martedì 17 novembre 2015

Val di Mello - 2

(Val di Mello - 1)

Ecco le foto della seconda giornata. Decidemmo di salire in val di Zocca, valletta laterale destra della Val di Mello. Inizialmente pensavamo che il sottogruppo dei "duri e puri" arrivassero fino al rifugio Allievi - Bonaccossa e poi al passo di Zocca (avrei desiderato entrare un passo in Svizzera e vedermi il panorama della vedretta a nord). Insomma, un po' di parte tardi, un po' di pause fotografiche, un po' le gambe con allenamento da ufficio, arrivammo solo a quel catino splendido coronato da una incredibile serie di piramidi granitiche.
Avrei voluto raccontare qualcosa di folclore (gruppo, rifiugista, etc.), scriverò qualcosa nella terza puntata. Parola alle foto, che dicono molto di più.

Mattina presto in una valle a U (glaciale)



Tra gli artefici della bellezza della val di Mello pareti, spigoli, diedri e cuspidi di granito.

I versanti sono pareti di granodioriti e serizzo alte fino a 800 metri.

All'uscita della pecceta oscura che ha reso bosco i pascoli di una casera, ecco i larici d'autunno.

Rododendro, ginepro, larici, pecci.



Macrofoto informativa sulle vette che coronano la val di Zocca.





Abbiamo messo i piedi e le gambe in quel... ghiaccio fuso. 'azzzzzz!


Inizia il ritorno, ci voltiamo indietro...


Qui e nella foto xyz la piramide granitica, con lariceto sul versante occidentale, della cima Temola, a lato della val Romilla.. Mi affascinava quella piramide aspra e solitaria.



Ci sono sentieri che pensi di camminare in una fiaba.



Squarcio nella pecceta.


Ancora il fascino dei giardini di granito, nel granito e la piramide di cima Temola.


13 commenti:

  1. ieri sera su non so quale canale mediaset c'era avatar, che io vidi con mia figlia al cinema a suo tempo in 3D. minchia che film del cazzo che era stato.....

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    1. Beh, diciamo che descrive molto bene la natura distruttivo del parassita biocida homo rispetto all'ambiente-scialuppa che lo ospita e del fatto che il tecnoprogressismo ne peggiora e amplifica la natura.

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  2. l'uomo devasta ogni cosa, ma la natura è sempre generosa.
    bello il posto, belle le foto.

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    1. Ogni ecologista non può che essere misantropo.
      L'homo è ciò che condurrà alla scomparsa delle forme di vita superiori da questo pianeta.

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    2. Ciao Lorenzo,
      sto notando che per lo piu' ti opponi spesso alle idee altrui , come se tu fossi portatore delle verità assoluta, o quanto meno ti poni come tale.
      Ma perchè?

      p.s.
      puoi essere sintetico se rispondi, va beh!altrimenti non importa.

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    3. Si parla di foto e luoghi in natura e la generosità in oggetto e data dalla bellezza dei paesaggi della natura. Esattamente come si dice ad una bella donna che la natura é stata generosa con lei per la perfezione del duo corpo. Se si fosse parlato di cibo o sopravvivenza forse potevo essere d'accordo con te.
      Comunque come non detto.

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    4. Si parla di foto e luoghi in natura e la generosità in oggetto e data dalla bellezza dei paesaggi della natura. Esattamente come si dice ad una bella donna che la natura é stata generosa con lei per la perfezione del duo corpo. Se si fosse parlato di cibo o sopravvivenza forse potevo essere d'accordo con te.
      Comunque come non detto.

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    5. Lorenzo, anche a te le fette di salame sugli occhi non mancano.
      Dovrei recuperare alcune pagine nel tuo diario in cui osservi il degrado, la devastazione e l'alienazione oltre ogni limite che gi homo hanno realizzato nella costipazione padana in cui vivi e nella ultracostipazione ambrosiana?
      Pero' se vuoi credere che homo e resto della vita vadano molto bene insieme, fallo pure.

      > si può permettere di essere "misantropo" un un contesto dove

      Come se esistesse un dilemma "selvaggi nella natura" vs "tecnoprogressisti nella plasticacemento" e non esistessero paesi in cui, sia ora che nel passato, homo e ambiente hanno convissuto.
      Ecco, l'Italia, giardino di bellezza, arte, cultura era prorpio il paese in cui cio' e' avvenuto meglio che in ogni altra parte del mondo.
      Non ci credi? Qui varie dozzine di esempi, alcuni dei quali li puoi raggiungere pure con la tua moto.

