giovedì 31 luglio 2014

Preghiera prima del cibo

Tiziano Terzani sottolineava lo svanire degli aspetti fii e spirituali si manifesta in molteplici modi. Uno di questo è l'assenza di una qualche forma di celebrazione dell'importanza e della sacralità del cibo: un pensiero, un raccoglimento, una preghiera, un gesto. Nulla. Aggiungo io che la cosa è interessante anche dal punto di vista psicologico ed edonistico: portare la mente al qui_e_ora gastronomico è piacevole e pure sano. Un po' come Albertone, dopo un po' 'sta preghiera la diamo al sorcio, quest'altra gatto, con questa ci ammazziamo le cimici. UnBipedinone ed io diciamo sempre la nostra pia e brevina preghierina a modino.


UUiC: Nel nome della Madre, della Figlia e della Spirita Santa...
(UB: sorride parecchio)
Maaa, papà, chi te l'ha detto che che dio è femmina?
UUiC: Qualcuno può sostenere che sia maschio? Probabilmente è più femmina che maschio, sono le femmine che danno la vita. Così la diciamo un po' al femminile e un po' al maschile e siamo sicuri di beccarci...
(UB: ride)
UUiC: Grazie Natura per il cibo, la bellezza, l'aria, l'acqua, le cose belle con cui ci nutri. Fa sì che ti proteggiamo sempre dal parassita homo e che esso diminuisca sempre.
(UB: ride di nuovo, è perplesso)
UUiC: 'sta preghiera farebbe la bile al 90% dei preti [mullah, rabbini, etc.] , allora significa che è proprio giusta.

mercoledì 30 luglio 2014

Grazie a noi

Tempo fa avevo scattato questa foto ad un'edicola in stazione centrale. Sacro e profano.
Grazie a dio... No no, grazie  a dio un bel par di palle. Grazie a noi la copertina di un libro di Camilleri sta vicino a quella di un libro di Benedetto XVI. Io penso che la seconda sia tra gli... inquina-menti più pericolosi ma molte piccole menti scadenti si scandalizzeranno per la prima (un bel corpo femminile attira naturalmente e questo è proprio il punto).
Immaginate cosa sarebbe successo in qualche stato o suo luogo fondamentalista (Arabia Saudita, Israele, Stati Uniti, Pachistan, ...) pieno di idioti bigotti osservanti?
Grazie a noi abbiamo questa libertà. Che diminuisce ad ogni coglione religioso osservante che importiamo con le migrazioni di massa.


Venti ore

Ero già arrivato molto stanco in milonga, lunedì sera. La lunga: dalla sei e mezza di mattina ad arrivare in milonga, alle ventindue e trenta, sono sedici ore. Poi andare a letto quattro ore dopo. Venti ore. Nelle quali ho avuto tempo solo dieci minuti per rilassarmi un po' a casa.
la notte è stata breve, la sveglia, martedì mattina, è arrivata da sola alle sette, anche se l'avevo programmata due ore più tardi.
Ieri mi sono trascinato per la giornata.
Avevo malanimo. sostanzialmente una leggera forma di depressione.
Mi ero già imposto che non sarei uscito, era previsto brutto tempo. Ieri ho avuto amici a cena ed è stata una parentesi colorata in tutti i sensi nel grigio della giornata. Alle undici a dormire, una dormita come dio comanda. Oggi è un altro mondo, un mondo che sorride! T. che dà vita e la toglie. Esso può essere perfido, ai limiti del sadico, per ciò che ti chiede, la vita milonghera assai dura.


martedì 29 luglio 2014

Wilderness residuale - 3


Dopo i molteplici rovesci che avevamo schivato, la giornata di domenica si era annunciata non così brutta come da previsioni. Anche se... il tempo in montagna cambia velocemente. Stavamo guardando la vetta da raggiungere e... in mezzora dal blu si era passati al grigio cupo. No vetta! Forse è stato un bene, tutto sommato ci aspettava una giornata ancora lunga, compreso il ritorno fino in appennino emiliano. Al bivacco ci hanno raggiunto due sezioni, una locale, una di Trento del CAI-SAT. E' stato piacevole parlare con uno di loro, capire lo spirito e le conoscenze ormai residuali di cultura montanara.
Tempo così così, voglia di prendercela comoda, abbiamo optato per un tratto di alta via famosa in zona. No vette, no laghetti glaciali a quota superiore, per la traversata di ritorno della valle siamo rimasti al margine superiore del bosco in versante esposto a meridione. E' stata una scelta fortunata perché... per almeno un paio di ore abbiamo camminato in un vero e proprio giardino botanico alpino con la fortuna che esso era proprio all'inizio della fioritura, molti boccioli non erano ancora aperti.
C'è una grazia e una bellezza straordinari. Come se qualche giardiniere esperto avesse scelto accostamenti, combinazioni, disposizioni delle pietre, varietà, le dimensioni, quasi leziose di piante e di quel piccolo sentiero da fiaba. Sole solo all'inizio, poi giornata grigia, delle molte foto scattate solo alcune sono riuscite bene e riescono a rendere idea della bellezza.
Persino un cespuglietto di ortiche, ad un terzo bivacco presso cui abbiamo sostato per la pausa pranzo, persino quel cespuglio di ortiche, di volgari ortiche, erano bellissime su quel muro di pietre e di legno brunito dal sole.










lunedì 28 luglio 2014

Ebetino trivellino

  • Il prezzo del kWh dell’ultimo offerente accettato (quindi quello più alto) viene attribuito a tutte le offerte.
    (qualeenergia.it)

