Sono sul treno da Prato a Bologna.
Ho una sbornia di bellezza e dolce vita (milonghera) da smaltire.
Lo zio osservava che tanto siamo abituati al dolore [, al degrado, al brutto] tanto siamo inermi rispetto al piacere, tanto che esso destabilizza.
Quindi la soluzione e' una: non abituarsi al brutto, al dolore, al degrado: essere esigenti e combattere. :)
RispondiEliminaRimanere inermi rispetto al piacere e farsi destabilizzare non e' una cosa da lasciar occorrere troppo spesso...
Certo e' bello sentirsi inermi e "cullati" dal piacere, dalla felicita'. Ma ritengo che e' meglio avere controllo, se possibile, su noi stessi e sugli eventi (per quanto possibile ovviamente).
Anche se lo so che e' bello lasciarsi andare. E' come ritornare ad essere bambini che la mamma ti protegge e sbriga tutte le faccende spinose, e trova il tempo di tenerti al caldo/all'asciutto/con la pancia piena.
Pero' ora che non sono più bambina trovo più' rassicurante avere il controllo sulle cose...
Appena potrò raccongerò della milonga In.Stabile di ieri.
EliminaIo sono rimasto... esterrefatto.
Diciamo che ... nel mio caso destabilizzazione è eccessivo, quindi nessun controllo perso. Certamente sono pensieroso, anche perplesso.
Uomo, (la danza TANGO nel tuo gergo)tu mi insegni che il ballo inteso come danza, è fondamentalmente movimento del corpo nello spazio. La pratica del ballo ha il privilegio di percepire il movimento esterno del proprio corpo, che è armonia...e l'armonia non può che unificare all'universo donna.
RispondiEliminaCiao UUIC
Ho una nutrita categoria sul tango.
EliminaDopo 354 pagine, in essa, mi trovo di nuovo nel dubbio se sia possibile e, se sì, come farlo, comunicare quel connubbio unico estetico, emozionale, artistico, relazionale che è il tango.
Una delle tessere del mosaico è il superamento de... dell'impedenza tra maschile e femminile. Sono scampoli di armonia. Non sempre, perché non sempre si entra in connessione. Ma quando succede...
Buongiorno Daoist.
Zio ha ragione.
RispondiEliminaBuona giornata U.
Zio ha ragione.
RispondiEliminaBuona giornata U.
Parecchio.
EliminaSei creativo nelle tue impertinenze, Lorenzo. :)
RispondiEliminabeh, però la prima volta che vidi Venezia rimasi sbalordito ed ebbi una sindrome di stendhal
RispondiEliminaecco, effettivamente fu così quella volta. avevo un 24/25 anni, ed era la prima volta che capitavo a Venezia. tachicardia e vertigine di sicuro
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