono dal paese di Pincopallollandia non hai alcun problema a integrarli, dieci o venti devi iniziare a lavorare seriamente, cinquanta, cento e duecento comportano la frantumazione sociale della frazione, cinquecento, mille o duemila si passa ai disordini e alla guerra interetnica. Ancora peggio quando le risorse calano.
I migranti potrebbero essere pure milionari svizzeri o vergini finaliste provinciali di miss QuelPaese che non cambierebbe un tubo, la consistenza numerica è Il Problema.
Il capo del vaticancro ha emesso una delle sue mezze verità, ovvero che è il denaro la causa delle guerre. Che sciocchezza. Solo un pastore per idioti può evacuare delle stupidaggini del genere e delle semplificazioni così banali. Ci sono molte cose che non dipendono affatto dal denaro e causano scontri, violenze, conflitti (in condominio, sui mezzi pubblici, nel traffico o in famiglia, solo per citarne alcuni).

Del resto ciascuno di voi gestisce bene due amici per una cena e forse a pranzo, storce il muso se si fermano per una settimana, se si installano in casa definitivamente, se sono dieci sclera e dà – giustamente – fuori di matto. Anche se sono amici del quartiere.
Tutto ciò non è riducibile neppure al solo bilancio economicistico: gli amici, i lavoratori ospiti, i clandestini danno/prendono. Quando il vicino di ombrellone mi sta sui koglioni o l'amic* non se ne va dopo cena NON è una vicenda di denaro.

Le migrazioni di massa sono tra le sollecitazioni più ostiche per le società perché sono, storicamente, etologicamente, sociologicamente, un conflitto. E nessun animale superiore ha una biologia prona all’invasione del proprio spazio vitale.
A meno che non si arrivi al'oscurantismo antiscientifico che riempie la testa di molti sinistri che negano le evidenze dell'etologia di specie.


martedì 12 maggio 2015

Più rosso del brunello



La tavolata era affollata e chiassosa. Da una parte i ragazzi, dall'altra i genitori. La madre di mio figlio mi fa un cenno, mi siedo accanto a lei, un po' al centro. Mi piace questa idea dell'autofinanziamento con la convivialità. Mi piacciono gli emiliani anche per questa connotazione.
Cibo semplice e saporito diciamo porcocentrico, le suine squisitezze sono celebrate in molteplici forme e altrettanto apprezzate, le conversazioni varie.
E' molto vivace, parla animatamente e coloritamente a metà tra italiano e dialetto, Avevo già scritto che adoro il dialetto emiliano, per la sua musicalità e per il fatto che, a differenza di altri non ho un vissuto (e relativa volgarità associata) su di esso. Solo la musicalità e il fascino delle radici, quello c'è in tutte le lingue "vecchie".
Racconta di discaricatori abusivi di rifiuti nelle stradine presso casa, della loro sorpresa quando li coglieva sul fatto, delle reazioni a volte rabbiose, dei suoi interventi, delle minacce subite, del fatto che non è un tipo da prendere in giro e che, non di rado, tornò sul luogo con dei rinforzi obbligando i devastatori a recuperare quanto scaricato, fatto le foto ai veicoli, segnalati etc. . Presidio ecocivico di territorio e ambiente, educazione civica diretta. Mi piace.
Di bravi cattolici per bene che gli parcheggiano l'auto sull'uscita della autorimessa - Vado a messa, torno subito! e delle reazioni rabbiose quando li fa sloggiare. Percepisco un po' di sano disprezzo per questa orribile marmaglia religiosa. Mi piace.
E' una persona volitiva, di successo, viaggia per l'Europa per lavoro con la sua grossa berlina. Racconta dei metodi molto schietti della polizia austriaca e tedesca rispetto alle infrazioni :- non c'è da fare i furbi là! E' molto chiaro, le pene servono a far rispettare le leggi e a mantenere civile la convivenza. Mi piace.
Mi parla di alcune iniziative che ha organizzato, come la marcia Perugia - Assisi, sulla resistenza.
Qualcuno, scherzosamente, gli dà del comunistone.
In dialetto dice qualcosa come :- Ah, io sono più rosso del brunello di Montalcino!
Poi racconta di come tira su i propri figli, dei limiti che pone loro. E' anche spartano e mantiene una certa severità, li responsabilizza rispetto ad alcune cazzate. Non sei arrivato puntuale all'orario che avevi deciso? Torni a casa a piedi, te fai quattro chilometri a piedi che impari.

