lunedì 31 ottobre 2022

La meraviglia (breve)

(unuomoincammino)

Traversata ieri da un paesino all'altro, in questo cantone di Trentino occidentale. 
Abbiamo attraversato una rara area montana priva di strade di accesso e duramente impervia. La differenza tra bosco coltivato e selvatico è notevole: pecci e larici pluri secolari, monumenti uno più bello dell'altro, in piedi già al tempo della scoperta dell'America, da Napoleone... diametri che in due non si riusciva ad abbracciarli, che meraviglia! I resti di alberi in piedi in avanzato stato di biodegradazione, vita per insetti, funghi, picchi... altra faccia della medaglia della meraviglia!
Con orrore ho scoperto che il tratto finale, una volta sentiero e mulattiera, è stato reso un'ampia strada a fondo in lunghi tratti cementato, con squarci enormi nel bosco, già  attenagliato dal bostrico 

La siccità è orribile anche qui.

In questo paesini ci sono più  lampioni che abitanti e il tumore illuminatorio notturno cresce di anno in anno. Meno abitanti hanno, più mettono lampioni. Pure la decrescita demografica è impotente contro degrado, inquinamento, sprechi insensati.

I danni provocati dell'abbondanza di fondi assicurata dell'autonomia della provincia si aggravano di anno in anno.
La pletora di strade forestali uno degli aspetti peggiori di questa insensata infrastrutturazione della montagna. Ennesima dimostrazione della incapacità, per gli esseri umani, di porsi dei limiti intelligenti per realizzare un ben-vivere che non può essere senza una parte di natura integra.
La meraviglia (breve) di questi boschi quasi primigeni (senza strade e quindi senza motoseghe) ha reso il contrasto ancora più  amaro.

5 commenti:

  1. un articolo decisamente interessante. Bello come segnali particolari significativi che spesso passerebbero inosservati.

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    1. Sempre più spesso mi sembra di essere un disadattato che nota cose che i più ignorano.
      Grazie.
      Nel caso voi foste nuovo/a benvenuto/a!

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  2. e castagni, castagni ce n'erano?.
    Perchè le castagne potrebbero come una volta tornare a sfamare i mortidifame

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    1. No.
      Penso a causa della quota.
      Col riscaldamento lle quote più alte potrebbero diventare luoghi vocati alla castanicoltura.
      In Appennino le castagne salvaroni moltitudini di persone.

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