martedì 21 luglio 2015

Pietrearteacquaflora

Osservavamo le coste pelate, con le pieghe sinclinali ed antinclinali dei calcari, i prati secchi gialli, spelacchiati, qualche povero arbusto isolato. Mah, ci sarà stato un incendio? oppure pascoli? o è la geologia? Perché intorno c'era un mare di monti e valli verdi e di piccoli borghi, torri e campanili affogati in chilometri di selve. Invece che in Garfagnana Lucchesia eravamo sbucati nell'estremo sud-occidentale di Rodi o su qualche costa erta arida sopra Monemvasia. Sembra di essere in Grecia! disse _tra, rubandomi le parole.

E' stata un'esperienza estetica: olfatto per gli odori dell'estate, dell'erba secca, del fieno, visiva, per le casine in pietra a fianco di cipressi, con le ortensie, i gerani, scorci di sbalorditiva bellezza romanica, Montefegatesi, stradine minuscole in castagneti e boschi, vista sulle apuane, Pania della Croce, Pania Secca, poi le Apuane settentrionali. La stradina bianca, aspra, è stata il coronamento: polvere e sassi e grattate per l'auto bassa di _bio così abbiamo fatto gli ultimi minuti a piedi, pensavamo che mancasse ancora un tot. Come edonista ed esteta ho scoperto da tempo che nei luoghi belli devi arrivarci a piedi. E'  un immergersi lento, un avvicinarci dei sensi nel rito che ne celebra la bellezza e il piacere.

Poi attesa. Quasi due ore e mezzo. Ma cosa ci vuoi fare? Per quanto piccolo - eravamo in sette questa volta - un gruppo è sempre un gruppo e _bio, amico di molte cose selvatiche avventurose, alpinistiche, mi aveva chiesto venia :- Vorrei andare in milonga, non troppo presto... Arrivate presto! - ci aveva raccomandata quella signora del Corpo Forestale dello Stato. Diciamo... non troppo tardi.

Poi ancora, esperienze di contrasti scuro - chiaro, freddo - caldo, sabbia e polvere - macigni, calcari bianchi - diaspri rossi, orizzontale - verticale, secco - asciutto, suoni dell'acqua - silenzio. Nonostante la pressione antropica si faccia sentire anche in quel posto, con centinaia di accessi per quanto in parte contingentati, è comunque un luogo in cui puoi contemplare la natura e la sua potenza.
Osservavo, meravigliato, il civismo delle persone, non c'erano rifiuti nonostante l'afflusso. Ed è un segno che mi ha dato gioia, c'è ancora parte del mondo decente, una resistenza contro l'abrutimento di massa.
Entri nella vulva, nella spaccatura. Perché è la fessura bagnata in cui entri nella Terra. Acqua cristallina, gorgloglii, muschi, docce laterali, aria fredda interrotta a tratti da fiotti di aria calda (c'erano venticinque gradi in più la sopra, la canicola di questa estate infernale), il rosso dei diaspri, pozze fonde e larghe, rocce lisce e acuminate, felci, frassini, una meraviglia floreale e litologica.
Colori bianco rosso nero verde scuro giallo blu acquamarina grigiazzurro pietreacquaflora.
Fino in fondo. Là, nella marmitta oscura, la "Piscina" (ultima foto) non ci ho pensato due volte; via il caschetto, i braghini, la maglietta, in costume e via, a tuffo. Passare al gelido e uscirne con l'energia spaventosa che il freddo porta seco. E poi ancora. E ancora, E parte del gruppo mi ha seguito, _bio, tra, UnBipedinone, _rio e poi anche altre quattro donne di un'altro gruppetto, l'entusiasmo è contagioso. Mi sono avventurato fino alla cascatella finale, massaggio su spalle e crapa di acqua ghiaccia. Freddo ed energia. Mi bolliva la pelle dal freddo, ad un momento.
Tremavo alla fine, felice come un bambino raffreddato dal bagnetto al mare a giugno.
Avevo osservato, compiaciuto, l'energia e il benessere che movimento, fatica, bellezza e Natura infondono su coloro che li sanno apprezzare.