Ecco, io penso che sia molto meno semplice del dualismo sinistra destra, comunisti - non comunisti.
Io penso che quel padre, paesano, facente parte di una comunità, ha ancora i valori e i metodi educativi di una volta, riesce a combinare cordialità con severità, agio modernista con metodi semplice e franchi, conserva ancora la spartanità e un certo attaccamento per la terra, il senso del valore di questo bene, l'ambiente, massimamente prezioso per la comunità, il valore del presidio e dell'azione diretta, della lotta, della repressione
Sono persone sempre più rare, purtroppo.

lunedì 11 maggio 2015

Primavera fiorita

Mio figlio mi parla, ogni tanto, dei suoi desideri di fare cose in montagna coi suoi amici o con me e i miei. E' diventato un po' il beniamino (mascotte) dei gruppi ed inizia a divertirsi anche con noi anche se, non di rado, non ha coetanei a fianco.
Il bosco è cresciuto in silenzio e io sono molto felice di tutto questo.

Gruppo piccolo ieri ma ben motivato e allenato. E la giornata, una delle più belle di primavera, ci ha condotto per le meraviglie della natura. Ecco, se ieri dovessi pensare ad una parola, direi fiori. Centinaia di tipi di fiori di ogni tipo, sui prati, sulle chiome degli alberi, nei vasi, negli angoli di pietra di piccoli borghi. Quante volte ci siamo fermati, estasiati, a osservare uno scorcio di bellezza improvvisa, sorprendente? Per parte del gruppo (tra cui me e UnRagazzo) neppure un metro percorso in auto (un po' trafficata la giornata ieri per le gite fuori porta dei cittadini).

Abbiamo anche spinto un po', sempre come allenamento per la Val Grande a fine mese. Anche la fatica diventa piacere, il sudore e sentire i muscoli che tornano asciutti e potenti.

In uno dei borghetti ci siamo messi a parlare con degli abitanti. Ti accorgi che con pochi euro puoi acquistare delle case meravigliose e, tutto sommato, ancora vicine alla città, con una qualità di vita che ha dello sbalorditivo. Non voglio addentrarmi in considerazioni. Certo che, parlando, ieri, è emerso che spesso le femmine non hanno voglia di vita non in città e molto spesso i maschi sì. Conosco un tot di coppie fatte così. Femmine desiderose di una trama di relazioni, maschi desiderosi di natura.

Tornati a casa, piuttosto cotti (anche dal sole) ho poi voluto coccolare mio figlio preparandogli e preparandomi una cenetta coi fiocchi: in circa un'ora e un quarto una misticanza come dio comanda centrata sul radicchio di campo e balsamico (*), un tortino di bietole passato al forno e poi mezzo chilo di fusilli al pomodoro con il nuovo basilico fresco che era tutto un profumo  (non sono riuscito a trovare sufficienti fiori di tarassaco per preparare un bel risotto). Eheh, mezzo chilo di pasta sbaffato in due.



