Il vuoto con il Renzi intorno. Il buom comunicatore imbonitore. Renzusconi.
Si può essere colorati per indicare la continuità antipolitica italiana (nel senso etimologico del termine, non nel senso proprio di antipoteritica volgarmente associato al primo). Via B. ecco R. cambia l'orchestrina, stessa musica. O. come dicevo, le riforme ciulacreduloni del cambiar tutto fuorché andare alle radici, alle cause dei problemi.
Una delle antipolitiche italiche è quella energetica. Direi che siamo proprio alla politica, l'energia è La Politica per eccellenza, l'energia è economia, cibo, evoluzione di un paese, tutte le guerre recenti  dalla seconda mondiale sono state fatte per l'energia.
Quantità abnormi di risorse drenate al paese con il CIP6 che sostiene le assimilabili (inceneritori, una genialata farti respirare una bottiglietta di plastica per averla bruciata ottenendo un ventitreesimo (1/23) dell'energia che è costata) e il mercato energetico elettrico da fonti fossili.
Tromboni di ogni ordine grado e livello trombonano che le rinnovabili sono care. Certo è molto più veloce dissanguarsi perdendo centinaia di miliardi di euro che finiscono all'estero, peggiorando la bilancia dei pagamenti già emorragica, piuttosto che mantenerli in Italia nell'economia locale. Intelligente, no!?
Non si va a vedere l'aberrazione della formazione del prezzo dell'energia elettrica che semplicemente consente ai produttori fossili tariffe patologicamente alte garantendo loro non solo una remunerazione (patologica) ma, peggio, che non schiattino.

Così la massa, il_bobbolo, si lamenta che le rinnovabili sono care. Attribuiscono il problema alla medicina, alla terapia invece che alla malattia.

Renzie non si sogna neppure di iniziare a riformare il mercato elettrico, un marciume che non ha eguali in Europa. Se lo toccasse nel giro di qualche settimana salterebbe. Meglio impegnarsi in riforme per citrulli, dopo i lustri nei quali B. ha tenuto impegnate le camere per leggi ad personam e ad aziendam, ora il comunicatore_per_babbei fiorentino lo tiene in scacco per ottenere, con la pseudo pseudizzazione del Senato, maggior potere antipolitico in minori tempi.

L'ebetino trivellino si scoccia coi comitatini (il dirigismo capitalistico-progressista si manifesta anche qui nel fare, come in Val di Susa, i froci col culo degli altri) perché si oppongono a trivellare il Belpaese, come se il bilancio fallimentare dell'estrazioni in valle d'Agri (qui, qui, qui) non avesse insegnato nulla, come se non sapessero che se estraessimo tutto il  petrolio italiano, ne basterebbe solo per due o tre anni, un battito, un esalare l'ultimo sospiro energetico del malato grave, poi mai più nulla, per sempre.
Dunque, abbiamo un paese drogato di energiafossile e la soluzione qual'è? Dargli più roba.
Ahmanoisiamodemocraticamentedemocratici.
Il PD è ormai noto solo alle masse che non vogliono credere per dire (ancor meglio dell'altro partito, quello dei ladri:) il contrario di ciò che si fa: avere qualche accenno verdognolo in programma (enfasi sulle fonti rinnovabili, autonomia energetica, etc. e poi fare esattamente il contrario).
Nulla a che fare con scelte di energia democratica, diffusa, di autoproduzioni e di fonti di reddito distribuito sulle quali si basano scelte vincenti come quella australiana.
Non si va a cambiare la legge che prevede royalty d'estrazione abominevolmente citrocapitalistiche, tra le più basse al mondo garantendo massimi profitti agli speculatori privati e la massima collettivizzazione di costi, problemi e disastri. Guai a te se protesti non sei democratico,  ti manganelliamo e ti militarizziamo e ti gasiamo subito. Solo noi siamodemocraticamentedemocratici!
Il sodalizio tra centodestra e centrocentrista nazionalbobbolari continua indisturbato con nomi altisonanti (patto del nazareno, che diavolo sia 'sta roba col delinquente di  cui non si sa un cazzo, ma tanto poi sono i pentastellati a nonesseredemocraticamentedemocratici). La continuità storica nelle peggiore scelte politiche prosegue con il trucco di qualche riforma che non riforma un cazzo o che peggiora il peggio.
Ecco a voi le magnifiche riforme acchiappacitrulli, ancora una volta la stessa buona politica di quegli altri. Stiamo freschi. No, stiamo fossili.



Maestri d'anima

Mi ha ringraziato ieri mattina per averle portato un bel gruppo. E' stata carina _ica, la mora del profumo. Dopo le ho risposto, io qualcosa riesco a comunicare con le parole, le sono piaciute le mie che la celebravano come regina, matriarca artefice.
Come previsto siamo finiti in una festa della alta (molto) borghesia bolognese. Solo una quindicina su una sessantina? settantina? di invitati era tangheri.
Molte donne e molti uomini guardavano affascinati. Poi qualche domanda. L'atmosfera era eccitante, nervosa, scintillante quando l'orchestrina ha iniziato con i tango di Piazzolla.
_ica mi aveva chiesto di aprire le danze con una sua amica. Le avevo detto scherzosamente che... prima o poi si sarebbe dovuta esibire. Ma ero in surplus di adrenalina, ero andato a cercare un goccio da bere, sono stato il secondo.
E' timida, non ne vuole sapere e così è stato. In milonga NON puoi essere timid*, non esibirti. Balli per te, per il/la partner, per il pubblico, gli altri milongheri. Ci sarebbe molto da dire ma... non voleva essere una pagina (principalmente) sul tango. Comunque dopo ci sono state occasioni. _nni,  il mio maestro di tango è riuscito letteralmente a trascinarla nella prima tanda. Poi ella si è goduta tutta l'ammirazione degli amici ... quanto sei brava! erano proprio affascinati da quell'amica che era riuscita a stupirli con il tango. Se l'è goduta sì quell'ammirazione.