41 commenti:

  1. Spettacolo.
    Voglio venire pure io.

    Esiste un percorso per le larve come me?!

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    1. Il percorso - andata e ritorno - le prime volte, dura circa quattro ore.
      In realtà, se non ci si fermasse ogni dieci passi a rimirare affreschi, nicchie, tetti, archi, piante, pavimenti, pozze, marmitte, piscine, etc. di quella basilica naturale, si farebbe in ca. 1h 15' / 1h 30'.
      Il sito è molto prudenziale ma si tratta di un percorso abbastanza facile. Più o meno della difficoltà di camminare sugli scogli di una caletta.
      A portata di bambini, adulti e anziani che sappiano camminare e con qualche senso dell'equilibrio che - peraltro - aumenta e viene potenziato dalla camminata.

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    2. la gran fortuna di abitare qui :)
      però, giusto una nota: questa, Garfagnana (ancora) non è..

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    3. Benvenuto o benvenuta!?

      Grazie per la precisazione.
      Quindi si tratta ancora di Lucchesia?
      Luoghi incantevoli, sì!
      Grazie per essere appars*.

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    5. Grazie per la spiegazione di cosa sia la Lucchesia, la Media Valle e poi la Garfagnana.

      > i monti brulli, anomalia calcarea nell'arenaria di appennino
      Puo' essere. Pero'... non penso che sia solo questione geologica.
      Le pendici delle Apuane (Panie) sono alquanto boscose.

      > coi consigli non richiesti
      No no, tu consiglia pure! :)

      Paesino di una ventina d'anime....o che meraviglia!
      Ce ne sono parecchi in appennino. Uno piu' bello degli altri.
      Il problema vero e' che l'Appennino e le sue bellezze son molto piu' grandi e numerose del mio tempo per scoprirli.
      Se hai voglia di fare due passi con me o coi gruppetti che "porto" in giro, da farci da guida, scrivimi all'indirizzo di mail che c'e' in profilo.
      Questa domenica prossima uscita.

      Grazie ancora. colei che si sveglia presto.

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    7. L'orogenesi delle Apuane è ancora in corso e la sismicità elevata ne è un segno: in altre parole stanno ancora venendo su.
      Lo strato ligure/toscano soprastante è stato eroso.
      Tra la Pania Secca e la Pania della Croce c'è ancora l'Uomo Morto, una piccola rimanenza di bentoniti scure che sono sopravvissute all'erosione e testimonia la presenza di strati superiori al gruppo di Carrara (o di Massa? vado a memoria, potrei scrivere delle inesattezze) il cui peso ha contribuito a metamorfosarne i calcari.

      Non hai un tuo luogo? Pare che tu viva in modo... interessante! :)

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    10. Allora ti faccio un po' di pubblicità, visto che mi sembra un luogo interessante (ho lasciato un paio di commenti, per il momento, non so se tu li pubblichi o meno, etc.).

      awakeat4am.wordpress.com/

      :)

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  2. Foto strepitose!

    Io pero' alla fine non mi sarei buttata, perche' mi avrebbe preso un colpo (shock termico!).

    Comunque, ecco, i piedi a mollo e le braccia ce le avrei messe.

    Bella gita!

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    1. Il furbofono ha mostrato i suoi limiti qui.
      Temo che mio figlio abbia spippolato qualcosa nelle impostazioni della camera, perché ha avuto problemi sul contrasto con sovraesposizione delle foto in cui c'era sole, anche di quelle esterne. Le foto pubblicate sono solo un ventesimo di quelle scattate, le altre sono uscite male.

      Il rapporto e la dinamica con cui esso è cambiato con il freddo dell'acqua è stato una caratteristica comune a tutte le persone che si sono inoltrate nell'orrido.
      Da fastidio e volte dolore "ho scoperto perché si dice freddo pungente" ha esclamato una del gruppo al fatto che diventasse piacere e massimamente tonificante.
      Solo poche persone hanno fatto il bagno e io ho rotto questa recalcitranza.

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    2. Temo che mio figlio abbia spippolato qualcosa nelle impostazioni: chiedigli di rispippolare indietro, di solito lo sanno fare.

