Per arrivare al cinema ho dovuto fendere folle di artificializzati urbani radical chic beventi mangianti fumanti nei vari localini. Un ecosistema urbano artificiale. Ma questi, cazzo fanno nella vita, oltre i progressisti da bar trendy? Mah. Saranno utili come consumatori di beni e servizi prodotti da coloro che fanno qualcosa.
Insomma, Rosa Canina sceglie 'sta mappazza perché una sua amica finecomplessatravagliatafragiledisinistradocenteuniversistariaarticolatanelsuopensierorispettoalledifferenzeealleuguaglianzeinunaprospettivadiinclusionedellealtruità avrebbe potuto venire. Mi dice, andando... che 'sto film è un lavoro francese alleniano. Ecco solo a sentire Allen ho iniziato a sbadigliare.
Una storia di relazioni, di indagine psicosocioesistenziale sulle relazioni, su persone di una città Parigi da sempre colma di 'sti intellettualoidi, con le nuove professioni del gnente di manageradvancedebrokerprincipalobserver, di artificializzati urbani che twittano instagrammano feisbookkano bloggano felicementedigitalmentetecnologicamente.
La letteratura che non di rado non è altro che pettegolezzo colto continua la sua finzione e il protagonista, uno scrittore mediocre che esordisce citando che deve andare a raccattare il sussidio esibisce la propria insicurezza. Autobiografia romanzata. Citzioni, autocitazioni, citazioni di blogger che citano scrittori, scrittori che citano tweetteristi che citano blogger che citano registi che citano blogger che prendono spunto da influencers, i nuovi media per comunicare il gnente impacchettato benino. Insomma racconti mazzi e cazzi della tua vita, lo fai inserito in un giro di intellettualoidi e, zacchete, la letteratura contemporanea è servita. In formato digitale che sconta un prezzoinferiorenelmercato.
La spalla sinistra di Rosa Canina è abbastanza comoda, ho dormito abbastanza bene, nonostante il caldo del cinematografo. Alla fine abbiamo riso, ringraziandola per la scelta, un film pessimo: fantastico, potrà andare solo meglio in futuro.
Nora Hamzawi mi ispira lubrici pensieri.
Alla fine, l'amica, quella anche freddolosa che, su in montagna, stette cogli anfibi a millimetri uno punto zerosette dal cuscino antico ricamato, non è venuta.
RispondiEliminaCold war no dai!! Portala a vede' Benvenuti a Marwen (per rappresaglia..)
RispondiEliminaSaranno cinque o sei anni che non vado più al cinema. L'ultima volta ci andai per vedere Don Jon e nonostante fosse un film spazzatura almeno era divertente. Oggi a leggere le trame viene solo da piangere.
RispondiEliminaCinema: a naso, su dieci
Eliminao - 1 pellicola eccellente
o - 1 buona
o - 4 cosi' cosi' (sufficiente)
o - 3 mediocri
o - 1 pessima.
Piu' o meno come tutto il resto.
Le mappazze hanno l'utilita' di distinguere quelle buone, Mark.
Insomma non ti piace fare l'aperitivo? Ufff...
RispondiEliminaErano le 22:30 circa, aperitivo direi di no.
EliminaUna ventina d'anni fa capitava anche a me di fare cose sgradite per compiacere qualcun altro. Poi ho capito che non è proprio il caso.
RispondiEliminaLorenzo
EliminaSabato, sono stato incasinato tutto il giorno.
Ho preso il furbofono, chiamato Rosa Canina che non c'avevo neppure il tempo per spippolarle un messaggio, le ho detto: UnBipedinone esce, devo prenderlo in citta' alle, cerca un film che andiamo a vederlo insieme e fammi sapere a che ora dove.
Al che' sono seguiti due messaggi da parte della morosa: "puo' venire anche la mia amica?" e devi essere alle xy:wz nel luogo tal dei tali.
Mi ha fatto sapere che la pellicola sarebbe stata "alleniana" mentre stavamo camminando, a pochi metri dall'ingresso del cinematografo.
Riesci a montare da zero dei teatri increbibili.
Rimango come nel caso del termine "sodomia" sul piano pratico. Qui il piano pratico e' stato delegare alla morosa la scelta. Altrimenti avrei dovuto interpellarla, scegliere insieme, discriminare, escludere alcune pellicole.
Ella aveva scelto "La donna elettrica" ma l'orario della proiezione non era compatibile con i miei tempi (fine cena con mio figlio e tempo di arrivo in citta').
Messer Pigiatasti
EliminaIo sono piuttosto rigido in varie cose e le donne/morose tendono a lamentarsi sul fatto che sono esse a doversi adattare.
Ecco, io cerco, quindi, di essere accomodante almeno di tanto in tanto. Altrimenti dovrei vivere come libero, singolo.
Scusa Lorenzo, ma se una ti interessa scommetto che col cavolo che non vai al cinema con lei.
Elimina"Come sei acerba!" diceva la volpe all'uva!
RispondiEliminaLorenzo ha le sue pecche (chi non le ha?), ma credo che sulla questione delle rinunce sia sincero e determinato, in un certo senso che sia "cavalleresco". Almeno, così appare da come il personaggio si tratteggia nei commenti che sparge per il web, ché non ho altri elementi di "misurazione".
EliminaNulla di male, Lorenzo.
EliminaSolo persone malate sono senza ego.
Sono state sufficienti otto parole di Sara per accarezzartelo.
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