Vedo file interminabili di auto ferme con dentro una persona. uno degli ennesimi esempi, in questo paese di autossicodipendenti, di pigra e statica stupidità collettiva. Tempo fa un'agenzia incaricata di prendere delle misure sulla questione traffico misurò che il 30% del traffico fa meno di 2km, se si arrivava a 6km era il 60%. Se muovessero le loro flaccide chiappe si toglierebbe il 60% del traffico. Il 60%, vi rendete conto!? La caporetto del raziocinio direi. Oltre che della mente sana nel corpo sano.
Dalle terrazze (in realtà i tetti coperti di marmo di Candoglia) del Duomo di Milano, giovedì vedevo il nuovo profilo noioso della Milano internescional, la stessa roba orribile di Dubai, Francoforte, Chicago o Kuala Lumpur, la guida, peraltro molto ben preparata, vantava, per la città meneghina, il Bosco Verticale, in una distesa infinita di grigio e traffico e orribile tecnomodernista internazionalizzato.
In città, qui, c'è l'ennesima mossa di ultraspeculazione immobiliare ordita dal PD (più o meno sempre in combutta con FI) per abbattere un bosco urbano detto "dei Prati di Caprara" e farci su... un centro commerciale, in un'area in cui ce ne sono altri enne (qui varie info su questo momumento al cretinismo crescitista). Già, il Bosco Verticale... Ricordate il Bosco di Gioia (qui, qui)? Ecco, passano gli anni e questi furbastri ripropongono ancora gli stessi pattern insensati, folli, utili ai pochi per fare soldi a palate, utili all'ideologia crescitista, il vantarsi di un tumore e farlo orgoglionamente,socializzare costi e disastri.
Un vero e proprio cretinismo esibito in modo tronfio.
Leggo, ancora, le sette donnine radical chic di Torino che tornano su quella insensatezza della TAx in Val di Susa. Vorrei sapere quante di loro e quanti di quei 40k prendono il treno per andare a Parigi, a Cuneo, da Torino a Urbino? Quanti sono andati alla manifestazione in bici o con i mezzi pubblici?
Da solo, lo scalo di Dinazzano, striminzito e senza investimenti, via cintura merci del nodo bolognese senza investimenti, muove più merci della linea della Val di Susa. Abbiamo ponti chiusi per rischio crolli sul Po, altri già crollati, abbiamo linee fondamentali striminzite, realtà sulla Faenza - Firenze di spostamento gommacatrame -> ferrovia sulla Faenza - Firenze (qui e qui) stroncate per eccesso di successo dal PD e dalle sue cooperative, una distruzione sistematica degli scali merci aziendali e questi cretini si baloccano con i 24G€ da gettare alle ortiche con la TAx della Val di Susa.
Le madamin radical chic che ci baloccano con ipotetici treni AltaNonSiCheCosa, con slogan "senza se e senza ma", la stessa caporetto del discernimento dei sinistranti massmigrazionisti, masosadici sostituzionisti che permea, peraltro, gli utili idioti anarcomunistoidi NoTav.
Essere collegati... il tunnel di base del Brennero servirà a devastare ulteriormente l'economia italiana incrementando il disavanzo della bilancia dei pagamenti, la distruzione dell'industria e delle competenze nazionali, la somministrazione di berline di lusso tedesche agli autossicodipendenti italioti. Ah, più infrastrutture per essere più collegati... Sì sì, sciocco!
Come per le meraviglie delle'immigrazioni di massa, ecco, siano applicate agli altri. Coi soldi degli altri. Fare i froci coi culi degli altri è un po' greve ma rende sempre bene l'idea.
Allego il video del Corriere come summa di slogan e stupidaggini aprioristiche.
Già, il medioevo.
L'antologia delle demenze.
Mmh.
RispondiEliminaMateriale facilmente infiammabile.
Inoltre attaccabile da molti parassiti/insetti xilofagi.