domenica 10 maggio 2015

Non ancora disinnescato

Bip bip
Vedo il suo nome.
Mmh!?
Mi stavo preparando, il bipedinone ancora dorme e alle dieci e rotte si inizia la salita verso il monte e i borghetti medievali qui dietro, col piccolo gruppo odierno.
Vedi il suo nome e proprio c'è questo meteo sbalorditivo, terso, fresco, di sole di primavera piena potente.
Apro il messaggio.
Siamo arrivati alle case separate ora, ho tante parole da raccontarti e voglio ascoltare le tue paroline.
Avverto saette biochimiche in me. Mentre leggo, e poi anche dopo.
Allora le scrivo che è una giornata fausta per la sua vita e che, talvolta, le persone tornano a riamarsi quando si separano.
Osservo, agitato, questo divenire di eventi.
Mi manda una foto di ramarro che lo so dopo, ora sono con il nokia da 29 euri.
Martedì andiam a ballare il tango? Ti avviso che non sono ancora disinnescato.
E prima che arrivasse il suo sì io ho il mio pogare furioso interno e la tempesta di saetti e lampi aumenta ancora.
E un'erezione, così a freddo. Sono agitato e cammino per la casa con quella gloria del mattino. Faccio fatica a credere a me stesso, una molesta e dura erezione, così, dal nulla. Erezione e cuore che corre.
Vorrei essere tra le sue gambe, con le mie labbra sulle sue, le mie parole abbracciate con le sue.
Una foto di rammarro. Cazzo, è lei, proprio lei. Mi scopa la testa con una foto di rammarro.
Già, non ancora disinnescato.



venerdì 8 maggio 2015

Non si ripetono più

Ieri sera UnRagazzo, oltre ad essere bello carico di compiti era un po' con le pive nel sasso. Il suo München Bayern ne ha presi tre dal Barcellona. Devo dire che nonostante la sua passione per la squadra bavarese riconosceva la superiorità degli avversari. Né fazioso né fanatico, rimane obiettivo e intellettualmente onesto, mi fa piacere!

Stavo curiosando questo articolo sull'impresa dell'Hellas Verona: ho sempre avuto un debole per le squadre minori (outsider) e qualche volta ce l'hanno fatta.
Sfoglio, leggo e arrivo a questo

Un altro elemento che molti, a posteriori, riterranno fondamentale per l’epopea veronese è il sorteggio integrale degli arbitri. Verrà utilizzato solo in quel fatidico 1984-1985
Esplora il significato del termine: Secondo quei molti, la scelta totalmente a random delle direzioni arbitrali avrebbe favorito una squadra piccola come il Verona, perché nessuno avrebbe avuto bisogno di «ingraziarsi» le grandi per poterle dirigere.Secondo quei molti, la scelta totalmente a random delle direzioni arbitrali avrebbe favorito una squadra piccola come il Verona, perché nessuno avrebbe avuto bisogno di «ingraziarsi» le grandi per poterle dirigere.

Io mi chiedo, un po' stralunato, per quale motivo gli arbitri non dovrebbero essere sorteggiati. Solo un sistema marcio può pilotare le designazioni arbitrali. Giustizia  giusta come democraticità di un sistema elettorale che attribuisce pesi diversi agli stessi voti. Contraddizioni in termini.
Insomma, 'sto calcio proprio non ce la fa ad essere o a tornare sufficientemente pulito: troppi soldi, troppo potere, troppi media, troppa merda. Anche qui come altrove è necessaria una radicale cura decrescitiva a base di "Meno è meglio!".
Tutta 'sta robaccia lo rovina, lo rovina proprio. Le storie di piccola e grande gloria non si ripetono più.

giovedì 7 maggio 2015

Modello stringente, serenissimo

  • Noi abbiamo ripetuto più volte agli ospiti di non scendere tutti insieme dal taxi altrimenti il pontile non avrebbe retto.
    (corriere.it)

Crollo per sovraccarico dovuto a persone non aventi diritto che sono confluite su una struttura facendola crollare.
Non c'è caso più paradigmatico, stringente, chiaro di quanto avvenuto a Venezia sulla sinergia tra crescita, dirittismo, sovraccarico antropico dovuto a esterni, per il collasso finale.
Effetto cassandra compreso nel modello.


