Ieri ho accompagnato Rosa Canina in ospedale: le hanno tolto il gesso che le teneva fermo il braccio sinistro. Riprendere il movimento, dopo una stasi di un mese, di quella parte del corpo è stato sia parziale che doloroso.
Mi piace molto prendermi cura di lei: una parte mia, femminile, che si manifesta in modo maschile, ovvero cercando di fare delle cose per lei che le risolvano dei (piccoli) problemi e che la facciano stare meglio. Devo dire che questo periodo di accidenti di salute per lei, alla fine, sono stati felici, paradossalmente, quasi felici per essere riusciti a stare bene insieme tra le varie difficoltà e imprevisti.
In un buco di tempo sono riuscito pure ad aggiornare il diario, ieri. Ora, piano, tornerà un po' operativa, tornerà a fare alcune cose delle quali mi sono occupato io, in questo periodo.
Domenica scorsa eravamo andati a farci un giretto in auto, avevamo voglia di luce, di sole, in medio Appennino, a ponente, pochi km da casa, un bel cantone che non avevamo mai visto. Verso sera era bella la luce, radente. Ecco, è il nostro panorama di questi mesi, dalla sua prima frattura di martedì 3 ottobre. Poi tutto si è rasserenato.
Domani partiremo e andremo, per due giorni, a trovare i miei veci, in Lombardia.