Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
mercoledì 16 gennaio 2019
Fantastico
Fantastico. Anche la vecchina con la sua calma serafica è fantastica.
Questo di una casa nella foresta, sepolta dalla neve, fu ed è uno dei mie sogni da sempre.
Vero, la meridionalizzazione ha un peso, perché la gestione della neve non fa parte delle culture meridionali e degli ambiti costieri italiani in genere, anche al Nord (non bisogna dimenticare che ci sono aree del meridione d'Italia dove la neve era e a volte è di casa, e dove quella cultura era o è molto radicata).
Da tener presente anche che, per una questione di puro e semplice ricambio generazionale, le nuove "leve" del Nord hanno messo da parte i comportamenti legati alla gestione della neve per carenza di "materia prima", per cui oggi come oggi anche un ventenne di famiglia vigevanese da intere generazioni avrebbe seri problemi a "interfacciarsi" con una precipitazione nevosa particolarmente abbondante.
C'è da aggiungere che sovraffollamento e ammassamento complicano parecchio la gestione delle situazioni di neve abbondante: se "non ti puoi muovere" diventa arduo gestire qualsiasi cosa, neve inclusa. Ma anche spazzare casa, per dire.
Ho vicini e conoscenti merifionali, siciliani (provincia di Palermo e Nebrodi) che sonovadsai laboriosi in termini di gestione neve. La mia impressione è che sia l'artificializzazione urbana a rendere inette, incapaci, le persone. Anche.
Sai che sono un ammiratore delle perle di saggezza che ci arrivano dalla cultura popolare, più o meno "paesana". Ebbene, la prima cosa da tenere presente di fronte a una situazione critica è che chi non si muove non fa danno -- piuttosto che agire scompostamente (a rischio di peggiorare le cose) è meglio soffermarsi su un momento di sana riflessione. Hai ragione quando dici che nel nostro mondo, nel quale il "rumore di fondo" è ormai assordante, l'idea stessa di soffermarsi a riflettere appare surreale. Riflettere... che fatica! che spreco di tempo! bisogna FARE, non importa cosa, basta che sia subito, possibilmente entro ieri, in fretta e (immancabile) in team*. ;)
* e vai con una citazione: "Un individuo può essere anche ottuso, ma per la stupidità vera non c'è niente di meglio del lavoro di squadra".
Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.
Vero, la meridionalizzazione ha un peso, perché la gestione della neve non fa parte delle culture meridionali e degli ambiti costieri italiani in genere, anche al Nord (non bisogna dimenticare che ci sono aree del meridione d'Italia dove la neve era e a volte è di casa, e dove quella cultura era o è molto radicata).
RispondiEliminaDa tener presente anche che, per una questione di puro e semplice ricambio generazionale, le nuove "leve" del Nord hanno messo da parte i comportamenti legati alla gestione della neve per carenza di "materia prima", per cui oggi come oggi anche un ventenne di famiglia vigevanese da intere generazioni avrebbe seri problemi a "interfacciarsi" con una precipitazione nevosa particolarmente abbondante.
C'è da aggiungere che sovraffollamento e ammassamento complicano parecchio la gestione delle situazioni di neve abbondante: se "non ti puoi muovere" diventa arduo gestire qualsiasi cosa, neve inclusa. Ma anche spazzare casa, per dire.
RispondiEliminaHo vicini e conoscenti merifionali, siciliani (provincia di Palermo e Nebrodi) che sonovadsai laboriosi in termini di gestione neve.
RispondiEliminaLa mia impressione è che sia l'artificializzazione urbana a rendere inette, incapaci, le persone. Anche.
Sai che sono un ammiratore delle perle di saggezza che ci arrivano dalla cultura popolare, più o meno "paesana". Ebbene, la prima cosa da tenere presente di fronte a una situazione critica è che chi non si muove non fa danno -- piuttosto che agire scompostamente (a rischio di peggiorare le cose) è meglio soffermarsi su un momento di sana riflessione. Hai ragione quando dici che nel nostro mondo, nel quale il "rumore di fondo" è ormai assordante, l'idea stessa di soffermarsi a riflettere appare surreale. Riflettere... che fatica! che spreco di tempo! bisogna FARE, non importa cosa, basta che sia subito, possibilmente entro ieri, in fretta e (immancabile) in team*. ;)
RispondiElimina* e vai con una citazione: "Un individuo può essere anche ottuso, ma per la stupidità vera non c'è niente di meglio del lavoro di squadra".