      Per il freddo, boh, io se passo da essere molto accaldata a tuffarmi, che ne so, in mare la mattina (e il mare d'estate e' caldino) allora e' sicuro che patisco molto la differenza di temperatura. Certo, poi ci si acclimata, e quando il mare e' treschino d'estate e' proprio gradevole!

      Comunque ho conosciuto parecchi casi un po' estremi:
      1) un tipo scozzese che sosteneva che lui si tuffava solo quando la temperatura era tra i 10 e i 15 gradi, perche' più' alta sarebbe stato troppo per lui.
      2) dei russi, che si tuffavano con ogni temperatura e che si animavano solo alla parola "vodka"

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  3. Questo è quello che ci vuole per vincere questa calura opprimente.
    Propongo un programma teratomico-crescitista che miri a sostituire in città le spianate di cemento con verde vegetale rinfrescante. :-)

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    1. Renzo Piano fece una proposta di forestare Milano ma la giunta Moratti non la fece propria.
      Perché forestare o giardinizzare una città, in un piano realistico che escluda ipotesi irrealistiche di ottenere spazi per abbattimenti di massa - significa togliere spazio alle auto.
      E non c'è nulla di più inviso, antidemagogico, che provoca rigetto che dire agli autossicodipendenti che si toglieranno spazi alla loro droga.

      Come ben sai e come osservai - voi crescitisti considerate la crescita della produzione autombilistica, la crescita di strade, parcheggi, secanti, tangenziali e NON considerate mai la crescita del numero di pioppi e frassini, la crescita delle piste ciclabili, la crescita delle superfici verdi, biotiche, fotosintetiche, la crescita degli spazi vuoti, degli spazi rinaturalizzati, degli spazi senza homo.

      In un certo senso siete crescitisti a metà.
      Del resto non può che essere così: se nella superficie finita italiana cresce la superficie edificata, i parcheggi, etc. qualcos'altro come parchi, zone alberate, campi, etc. dovrà diminuire.

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    2. hihi..."autossicodipendenti" non è male...

      Dovremmo dire una cosa: è meglio evitare di cementificare, piuttosto che dover poi de-cementificare (questo è ovvio).

      Io credo che la gente voglia solo vivere bene.

      In realtà bisognerebbe ripianificare tutto: porre gli uffici nell'anello centrale di una città, evitando l'assurdità di vedere gente che abita a est e si sposta a ovest due volte al giorno (e così poi movimenti ovest-est, nord sud, sud nord).
      Evitare questo formicaio-follia, insomma.

      Quando tu proponi a chiunque di evitare di restare in auto due ore al giorno e di poter eventualmente far due pedalate nel verde, credo incontreresti il favore quasi assoluto...

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    3. x Nottebuia:
      > tu proponi a chiunque di evitare di restare in auto due ore al giorno
      > e di poter eventualmente far due pedalate nel verde, credo incontreresti il favore quasi assoluto...

      Purtroppo no.
      Io vissi un paio di settimane di tensione terribile con A-Woman, in occasione di una gita a Merano, in Alto Adige, un 8 dicembre di alcuni anni fa.
      A-Woman era (come la madre di mio figlio, come anche _tra per quanto intuisco) una autossicodipendente ormai incapace di volere e quindi pianificare qualsiasi spostamento che non sia in auto personale.
      La informai della certezza che lì'A22 si sarebbe bloccata, che avremmo passato ore e ore quasi fermi tra Bolzano ed Affi.
      Discussioni, musi lunghi, incazzamento. Dopo due settimane di quasi scontro riuscii a convincerla a prendere il treno.
      Al ritorno, dai finestrini del quale, osservammo decine di km di coda.
      Guarda, se ora dovessimo ripianificare un viaggio simile, saremmo al punto di partenza.

      I verdi tedeschi calcolarono con uno studio rigoroso la velocità commerciale media (tempi di trasferimento + tempo lavorato per potere ottenere il reddito per pagare quei trasferimenti con la propria auto) e i risultati erano del tipo alcuni km / ora.
      Ciò, ovviamente, non cambiò di un piffero la dipendenza del 99% degli autossicodipendenti tedeschi.