L'entrata, la cancellata principesca annunciava il rango dell'evento. Conosco - perché lo vissi nella città lombarda in cui stavo prima - l'atmosfera radical chic della ricca borghesia. Così mi divertivo, in parte, durante le pause, a scrutare, ad osservare. Cerco di rompere la chiusura dei gruppi, di uscire dall'abbraccio stretto del tango. Mi sono messo a parlare con alcune "aliene", una giocatrice di golf, una psichiatra, _ina, non so cosa faccia nella vita, le piaccioni i balli ma T. non lo ha ancora provato. C'è la fascinazione. C'è sempre stato questo rapporto d'amore/odio, attrazione e ripulsa, tra artist(oid)i, intellettual(oid)i, creativ(oid)i e la (ricca) borghesia / la nobiltà un tempo. Tra la sregolatezza e (qualche volta il genio) e la stabilità ragionata e perseguita. Penso che sabato sera non sia stato molto diverso. Non cambia se alla corte di marchese in un maniero del rinascimento, se nel jet set della borghesia nera romana degli anni sessanta o nel 2014 sui colli felsinei.
Milf e... coguare... Mi vien da sorridere. Gli anni erano più delle seconde. Ma non poche donne rimanevano belle anche se con anni... La bellezza è sempre andata a braccetto delle classi superiori. Un certo stile (che a me non piace granché, anche abbigliamento e accessori del lusso possono portare ad una certa omologazione, per quanto ristretta), le movenze, le auto in sosta fuori... Si celebrava un potere, come in ogni occasione del genere.
Come sempre erano le donne ad essere più attratte. Da danza e balli. Orecchiavo, in disparte, i commenti profani. ..è bello da guardare... ma come fanno? ... è così mentale... guarda quel passo, ma com'è possibile? Pure io mi sono goduto l'essere molto osservato in quell'abbraccio di due in uno in cui inizio a muovermi bene.

_ica ha una parte molto sensibile a ciò che è artistico e istintivo. Una sorta di compensazione alla professione inerente la gestione i grandi società (rimango generico, non scriverò qui i dettagli della sua professione) che vive quotidianamente. Così è riuscita a viverla e a portarla - una sorta di missionariato infettivo e creativo, è la contaminazione da morbo T. quella che si compie - nel suo gruppo sociale.
E' stata artefice di questa festa per il compleanno di un'anziana congiunta alla quale hanno collaborato almeno quattordici o quindici tra domestici e professionisti invitati, compresi i tre musicisti dell'orchestrina di tango.
Una celebrazione di potere e di grande bellezza. Quella villa è un luogo di bellezza. Ma da sola non basta. A me sono piaciuti alcuni dettagli, come le centinaia di lumi, candele, candelabri e lumini che hanno reso incantata l'atmosfera. Anche di potere e seduzione, incrociate, clandestine, esplicite, come sempre, in questi
C'era i tango meditativi di Piazzolla a rapire un po', alcuni dall'infatuazione per la sregolatezza, altri dalla pingue stabilità. Volgi lo sguardo lontano e la commozione prende il sopravvento. Forse siamo noi, poveri sregolati in sua balia ad essere maestri d'anima, ad essere dei.


sabato 26 luglio 2014

Dal bosco alla festa



Questa è stata una settimana di ritmi rallentati. Oh, mio dio, che piacere! Andare a dormire presto, alzarsi con calma, dieci o undici ore di sonno per notte. E quasi sempre un riposo anche il pomeriggio, finito qui mi butterò giù un po'. Sono rinato, nuova freschezza di anima, spirito, energia. Anche quello del mancato sonno è uno dei molti tributi a T. .

Stamani siamo andati, UnBipedinone ed io, nel bosco a far legna. Acqua e caldo. Il bosco non è mai stato così lussureggiante, la terra scura e grassa, umida, odorosa di buono, una miriade di funghi, zanzare e tafani oltre il sopportabile. L'acqua è vita e oggi ciò è evidenter, chiaro più che mai.
Abbiamo recuperato alcuni quintali di legna. Lavoro fisico, in due, crea affiatamento. E' molto piacevole tornare in casa con i muscoli caldi, che fremono di potenza. Come direbbe Claudio Risè, siamo stati due maschi selvatici. Abbiamo trovato, facemdo legna, un porcino giallo (non granché), un verdone, alcuni gallinacci. Proprio come i boscaioli, un tempo. Quando ero piccino, d'estate, essi erano noti per avere la dispensa piena di delizie fungine. Qui sta già tuonando, è arrivato un altro temporalo robusto, meraviglioso!
UnBipedinone è stato in gamba, ha sgobbato duro tutta la mattina con me. In questio giorni ho cercato di coinvolgerlo in tanti piccoli lavoretti, oggi un lavoro impegnativo. Prendere contatto con la realtà: crescere significa più libertà ma anche iniziare a capire che la vita la si guadagna con il proprio lavoro. Alla fine una bella ricarica di traffico per il suo celluilare. Stasera riporterò il mio cicio da sua madre. Sono finiti velocemente questi giorni. Verrà qualche malinconia ma così è la vita di noi padri separati. Meno tempo con i nostri pezzi_di_cuore ma quando siamo insieme ce li godiamo istante per istante.

