Un'altra notte parzialmente insonne, la sesta di fila. Intorno alle quattro le immagini di ceppi, di mozzature, di rami e tronchi frantumati mi destano, poi rimango sveglio per ore, mi riaddormento mezzora prima della sveglia, a volte non mi riaddormento più. Nei periodi di stress è sempre quell'ora, infame, a interrompere il sonno.
Poi al lavoro la stanchezza si fa sentire. Oggi non ho reso un tubo; prendo permesso, me ne vado a casa di Rosa Canina, non devo vedere quella roba.
Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
Uomo ti sono vicina. Mi dispiace e ti capisco. Capisco anche le tue lotte contro la vitalba. Questo è un nuovo ecomostro.
RispondiEliminaIn effetti in poichi quarti d'ora di lavoro _rotti e compagnia bella sono riusciti ad azzerare il paesaggio arboreo creatisi in circa 150 anni (la quercia più grande abbattuta misurva 103 cm ca. di diametro, al ritmo medio di accrescimento di anelli di ca. 3.5mm all'anno, sono circa 150 anni).
EliminaDiciamo che c'è un certo subbuglio nel vicinato.
Mi spiace per te e per gli alberi,io per fortuna dormo come un putto.
RispondiEliminaPer dormire sono dovuto andare a casa di Rosa Canina, sia lunedì sera che ieri sera. Finalmente, dopo una settimana, sono riustico a fare una notte intera di sonno.
EliminaDiciamo che dopo vent'anni, sono passato dalla felicità di tornare nella mia amata tana, al paesello, all'angoscia/ansia di tornare e non riuscire più a dormire (da queste cazzo di ore quattro in poi).
... riuscito a fare un paio di notti intere di sonno
Elimina