      _nni e _zia, mio maestro di tango dei colli e una tanghera che abita a monte di me sono altri due esempi di autossicodipendenti che usano l'auto e poi bestemmiano per andare ad una milonga domenicale in centro città a due passi dalla stazione.
      Semplicemente non immaginano neppure di non andare in auto.

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    4. > aggiunto un nuovo scarico ad un diffuso modello di scooter perché lo scarico precedente era troppo silenzioso
      > e i clienti si lamentavano che lo scooter non faceva il rumore di moto

      Classico esempio di invasione delle libertà altrui.
      C'è una strana psicologia del rumore per cui chi lo compie lo soffre meno (o addirittura lo gode) rispetto a chi lo subisce.

      Ovviamente, in un paese serio, ci sarebbero delle pattuglie con un fonometro che ti fermano, fanno alcune sgasate, misurano e da quel momento in poi sei a piedi con pene varie (la prima volta multa salata, obbligo di ripristino secondo omologazione), la seconda volta confisca del mezzo oltre alla multa, la terza volta ritiro della patente.

      Ancora una volta non si risolve un problema perché non lo si vuole risolvere.
      Il diritto storto che tutela chi fa danni, cazzate, reati e reprime coloro che ne subiscono le conseguenze. Ne ho scritto anche di recente, penso ricordando l'assurdità del fallo di reazione.

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    5. @ Lorenzo che scrive: [...] Per esempio, perché la gente si fa i tatuaggi che non solo sono degli sfregi ma impongono oltre al dolore momentaneo anche diversi rischi per la salute.
      Io ne feci uno, tanti anni fa. Non lo considero affatto uno sfregio, ma un simbolo importante della mia natura (non sto a spiegare cosa rappresenta); il dolore è stato sopportabilissimo ed anzi una presa di coscienza che ciò che stavo per fare richiedeva un prezzo, come ogni cosa. In quanto ai rischi per la salute, mi sono rivolta a persone competenti e professionali: nessuno.

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    6. "rotelle fuori posto".."tonti"...
      A volte è meglio compatire, sì.

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  4. Basta! Sono troppo invidiosa. Questa uscita mi è piaciuta, soprattutto la parte legata al bagno e al freddo.
    No, non mi dire niente lasciami stare, voglio stare da sola.
    Ma che si fa così? Qua c'è gente che soffre Uo'. Che si sta squagliando. E cioè: io.

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    1. > voglio stare da sola.

      Abbiamo iniziato l'escursione all'orrido al limite del tempo massimo.
      Salendo incontravamo persone che tornavano allo sbocco. La seconda metà, il ritorno è stato assai più solitario, non c'erano più persone che salivano.
      All'inizio ci chiedavamo quale meraviglia sarebbe stata farla da soli.
      A me capitò, una decina di anni fa, di percorrere al contrario del flusso turistico di massa/principale (dallo sbocco a mare fino ai monti e poi ritorno) le
      gole di Samaria, a Creta.
      _teo ed io studiammo attentamente la scelta ed organizzammo opportunamente la logistica con due notti di pernottamento ad Agia Roumeli.

      Vedere alcuni luoghi deserti, senza folla, li trasforma in una bellezza ancora più grande.

      > Che si sta squagliando. E cioè: io
      Devo dire che dopo i tuffi, bagni e massaggio di acqua ghiacciata su spalle e crapa della cascatella, tremavo di brutto dal freddo.
      Ho dovuto mettere i vestiti in zaino e andare, ritornare a scaldarmi muovendomi.
      Passare dal merdoso caldo fornafricano a tremare come 'na foglia dal freddo.
      Ah che esperienza! :)

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  5. Mentre scrivo, sto applicando un espediente per rinfrescarmi senza impiegare megawatt di potenza elettrica. Ho un piccolo ventilatore puntato direttamente addosso (fa male! dirà qualcuno; non con queste temperature, rispondo io), indosso una maglietta di cotone consunta e di taglia sovrabbondante, di quando in quando nebulizzo un po' d'acqua con uno spruzzino sulle pale del ventilatore in movimento o sulla maglietta o sulle gambe. Vi garantisco che la temperatura crolla per via d'un noto fenomeno fisico. Provare per credere.