Dopo andrò a prendere _zzz e insieme con altri cinque andremo alla grande festa organizzata da _ica, la mora del profumo. Conversando, dopo anni, ha pronunciato la parola "mio compagno". Questa è una cosa del tango. Ballare per mesi, anni e non sapere quasi nulla della vita degli altri.
Mi ha chiesto, mio figlio, sentendoci parlare per l'organizzazione, se me la sarei fatta.
Certo, mi è sempre piaciuta, un sacco. Ma... ella non si era mai lasciata andare. Io, d'altra parte, non condivido molte cose con lei. Ricca borghesia bolognese, a volte mi chiedevo di cosa potrei parlare con lei. Non di molte cose che non siano piccola conversazione (prende nome di chamuyar nel gergo milonghero).
Allora meglio ballare, godersi il chamuyar, l'attrazione reciproca. Abbandonare i ruoli, classi sociali, convenzioni per qualche manciata di quarti d'ora ed essere semplicemente felici così, desiderando di baciarci e limitandoci agli abbracci di gioia per le tande uscite bene, solo a bacetti leggeri, come nuvole che svaniscono nel vento.
Ebbene ella ha un compagno. La mia intuizione non sbaglia quasi mai.

giovedì 24 luglio 2014

La robba

Avevamo accumulato una lista lunga così di cose da fare e ieri è stata una giornata di commissioni.
Prima in città, poi nella "robba fuori". in giro. Almeno una quindicina di cose da fare. Dai libri scolastici usati ad un kilim per la sua nuova stanzetta, dal telecomando guasto del lucernario al connettore stereo - iPod, cercare alcuni DVD, poi 'na tappa in profumeria che UnBipedinone sta cercando di capire che profumo acquistare etc. . Prima in città, a godercela dalla stazione centrale fno in in centro e ritorno, per piccole botteghe e librerie, strade, torri, portici, piazze piazzette poi nella "robba in grande". Così siamo finiti anche in un'area commerciale a nord di Bologna abominevolmente estesa.
Francamente erano anni che non andavo in robaccia del genere e ancora per un po' non ci andremo a parte stasera una puntata ad uno spaccio (outlet) sulla strada, che andremo a festeggiare il compleanno di _zzz. UnBipedinone vuol tentare di trovare là un paio di Adidas per la pedata he sono fuori catalogo; si è incraniato di voler trovare. Farò 'sto sacrificio peril ciccetto mio scaraffone bello. Nulla di paragonabile al bel bighellonare acquistatorio della mattina in centro città.
Squallore commercial-consumista a base di prodotti alieni, industriali, massificati, in decine di ettari di orribili infrastrutturazione e cementificazione centrati su consumismo e auto. Come esteta ed edonista li trovo tra i peggiori posti possibili, squallidi e brutti. Anche posti stancanti, con una iperstimolazione continua in ambienti artificiali. Pure il bipede è crollato, in auto, si è addormentato velocemente una volta usciti.
Poi siamo tornati al paeselle ameno. Qui è semplicemente bellissimo anche oggi, nuvoloso e piovigginoso, fresco, prati e boschi lussureggianti e meravigliosi; la differenza è francamente sconcertante. Sulla strada ci siamo fermati al chiosco dal contadino che conosco  bene e abbiamo portato via due chil di frutta squisita. Il cibo è il primo ad essere degradato in questo progresso regressiva che spinge verso la massima quantità e la mediocre qualità.
Ecco, percepire le screziature aromatiche di un albicocca matura, quasi liquido-cremosa, 'na crema arancione di infiniti sapori del giardino d'eden, la fragranza di una pesca matura, il profumo dei frutti appena colti, i colori, sono una piccola grande festa, come lo sono i vecchi mattoni e i capitelli scolpiti, sotto un portico a volta. Per risparmiare ora non si fanno le raccolte in passate multiple, ogni frutto si coglieva solo quando era maturo: ora si passa una pianta e quel che c'è (ancora acerbo o poco più) come è si raccoglie, si sbatte in frigo, poi giorni e giorni prima di arrivare alla GDO.
Ma in cosa vogliono spendere i soldi le masse?
Piacere e... "la robba".


Diario di blog

Poco tempo per diario e diariosfera in questi giorni. Sono a casa per una settimana di ferie col bipede e ci sono sempre mille mila cose da fare insieme e da solo. Avrei mille cose da scrivere, nessuna inezia ma nessuna neppure importante.

martedì 22 luglio 2014

Dolce vita milonghera e dintorni

Venerdì sera _ela vestito di sera era pensierosa, come lo ero io, dopo la nuova presa di coscienza. Ella si è accorta di me, io di lei. Non servono parole, neppure ballare insieme. Col tango ti conosci piuttosto bene e capisci come vanno gli altri, come vai tu stesso.

Mi aveva scritto _ina, sabato, dopo un mio segno di vita. Che era stata bene. La notte prima, in milonga, avevamo parlato un po', seduti. Prima, bell'abbraccio, i miei occhi andavano dai suoi alle sue labbra, e vedevano i suoi fare lo stesso... i miei occhi le mie labbra. Sono momenti di intensità incredibile, ad un infinitesimo dall'infinito. Poi anche la conversazione era stata molto empatica, intensa, eravamo stati bene insieme. Misto di cose buffe, di risate ma anche di ascolto sincero. Sabato sera ero in un posto meraviglioso, di grande bellezza, il golfo di La Spezia, la Palmaria, castelli, boschi. Le avevo mandato un paio di pensieri. Poi mi ha rispoto _ero, il suo tipo, dicendomi di piantarla.

Fine settimana in un posto pazesko. Alla X milonga solidaria, dopo anni, _zzz ed io avevamo incontrato _zia, una ex collega (con ex andiamo al 2002, forse 2003). Ecco, _zia ci ha invitato ad  una festa nella casa sua e del marito, un piccolo angolo di Toscana che si infila in Liguria, in un posto bello da andar fuori di melone.
Ci siamo andati con UnBipedinone e _zzzino. Così è stato anche giro di amicizia, di rinnovata complicità maschile in quattro. Ero seduto a vedere il panorama mozzafiato quando ho messaggiato _ina.
A volte penso che il tango sia ...troppo. Troppa bellezza, troppa empatia. Una sorta di rito del piacere, della bellezza che si estende oltre il ballo. Ora che si balla stretti, sono di piu' i momenti che sei uno di due, a volte devi staccare, per prendere un sospiro, per ricaricarti. In quelle pause passavo dalla bellezza del femminino a quella che m circondava. Da una fastasmagoria all'altra.

