Stamani fioccava bene su a casa. Bastano anche solo un rovescio niveo, un paio di millimetri di bianco per incantarmi. Dopo un paio di giorni di splendide temperature invernali, con la brina e il terreno croccante di ghiaccio, la mattina, lungo il sentiero.
Il manifestarsi dell'inverno mi rende felice ogni volta.
http://www.beppegrillo.it/si-alluscita-dalleuro-noalbailin/
RispondiEliminaLa moneta unica europea aveva tra i suoi obiettivi di spodestare il dollaro come divisa "di riferimento" (le monte forti attraggono ovvero sottraggono capitali/risorse dai paesi nei quali ci sono monete "deboli").
EliminaIo gardo con ragionato rancore a tutto cio'' che va in direzione di un aumento del globalismo e contro le diversita', compresa quelle dellel monete.
In ogni caso, a differenza della sinistra sovranista che vorrebbe tornare alla lira per poterne stampare a jpsa (un prelievo occulto dalle formiche per distribuire alle cicale) a me, piu' che usicre dall'euro, cosa alla quale sono PIU' che FAVOREVOLE, guardo alla necessita' impellente di un attivo (altro che pareggio) di bilancio per un piano trentennale di ripianamento del colossale debito che ci affligge.
Euro o lira poco conta, cio' che conta sono i bilanci in nero e ripianare il debito togliendosi questo colossale cappio che e' gia' intorno al collo dello Stivale e al quale vengono dati strattoni ogni volta che si tenta di disallinearsi dalle decisioni delle eurocastalie progressiste parassitarie e razziste anti.
Invece io osservo il Grillo e i suoi minions che, mentre sono in ritirata con le pive nel sacco (pive sono un tipo semplificato di cornamusa), fanno il contrario di quello di cui farneticavano quando marciavano con la banda in testa.
EliminaEnnesima manifestazione delle miserie umane. Ad ironia si aggiunge ironia, ripetendo il detto "Franza o Spagna, basta che se magna" e il fatto che "la Rete", uno dei loro feticci, che avrebbe dovuto lanciare tutti noi e loro per primi nel firmamento, testimonia lo sprofondamento nel fango.
Quanto era bello, ricordo, quel racconto di Italo Calvino in Marcovaldo, le stagioni in città.
RispondiEliminaLa neve che rendeva magica per un po' l'opprimente città. Poi si scioglieva e si ripresentava il grigiore urbano, metafora del ritorno alla vita di sempre.
Magica ed effimera è la neve.
Godersela in casa con la stufa accesa, poi...
Prima fuori e poi dentro, accanto al fuoco.
EliminaLupo Libero, osservo che siete cosi' straordinariamente attento ai piaceri semplici e massimi della vita. :)
Fiocca la neve fiocca ache qui.
RispondiEliminaBellissima.
Bella foto!
Recuperata da qualche parte in rete, Silvia.
EliminaIo sono in letargo, quella che gira con i miei vestiti, tutta bardata, è la mia sosia.
RispondiEliminaE' tornato la mitezza autunnale.
EliminaA me garba assai poco, forse per te andra' meglio.
Questa mattina alle sette, ben sei gradi!
EliminaMrKeySmasher
Ieri cena di lavoro, sono stato abbrustolito dal caldo in una trattoria.
EliminaAvevo scelto il posto piu' lontano dal calofifero, mi sono trovato un tubo caldo che passava sotto il pavimento, avevo i piedi negli scarponi che andavano in autocombustione.
Che sofferenza!
Io detesto sempre piu' questo riscaldamento abnorme, oltre ai danni ambientali e mentali che produce.
Sia ieri sera che oggi ho viaggiato a lungo in bici senza guanti. Siamo tornati in un (orribile per mitezza) autunno.
Ormai l'inverno appare solo a fine inverno / prima primavera, quando i mari che circondano lo Stivale hanno dissipato il calore accumulato negli altri nove mesi.