giovedì 8 agosto 2019

Geraldine (ed Ezequiel)

Ieri sera, in milonga, c'era Geraldine Rojas, stella del tango, figlia d'arte. Sua madre ballerina (qualche anno fa partecipai ad una lezione da ella tenuta) e titolare di una milonga, non voleva che Geraldine ballasse: a Buenos Aires la morale non era granché amica di 'sto ballo per pochi di buono, per gentaccia. Geraldine osservava i firulete nella milonga portegna di mamma e, solo così, guardando, è diventata una poetessa danzante.
In spagnolo la indicherebbero come morena, capelli e occhi neri come il carbone (penso al triangolo nero e alle labbra scure sotto che celano uno scrigno rosso violaceo, meraviglia!) I primi anni di tango mi ero "infatuato" di lei, stava ancora con Javier Rodriguez: quei due erano la combinazione perfetta di grazia, bellezza, trasudavano amore ed eros, erano il tango extra ordinario coronato dalla giovinezza. Finì, quella storia: la giovinezza amplifica, è efficace catalizzatrice di eccessi, accelera i tempi.
Ieri ella si è esibita con il marito, Ezequiel Paludi, tango a livelli massimi. Anche se io la penso ancora con Javier, lì era un livello sopra.
Geraldine e Ezequiel eyrano qui per lavoro (seminario prima della serata) con la loro piccola figlia che alla fine dell'esibizione le è letteralmenta saltata addosso abbracciandola.
Il tango non è tutto, l'arte deve cedere qualcosa a tempo e vita ordinari.


Nessun commento:

Posta un commento

Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.