La domenica è stato convivio in un'atmosfera assai più informale. Sono arrivate due tanghere, una da San Francisco, _ina mulatta, e _usch, from the Netherlands. Due belle donne. UnBipedinone che ha notevoli fiottti di testosterone in circolo, mi fa :- Belle quelle! Poi, dopo che mi vide ballare con la mulatta :- Ma te la faresti quella, papa'?
Eheheh
Parlare, bere, flirtare, la bellezza del borgo antico vicino, buon vino, belle donne intellettualmente stimolanti. Convesrsazione in inglese, ma capisci che c'è da parlare, scambio di idee, menti interessanti.

Casa sold-out, eravamo in tenda nel giardino. C'era una coppia di tangheri, ella milanese, egli torinese. Tenda vicina. Non si sono cagati quasi nulla il sabato,quasi nulla la domenica. Però la mattina hanno chiavato due volte. Mi lascia un po' perplesso. Perché proprio non si sono cagati neppure di striscio tutto il resto del tempo. Da un estremo all'altro. Beh, qualcuno ci riesce.

Sabato si ripete, festa privata con orchestrina dal vivo organizzata da _ica la mora del profumo. L'alta borghesia bolognese stregata dal tango. Pare sia una fersticciuola per... il compleanno della nonna.



lunedì 21 luglio 2014

Margine di sicurezza

Perché è iniziata questa guerra?
La maggior parte delle persone ti diranno :- Perché hanno ucciso tre ragazzi israeliani.
Bravo pirla, sei proprio un coglione sciocchino! Come se il vaso che trabocca fosse per colpa dell'ultima goccia. L'incapacità della specie di andare alla causa dei problemi, di non fermarsi al contingente, va oltre ogni barlume di residua intelligenza.

Hai lo zio, il fratello, la sorella che sono stati uccisi dai sionisti. Tuo fratello è morto in un merdoso campo profughi, lo zio è stato ucciso dal bulldozer blindato israeliano, era all'interno della sua casupola distrutta, tritato con il resto del campo sotto i cingoli. La sorella, dopo che avevano tolto l'acqua, energia elettrica e l'accesso all'abitazione, se ne andò in letizia a Gaza e morì lì, durante l'operazione Piombo Fuso secondo viaggio,questa volta a miglior vita.
Tu, del tutto umanamente, hai visto, ancora due anni fa, che campi e casa del tuo amico, dopo l'incrocio un chilometro a destra sono stati distrutti, poi è arrivato il cantiere, il cemento, quegli ebrei russi e persiani, la colonia... le famiglie di quei coloni insediatisi poi hanno fatto quei tre ragazzi.
Tu, del tutto umanamente e comprensibilmente, hai un odio incontenibile contro quei coloni sionisti e quando hai potuto, li hai colpiti, hai eliminato il frutto della violenza (si noti che erano tre studiosi di inquinamento religioso delle menti, il peggio del peggio). Hai odio di decenni di sopraffazioni accumulatosi, un potenziale straordinario, alimentato con pazienza e costanza da soprusi di ogni tipo.

La politica di estromissione dei palestinesi dalle loro terre è più fine e sottile di quella del genocidio subito dai nonni (Shoah) : non mettono i palestinesi in lager prima e in una camera a gas dopo. Li strappano dalle loro terre, dai loro campi, dai loro ulivi e li mettono nel Gaza lager, lasciano che essi, per non morire (tolgono loro le risorse vitali per la sopravvivenza) a Gaza ci vadano da soli, lasciano che si auto espellano verso lager in altre nazioni arabe confinanti. Non servono i treni piombati, lascia che il processo si compia smoothly, tanto non c'è alcuna fretta.
Per quanto fuori luogo, la cosa più efficace dal punto di vista della provocazione intellettuale ed emotiva è chiamarli nazicoloni sionisti. Si incazzano come delle vipere pestate, perché il processo di sopraffazione brutale è lo stesso, il disegno di eliminazione lo stesso, a intensità ridotta perché si svolge su un arco temporale più ampio.

Tutto ciò ribadito (che se non si va alla causa dei problemi non si risolvono) le lotte interne al mondo arabo comportano morti di un ordine di grandezza superiore. Come osservava Luttwak, qualche giorno fa a La Zanzara, in Siria le vittime della guerra civile [da collasso ecologico, NdUUiC] siano 150K invece di alcune centinaia dell'azione bellica di Israele su Gaza.
In Iraq ca. 160k, etc.
Però... in quelle guerre mancano, per gli amanti dell'appassionarsi manicheo, il buono e il cattivo e i carichi simbolici, anche di origine storica, sulle parti in conflitto. Non si può essere faziosi, non si può parteggiare per il bene mio/nostro contro il male tuo/loro, non così facilmente, poco emozionante, non posso scendere in piazza a dimostrare che io sono più buono e giusto, più_migliore di te. Tutto tace.

Notate gli esiti dell'immigrazione di massa sionista prima pacifica poi sempre più, violenta.
In questo caso di una società straordinariamente superiore, nella tecnica, nel senso cumune, nell'etica pubblica, nell'organizzazione, nella capacità sociale e nell'interesse per i beni comuni.
Quando gli israeliani se ne andarono da Gaza, lasciarono esperimenti eccelsi, di agricoltura collettiva, comunitaria ai Palestinesi che davano lavoro a centinaia di lavoratori (palestinesi, appunto). Quelle strutture e patrimonio andarono in malora, marciti nell'incuranza, nell'incompetenza e nella corruzione, nella mancanza di etica pubblica. Sapete che gli arabi e la loro cultura non mi vanno granché a genio, io li considero la summa del peggio, ma qui incapacità e inettitudine sono oggettivamente evidenti. Perle ai porci (v. Greenhouses in Gaza symbolize Palestinian hopes and barriers  e Harvest of Sorrows)
L'evidente superiorità tecnosociale israeliana comporta anche una superiorità nella violenza, nella sopraffazione.