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    1. Rimendio a bassa tecnologia, alto piacere e consumo energetico estremamente ridotto.
      :)

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    2. Per puntare il ventilatore sul ghiaccio devi avere una quantità rilevante di ghiaccio; per ottenere una quantità rilevante di ghiaccio devi avere un congelatore in funzione; un congelatore, per sua natura, "acchiappa" il calore interno e lo sbatte all'esterno, addizionato di tutta l'energia dissipata per l'inefficienza intrinseca del meccanismo. Alla fine, il risultato è che aumenti la temperatura anziché ridurla.

      Se nebulizzi l'acqua sulle pale in senso contrario a quello dell'aria, l'acqua nebulizzata manco ci arriva sulle pale, figurati sui circuiti all'interno della scocca. Tranquillo, so quel che faccio. Ad esempio, hai idea della differenza che passa tra avere indosso una maglietta inumidita all'esterno (dall'acqua nebulizzata) rispetto ad averne indosso una inumidita all'interno dal sudore? Enorme, credimi: nel primo caso il flusso d'aria asciuga rapidamente l'acqua e la maglietta si raffredda senza inzupparsi; nel secondo, la maglietta si inzuppa e diventa impermeabile al flusso d'aria, il sudore si scalda e vai in ebollizione (sudare a torso nudo rinfresca, sudare vestiti scalda ancor di più).

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  6. UUIC, un posto del genere dovrebbe essere immediatamente posto al centro di qualche progetto di valorizzazione territoriale, non credi? Ad esempio la costruzione di un sistema viario per consentire a chiunque di raggiungerlo agevolmente (con tanto d'eliminazione delle barriere che ostacolano i diversabili), la costruzione di strutture ricettive adeguatamente dimensionate (ovvero in grado di accogliere tutti coloro che volessero fruirne, senza limiti), l'implementazione di un serio piano di promozione turistica affinché tutti possano venire a conoscenza dell'esistenza del luogo. Nel contempo, un'amministrazione seria del piano dovrebbe prevedere l'inibizione all'accesso per tutti coloro che non usufruissero delle strutture a pagamento, le uniche in grado di garantire la salvaguardia del bene naturalistico.

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    1. In settimana la forestalessa dello stato che mi aveva risposto mi aveva detto che l'ingresso è contingentato, max 300 persone contemporaneamente.
      Là invece ho saputo che è parzialmente contingentato nel senso che...
      Non vorrei favorire afflussi eccessivi, è relativamente importante.

      > accogliere tutti coloro che volessero fruirne, senza limiti

      IO sono per la mountain [and nature] wilderness ovvero per ogni forma di restrizione che protegga luoghi delicati dai disastri dell'afflusso di homo.
      Io sono ferocemente contrario alla "montagna [e natura] democratiche" perché più abbassi la soglia delle difficoltà, più aumentano le masse che impattano, più si degradano i luoghi.

      Le cose orribili tipo lo scempio sul Bianco che ci ricordò Lorenzo, il turismificizzare la natura, sono una di quelle non rare occasioni in cui sarebbe necessario usare delle abbondanti quantità di buon tritolo.
      funivie, funicolari fino al peggio del peggio, il catrame delle strade, tutta roba massimamente perniciosa per ambienti belli e fragili, tutta roba da vandalizzare, da demolire, da sabotare.

      Questo era un gruppo di gente in gamba e... abbiamo apprezzato persino che la strada bianca da Montefegatesi non fosse in ottime condizioni. Avremmo fatto anche un bel pezzo a piedi, visto che eravamo tutti buoni scarpinatori, se non fosse che, senza saperlo, eravamo arrivati abbastanza vicino all'ingresso all'orrido.

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    2. Il mio commento precedente era ironia.
      La mia vera opinione è che nessun luogo debba essere vietato, ma che nessun luogo debba essere pubblicizzato. E, soprattutto, sarebbe ora di smetterla di pensare che ogni luogo debba essere reso facilmente accessibile -- la tutela ambientale migliore non sono i divieti, ma il renderne disagevole il raggiungimento e marginale la conoscenza. L'ignoranza (nel senso del non sapere che un certo luogo esiste) e la fatica sono due formidabili garanzie ambientali. Senza odiosi divieti che sappiamo benissimo a cosa servono e come vanno a finire.

