sabato 17 febbraio 2018

Da 40 a 65 e viceversa - 2

(Da 40 a 65 e viceversa)

Giovedì sera siamo stati al telefono quasi quaranta minuti. _zzz, si è preso del tempo per me. Voleva parlare un po' con me delle mie riflessioni, dei miei sfoghi di martedì.
In sintetisi le sue osservazioni:

  • Sono rigido.
  • Egli teme che io mi stia isolando, che mi piaccia stare da solo (a prescindere da _civa).
  • L'incontro con una donna e con altre persone non può che comprendere anche fatica, scontro, rotture di coglioni (mia espressione da egli mutuata e sottolineata) per crescere.
  • Avere una compagna è anche donarsi [la parola chiesastica mi fa venire l'orticaria]; ciò comporta avere aspettative e, necessariamente, rimuove paletti  ed è un modo per vivere intensamente. 
  • La sua storia con _ura è stato anche andare ai limiti e oltrepassarli, è stato anche scontro/conflitto ma questo gli ha permesso di vivere intensamente. Perché io non lo voglio fare?
  • Io affermermo di voler cacciare ma prima che ci fosse _civa non è che io abbia fatto lo sciupafemmine.

Sono affermazioni abbastanza precise. Nella vita però bisogna scegliere e tutto ha pro e contro.
Mi sono impegnato anche troppo in alcune relazioni (cavalier servente) e ora non ho più voglia di rotture di coglioni.
_mlero si lamentava che stavo con gli amici più che con lei, non sono un eremita e mi piace curare amicizie, poche, seleazionate, mi piace uno delle realtà più sociali che io conosco che è quella del ballo/danza. Amare la socialità E la solitudine. Ho questa fortuna. Né eremita né gregario.
Con _civa sto abbastanza bene, è vispa di testa, ricca di interessi, ha un insieme buono e sano di valori che non sono l'inquinamento progressista/politicamente coretto/ugualista e altra cacca del genere che costituisce il corpo del pensiero unico ortodosso. Solo che... quando non sta bene, diventa vecchia e brutta. Anche _zzz chiuse con _ura perché... non gli piaceva. Non bisogna intellettualizzare troppo, altrimenti una persona finisce nelle spirali di una serie di convoluzioni psicologiche che si autoalimentano e diventano il fine invece che il mezzo.
Donarsi verso utilitarismo. Ora, come scrivevo, il termine lo trovo chiesastico, ipocrita, fasullo, irritante: come osservava lo zio Osho, ci sono moltitudini di persone che donano i … propri problemi e mancanze; si donano per appoggiarsi e trovare un sostegno. Francamente io sarò grettamente egocentrico ma sono avulso da questi egocentrismi molto più egoici anche se camuffati da altruismo. Sì sì, l'altruismo dei propri problemi.
E dal punto di vista dell'economia esistenziale? Sono felice,  e, non di rado, ho... mmh, lo dico scherzosamente, i miei s'cioponi di gioia.
Cerco di ragionare: da questo stato esistenziale è facile peggiorare e difficile, improbabile, migliorare. Quando vivi bene cambiare è difficile e questa inerzia è anche sensata, lo è almeno anche solo dal punto di vista probabilistico.
Sono gli ultimi anni in cui posso ancora .. cacciare. Era proprio con _civa che dicevo che in questo periodo non sono agricoltore, non mi impegno nell'orto ma preferisco vagare per boschi e lande a raccogliere, a cercare, a trovare. Sì, non sono stato sciupafemmine ma sia con _mlero che con _civa non sto curando rapporti con altre, non chiedo numeri di telefono, non esco a bere qualcosa con altre nuove. Anche ieri, in milonga, una graziosa pugliese poi è venuta a sedersi vicino a me, un po' dopo che avevamo finito una tanda. Giovedì mi ha messaggiato _ina un messaggio carinoso che... mi voleva andare in milonga  con me e mi pensava. E' una scelta. Poi si torna alla questione della gradevolezza, se una femmina non mi piace fisicamente, non mi interessa o mi spengo. Sono anche onesto intellettualmente, non sono fiche a sufficienza per i costi del perturbare l'equilibrio attuale.
Infine c'è la questione  della vecchiaia, del costruire per tempo un legame affettivo per le sinergie di aiuto e sostegno reciproci. Ecco, su questo io non ho alcuna argomentazione a mia sostegno.

Però, _zzz, amico mio, ti sei preso del tempo per me e mi hai rotto un po' i coglioni. Ahaha.
Ti voglio bene.

18 commenti:

  1. Il tradimento e vivere più vite allo stesso tempo permette di risolvere il dilemma esposto, che è valido per tutti.
    MA. il tradimento consuma. Ha un suo prezzo, fisico e psicologico.

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    1. Bsogna essere robusti per sostenere la dissociazione del tradimento: come sottolinei, Max, le emozioni e la passione che lo accompagnano hanno un prezzo, fisico, psicologico, esistenziale.
      Io non ne sarei capace, fatico a dire che non ho messo uno paio di spicchi di aglio nella zuppa di borlotti al mio bipede nel suo periodo di talebanismo olfattivamente corretto, figuriamoci a sostenere le domande "ma dove sei stato giovedì sera che non rispondevi al cellulare" e la finzione necessaria per una risposta credibile.

