Ero arrivato un po' scosso per quell'adrenalina cattiva per quanto accaduto in treno. Mio figlio mi aveva concesso qualche ora, fino a sera.
Flora mi aveva detto che ci sarebbe stato posto: ella sa che le voglio bene, cerco di sostenere, da anni, la sua impresa nell'arte relazionale così mi fa qualche favore. Avevo feso la folla, in centro: la bici ha questa grazia di poteri portare anche per vie pedonalizzate assai popolate. Pasi attraverso quelle persone ignare che tu stai andando alla festa, alla celebrazione delle emozioni abbracciate.
Ho incatenato la bici alla rastrelliera, qualche passo a piedi. C'è ancora quella tensione bella, prima. Solo tre ore, non tutta la serata, così è tutto concentrato. Aperto l'uscio eravamo ancora in soli cinque, cassiera, il musicalizador, tre dell'organizzazione e io, col biglietto numero uno.
Fiinestroni aperti sull'azzurro pomeridiano, aria fresca, le primule raggianti sui piccoli tavolini tondi, le sedie vuote a corona. Sono passati cinque anni e mezzo e la bellezza, la sensualità di quel tempio continuano a turbarmi. Prima il silenzio poi Joe ha suonato qualche brano di nuovo, Narcotango, prima del via.
C'era quel parquet, velluto nero che proietta nello spazio.
La osservavo, milonga bella come una femmina che ti aspetta, fresca, profumata di aria e fiori, con tutta la potenza lì, prima del tutto. Tutto era pronto, tutto fremeva. Volevo sentire, coi piedi, il velluto di legno nero e l'ho fatto. La terra sotto il cielo, piedistallo per i nostri piedi, le nostri.membra.
E' arrivata _ica e abbiamo iniziato noi, duecentometriquadrati di velluto nero, la musica e noi, solo noi e qualcuno seduto attorno, forse timorosi di quel vuoto primigenio. Era solo l'inizio.
Sentivo vibrare la sveglia del cellulare nella tasca sinistra, il tempo era sparito, risucchiato. Qualche saluto prima di fuggire verso la stazione.
In mezzo alle stelle che ti fan @ testa e anima e corpo. Tre ore nel tango, tre ore nel cosmo.
Affermare che la danza è vita, è libertà e nel caso del tango passione è fin troppo ovvio. Nel tuo caso si avverte anche quel senso di apertura dell'anima, quella sensazione di un respiro di aria pulita che cancella il tempo o meglio lo ferma regalando attimi d'eternità in movimento.
RispondiEliminaOngi disciplina ha norme e regole.
EliminaPersino nelle danze transe, quelle contemporanee, ci sono degli stili o dei modi di muoversi.
Non c'e' alcuna espressione dell'esistenza che non abbia regole, siano anche solo quelle della fisica.
In quelle regole, come per la poesia nel linguaggio, oppure la musica,etc. tu hai la possibilita' di esplorare terre e paesaggi che sono piu' vasti di quanto il 99% degli esseri umani possano sperimentare e vivere.
Nella danza io trovo una via, per quanto estemporanea, di trascendere i limiti, di trovare una comunione d'anime e illusioni di immortalita'. A volte succede tutto questo.
> gni pratica codificata è il contrario della "libertà"
EliminaEh!?
Se vuoi scrivere una poesia in italiano, devi usare le regole della grmmmatica italiana, i lemmi della lingua italiana, etc. Quasi certamente come poeta userai locuzioni, lemmi, e startegie abbastanza originali, rispetto al 5% del linguaggio usato il 95% delle volte.
Ma sempre dentro le regole, le convenzioni, per quanto estese, della lingua italiana.
E' ovvio che ci sono delle regole.
E' altrettanto ovvio che NON c'e' alcuna disciplina (il nome parla chiaro) senza regole.
In genere, piu' il linguaggio e' ricco, piu' devi averlo studiato e praticato per esprimerti ad un certo livello, su certi registri, per esprimere certi concetti.
Se non hai studiato, se avvochi la liberta' da ogni regola, rischi di essere una persona che scrive poesie mugolando o usando tre fonemi
ahh gngng oi
ahh gngng oi
ahh gngng oi
ahh gngng oi
Mi sento molto libero stasera, la mia grandezza ha espresso 'na poesia in ungherese!
Non e' ungherese?! Oh, come sei limitato!
> tutti insieme nello stesso modo
EliminaIhih
Lorenzo, a volte perdi l'occasione per evitare di scrivere delle corbellerie.
Il tango e'noto anche peril fatto che non ha alcuna figura codificata: valgono solo le leggi della fisica, il resto sono infinite possibilita'.