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    3. Avevo colto l'ironia.
      Ciò nonostante avevo risposto in modo "normale" (non ironico).
      Come osservi non ho scritto, in questa pagina, il nome del luogo a cui si può arrivare solo cliccando un collegamento.
      Proprio perché desidero mantenere un basso profilo.

      Quel luogo è chiuso per otto mesi su dodici, con ingresso in parte contingentato, in orari limitati.
      Io non solo non ci vedo nulla di male in limiti, vincoli, divieti ma, se necessario per una tutela dei luoghi, sono per vincoli, limiti e divieti molto severi, fino alle riserve integrali.
      L'importanza e la conservazione di quei luoghi prima di tutto.
      Aggiungo, ovviamente, che non essendoci, di fatto diritti, non c'è neppure il diritto di vedere questo o quello, luoghi naturali di pregio e /o fragili e/o a rischio in primis.

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  7. Meravigliosa...da non credere esistano posti cosi', unici al mondo...eppure li abbiamo a due passi...e gratis... tanta gente si indebita pure per andare in vacanza all'estero!

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    1. Non servono miglia e porti lontani...
      Tu non hai idea di quanti posti meravigliosi ci siano nell'Appennino desolato.
      Mi ricordo che quando venni dalle tue parti, in Riviera del Brenta, rimasi traumatizzato dal vedere come le perle architettoniche ed artistiche delle ville fossero state inglobate dalla merda edilizia modernista speculativa cresciuta come un tumore.

      Alcuni posti si salvano, come questo, perché isolati, in vallette aspre poco compatibili con le crescita, conurbazioni e il tumore antropico.
      Così rimangono integri e in contesti di natura assoluta.
      Veramente una bellezza da sballo!

      All'estero il nostro mix di arti, varietà naturali, giardini, architettura, storia, etc. semplicemente se lo sognano.
      Infatti, tutti gli intellettuali europei e le classi superiori, fino alla prima metà del secolo scorso, non venivano considerati tali e tali non si sentivano se non venivano iniziati alle arti e alla bellezza col Grand Tour in italia.

      Qualcosa resiste nonostante l'attività di mostruoso abbruttimento col quale abbiamo massacrato il Belpaese dallo sciagurato boom economico degli anni 60.

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    2. Non servono miglia e porti lontani...

      Eppure. Io tante volte faccio chilometri per tentare di scappare e poi ritrovo i tratti delle origini.

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    3. Penso che ci siano età in cui ti spingi più lontano dai tuoi luoghi e altre in cui inizi a conoscerli meglio.

      La tua terra è semplicemente bellissima e te ne accorgerai quando avrai visto anche un po' di schifezze lontane. ;)

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  8. Per favorire la decrescita, propongo immersioni maschili nelle meravigliore pozze d'acqua ghiacciata ;))))

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    1. Il lavaggio dello scroto con acqua fredda è una pratica yoga e tantrica.
      :)

      Io in quella marmitta finale mi ci sono tuffato quattro volte.
      Ziocan, veramente fredda.
      Eppure che botta di energia!
      Direi che è una delle cose in un certo modo attinenti alla decrescita felice ed edonistica. Sì.

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  9. Noo, solo ghli altri possono essere eco-rifugiati.
    Tu sei un meschino borghese nazifascioleghista termoxenofobo che non apprezza questo caldo bellissimo che viene dall'Africa.
    Tu sei veramente uno xenofobo di merda che pensa di aver caldo e ti lamenti solo perché l'anticiclone è africano.
    Anzi, per una dizione politicamente corretta, si eliminerà l'aggettivazione di africano da questo tipo di anticicloni.
    Ecco, verranno chiamati anticicloni ipertermici.
    No tu no, tu non sei un eco rifugiato.

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  10. Bellissime fotografie che rendono bene l'idea. E l'ultima, ... sull'ultima ho lasciato davvero gli occhi e virtualmente mi ci sono proprio immersa.

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Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.