      Quindi mi limito al più semplice una storia alla volta, finché dura. Sarei ancora attratto dal sesso in tre o più, la promiscuità vissuta come patto nella coppia ma il tango mi sottrae tempo, risorse, intenzioni.

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    2. L'etimologia del tradire (il consegnare/consegnarsi a) in italiano mi affascina. Tradimento, tradire e tradizione hanno la stessa radice. In effetti, anche nell'eros, non puoi tradire se non conservi la tradizione del consegnarsi al(la) partner. Una persona libera che ha tante storie non può tradire perché, semplicemente, non si è consegnata a nessuno.
      Se il tradimento è fatto bene, paradossalmente, ha costi e benefici solo per colui/colei che tradisce, il/la tradita non ha modo di osservare alcunché (diciamo che si sarebbe il problema della MST Malattie Sessualmente Trasmissibili ma supponiamo ora che si usino tutte le precauzioni e accorgimenti del caso).
      Se invece il tradimento non è fatto bene impatta pesantemente sulla persona che lo subisce. Del resto, le cose fatte male hanno sempre dei costi su coloro che le subiscono.

      Lorenzo, il mondo non è la morale, per quanto quella nobile che tu fai tua. Ci sono coppie che... in seguito ad un tradimento traggono nuova linfa. Anzi, alcune lo fanno proprio, lo incorporano nel loro patto.
      La letteratura sugli effetti libidici del tradimento, negativi ma anche positivi, all'interno della coppia "istituzionale" è ormai infinita.

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    3. > ti metti sempre nella condizione di chi lo fa e non di chi lo subisce

      Ahaha, patacca! Non ho mai tradito una volta una nella mia vita.

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    4. > arrivi a farne una specie di "farmaco"

      Ancora, ti rifiuti di prendere atto come va il mondo.
      Ci sono coppie che, dopo un tradimento, un'avventura o cose simili, tornano a funzionare bene. Questo è così anche se a te non piace.
      Aggiungo una cosa: come scrissi più volte in AWoman-AMan, è noto che, a medio e lungo termine, il tradimento "sistematico" ha un bilancio deficitario. Per quanto fatto bene, se sistematico, è un fatto male.

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    5. Preciso che io uso il termine tradire per semplificare.
      Premetto che purtroppo io sono un erotomane, per tutta una serie di ragioni legate alla mia infanzia (che mi ha formato una vivida fantasia sessuale che tutt ora perdura immutata se non amplificata dalla esperienza), per essere uno sportivo (immagino che le voglie continue siano dovute anche a questo testosterone), e ad avere da per me una voglia di conoscermi e raccontarmi che cresce nonostante l esperienza.
      Ecco, a partire dall aver situato il mio contesto - unica maniera di spiegare il perche e percome della mia opinione - io dico tradire.
      Tuttavia, come definiamo tradire? Se vuoi andare all etimo non facciamo una attivita sufficiente. Parliamo di omettere di dichiarare la nostra attivita sessuale con un altro corpo, che non sia quello della attuale compagna.
      Io, pero, che faccio sesso con molte compagne allo stesso tempo, non sento di tradire. Il sesso è sesso, e l'amore non significa nulla se non accompagnato da una serie di corollati che tu, uomo, hai definito: un legame pratico. E lo dice mia moglie: la firma sulla carta con Max fa la differenza. La casa e l impresa che gestiamo anche insieme fa la differenza. Una relazione si cementa su altro che non sia sesso. Mia moglie sa che le sono fedele al punto che due ore mi ha suggerito di prendrrmi vacanze e andare a fare la mia ginnastica da letto altrove, che lei ne ha le palle piene del mio nobile attrezzo. E ha ragione.

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    6. Francamente considero l'islam uno dei massimi pericoli perché ancora incorpora le crudezze e iniquità che hai elencato con dovizia sopra.
      Lo stato NON deve entrare in camera da letto e, neppure, nelle decisioni che riguardano i coniugi o amanti.
      Perché se si vuol vivere come Augusto, Giustiniano o come ai tempi di Giolitti, uno non piglia certo il frigorifero, il motore a scoppio, gli antibiotici e gli antiinfiammatori, l'energia elettrica in casa, etc.
      A meno di non usare la tecnica e la tecnologia ovvero con quella nefandezza che io indico come "antibiotico sì e pillola no" che ha poi portato Africa e Asia alla deflagrazione demografica nefasta in corso dal secolo scorso.
      Femmine di proprietà di padre, fratello o marito? No grazie. Se a qualcuno piace così può andare in uno dei paesi islamici e pure rimanervici.

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    7. A ver, ci crogioliamo nelle nostre perversioni...vamos a ver...io dico che il perverso è chi non ha perversioni. Sarebbe sufficiente leggere il rapporto kinsey. Ma che cosa è la vita, seguire le regole altrui. Per di più nell'intimo. Ma per favore!