Io non soche tango tu abbia visto. Puo' essere che esista anche un tango misro, ripetitivo, codificato in schemi semplici. Ad esempio, nelle danze standard (popolarmente note come liscio, piu' o meno, ora non mi metto a spaccare il capello in quattro) c'e' una versione misera del tango che e' stata omogeneizzata e semplificata per renderla allaportat di tutti, come in ogni danza "liscizzata".
L'ugualizzazione non funziona neppure nel tango.
Il tango non esiste solo per le donne. Il metodo piu; semplice per avere della figa e' andare a puttane. Tutto il resto, se vuoi, non c'entra.
Infatti, alle origini, il tango fu postribolare ma ci fu fin da subito una distinzione tra cio' che si fceva prima e dopo, il sesso a pagamento, e il tango, in cui le regole del bordello non valevano piu' e valevano le regole del tango, quelle dell'espressivita', della connessione, dell'inventiva, della capacita' di emozionare.
Pensa, potevi comprare la vulva di una donna, forse la sua bocca ma non potevi comprarne coinvolgimento, passione, intesa nel tango.
Certamente si balla con le donne (a parte che ora ballano c'e' anche il tango oosessuale / monogenere). Ma e'un 20% del tutto.
Poi, quando stai bene, puoi essere brillante, anche seducente ,ma questo prescinde dal tango.
Nota che in questa pagina non ho accennato neppure ad una parola alla parte seduttiva che avrei potuto scrivere di un paio di tanghere che mi avevano preso.
Eespons-abilità, responsabilità discernimento, autosufficienza per quanto necessario sono condizioni necessarie per la libertà.
EliminaI latini dicevano "Vince chi si vince!" dal quale segue la realtà della disciplina.
L'autodisciplina è un buon viatico per la libertà.
Chiaro che non c'è nulla che possa garantire la l"libertà" e le arti non fanno eccezione.
Nella costrizione, tuttavia, ci sono persone che hanno espresso l'eccellenza in qualche opera.
Mi viene in mente, al volo, la danza marziale della capoeira o l'opera di Leopardi o la musica di Beethoven.
Vince chi si vince non lo conosco. Qual è la versione latina che indago?
EliminaMmh.
EliminaEra un motto che il mio papà che c'ha 'na bella cultura (era bravo al classico e poi anche all'università) citava spesso ma in latino.
Ora gli mando un messaggio, vediamo se mi risponde, Alahambra.
Ho fatto un po' di confusione con l'ordine dei fattori, [...]: sui ceci! :D
EliminaEh beh, certo, ceci secchi...
EliminaPerò se li cucini (prima li devi ammollare un 12 ore) sono davvero boni! A me piace anche la "torta" di ceci, la pasta e ceci, i ceci bolliti con olio e sale e limone, ...
Che è accaduto in treno?
RispondiEliminaHo avuto una discussione molto accesa con un ragazzo con i piedi sui sedili che poi mi ha provocato rimettendo le sue lerce zampe di zotico sui sedili piu' volte.
EliminaE' stata dura controllarmi. Ho pensato alle grane, io pestato da lui (ancora poco) oppure io che pesto lui (e i casini, in questa terra, per gli onesti e coloro che si difendono, sono sempre piu' gravi e pesanti).
In certe ore a me sta passando la voglia di prendere il treno. E' diventato pericoloso.
EliminaIl progresso che ci portano i "doni, ricchezze, opportunita', pagatori di pensione". Gia'.
Questo non era magrebino ma dell'Europa orientale.
mi ripeto..il tango è una danza particolare....rasenta poesia e ci credo che sei finito nel cosmo.
RispondiElimina:P
EliminaA me piace anche per l'ampiezza infinita delle sue possibilità, la gamma di emozioni che puoi evocare e vivere, per i registri.
EliminaEcco, se dovessi pensare ad uno strumento musicale mi viene in mente il pianoforte. Noi suonano i nostri corpi col panorama e il forte, nel tango.
Uomo, anche tu sei quel tipo di persona sempre puntuale che anzi arriva sempre dieci minuti prima, ma mai in ritardo? Immaginavo! Anch'io sono affetta da questo disturbo, da quest'ansia ereditaria, perché in quasi la totalità dei casi viene trasmessa dai genitori.
RispondiEliminaIn genere cerco di essere e sono puntuale. Una volta tenevo ad arrivare con un leggero ritardo ma sto migliorando.
EliminaQui nessuna questione che non sia gli orari di arrivo del treno: mezzora prima o mezzora dopo. Visto il ristretto tempo a disposizione scelsi la prima possibilità.
Direi che l'ansia da puntualità è meglio del menefreghismo da ritardo cronico. In ogni caso i ritardatari cronici possono essere (ri)educati.
_rio, col suo garbo di persona nobile ha fatto così con me e i miei non così radi piccoli ritardi.