10k ebrei e 10k palestinesi potrebbero convivere in letizia ed armonia, in abbondanza di risorse (spazio, acqua, campi, energia, cibo...).
Crescete moltiplicatevi, riempitevi la crapa di cacca religiosa e quando sarete pigiati come sardine in scatola massacratevi come potete, il più forte vincerà.
Prego!


(via presstv.ir)


venerdì 18 luglio 2014

Paradiso artificiale solipsistico

Non conosco il tango e non mi sono dedicata al ballo in genere per cui posso solo intuire l'ebbrezza di ciò che descrivi. E lo descrivi benissimo. E capisco, sento, molto eros nelle tue parole. Dopo avere provato tanta trepidazione, esplosività, ecc. il sesso diviene scontato e inutile. Forse è più che altro difficile. Quello che descrivi rappresenta un livello che probabilmente resta soggettivo: credo che il corpo dell'altro sia erotizzato in modo solipsistico. So bene che _ina e _ona stanno lì tra le tue braccia e si muovono all'unisono con te, il loro cuore batte, la manina si scalda, ecc, ma questo non è un essere avanti rispetto al sesso. La situazione che descrivi resta un arretramento, perché è indietro rispetto al dubbio che una relazione fisica e psicologica (lasciando stare l'affettività) porta con sé.
Descrivi un quadretto tracimante eros, ma di assoluto dominio. Rispetto al sesso genitale l'appagamento non viene mai negato, quello che l'altro porta di sé è simbolico, nella piena aderenza alla nostra fantasia.
E' difficile rinunciare a godere in modo assoluto, fuori dalla sofferenza e dalle nevrosi. Non sto giudicando, sto dicendo che questa realtà ci appartiene pienamente, e che il corpo dell'altro vissuto in modo fantasmatico (v.amori virtuali) o comunque solipsistico e parziale è una deriva da paradiso artificiale, o come dici, diviene dipendenza, meno pericolosa sicuramente di una sexual addiction.




Alcuni dialoghi interiori che ho osservato.

Ho voglia di quelle belle che piacciono a me. Non posso avere tante e cambiarle spesso. Non sono ricco, non ho potere. Il mio ego però le vuole, forse la mia biologia, l'etologia di specie, dio, l'ego o tutto quel cazzo che vuoi. Ma vorrebbe le tipe che mi piacciono come piace a me come piacerebbero a me. Come? Attraverso il potere e la sua fascinazione. Un piccolo potere ce l'ho con te, tango mio. Per alcuni minuti sono mie, stanno bene, sono felici, l'ego si gonfia, sono io che le faccio felici, che sono il superfigo. Come dice Francesco, sono troppo pieno di me per accettare l'idea che non possa non essere così. Ma fuori dalla milonga NON è così. Non è il mio dominio, comandano loro, non è quel paradiso artificiale, poi mi mettono sotto.

Fuori dalla milonga la relazione è anche sangue e merda. L'eros è una persona, una donna, io non ho voglia di quella realtà, voglio solo luci, non le ombre. Che palla pazzesca... Tutte quelle robe... io che voglio questo, lei che non lo vuole, lei che vuole quello che io detesto. Meglio niente che piuttosto. Posso riprendere il mio gioco tutte le volte che voglio. Così sono e rimango libero.

Quella ci starebbe pure... Ma non è che mi entusiasmi. E se finissimo insieme?
Poi mi piace pure, allora iniziano 'sti cazzi di sentimenti, iniziamo a legarci. E ricasco nelle mie debolezze, nello schema accetto compromessi che non mi piacciono, lo faccio per investire ma se metto molto fuori, perdo dentro, vado ancora in agency. Col tempo l'acqua diventa calda e mi ci ritrovo, ranocchio, a lessarmi dentro. No grazie.

Non ci provo. Alla fine non ci provo granché. Perché io dovrei chiedere e  io detesto chiedere più di ogni cosa. Anche perché non mi piacciono i no. Non mi piacciono proprio.



giovedì 17 luglio 2014

Chi dorme non piglia pesci?

Ieri è stata una giornata di sofferenza. La stanchezza è stata come uno scafandro in piombo che tutto ha ottuso, rallentato, attutito per tutto il giorno. Andare a dormire alla quattro e alzarsi alle otto e quaranta non è stato granché, nonostante prima avessi dormito quasi tre ore. Veleno... già! A proposito di come T. ti stravolge la vita, ti cambia la vita.

Sono sceso dalla stazione, sono andato a prendere il mio bipedinone e... c'era i cugini di Detmold della madre di mio figlio. Tangheri. Tentare di informarli sulla scena milonghera felsinea, con parole che non uscivano e parole impastate nelle sabbie mobili di pochi neuroni intenti solo a sbadigliare, a immaginare il letto e il chiudere gli occhi. Il mio tedesco, dopo anni di scarsa pratica, è decisamente peggiorato. Ieri, di fatto, non riuscivo a parlare. Assolutamente frustrante e demoralizzante, ho parlato in inglese, almeno quello fluisce ancora bene. Non ci voleva, dopo una giornata così.

Ieri sera a letto alle 10:50, ronfato quasi otto ore, oggi sono una nuova persona. Anzi, sono un nuovo dio. Chi dorme non piglia pesci? Non sempre.

X milonga solidaria - 3

(X milonga solidaria - 2)

Marzia di Uphostudio mi ha segnalato la galleria completa di 255 immagini (molto belle, alcune bellissime) di quell'evento. Ecco, non essere sul faccialibro può comportare anche qualche inconveniente.
Ziopetardo, le ho riviste e mi sono emozionato, ho avuto persino un po' di batticuore. Tenere un diario è anche rivivere e questo si conferma ancora una volta. Appaiono un sacco di brutti musi noti, non poche delle persone del tango che ho citato in queste pagine. Pure il ConsumatoreDiSuoleInCammino, in tre immagini, una in collettiva, due in coppia.
Beh, mi pare che ci sia da lustrarsi gli occhi sia per i maschietti che per le femminucce.


mercoledì 16 luglio 2014

Dolce veleno

  • Quanto è dolce questo veleno.
    Commiato notturno a [...]

