lunedì 31 dicembre 2018

Duecentosessanta anime

In questo comune "isolato" altoatesino sono... in duecentosessanta anime.
Una sorta di retroguardia rurale, di frammenti di antica cultura contadina proiettati nella dissennatezza della liquidità contemporanea.
Lontani dal turismo, ieri, abbiamo camminato, Rosa Canina ed io, alcune ore, nel silenzio, nella musica del vento, nel vuoto d'umani così pieno di vita, di natura.
Buon 2019!

peccio plurisecolare



(devozione verticale con s'ciandole)



Galline e galli ai vertici del loro stormo? branco? sul davanzale a prendere il sole


giovedì 27 dicembre 2018

Riconoscimento di barbarie



Peccato che, in questo progresso al peggio, nessuno caghi neppure di striscio il fatto che un bambino, a meno di lutti e tragedie, deve avere un padre E una madre.
Già, le povere lesbichineprogressisteunacippafritta.
Fosse per me, questo genere di scellerate egoiche, appena entrassero in Italia o appena partorito, avrebbero il figlio requisito e dato ad una coppia eterosessuale in attesa di adozione e schiaffate in galera insieme con i funzionari complici del crimine.
Questa merda di barbarie disumanizzante spacciata per progresso cesserebbe in due giorni.

mercoledì 26 dicembre 2018

Illusioni di amori tre minuti

Il tango sottopone ad accelerazioni pazzesche. Dopo quindici giorni sono tornato nelle sue braccia: sabato alla Milonga Sì, domenica alla Instabile.
Abbracciare una donna e, con lei, scoprire una complicità che dura una tanda o due, in un crescendo al passare di ogni brano, crea intesa, armonia, attrazione, empatia. Sono tutti buoni ingredienti per la seduzione e l'eros.
A volte finisce lì, a volte l'empatia attiva meccanismi, energie e dinamiche seduttivi, forse anche inconsci, non voluti. Lo so che non vuole dire un cazzo ballare bene insieme. Ma sentire un profumo, i ferretti di un reggiseno a balconcino, vedere il suo sorriso, sentire che ti stringe e quella intesa pazzesca che diventa essere un essere solo, che volteggia, nei sorrisi, in un vals, un essere solo.
Era l'unica con le calze a rete, forse una delle icone più forti del tango.
Scappi via, nella notte, lasci lì i sogni, i giochi, lei, gli amori tre minuti, la dolce vita e la dolce illusione e torni nella vita vera, l'odore di piscio, camminando sotto i portici, con i colpi di clacson lontani, l'autobus che passa.
Un'altra sera delle meraviglie è andata.
Centrifuga di emozioni, di attrazioni, di illusioni di amori tre minuti.






lunedì 24 dicembre 2018

Da Bergen a Oslo

Venerdì sera ero stanco, sono rimasto a casa, nessuna uscita, né con vecchi amici salseri, né per il tango. Mi sono seduto e per un paio di ore mi sono lasciato cullare da questa magia, il fascino del treno, il mio mezzo preferito, che attraversa, in inverno, le Alpi Scandinave, da Bergen verso Oslo, da Voss ad Ål, nel candore, nel silenzio, nel vuoto pieno di natura.
Sono andato a leggermi la storia della linea Bergen - Oslo. Ho visto quanto belle siano queste stazioncine in quota, alcuni villaggi raggiungibili dal resto del mondo sono con la ferrovia! La latitudine le rende omologhe di luoghi delle nostre Alpi 1500 metri più in alto, sul livello del mare.

(hinducowgirl)

