sabato 27 luglio 2024

Se ne va

Notavo la carrozza relativamente nuova e già vandalizzata, con le prese rotte, proprio da coloro che le utilizzano, le guarnizioni dei finestrini strappate. C'era una giovane donna nordafricana (senza velo, qualcosa di positivo!) con i piedi sui sedili. Le ho detto :- "I piedi sui sedili... si sporcano! Poi domani troverai il treno su cui ti siederai sporco!".
Mi ha guardato, contrariata, allibita, come se avessi detto una cosa assurda, da un altro mondo. Sì, da un altro mondo.

Vado a trovare i miei veci, oggi è il compleanno di mio papà. Passati i novanta, arranca sempre più, mia mamma mi fa presente i segni di perdita di lucidità.
Ecco, questo passare del tempo, dai treni vandalizzati ai corpi e menti che perdono funzionalità, vanno verso il disfacimento, mi mettono mestizia.
Anche il mio zaino, nonostante le attenzioni, la cura, la manutenzione regolare, mostra i segni del tempo.
Ecco, questo tempo che se ne va, mi lascia malinconico.

8 commenti:

  1. Invece ti devo dire che i "nuovi italiani" sono meno perniciosi dei meridionali con cui convivevo da bambino. Alla fine, con tutto il fastidio che può dare la loro diversità estetica e linguistica, non sporcano tanto, non vandalizzano tanto, qualcuno butta le robe per terra ma qualcuno le butta nel cestino.

    Quando ero bambino andavo a giocare in uno spazio incolto tra i palazzi e i terroni buttavano la pattumiera giù dalla finestra, ogni tanto mi arrivava addosso. Il problema era quando buttavano giù un divano.

    Sono tutte cose che non puoi cambiare nella testa di "adulti" che le considerano "normali", devi cambiarle nella testa dei bimbi. Infatti col tempo i figli e i nipoti dei terroni hanno smesso di buttare la roba dalla finestra e adesso quasi tutti fanno la raccolta differenziata.

    Adesso è un altro giro.

    Comunque c'era una ragione per cui a naja mettevano un "anziano" a fare il "capocameretta" e poi magari gli davano i gradi da caporale. Si assumeva che lo "anziano" era uno che aveva rinviato per l'università e quindi di educazione superiore. Questo riduceva il problema degli scemi. Per il problema dei pazzi bisognava fidarsi del controllo incrociato.

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    1. Temo che dipenda dalla concentrazione specifica di problematici, delinquenti, balordi, criminali di questa o quella etnia/nazione/(in)cultura prossimi a dove si vive.
      Peraltro, lo ugualismo non funziona neppure nelle migrazioni di massa, con alcuni gruppi di invasori che si integrano o che disintegrano a vali livelli di intensità.
      Storicamente gli islamici conquistano, demograficamente, i luoghi invasi e poi li sottomettono. Nel tempo necessario l'ostilità si manifesta in molteplici modi ed intensità.
      In questa settimana un egiziano diciannovenne ha pestato un controllore su una linea, un pachistano 23enne con precedenti ne ha pestato un altro sulla linea sulla quae sto viaggiando.
      Abbiamo rimosso l'allarme "O Saraceno!".

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    2. Lo Egiziano o il Pakistano non sono tanto diversi dal Siciliano, Campano, Calabrese della metà del Novecento, che sono quelli che ho incontrato io. Quelli di più indietro non li ho incontrati per ragioni anagrafiche ma dovevano essere anche peggio.

      Anzi, ripeto, io ho vissuto con quelli e adesso vivo con questi e gli Egiziani e i Pakistani eccetera che abitano nel mio quartiere in generale sono gente che si fa i fatti suoi e che lavora. A me danno fastidio solo a livello estetico. Non ci sono i mucchi di rumenta, masserizie, elettrodomestici, abbandonati per la strada come invece capitava quando ero bambino. Giro in bicicletta e in moto per le zone peggiori della periferia e ti assicuro che siamo messi male ma è comunque meglio degli Anni Sessanta-Settanta quando venivano "su" a lavorare nei cantieri e nelle fabbriche.

      Tornando alla mia infanzia, c'erano delle strade dove non potevo andare perché mi avrebbero fermato, pestato e rapinato. Era tipo i ghetti dei film americani, in piccolo.

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  2. il tempo passa, se ne va ed è una fortuna, perchè quando si fermerà sarà finita

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  3. Sai, io ho sempre avuto un enorme risposte per la cosiddetta "cosa pubblica". E ho sempre provato un enorme fastidio nel constatare che non ce l'ha quasi nessuno.

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    1. ... un enorme rispetto per la cosiddetta "cosa pubblica".

      La settimana passata, Rosa Canina, osservava, col suo garbo, precisioni e forte mitezza :- "Molte persone si vergognano di atti intelligenti, sono orgogliose di atti stupidi".

      Io trovo demenziale questo guapismo coglione che si bea nel vandalizzare, lordare ciò con cui i dementi, gli Unterm*nschen hanno a che fare, dovrebbero utilizzare.
      E' una delle forme in cui si manifesta il cretinismo dell'essere contro, dell'essere anti.

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    2. Rosa Canina salta un passaggio.
      Ovviamente.

      Non è che la gente "si vergogna" per qualche istinto innato. E' il risultato della educazione, tanto in famiglia che a scuola e oggi come oggi nel "virtuale".

      Ho detto e ridetto che lo scemo e il pazzo ormai sono i modelli e tutto è dimensionato sulla scemenza e sulla pazzia.
      Non so, faccio il primo esempio che mi viene in mente, "transizione green" e poi tutti gli impiegati prendono l'aereo per andare a farsi la foto col cammello in Egitto.

      Non è "guapismo coglione" è l'idea che tutto quello che è oltre la soglia di casa sia terra di nessuno. Mi pare ovvia conseguenza del vivere in un mondo dove ti viene impedito oppure non ti viene insegnato di immaginare, progettare ed edificare nulla se non dentro casa o come schiavo di qualche signore, ovvero della assoluta mancanza di "civismo" e quindi di "senso civico".

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