domenica 7 luglio 2024

La casetta

(unuomoincammino)

  • Parva, a sed alta mihi
    (Casa piccola, ma adatta a me)
    Ludovico Ariosto
Ecco il vicoletto che separa la vecchia casetta marinara da un edificio più recente (a dx, ad intuito, potrei dire forse una vecchia scuola elementare o media).
Il nostro rifugio per qualche giorno su questo lembo incantevole del Tirreno.

16 commenti:

  1. Vacanze al risparmio? Quanto costa abitare nel vicoletto? ;-)

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    1. Un'ottantina di euro al dì, in due.

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    2. Vedo che blogger mi riconosce scrivendo dal furbofono, oggi.
      Mmh.

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    3. Ah! Ah! mi sa che non ha capito il mio umorismo (a volte un po' cervellotico/demenziale): scherzavo sul luogo: volevo suggerire che avevate affittato delle scatole di cartone nel vicolo e non la casetta che si affaccia su di esso! Sì, dovevo fare un riferimento più esplicito per evitare incomprensioni...
      ;-)

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    4. Rifatto i conti poco fa una novantaseina di euri.
      Devo dire che proprio non avevo capito fosse una battuta.
      Avevo sospettato una dizione un po' approssimativa, forse per fretta. In effetti non è il Vs. registro, Vapore Sodo.

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  2. A questo punto farò una proposta dal sapore sessantottino, stile "vietato vietare" o "figli dei fiori", anche dal sapore "grillino" per via del famoso "Reddito".

    La proposta è che si pensi ad un sistema per cui ogni singolo giorno della vita abbia la qualità della "vacanza".

    Prego riflettere qualche secondo sul concetto prima di rispondere meccanicamente col cartellino da timbrare per pagare le rate del mutuo.

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    1. Da quando vivo nel mio amato angolo, in collina, accanto al bosco, potrei fare senza vacanza.
      Al mare mi stufo e... son qui paradossalmente per terapia, l'acqua di mare mi fa bene alla pelle, specie in un punto in cui ho, talvolta in estate, un problema. Tant'è che anche ieri, dopo il bagno mattutino, 7:30 - 10, colazione e riposo, c'è ne siamo fuggiti in montagna, qui dietro, con un merdoso caldo umido africano "che ti sudava pure la lingua in bocca".

      Il cartellino da timbrare si chiama vita: poiché non sono né benestante né parassita, vivo del mio lavoro.

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    2. Coso, non farmi incavolare, che tocca ripetere che io non sono uno degli altri scemi.
      Sarebbe più onesto dire che non abbiamo idea di come vivere altrimenti, di come vivere in un altro modo, piuttosto che affermare che "cartellino = vita".
      "Cartellino = vita" è la risposta della scimmia addestrata che è nata nella gabbia e non sa cosa ci sia oltre le pareti.
      Siccome fatti non fummo a vivere come bruti, dovremmo almeno avere il dubbio che ci possano essere altre opzioni, anche perché è facile osservare che tra un'ora lavorata e un etto di formaggio ci sono infiniti passaggi di intermediazione, in entrata e in uscita.

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    3. Nessuno
      In natura non si.mangia gratis.
      Quindi o tu lavori e ti guadagni il pane e il dentista o qualcuno lo deve fare per te.
      Non esistono diritti, men che meno quello al pane o al dentista.

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    4. L'idea di "gratis" qui non ha senso.

      Non si tratta di "gratis" ma di dare-avere o per usare una espressione grillina, costi-benefici.
      Costa meno rubare che procurarsi i soldi per andare a comprare le cose, questa è la ragione per cui esistono i ladri.
      Costa meno fare lavorare Coso, vendere il suo lavoro per 3, trattenere 2 e dargli 1 (numeri a caso).

      Dato che io non sono uno degli scemi a cui sei avvezzo, rimbalzo la tua citazione di "diritti".

      Ancora uso improprio, il termine "diritto" significa "quello che è giusto" e necessariamente è connesso alla "morale". In altre parole, se tutti rubano, rubare è "normale", diventa "diritto".

      Nel caso nostro, dato che ho detto che è questione di dare-avere, non si tratta di qualità ma di quantità, cioè quanta fatica fai tu e quanto formaggio ottieni in cambio.

      Se fossimo allo stato primigenio, sapresti quanta fatica devi fare per mettere la mucca nel recinto, mungere la mucca, cagliare il latte, fare il formaggio. Su questa base vieni da me e dici "ti do due forme di formaggio per quell'aggeggio che hai costruito" e l'idea è che tu sai dire più o meno quanta fatica è costato a me fabbricare l'aggeggio.

      Tu però non hai nessun modo di mettere in relazione la tua fatica o il tuo tempo con il formaggio, quello che puoi fare è contrattare con qualcuno per cui un'ora lavorata corrisponde ad un tot di "moneta", un valore fittizio, virtuale. Poi vai al supermercato e vedi quanto di questa "moneta" devi spendere per il formaggio, senza sapere come ci è arrivato il formaggio al supermercato e perché costa tot invece di tot, ancora è un valore fittizio.