Noi siamo razzisti

Durante la settimana stavo leggendo questo: un bambino espulso da una scuola steineriana perché figlio di un politico di AfD .
Sono gli anti, che, ovviamente, si comportano come i fantasmi che cercano di combattere. C'è un cambio del nemico, gli identitari sovranisti al posto degli ebrei, la discriminazione è politica invece che etnico-religiosa. Se osservate modalità sono le stesse, cambiano i filtri, i criteri di discriminazione ma essa rimane. Lo stesso CdS, uno dei mezzi di propaganda e del pensiero unico ortodosso dei fascisti anti, dei razzisti anti e della turboglobalizzazione mondialista, entra in un non so quanto consapevole cortocircuito logico: Wir sind Rassisten! (Noi siamo razzisti!). Appunto.
Questa robaccia è decisamente peggio di ciò che essa afferma di combattere, una sozzura ideologica, etica, logica e un travisamento che la rende molto più pericolosa. Si comportano esattamente come ciò che essi affermano di combattere (qui vengono presi di mira i figli, i bambini), tutto condito con  il solito pippone chilometrico di menate: le inclusioni e la democrazia e il multicolor, l'integrazione  etc.,  trombonanti l'esatto contrario delle azioni, dei fatti..
Una parte nella contesa per il potere che si comporta peggio delle altre affermando, invece, con spocchiosa e cretina supponenza, di essere moralmente superiore (le ripetizioni psicotiche, un po' come con le litanie sulle uguaglianze, un dogma così assurdo che deve essere martellato in continuazione per non crollare ad ogni istante di realtà).
Nel frattempo sono venuto a sapere della strage della cartiera di Mignagola,   uno solo dei crimini orribili, efferati (torture, massacri, razzie, stupri, stragi, eccidi) commessi dai partigiani comunisti (brigata Garibaldi).

Furono proprio essi, i razzisti anti italiani che andarono alla stazione Centrale di Bologna a eliminare il latte destinato a soccorrere i bimbi lattanti dei profughi italiani, a sputare addosso, a inveire ai profughi (veri, non le finzioni attuali), genti giuliane espulse dalla Venezia Giulia annessa alla Yugoslavia, nel treno della mestizia, del dolore, di disperati, partito da Ancora, fermo a Bologna.
Sono i razzisti anti dell'ANPI che continuano, oggi, nel loro livore razzista anti italiano, a farcirci di delinquenti e barbarie esotica e a trombonare, sepolcri imbiancati, di valori e altre ipocrisie dai quali furono straordinari controesempi.
L'elenco della nefandezze sarebbe lungo, in rete si trova tutto ciò che è stato accuratamente omesso dalla storia da parte  di coloro che l'hanno scritta e che, ancora, si guarda bene dal mettere nei libri delle scuole, si omette di insegnare. Appena cerchi trovi uno, cento mille coperchi di vasi di Pandora, apri e puoi dare un occhiata sull'inferno. Colore rosso. Non metto neppure i collegamenti, se vuoi con poco si trova in rete. Bisogna avere, pero', stomaci forti.
Io non sapevo nulla di tutta questa barbarie.
Nulla mi hanno insegnato alle scuole, solo il lugubre, ossessivo canto dixan del Bella Ciao.
Ho iniziato ad osservare. A cercare. A scoprire.
La storia dei vincitori, già.


domenica 23 dicembre 2018

Casa dei lanzi

Eravamo in quattro, domenica scorsa. Una sgambata leggera per riprendere contatto con le gambe, con la terra (beh, dovrei scrivere neve), con la fatica. La mente tende velocemente al pigro, bisogna imporle una disciplina.
Un angolo negletto di alto Appennino; negletto perché lontano qualche chilometro dal crinale dove finisce la quasi totalità di alpinisti, camminatori, turisti. Lì non trovi nessuno - rispetto alle Alpi già l'Appennino è landa deserta, spopolata, anche turisticamente. Silenzio, ginepri, faggi, abeti bianchi, orme di lupo, affioramenti ofiolitici, tracce di cervi e cinghiali, pini neri.
Siamo arrivati a ciò che resta di un insediamento che fu abitato fino agli Sessanta del secolo scorso. Ca' Lenzi. Mi affascina sapere che il toponimo si originò dal fatto che l'insediamento primo fu dovuto ad alcuni lanzi/lenzi, lanzichenecchi che nelle loro scorribande, probabilmente nella loro calata su Roma, con Carlo V, nella prima metà del XVI secolo, decisero di fermarsi. In una cinquantina d'anni se ne è andato tutto a ramengo. Osservavo le cose fatte con materiali poveri locali (macigno, legno di castagno, qualche ferro battuto), ma con cura, come le feritoie lungo la stalla, per dare aria alle mucche, senza che si perdesse troppo calore (non ho scattato una foto). Tutto in malora. Impressionante e inquietante.
Territori così aspri per clima, pendenze, terreni forse risultarono miti o meno duri per genti germaniche.
Nella 4a immagine si osserva l'effetto stau, in crinale e la perturbazione in arrivo: dopo qualche ora, già tornati a casa, avrebbe iniziato a nevicare, una dozzina di centimetri di candore, di manto delle meraviglie, in una giornata vissuta due volte.







