Il fatto quotidiano (tutto minuscolo) è diventato un baraccone da fiera: osservandolo si possono notare i più disparati orrori ideologici. Avendo del tempo in più si può entrare nei commentari, luoghi dove l'orgoglionismo progressista dei più duri e puri si esibisce al meglio.
Ci sono dei commentatori sensati che tentano di riportare le discussioni sui fatti, sul piano della realtà oggettiva: vengono apostrofati con i soliti epiteti per ebeti, la solita solfa del nazileghistasessistaxenofobopatriarcalfasista.
Quando l'ideologia non c'è o non a sufficienza (come nel caso del conflitto tra Israele e Iran) ecco che gli intenti si rattrappiscono, la durezzapurezza si rimpicciolisce, non c'è qualcosa di evidente per cui essere contro.
Esiste un mercato di sìnistroni che chiedono narrazioni e favolette, ideologie senza-se-e-senza-ma, esso lo rifornisce.