Mi rilasso solo un po', inutile programmare la sveglia... Mi sono svegliato con un sussulto, tre ore dopo. Erano quasi le undici e mezza. Merda, mi sono addormentato!
_zia già andata.
Barcolli, infili pantaloni, maglia, scarpe, prendi le chiavi dell'auto, scendi. Viaggiavo nella notte, strada deserta. Il rombo del motore, le gomme che mordevano le curve, aria nei capelli. Sono arrivato nel cuore della serata. Ancora mezzo rinco dal sonno.
Ti avvicini lentamente, senti il suono del bandoneon, la pista rotonda affollata, anime che si stringono ballando. Una cosa sulla quale spesso sbagliano i principianti o i rozzi, è quella di perdere i preliminari, ci vuole tempo per entrare nell'organismo danzante. Arrivare, osservare, entrare nell'atmosfera. Il giusto tempo. Il tempo è lusso, il tempo è piacere.
_zia l'ispida, _ren la basca, _ela vestito di seta, _ria la non così principiante, _ara compagna di studi, poi ancora _ela infine _ela la cattolica. Di tanto in tanto cercavo con gli occhi _ica la mora del profumo, non c'era, mi ha messaggiato stamani che era già andata via. Oltre due ore senza quasi una sosta. Sarebbe uno sterile elenco di donne, alcune belle. Ma non è così. Alla fine ero quasi esausto per tutta quell'energia-empatia fluita, come se le avessi chiavate invece che amate di tango.
Perché io sono in questa sorta di limbo sessuale, di astinenza ormai patologicamente lunga. Ora inizio a viverlo, a essere un po' il tango. E il tango, ora che posso emanciparmi almeno un poco dalla tecnica, dal lessico, è così profondamente tantrico nel senso di unione intima di due anime, una femminile ed una maschile. E' molto difficile da trasmettere, non so se riuscirò a condividere, è un po' come spiegare la bontà di un caciucco a chi non lo ha mai assaggiato. Devi avere un vissuto, avere almeno intuito un po'. Cazzo vuol dire tantrico? e unione di due anime?
E in quegli abbracci, ora, in cui il batticuore, le emozioni, lo stringersi teneramente, l'esitazione sua, il tuo averla nelle braccia, solo anima e corpo, spogliata della mente, è così straordinariamente fine, emozionante, empatico, struggente, sobillatorio, accogliente.
Ogni tanda, dieci o dodici minuti, quando esso è, un innamoramento di quelli che ti prendono anima e corpo. A volte finisci pure per rinunciare alla tecnica per stare di più nell'abbraccio semplice e adamantino.
E' una situazione esplosiva, la sublimazione da una parte, l'entrare in una intimità di fiori e petali e respiri e palpitare e struggersi, di esultare insieme, di ridere senza parole. Io penso che molti singoli che popolano le milonga siano consapevoli di aver fatto un salto di livello, che si rendano conto che tornare alla realtà difficile di una relazione erotica "tradizionale" sia molto difficile, - per assurdo! - possa essere vissuta come una regressione. Cazzo, sarà pure dolce ma questa roba dà veramente dipendenza.
Poi anche parlare, dopo, è quasi estraniarsi.

Erano le due e mezza passate.
Strade deserte, viaggiavo scoperchiato nella notte, la felicità, la malinconia e la solitudine, la sazietà e la brama ridotta solo temporaneamente a desiderio. Come se non bastasse mai.
Le casse eruttavano il barocco dell'Alceste di Händel, aumentavo ancora il volume.



martedì 15 luglio 2014

X milonga solidaria - 2

(X milonga solidaria)

In uphostudio sono state pubblicate alcune foto della X milonga solidaria. Uh che meraviglia!
In una di esse appare anche l'UomoInCamminoInMilonga. :)

Wilderness residuale - 2

(Wilderness residuale - 1)

La mattina abbiamo ritrovato... interi _bio e _dra che avevano deciso di dormire all'aperto. Quell'angolo di valle è veramente remoto e deserto e frequentato da cervi, caprioli, camosci ma anche da orsi e lupi. Tutto bene quel che finisce bene!
La sera avevamo acceso il fuoco, internamente. A differenze del Piemonte e di strutture analoghe in Appennino, qui non si usa la pietra come copertura ma le sc'andole (pron. s-ciandole) ovvero tavolette di larice sovrapposte. Il tetto è assai meno permeabile all'aria. Accendere il fuoco internamente è stata... una vera e proprio affumicatura, nonostante l'enorme cappa interna. Da questo punto il fuoco interno al bivacco Alpe Gabbio, in Val Grande, col tetto in lose/piode, aveva una dinamica fumistica decisamente migliore. Il malgaro della malga di sotto ci disse che affumicavano la ricotta (infatti c'erano ancora le mensole sulla quale appoggiarla, internamente alla cappa). Cough cough, che fumera! Avevo fatto due foto del fuoco ma non sono venute. Senza lampo (flash) non è venuta, con il lampo si vedeva quasi solo la "nebbia" del fumo. Poi il plenilunio, in quota. Che meraviglia!