venerdì 14 dicembre 2018

Ancora meglio così

Oggi trasferta nelle Marche per una riunione con i colleghi di un'altra sede italiana.
Decisamente stanco dopo questa settimana frenetica.
Così serntivo il freddo, in questa giornata di splendido tempo piovoso, invernale, grigio, che adoro. All'andata ho visto alcune colline della Romagna imbiancate.
Il ristoro e il riposo del fine settimana saranno ancora meglio, così. Il sabato del villaggio...
Mi rallegro di godermi le dolcezze, i silenzi, il fuoco di casa con Rosa Canina, di essere insieme laboriosi nel nostro piacere comune per l'economia domestica, per l'ordine, per il sesso, per la buona cucina, per le spese dai piccoli contadini.
Riusciremo a ciaspolare? E io, a concedermi, una solta volta, questa settimana, tango domenica sera?
Buon ore oscure!

Dal dentista in bici

Ieri sono andato a trovare il mio dentista. Con la nuova sede di lavoro sono oltre 12 km: ho impiegato 33 minuti all'andata e 36 al ritorno.
Per fare un raffronto, Google stimava, per l'auto
  • 55' di tempo per lo stesso itinerario (il più breve, passando per il centro)
  • da 16' a 35' di tempo, via tangenziale (18 km e rotti). 
I tempi di Google sono sottostimati, perché esso ignora che... nel posto d'arrivo, in quella via e nelle vicinanze, non ci sono mai parcheggi.

La bici si rivela vincente anche su distanze medie. E non è certo il clima un ostacolo: nei paesi nordici, dal clima molto più rigido, essa è molto più utilizzata.
Certo, bisogna vincere la resistenza della mente pigra che anche per me punta i piedi (ieri, oltre tutto, piovigginava), la stessa mente pigra che si oppone al movimento fisico in genere. Si può usare la mente meglio e ancorarla, emotivamente, alla sensazione di grande benessere, di energia e tonicità, persino di buona stanchezza fisica, che il movimento fisico dà.
Certamente c'è una questione sicurezza: molti automobilisti sono persone cialtrone e lo sono anche nel traffico e il fatto che non usino la bici li rende ignoranti  su alcune regole e buone pratiche. Tutto ciò comporta un certo rischio se non si usa la mente preventiva (io intuisco quando alcuni di questi tipi girano a destra senza segnalarlo, ad esempio, quella del mancato uso degli indicatori di direzione è un orribile malcostume italiota non sono a conoscenza di tasse sull'uso delle "frecce" - *).

Del tutto inutile dirlo alle moltitudini di pigri, fanatici, statici, autossicodipendenti sprofondati, da soli, nelle loro auto, in lunghe file se semiimmobili.


giovedì 13 dicembre 2018

Nel mio amore

Non voglio scrivere nulla.
Solo ascoltare Malena, chiudere gli occhi e perdermi nel mio amore per il tango.

lunedì 10 dicembre 2018

Brutto brutto

Ieri abbiamo pranzato in loggetta, vestiti leggeri (il mio amico in camicia, io con una felpa leggera, UnBipede con una felpa un po' più pesante, è freddoloso). Pappa bbbona assai (avevo voglia di cucinare per mio figlio, per me, e per un amico). :)
Il caldo è stato percepito ancora di più per la secchezza dell'aria dovuta al garbino (il vento di ricaduta, il corrispondente versanti nord/est dell'Appennino, del favonio "alpino").
Potrei consolarmi col fatto che non ho consumato legna ma, sta cosa, non solo non mi piace ma mi inquieta. Nella passeggiata dopo, con _fetti, margherite e tarassaco in fiore. Orribile.
_civa mi chiedeva, sabato, se (un po' più) su ci sia neve. Manineicapelli. Ma che neve e neve!!
Già, gli invasati crescitisti ce l'hanno su con la decrescita quando ci vorrebbe pure quella delle temperature che, come tutte le decrescite si può ottenere con una robusta decrescita demografica delle locuste carbonificatrici, a partire dai tumori Africa e, in buona parte, Asia.

Nel frattempo mi propinano il Global Compact, le decisioni massmigrazioniste applicate da oligarchie autoreferenziali contro le genti europee che prima parassitano e poi distruggono.
Pura merda.
Le migrazioni di massa non si governano, si combattono come si combatte ogni guerra, ogni tumore.
Io voglio la mia terra sicura, ordinata e regolare non 'ste cazzo di tsunami migratori  che hanno gia' portato qui  la barbarie a moltitudini intere a rendere la vita insicura, caotica, violenta, incivile, peggiore.