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    8. Lo so vado fuori tema: ho pensato alla frase "Come regola, io non seguo regole". Come in "Vita di Socrate" di Achille Campanile, che Socrate dovette modificare la sua affermazione "Io so una cosa sola, di nulla sapere" in "Io so una cosa sola, di sapere solo questa" visto che gli fecero l'obiezione "Ma se sai di nulla sapere, allora, una cosa la sai!".

      Va beh, scusate.

      Invece, Lorenzo, dai, l'Emilia Romagna poligono nucleare no, dai... troppo vicino casa mia. Anche se i ferraresi in provincia sono noti per guidare da cani (anzi, da ferraresi!) :D

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    9. Oh, per me ci puoi fare un poligono nucleare, solo aspetta 10/20 anni che abbia rogitato le proprieta di famiglia. Io vivo fuori danni, caro coglionazzo!

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    10. Nuvoletta, noto un accenno di campanilismo tra estensi e rovigotti. :) (spero di non aver sbagliato italiano per questi ultimi).
      La regola d'oro nell'eros è che non esistono regole.
      Sa molto e più di tutti chi dubita (Leopardi).
      Il paradosso.
      Lorenzo mette insieme i fricchettoni e Nietzsche: il fatto di uscire dal centro non significa affatto essere nello stesso luogo: stessa direzione (centrifuga) verso opposto, direbbero i fisici.
      La gaussiana ha due estremità opposte.

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    11. L'uso e l'abuso diventa abitudine.
      Vero.
      È per questo che come epicureo/edonista sottolineo che l'eccesso deve:
      o - essere extra-ordinario (quindi a frequenza sufficientemente bassa) e
      o - duale ovvero coronato dal contrasto (massimo catalizzatore cognitivo, estetico).
      Vince chi si vince!
      Il banchetto luculliano può essere goduto solo alle feste e solo se anticipato e seguito dal digiuno.
      La media è anche quella tra qualità opposte, non è necessario affatto (anzi...) che il pendolo stia fermo.

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    12. Emilia paranoica canrava Giovanni Lindo Ferretti.
      Fantastica l'Italia, basta un fiume o un crinale e territori contigui son ben diversi.
      Emiliani diversi da liguri, tiscani, marchigian (, romagnoli), veneti, lombardi e piemontesi.
      Le affermazioni statistiche... già, il paradosso delle misure statistiche è che sono statisticamente vere e matematicanente false.
      Passando da Lombardia a Emilia ho notato, dopo i peimi anni, che sono più le simulitudini delle differenze.
      Si passa dal leghista con la colf rumena al cattocomunista in mercedes, dalla distruzione del territoria per l'ingordifia a quella per i diritti e lo stato sociale.
      I compagni reggiani con le vie del partigiano con il consumismo delle multinazionali a via delle foibe o delle incisioni rupestri con i SUV bavaresi o le trattorie di merdfusion ciaino spacciato per giapponese.

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  2. L'amicizia ovviamente ha senso se è reciproca... e tutto quello che ne segue: parole sante!

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  3. Beh, Lorenzo, _zzz ha voluto avvisarmi del mammuth che potrebbe schiacciarmi, che p quello dello stare isolato, a suo avviso.

    > non volere alcun impegno. Questo vuol dire che non puoi chiedere alcun impegno ad altri.
    Onesto, vero e giusto.

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  4. Nuvola, simmetria è, forse, il criterio estetico più importante universalmente. Ma è un criterio etico fondamentale (per il quale ritengo ecologico e sano il Do ut des!).
    Amicia e relazione erotica sono su piani ortogonali:
    o - amici e amanti: innamorati
    o - non amici e amanti: ad esempio il rapporto tra una brava prostituta e il suo cliente
    o - amici e non amanti: potrei fare l'esempio di _mtan, la mia cara compagna di studi milonga, o anche _lcino, con la quale ballo da dio e che non mi attizza neppure per un pelo,
    o - né amici né amanti (sono circa 3,75G di femmine di questo mondo, per me).

    Certamente ci sono sfumature, non abbiamo vite in zero-uno, il cliente e una brava professionista del sesso possono avere un forte rapporto empatico.

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  5. > non distingui il concetto di "amante" dal concetto di "prostituta"

    Mi sono dimenticato di scrivere, questa volta (lo dovrei mettere in qualche angolo bene in vista) che per amanti intendo due persone che hanno un rapporto erotico, sessuale, che si amano eroticamente (con "passione erotica").
    Purtroppo la nostra lingua subisce i risultati di una morale ipocrita e sessuofoba e ha un lessico sessuale povero se non misero.
    Se amanti non ti piace inventiamo un termine: trombatori? erotori? sozzetti? fornicatori? eropassionisti?

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  6. > se tu dicessi alla tua "amante" le cose che scrivi qui

    successo anche ieri notte, sostanzialmente.
    Ho ricordato che sull'insegna della mia bottega c'è "amante" ("passione erotica") ed è scritto ben chiaro, illuminato, fin dall'inizio.

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