Era febbraio 2020. Così domenica, per la prima volta dopo due anni e un quarto, ho avuto il sommo piacere di tuffarmi, senza prenotazione, senza menate, senza mascherinedimerda, in una milonga, viva, vivace, affollata, scoppiettante, la maratona del 1o maggio.
Una milonga con due o tre centinaia di persone. Non due o tre coppie, come negli eventi più o meno clandestini tra amici in questi anni di sopravvivenza. Una milonga ha l'energia del coreutico, del molteplice organismo danzante.
Così un luogo-evento che certo non mi entusiasmò in passato, dopo ventisette mesi di digiuno, è diventata una squisita, pirotecnica, serata di tango. E di incontri di volti, di corpi, sorrisi, che non vedevo, non abbracciavo da almeno ventisette mesi.
Ho rivisto anche _civa, domenica.
RispondiEliminaDevo dire che... rimane una bella topona con un gran telaio! :)