La forma della sostanza

Avevo visto dei vecchi travestiti al supermercato: obesi, pacchiani,volgari, con vestiti vistosi e inadatti ai loro corpi flacidi, deformi per ormoni alieni, labbra come canotti un poco sgonfi, la plastica era entrata anche nel loro corpo, vecchi piedi grossi da uomo in ciabatte pseudo chic troppo piccole, cupi occhiali da sole, vocianti. Come alcune vecchie prostitute che non si rassegnano al tempo o, peggio  ancora, vippazzi che invecchiano, il mondo dello spettacolo è popolato di questi relitti orribili. Io son grato loro per il loro esistere che son diverso da loro: la natura dipolare dell'estetica e della cognizione che ne segue è oggettiva.
O cortigiane attempate: osservi la sequenza di orribili e pacchiani tamarri neoricchi e capisci che il peggio è egalitario, non fa distinzioni. Un orribile miscuglio di degrado dovuto al tempo, al travisare, alla volgarità. La negazione assoluta della merda - per ricordare Kundera - che ne è il miglior diffusore.
Il kitsch, come osservava Kundera, è intrinseco alla dimensione di massa e alla manipolazione delle masse. Dopo la plastica berlusconiana (io penso alle varie orribile Barbie della gioventù nazionalpopolare centrodestrica che devono scimmiottare delle biondastre statunitensi fatte a stampino, al finto biondo ossigenato che dilaga) trasportata a infinite tonnellate dal pattume televisivo, ora le demagogie sinistre, la negazione culturale della biologia, la miss minorata, quella con la vitiliggine, poi la miss non so quale regione che è bengalese, si torna al kitsch delle lenticchie fagiolate. Sì, maschi femminati, bengalesi italianate, lenticchie fagiolate. La negazione della realtà, l'ostilità alla biologia ovvero la negazione dell'estetica e quindi il brutto. Essi gongolano per il politicamente corretto, hanno negato la merda per amplificarla.

Riflettevo sullo scambio di battute con Essessa: Renzi mi sembra privo di connotazioni estetiche, se fossi una donna non lo noterei in strada né per bellezza né per bruttezza, Luxuria è proprio brutto.
Egon Schiele fu odiato dalla borghesia viennese proprio perché ritrasse impietosamente, cinicamente, le intemperie del tempo, degli eccessi, dell'ipocrisia su questi personaggi, ricchezza o volgarità come incredibili amplificatori del brutto.
L'estetica è la forma della sostanza. Sono persone che vivono una dissociazione molto profonda e questa ha costi esistenziali drammatici che poi si manifestano anche a livello fisico. Anima corpo e mente sono una cosa, lo stucco regge poco alle spaccature profonde. L'ecologia è bella.
Rimango sempre snob e barbaro.

mercoledì 6 maggio 2015

Via delle Valli - 2

(Via delle Valli)

Un po' in ritardo ecco alcune foto dell'uscita di domenica 26 aprile. Gruppo di dieci quella volta.
Abbiamo penato parecchio con le bici in treno tra Rovigo e Cavanella d'Adige, sia in andata che in ritorno. Io ce la metto tutta per cercare di portare gente ai treni, di farla affezionare alle ferrovie, la disorganizzazione delle ferrovie e la sclerotizzazione ipernormativa, securitaria ce la mette tutta per farci desistere. Al ritorno non ci volevamo far salire nonostante il treno fosse ufficialmente con trasporto bici. Abbiamo dovuto persuadere macchinista e capotreno: se avessi perso quel treno non saremmo più potuti tornare a casa perché avremmo perso poi l'ultimo treno a Bologna. e dire che avevamo pagato 25 euri e anche più a testa.
Beh, poi le ferrovie si sono fatte perdonare perché un maestro, su una delle tratte, ha permesso a uno dei piccoli di entrare in cabina (e ad un paio di adulti "ancora piccoli" di assistere) e sono fioccate le domande e le risposte. Un maestro e un piccolo appassionato. Purtroppo non posso pubblicare alcune foto bellissime che ritraggono questo passaggio di conoscenze.
I posti sono più belli di quanto testimonino le foto. E' stata una giornata quasi tutto il tempo in parte nuvolosa, con luce bastarda anche se poi, alla fine, ci siamo accorti che il sole ci aveva comunque pomodorizzato i volti.

Spazio, silenzio, vita, brezza, odore di mare e laguna. La Natura è sontuosa più di ogni cosa a dispetto di tutta la morte che le apportiamo.