Sono sceso dal treno e salito per la strada prima e poi, per quel pezzo di sentiero.
Nella tormenta,
La parola è appropriata: il vento era sostenuto e i fiocchi di neve mi abradevano la pelle del viso, ho dovuto proteggermi con il cappuccio. Per quanto impalpabile, questa neve-aria, quando ha l'energia della bora, può essere molesta.
Ancora continua, è così intenso che la visibilità è ridotta, a volte sembra un turbinare di polvere bianca. Ci sono cinque dita di nuova neve impalpabile, finissima, più aria che neve.
E' fantastico.
Sono felice. E triste. Per il fatto che è un fenomeno, quello della neve e, ancora più raro, della tormenta, destinato a scomparire. Eppure, camminare nella buriana è un'esperienza estetica e, come scrivevo ieri, una meditazione in movimento.
Venerdì mattina, al termine del tratto di sentiero, scendendo verso la stazione, prima di tornare alla strada, avevo scattato la foto a corredo. Il sentiero candido e vergine...
Adesso a Roma -6.
RispondiEliminaNon siamo mica abituati noi, eh...
Ma voi montanari abbruzzesi...
EliminaA mezzanotte e mezza, stanotte, a 15 km da casa un termometro "stradale" segnava -4,3, un altro -13 e quello della.mia auto -6. Termometri "a me_mi piace misurare così".
Ora sento una passeggera che viene da più su in valle che dice che alle 6 c'erano -17 a casa sua.
Aria fredda, secca, tersa, adoro questo clima.
Annuso l'aria e sento l'odore, il profumo d'inverno di quando ero piccolo su dalla nonna, nelle Alpi Retiche.
Meraviglia!
Abruzzesi...
EliminaMi sbaglio spesso.
Scusate.
Ma io vengo dal mare :)
EliminaMadonna, quanto si lagnano i romani !
EliminaPer qualche cm di neve !
Ahhh, abruzzese del mare.
EliminaA me i montanari abruzzesi, molisani, sono simpatici, come quasi tutti i montanari.
Marco, in alcuni punti di neve accumulata dal vento, oggi, siamo quasi sprofondati (con i bastoncini) anche fino a 1m e 80.
EliminaLa La lezione del freddo!
Già. I neonazi del Kekistan.
RispondiEliminaE il pezzone di Radio Popolare.Gli amici neri di Matteo Salvini, che è ancora lì.
Così invasati da risultare grotteschi, esilaranti (se non fosse per i disastri che combinano).
Bravo GiaNluca Donaldel!