- Pochi e in gamba meglio che molti e talvolta non così in gamba!
Mi ricollego ad uno scambio con Gaia Baracetti, i Sibillini, sia umbri che marghigiani, sono una zona in forte spopolamento e di florida natura in crescita esplosiva. A differenza di altri modelli (v. commento qui) mi pare che ci sia una presenza contadina, di nuovi Contadini (ci maiuscola), bio e non solo, che integrano con altri redditi (ospitalità diffusa, cucina, vendita propri prodotti, maneggi, visite ai luoghi d'arte e natura, etc.) molto più sostenibili (ovvero meno insostenibili) rispetto al lindo paradiso costipato di quanto assunto spesso a modello (sudtirolese o trentino, v. qui, ad esempio, un brutto caso).
Siamo stati in locanda (bed and breakfast) a Piagge di Gualdo Tadino, in albergo a Montemonaco, in azienda agrituristica biologica a Meggiano di Vallo di Nera. In quest'ultimo abbiamo trovato quell'elite (nel senso raro e migliore) di Italia Contadina, di genti con volontà, intelligenza, gusto che hanno fatto sacrifici, che hanno usato ingegno, per ricreare le loro imprese Contadine di eccellenza.
Qui c'è una storia simpatica di un paio di cinghiale(sse) che sono proprio entrate nell'allevamento bio allo stato semibrado, dal cancello principale lasciato aperto per alcuni lavori e non se ne sono più andate, coperte dal verro Large White poi hanno creato una bella razza "Meggiano" (*). I maiali sono proprio animali molto buoni e questi, felici e sani, ancora... più buoni!
Ogni volta non mi capacito di quanto ingegno e maestria ci sia in certe piccole imprese di rinascimento agricolo, in questa nostra Bella Italia.
A proposito, _nni mi diceva che, in tanti anni, siamo stati i primi ospiti italiani che hanno voluto vedere i campi e l'allevamento, fino ad ora solo gli stranieri hanno chiesto e fatto questa visita.
Essi avevano iniziato con la Cinta Senese e poi desistettero.
RispondiEliminaNelle aree nelle quali vendevano le carni e i lavorati di cinta senese (anconetano e in Umbria) la Cinta Senese, con i suoi strati di fantastico e sano lardo, NON venivano apprezzati e quindi comprati.
A pochi km, si arriva in Toscana (e pure qui, nei monti emiliani al confine) e la Cinta Senese e' una carne suina piu' che ricercata, non di rado a prezzi dal 50% in su.
Paese che vai, maiale che compra!
_nni mi ha citato anche la razza Nerino della Val Nera ma non ho capito cosa e' o non e' successo o dovra' succedere con essa.
Cominciano ad numerose queste situazioni che citi.. anche di piccoli borghi riesumati da cittadini stanchi del caos e riconvertiti ad una sana e meno frenetica vita Contadina..
RispondiElimina_ela e _nni non erano né paesani né contadini. Sicuramente due persone con testate strumenti (e la fortuna, per lui, di ereditare da una zia, un'azienda rudero-imboschita di 40 ha). Si sono rimboccati le maniche e con lustri di impegno e sacrifici...
EliminaElla, secondo me, ha ancora nostalgie urbanofile... è un motivo (pattern) ricorrente, uomini rurarofili e donne urbanofili.
Sono Contadini perché oltre alle competenze contadine acquisite hanno avuto l'accortezza di curare tutta la filiera (vendono i loro prodotti bio ai mercatini), di aprire il loro antico casale (un paio di camere) agli ospiti.
Hanno ritmi intensi ma meno frenetici di quelli delle costipazione urbane.
Mi rallegro di questi neo Pionieri. Possano prosperare.
RispondiEliminaAnche tu e la tua signora... :)
RispondiEliminaA proposito, _nni mi diceva che, in tanti anni, siamo stati i primi ospiti italiani che hanno voluto vedere i campi e l'allevamento, fino ad ora solo gli stranieri hanno chiesto e fatto questa visita.
RispondiEliminaHo bene presente il rapporto che i lettoni intrattengono con la Natura.
:)
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Mah. Sembra quasi che per molti connazionali l'agricoltura, la natura, il non urbano, non artificiale siano cose negletta, brutte, non interessanti.
EliminaNon capisco.