Osservavo le sue dita muoversi sul cibo, spostarlo sul tagliere, afferrare il coltello e tagliare.
Pioveva forte, il cielo piombo e le nuvole basse, dentro la chioma del bosco, tentavano di spegnerne i mille verdi straripanti. Era il maggio fresco e piovoso della mia infanzia.
Ti fermi e trattieni quasi il respiro.
Ecco la meraviglia del silenzio. Il ticchettio regolare e sommesso della pendola, la musica delle fiamme e lo scoppiettio attutito della legna di castagno che animavano la cucina economica, il rumore quasi impercettibile della lama sul faggio lo incoronavano.
{ senza parole }.
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