Alcune persone si sono alzate infreddolite (vi avevo detto del problema della mancanza del sacco a pelo leggero). Aspettavamo due che ci avrebbero raggiunto presto. A me viene da ridere quando penso che... a tre minuti c'era il nostro giardino zen di alta quota, con il prato raso all'inglese di un verde sparato, un ruscello di acqua cristallina che lo attraversava, i rododendri in fiore. Una bellezza straordinaria. Avevo detto che la suite a cinque stelle aveva preparato i fiori freschi in toeletta (v. foto 8 e 9) . Forse mi sono lavato ... solo io. Acqua? No, no, neve sciolta a temperatura di 1.2 gradi. Forse. Ahaha, delle urla inconsulte, ziocanelurido, mi avevano sentito fin su al bivacco. Che freddo e che botta di energia superlativa! A proposito di spartanità. Appena il sole è venuto ad accarezzarci, lo spirito degli intirizziti è migliorato subito. Arrivati i due da sotto, siamo partiti. Alla vetta siamo arrivati in cinque: avevo viste due donne affaticate e ho detto loro che la vetta era preclusa, il pomeriggio sarebbe arrivato brutto tempo, i tempi erano stretti, non ce l'avremmo fatta a rientrare in tempo per evitare il temporale: se n'è aggiunta un'altra e le tre hanno fatto il sentiero  di alta costa, non la vetta e poi le creste (non un sentiero segnato ma una via splendida che conosco). Il fatto che l'impegno sia modulabile è fondamentale in queste proposte nelle quali il gruppo è variamente assortito dal punto di vista tecnico e fisico. Ci saremmo ritrovati al bivacco (il secondo) di arrivo. Sopra, oltre nei camosci siamo incappati anche in una coppia di galli forcelli, prima volta da quelle parti.
La sera precedente, prima di cena, si era creata una situazione molto tesa tra un anarchico NoTav e una poliziotta. Ma... il camminare, la fatica, la grande bellezza, hanno smussato le posizioni ideologiche. Qualche ora dopo, al bivacco di arrivo, quando ci siamo riuniti, noi cinque e le tre della via bassa meno alta _zia aveva proposto un massaggio a trenino, un sacco di risate, con l'anarchico che massaggiava la poliziotta.
Sì, avere gruppi così vari nella loro composizione comporta talvolta strane situazioni, questa volta anche sgradevoli vista la tensione rabbiosa che si era creata. Ma avendo un po' di fede... Ci siamo fatti mezzore di risate da lacrime, proprio per l'ironia e la tensione riccia, il differenziale caratteriale, culturale e degli stili di vita che le ha animate.
Meteo? Ci è andata bene: siamo riusciti ad evitare due violenti rovesci: il primo castigodivinodelcielo dopo che eravamo arrivati al bivacco, il secondo dopo che eravamo rientrati dalla seconda cena trentin-tirolese (questa volta decisamente meglio, con una polenta tirata al paiolo e pure dei cotechini locali affumicati che hanno resuscitato persino i morti). Eravamo all'interno, vicino alla stufa accesa, con l'iradidio di giovepluvio che si sfraccasava rumorosamente sul tetto del bivacco.
































lunedì 14 luglio 2014

Wilderness residuale - 1

Wilderness residuale... Era una parte dell'oggetto per la proposta che avevo fatto per questo fine settimana lungo, tre giorni sui monti appoggiandoci su bivacchi. Il discorso dell'integrità della natura e di quanto la presenza umana connoti un certo posto porta a dei paradossi. Pensavo questo, in quell'angolo di Trentino, così lontano da tutte le notorietà. In effetti, per il primo giorno e mezzo, pure la Val Grande, in confronto, pareva un posto affollato. Un altro paradosso della vita, la non presenza di homo che li attira. Un po' li ho spiazzati, perché essi pensavano che fossero luoghi meno selvatici  e in parte è così. C'è stato un sentiero di collegamento che, normalmente si percorre in una ventina di minuti, all'inizio, che ci ha messo alla prova per oltre una settantina di minuti. Le nevicate copiose e pure pesanti di questo inverno, a metà quota, hanno abbattuto e fracassato molti pecci anche secolari che sono rimasti lì, con le ramaglie, a traverso del sentiero. Così, ciascuno, è stato un aggirare, tagliare, segare, che in due eravamo in avanti con la roncola e la sega, ce le portiamo perché conosco che buoni attrezzi possono essere utili in posti dimenticati. Deviazioni anche di 20 o 30 metri di dislivello per aggirare i grandi zii abbattuti. Le prime due sono divertenti, la terza così così, le ultime due c'è silenzio, sudore, imprecazioni, resina su mani e gambe, aghi nelle scarpe, i muscoli a farsi sentire.
Capisci molto delle persone quando vengono esercitate nello spirito e nel corpo, anche duramente, come successo. Un percorso avventura con zaini anche da 15kg addosso non è uno scherzo.
Eppure, questo  gruppo prometteva bene e così è stato.
In un certo senso c'era il premio di mezzo, la cena in una malga con vista mozzafiato sull'enrosadira delle dolomiti. E poi, ancora, una salita di un'altra ora fino al primo bivacco. In un angolo di giardino bellissimo di mille piante e fiori e di larici verdissimi nel loro fogliame nuovo e alcuni vecchi di secoli. Dopo cena, l'aspro e il cupo sono stati ancor più esaltati dal crepuscolo imminente. Li avevo avvisati, che sarebbe stato un bivacco spartano. Eppure, per quei luoghi minimali di ritorno a vite di cinquanta o settanta anni fa fa, che erano vite stabili da molti secoli, affascina. Una sorte di amore odio: la spartanità intimorisce e attrae. Due hanno deciso di dormire sotto le stelle, nonostante io li avessi avvisati della presenza di lupi e orsi. Sono persone mature, libera scelta, libero arbitrio. Altri hanno dormito internamente. Dormito... tentato di dormire, perché faceva freddo e... i loro sacchi a pelo erano leggeri. Anche questo, le indicazioni erano chiare: sacco a pelo pesante.
Sono i piccoli e grandi sacrifici. Abbiate un po' di fede e sarete ricompensati. Io so che gli stati d'animo evolvono, anche in poche dozzine di ore. Entrare nelle braccia della Grande Madre è entrare nella Vita, l'abbraccio tanto è aspro tanto riserverà sprazzi di incanto e meraviglia.