Non mi convince.
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RispondiEliminahttps://www.termometropolitico.it/1352582_sondaggi-politici-tecne-grandi-opere.html
RispondiEliminapurtroppo questo e altri sondaggi fatti in passato dicono che la maggior parte degli vuole le grandi opere a eccezione del ponte sullo stretto di Messina
E' il nuovismo da sempre tatno caro agli italiani.
EliminaUn grande enorme consumismo riverniciato di interesse per opere ritenute dogmaticamente utili a dispetto di ogni raziocinio e della scarsita' di fondi e abboindanza di debiti, in primis quello ecologico.
> creare uno o più percorsi alternativi per non convogliare tutto il traffico in un unico punto
RispondiEliminaHo gia' fatto n esempi di opere e di piani e di cura del ferro necessari. Ma quelle opere non le vuole nessuno.
Inizia a togliere il 50% dei TIR dalle strade e poi vediamo come va il resto.
Meglio non fare niente che fare peggio.
Saggezza popolare: "Chi non si muove non fa danno".
RispondiElimina> Non puoi iniziare togliendo i TIR dalle strade, quella può essere una conseguenza auspicabile
RispondiElimina> che SEGUE un determinato progetto che riesca a spostare il traffico da un'altra parte.
Ora, stamani ho sentito alla Radio il signor Salvini che augurava una pletora di piu' strade, piu' autostrade, ... - lista -, ... piu' ferrovie.
Il fatto che esse siano state menzionate in fondo alla lista, non e' affatto casuale.
Come qui, i notabili di tutti i partiti che si sdilinquiscono per piu' catrame, piu' asfalto, piu' tangenziali, piu' caselli, piu'.
La cura del catrame.
Le risorse sono limitate, se le metti nell'asfalto le togli dal ferro.
E' una dei segni di una mentalita' cheio vedo ogni giorno di decine di migliaia di persone sprofondate nella loro auto.
RispondiEliminaNon concepite null'altro che il trasporto privato auto-catrame (che diventa, nel caso delle merci, TIR-catrame).
Ci sono cose ultrarisapute come
o - il principio di induzione del traffico
o - il paradosso di Braess
o - la regola di Lewis - Mogridge
etc. .
Scienza e conoscenza note e stranote, a parte malafede dei catramitici.
Rileggo ora e ho sbagliato
RispondiElimina> Non concepite null'altro
-> Non concepiscono null'altro.
Non di seconda persona plurale ma di terza.
Quindi non era riferito a te. Ora leggo i tuoi due commenti ultimi.
Una massimalistra radicale, fantastica, e' Gaia Baracetti.
RispondiEliminaIo cerco di usare la testa e di trovare un buon bilancio tra
o - minimizzare l'impatto / l'impronta ecologici
o - mantenere un dignitoso e gradevole stile di vita.
Quindi:
uso treno, bici e bus quando possibile
Quando non possibile (per orri o luoghi non coperti da servizio pubblico o con tempi biblici) utilizzo l'auto.
Quando possibile cerco di coordinare piu' persone per farle viaggiare piene.
Ho scelto volontariamente e con ragione un luogo che fosse vicino ad una stazione ferroviaria.
Non e' che questa cosa mi sia piombata giu' dal cielo o fortuita per occasione economica o per Sant'Antonio.
> NON ESISTE un modo per mantenere le abitudini attuali sostituendo le automobili col treno.
RispondiEliminaFalso
Il 90% della frutta della Romagna viaggiava, fino agli anni Ottanta, su ferro.
Ora viaggia su gomma.
Risultato di (non) scelte varie delle qualoi, in questa pagina sono riportati vari casi.
Moltiplicare per diecimila attivita' economiche.
Un sistema di trasporto merci su ferrovia si smantella in decine di anni e con l'antiurbanistica (facciamo parcheggi e centri commerciali e palazzi - condomini/villette - nei vecchi scali merci eccetera eccetera).