      Adesso considera che tutte le cose che paghi con moneta fittizia hanno a loro volta un valore fittizio. Non piccole cose, pensa alla automobile, quanto costa farla, quanto costa al concessionario. Pensa la casa, quanto costa farla, quanto costa all'agenzia immobiliare. Eccetera.

      Infine, pensa che se prendi lo stipendio e vai in banca, compri un prodotto finanziario. Di giorno in giorno il "valore" di questo prodotto cambia. Poi diciamo che tra due anni lo rivendi e ti danno altra moneta fittizia per comprare formaggio vero.

      Vabè ci sono libri e libri su questo argomento.
      Il punto è che la vera ragione per cui tu devi sgobbare è che cosi io devo sgobbare meno. Se ho sotto di me tot Cosi, io posso stare a Portofino con una mignotta per parte.

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    5. Invertendo l'equazione, i Cosi sgobbano perché sono condizionati a pensare che quello sia il senso della vita. Se tutti i Cosi nello stesso momento si facessero venire il dubbio circa la relazione tra un'ora di lavoro e il formaggio, tutto il mondo salterebbe per aria. Almeno, il cosiddetto "Occidente", perché in Pakistan stanno fondendo l'acciaio in ciabatte e li è tutto un altro discorso.

      Poi, i Cosi potrebbero anche dire vabè lasciamo perdere il formaggio. Vogliamo dire che ci sono delle priorità, tipo che è più importante che ci sia il dentista per curare i denti piuttosto che l'areo per andare a Maracaibo? Anche li, se i Cosi vedessero il mondo attraverso il filtro delle priorità, salterebbe tutto per aria, pensa che nessuno comprerebbe la borraccetta glitterata della Ferragni da 50 euro.

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    6. Nessuno, analisi lucida.
      La questione che NON è solo marxismo dare-avere, valore aggiunto.
      Sebbene i ladri esistano da sempre, da sempre fanno una brutta fine (lievismi renziani a parte di queste ns. corrotte società al contrario, decadenti, marce, progressiste).
      Ladri, assenteisti, speculatori, riccastri colla fabricheta in Vietnam, baby-pensionati, 104isti, sono, sostanzialmente, dei parassiti che si approfittano del lavoro altrui.
      Semplice termodinamica.
      Allora facciamo come la cicala, che se la gode d'estate mentre la formica sgobba, poi crepi di fame e freddo d'inverno.
      Volte la termodinamica!? Ve la pigliate fino in fondo. Prego!
      Ora cè la demagogia dei diritti che tende solo più ipocrita il tentativo di rimozione del problema (beh, ora siamo anche oltre con la ciofeca del reddito di fancazzanza).

      Ciascuno si tenga le priorità che crede, basta che non vada a bussare alla porta degli altri babbei quando il giochino della priorità cambia.
      Per me la Ferragni creperebbe di fame, non prenderebbe i classici tre soldi e neppure un cacio.

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    7. Il Marxismo non c'entra col dare-avere.

      L'idea di base è che le fasce inferiori della piramide sociale invece di accettare come dato di fatto che il loro tempo valga meno del tempo di qualcuno dei livelli superiori, usando la forza del numero, costringano tutti allo stesso "valore".

      Quindi, idealmente, che tu sia contadino o neurochirurgo, la "collettività" ti da quanto ti serve per campare e niente di più.

      Il Marxismo postula che il neurochirurgo, una volta rieducato, sia felice di ricevere dalla collettività le stesse risorse destinate al contadino perché fa il neurochirurgo solo per passione e con intento filantropico.

      Ovviamente è tutta una montagna di merda.

      Quando fai notare al contadino "compagno" che il capoccia del partito non vive come lui, il contadino si rifugia nel "poverino, se lo merita per tutte le preoccupazioni che ha".

      L'essere umano "medio" non è in condizione di scegliere, di autodeterminarsi, semplicemente perché è ignorante.

      Quello che può fare in funzione alla dis-educazione che riceve è rispondere come un automa, comportamento prevedibile dato un certo stimolo. Quella è la funzione della dis-educazione, cioè fabbricare automi.

      Detto questo, in linea teorica noi abbiamo la tecnologia per lavorare il meno possibile. Il fatto che tu ti ammazzi di lavoro è una ovvia contraddizione, un paradosso. Significa che c'è qualcosa che non va da qualche parte, non significa che questo sia il tuo destino risultante dalle leggi della fisica.

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    8. Ah, problema.
      Abbiamo la tecnologia per lavorare poco o nulla.
      Quanta gente possiamo sostenere con quella tecnologia?

      Questo è un discorso più serio che dovrebbe essere esaminato.

      I nuovi italiani vengono qui proprio per questo discorso, pensando che noi viviamo nel lusso senza lavorare. Che non è una idea sbagliata alla luce di quanto dicevo, obbiettivamente la tecnologia ci consente di vivere meglio che in Africa.
      Il problema è che in Italia l'Africa non ci entra.
      Allora bisogna portare l'Italia in Africa.

      Ci scontriamo col solito problema degli ultimi che saranno i primi nel regno dei cieli.

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  3. Unuomoincammino non mi pare più un rifugio dal momento che lo svelasti.

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    1. Allora, visto che avete scoperto tutto, passate di qui che vi offro un caffè.
      Buona fortuna.

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