Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
mercoledì 21 marzo 2018
La portazione di Open Arms
L'emergere della losca faccenda di Open Arms smantella ancora una volta la colossale catasta di falsi che sostiene, ideologicamente, il piano di guerra migratoria anti europea basata sull'immigrazione di massa.
Li dobbiamo salvare...
No, li dobbiamo tras-portare, de-portare in Italia a tutti i costi, anche se li stavano già salvando i libici.
Quando qualcuno affonderà quelle navi di criminali scafisti che lavorano alla sirianizzazione, alla balcanizzazione d'Europa, sarà comunque troppo tardi. Che Odino li strafulmini con tutti i sinistranti collaborazionisti.
I danni che hanno fatto queste pazzi invasati sono, temo, irrecuperabili.
RispondiEliminaSono riusciti, oltre a farcire l'Italia di milioni di invasori, anche a distruggere la banca più antica e florida d'Europa.
Io temo che Salvini si faccia prendere dal "più deficit per tutti"; Bagnai ha una mente piuttosto keynesiana. Ripartirà la crescita e la devastazione edilizia del Belpaese?
C'è da svuotare il paese di alcuni milioni di invasori. Mah.
> "Il rischio è che contribuiscano all'ascesa dei nazionalismi"
RispondiEliminaTutti i salmi finiscono in gloria
> Ma nel suo discorso Soros si è spinto oltre, paventando scenari distopici:
> "Potrebbe esserci un'alleanza le nuove ambizioni nazionalistiche [degli stati] e questi grandi monopoli tecnologici,
> ricchi di dati che potrebbero creare struemnti di sorveglianza che farebbero comodo ad alcuni", ha affermato. "Potremmo essere vicini ad una una rete di controllo totalitario
Vedi, Lorenzo, questo criminale planetario ha perseguito il controllo sopra e contro le popolazioni.
Quando non va come egli desidera, ecco che ciò si trasforma in un fantasma, in un demone.
E' andato al mulino, anzi, è il mugnaio e ha la psicosi del trovare farina sugli abiti di tutti gli altri.
Quando egli creperà sarà sempre troppo tardi.