      C'e' chi anela allo stadio o all'outlet e chi anela alle vette, alle scogliere.
      Io amo la Natura anche perche' e' soave ed asperrima, non fa regali a nessuno.

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    6. > Io non penso all'ecatombe come soluzione,

      Sono anni che dico che se si fosse pianificato un rientro dolce come indicato da MIT e Club di Roma nel 1972 si sarebbero evitati il 50% se non più dei problemi che ora sono diventati senza soluzione.
      La catastrofe la stanno preparando tranquillisti, benaltristi e crescitisti, i cocomeri (noti come ambientalisti) e non gli ecologisti.

      > non ci vedo nessuna "figaggine" nell'essere "ecologista"
      Idem.
      Non capisco cosa ci potrebbe essere di figaggine nel mantenere con massima cura il topos che ti ospita e dal quale dipendi.
      Capisco ancora meno cosa ci sia di "normale" nel distruggere ciò da cui dipendi vitalmente.

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    7. Lorenzo: "Inoltre, la "natura" non è affatto "buona", non ti ama, cerca invece di ammazzarti [...]"

      Be', qui sono io a cercare di tirarti coi piedi per terra. Parli della "natura" come se fosse un'entità senziente e in grado di prendere decisioni. E' un errore caratteristico dei membri della nostra specie quello di proiettare se stessi sulla realtà circostante, come dimostra la struttura stessa della lingua che usiamo per comunicare. La "natura" è un'astrazione, una categorizzazione generata dalla nostra mente, con la quale tendiamo a designare tutto ciò che non è ascrivibile all' "umano". E' sbagliato attribuire alla "natura" caratteristiche di "bontà" o "cattiveria", è sbagliato attribuirle sentimenti di amore o odio, è sbagliato attribuirle intenzioni benevole o malevole. E' sbagliato ma, sotto sotto, lo facciamo tutti, prima o poi, nonostante le migliori intenzioni e la comprensione del fenomeno a livello razionale.

      Lorenzo: "si dovrebbe lavorare per decentrare le attività e ridistribuire le persone."

      Non sono dell'idea, e espongo le ragioni ricorrendo a quello che son solito chiamare "il paradosso dell'armadio". Immagina una cucina ben arredata -- un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto, apparentemente una situazione di grande ordine e disponibilità di spazio. Ora immagina di prendere tutto il contenuto di madie, stipetti, frigorifero, scolapiatti... e spargerlo in modo uniforme per la stanza. In un attimo la sensazione di ordine e spaziosità scompare e la realtà si manifesta per quella che è: la cucina era fin dall'inizio stipata in un modo irrazionale, ma dello stipamento si sarebbe accorto solo chi si fosse trovato costretto a vivere "nel" frigorifero, o "nello" stipetto o... Spargere tutto all'intorno in modo uniforme ha migliorato la situazione? Neppure d'un capello. Semplicemente ha reso diffusa la percezione dell'irrazionalità che esisteva anche prima ma era nascosta alla vista. E' ben vero che i bicchieri e piatti sparsi qua e là prima o poi si finisce per romperli, la verdura sul pavimento per schiacciarla, lo zucchero sul ciglio dei pianali per rovesciarlo... il che alla lunga migliora la situazione della cucina riducendo la quantità dei piatti, dei bicchieri, della verdura, dello zucchero presenti... ma forse ci sono altri modi meno cruenti per ottenere lo stesso risultato (comprare meno "roba"? dar via un po' di quella che si ha già?)

      Dalla similitudine qui sopra dovrebbe essere evidente quale ritengo che sia la soluzione allo stipamento padano, ma pare sia una soluzione assai poco "popolare", benché incruenta. Piatti, bicchieri, verdure... ciascuno di noi è un po' di tutte quelle cose.

      "Sinistra, ecologia e libertà" è una stronzata di nome propagandistico che viene quotidianamente contraddetto dalle azioni di chi "milita" in quella specie di partito. Detto da uno che si ritiene "di sinistra" (anche se spesso ragiona con "metodi mentali" assai "di destra") è già una bella cosa, no? Bah... probabilmente perché occorrerebbe prima chiarirsi un po' le idee su questa cosa della destra e della sinistra. Tu ci hai tentato, Lorenzo, anche in questa sede, ma non è che abbia aiutato un gran che. Probabilmente perché sono espressioni "di fantasia". Trappole linguistiche per gonzi.

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  3. Bellissima questa val di Zocca!

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    1. Ed è solo una delle gioie incastonate nella corona Val di Mello.

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  4. La mia sensazione è che la maggioranza delle persone non conosce le meraviglie della provincia in cui abita.
    Ignoranza che si accompagna molto bene con il turismo "posizionale" / esterofilo.

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