Due lati della stessa merdaglia, l'esplosione demografica.

sabato 8 dicembre 2018

Fuoco fuochino



Così la nuova cucina economica ha una sorta di effetto televisore, su di me.
Il fuoco mi ipnotizza e mi tiene accanto a sé. Faccio fatica ad andare via.
Dopo anni e anni di vita spartana, con caminetto acceso solo quando c'era una femmina/morosa o mio figlio, ora non riesco a non godere del tepore della cucina a legna. Il fatto che gran parte della legna sia di mia produzione (spigolata lungo la strade che sale al monto, ora che dietro-sopra casa non è più possibile) mi rende ancora più piacevole la compagnia del fuoco.
Con Rosa Canina ci siamo fatti delle risate: UnBipedinone mi disse, qualche giorno fa, che lesse da qualche parte (qui?)che tra le attività fisiche, quella di fare legna è di gran lunga quella che produce più testosterone, molto più che una partita di calcio, ad esempio.
Sarà per quello che Rosa Canina mi accompagna e sgobba assai duramente, con me, al far legna?Conta che, oltre al fuoco nella cucina economica e nel caminetto, ci sia anche quello nel letto?

giovedì 6 dicembre 2018

Sono soccombuto



Dopo anni e annni, ieri ho ceduto.
E' la terza milonga che richiede, per iscrizioni e altro, che i partecipanti abbiano un profilo Facebook.
Interessato ad una periodica in quel di Milano, ho dovuto cedere: il ristretto giro di "ammessi|" funziona via FB, appunto.
A parte data di nascita (che ora modificherò un poco) e città di riferimento, non ho specificato alcunché.
Speriamo che non si mettano a questionare sui contenuti.

martedì 4 dicembre 2018

Younger

Non c'è nulla di più mutevole delle emozioni per la musica. Variano con il genere, con la persona che ascolta, varia pure per te, che un brano non ti dice nulla, quel giorno e poi...

Non riesco a smettere di ascoltarlo oggi.
Mi ricorda mio figlio quando suona il piano.
E così mi commuovo e fatico a trattenere le lacrime e non capisco neppure perché, oggi, tutto questo.



lunedì 3 dicembre 2018

Lieto di lei

Rosa Canina è rimasta a casa mia sa venerdì sera fino a stamattina presto (a partre qualche ora sabato che è tornata a pranzo, per suo figlio, in città).
Siamo stati molto bene, nella semplicità, nelle dolcezze e nelle attività domestiche e non solo (domenica mattina siamo andati a far legna). Mille cose e, insieme a queste, anche le nostre porcellate che non so come chiamarle, lussurie è esagerato, eros un po' freddo, sesso o chiavate senza empatia. Voleva del sesso più forte (e vedere un porno insieme), ieri sera, ed eravamo entrambi stanchi dopo mille cose fatte. Le ho fatto un bidet (poi ella a me) in maniera così cretina che abbiamo riso fino alle lacrime.
Mentre preparavamo la cena, domenica sera, e ce la siamo goduta, vicino al caminetto acceso, ho sentito che, dopo anni, per la prima volta ero lieto che una donna si fosse fermata per tre giorni a casa mia, che non mi avrebbe dispiaciuto se si fosse fermata altro tempo.

sabato 1 dicembre 2018

Sala di fumo



Ieri mattina, verso le otto e mezza, sono venuto alle mani con uno che alla stazioncina del paesello è entrato nella sala di aspetto fumando e dopo le mie rimostranze mi aveva detto che se non mi fosse andato il fumo sarei potuto uscire. Quando gli ho gettato a terra la sigaretta mi ha dato un malrovescio. Ha avuto il vantaggio del primo colpo. Così è iniziata.
Questa volta le ho più prese che date. Mi ha messo sotto poi mi sono ripreso. Con le anche sbilenche i calci vengono stitici.
Poi ci hanno separati. Mi dicevano che è uno che crea un sacco di problemi, in affidamento ai servizi sociali. Sì, vedevo che c'era qualcosa che non andava in lui.
Ora leggo questo. Mi è andata bene, direi.
La cosa strana è che oggi mi fa quasi pena.