Ho visto anziani in riparazione, corpi consumati, funzioni che scemano e con esse la vita. Un ospedale è un luogo che può colpire, un reparto per anziani è un "Memento mori!" molto severo. Ora ci sono possibilità mai esistite prima, ci sono tecnica e strumenti. Ma questi corpi che non funzionano più inquietano, spaventano.
Domenica 24 sono uscito pensieroso, incupito. Una cosa che mi ha fatto pensare è che, poi, ci si abitua a tutto, anche a quello. Nei giorni successivi è andata meglio.
Mio nonno ha passato il Natale in ospedale, lucido fino all'ultimo.
RispondiEliminaIl due gennaio ci ha lasciati, come se avesse voluto resistere per noi.
Mi manca ancora tanto.
Forse ha voluto che passaste la fine dell'anno e l'inizio senza addolorarvi con la sua partenza.
EliminaEri legata a tuo nonno, leggo. E il suo ricordo è vivo in te, egli ancora c'è in te.
In certi reparti d'ospedale (o anche solo in certe case "di riposo") bisognerebbe portarci in visita guidata coloro che tanto desiderano un bimbo. Ricordare sempre: i bimbi di oggi (quelli che magari ancora non esistono neppure) saranno (indicativo futuro, esprime certezza) quelle persone sofferenti, prima o poi, e dei cadaveri putrefatti poco dopo. Appena attivato il ricordo, richiamare alla mente il concetto di altruismo. Quindi, decidere responsabilmente, sapendo cosa si sta per fare, a chi e come. Senza nascondersi dietro a un dito.
RispondiEliminaVisitato anche io un ospedale, per trovare un amico che si rimetterà in forze.
RispondiEliminaMa ...
il memento mori a me dà una certa serenità, diciamo che a te spaventa e incupisce il pensiero della vecchiaia, non quello della morte.
Ci si abitua ?
Aspetta a dirlo, hai ancora una buona sporta di anni, prima di arrivarci !
:D
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Il degrado del corpo è una malattia in sé, come osservavano i latini.
EliminaBeh, io ho già problemi, anka sbilenka e altri cali di funzione (ad esempio la vista).